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sabato 29 marzo 2014

L’Artemisia Annua, l’erba miracolosa


Artemisia, ecco la verità sull' "erba magica" contro il tumore

Per il direttore scientifico dell'Istituto dei Tumori di Milano, Marco Pierotti, potrebbe essere "una goccia di speranza". Ma ci vorranno ancora molti anni

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di Eleonora Lorusso
Sarebbe in grado di distruggere il 98% delle cellule tumorali in pochissime ore, solo 16. Si chiama Artemisia Annua ed è stata rinominata "erba magica" proprio per questo suo presunto "potere". A sostenere l'efficacia delle cure a base di questa erba di origine cinese sono soprattutto alcuni medici dell'Università della California che, come riporta la rivista Spirit Science and Metaphysic , hanno condotto studi che "mostrano che l'artemisina ferma il fattore di trascrizione 'E2F1' e interviene nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il che significa che controlla la crescita e la riproduzione delle cellule del cancro".
Per il dottor Len Saputo si tratta addirittura di una cancer smart bomb, una bomba intelligente contro il cancro: l'artemisia, infatti, si sarebbe rivelata efficace nella distruzione del 75% delle cellule tumorali resistenti alle radiazioni, nel cancro al seno, ovvero dove un'elevata propensione ad accumulo di ferro, in sole 8 ore, balzate fino al 100% dopo soltanto 24 ore.
Ma questa "erba magica" è davvero così efficace?
"Si tratta di studi interessanti e che hanno un fondamento" spiega a Panorama.it  Marco Pierotti, direttore scientifico dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano . "Anche se a prima vista si potrebbe pensare ad una di quelle notizie da lasciar perdere, esistono studi in proposito fin dal 2001, mentre quello più recente risale al 2011, quando sono stati condotti esperimenti in vitro".
Come funziona l'Artemisia Annua?
Questa erba era usata nella medicina cinese, poi venne dimenticata per un lungo periodo, fino a quando negli anni '70 si ritrovarono manoscritti che ne indicavano l'uso come antimalarico. Diciamo che può dare degli effetti positivi là dove c'è un'alta concentrazione di ferro, situazione che si verifica in alcuni tipi di tumore (non tutti, però), per garantire la rapida riproduzione delle cellule tumorali, sulle quali questa erba risulta "tossica". Insomma, non si tratta di una sorta veleno di scorpione...
Insomma, non è proprio una "bufala", ma cosa dicono gli studi in proposito?
L'ultimo lavoro, come accennato, risale al 2011 quando una company, che detiene un "mezzo brevetto", ha creato in laboratorio una molecola sintetica che riproduce gli effetti dell'erba. Al momento dunque esistono dati sperimentali in vitro, ma perché si possa davvero usare il principio alla base dell'azione dell'Artemisia Annua ci vorranno ancora diversi passaggi, dalle procedure su animali fino alle sperimentazioni cliniche. Insomma, occorrono ancora anni.
Cosa bisogna pensare allora della notizia dell'efficacia di questa erba?
L'atteggiamento corretto è partire dal presupposto che il cancro è una malattia complicata, dovuta alla complessità del nostro organismo e al fatto che la vita media si è allungata. Dunque non bisogna assumere un atteggiamento di chiusura verso eventuali cure non convenzionali, purché queste siano razionali e rispettino la metodologia della comunità scientifica. Il caso Stamina, ad esempio, dimostra che forse i 3 milioni di euro destinati alla sperimentazione sono stati tolti ad un'altra cura con la quale si potevano salvare delle vite.
Dunque non resta che aspettare?
Esatto, non resta che aspettare, perché la cura con l'erba Artemisia non è al momento una cura disponibile: possiamo considerarlo come un farmaco in via di sviluppo, una goccia di speranza, dal momento che ogni giorno in Italia si diagnosticano mille casi di cancro.
da:scienza.panorama.it/
 


L’Artemisia Annua, l’erba miracolosa che sarebbe in grado di distruggere il 98% delle cellule cancerogene in 16 ore !!

L’Artemisia Annua, per lo più ignorata dalla comunità medica, avrebbe effetti notevoli per la cura del cancro
NEW YORK (WSI) – Il cancro può essere considerata come una delle malattie più mortali sul nostro pianeta, dove si sono spesi molti soldi per la ricerca medica, cercando d
i trovare una cura definitiva.
Una delle tante cure è quella nota come “erba magica”, per lo più ignorata dalla comunità medica, ma che in realtà distrugge fino al 98% delle cellule cancerogene in sole 16 ore.
Secondo quanto riporta Spirit Science and Metaphysic questa tecnica veniva usata nella medicina cinese e il solo utilizzo dell’erba, chiamata Artemisia Annua, riduceva le cellule tumorali del polmone del 28% e, in combinazione con il ferro, sconfiggeva il cancro.
In passato l’artemisinina è stata utilizzata come un potente rimedio antimalarico ma ora è dimostrato che questa cura è efficace anche nella lotta contro il cancro. Questo perché quando si aggiunge del ferro alle cellule tumorali infettate, attacca selettivamente le cellule “cattive”, e lascia quelle “buone” intatte.
Gli scienziati che seguono le ricerche, condotte presso l’Università della California, hanno dichiarato: “In generale i nostri risultati mostrano che l’artemisinina ferma il fattore di trascrizione ‘E2F1′ e interviene nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il che significa che controlla la crescita e la riproduzione delle cellule del cancro”.
Utilizzando una varietà resistente alle radiazioni delle cellule del cancro al seno (che aveva anche una elevata propensione per l’accumulo di ferro) l’artemisinina si è dimostrata avere un tasso di uccisione del cancro del 75% dopo appena 8 ore, e uno del quasi 100% dopo appena 24 ore.

ARTEMISIA ABSENTHIUM RICERCHE E DOVE TROVARLA

28 November 28 2001, Environmental News Network:Una pillola atossica potrebbe essere presa dai pazienti e dalle paziente per combattere il cancro al seno e la leucemia. Suona come una fantasia, ma questo trattamento sta diventando realtà grazie ad un team della University of Washington, che ha condotto ricerche su un antico rimedio cinese per la malaria.
Il prof. Henry Lai e il suo assistente prof. Narendra Singh hanno sondato le proprietà chimiche di un derivato dell'artemisia per la cura al cancro al seno. E i risultati sono stati sorprendenti.
"Non appare solo efficace, ma anche molto selettivo," ha detto Lai. "E' altamente tossico per le cellule cancerose ma ha un impatto marginale sulle normali cellule del seno."
L'uso dell'amara artemisia, non è nulla di nuovo. Usata per secoli per liberare il corpo dai vermi, è anche un ingrediente dell'assenzio, una bevanda alcolica, vietata in molti Paesi. Anche l'Artemisinina, il composto trovato da Lai e Singh per combattere il cancro, non è nulla di nuovo. Era estratto dalla Artemisia annua L., millenni fa, dai Cinesi che la usavano per combattere la malaria. Questo trattamento si perse poi nel tempo ma riscoperto negli scavi archeologici del 1970 che portarono alla luce ricette di antichi rimedi medici.

Ampiamente usato ora in Asia e Africa per combattere la malaria, l'artemisinina reagisce alle alte concentrazioni di ferro contenute nel parassita della malaria.
Quando l'artemisinina entra in contatto con il ferro, ne deriva una reazione chimica che depone atomi caricati, ciò che i chimici chiamano radicali liberi, che attaccano le membrane cellulari, smembrandole e ammazzando il parassita della singola cellula.
Intorno al 1994, Lai iniziò ad ipotizzare che il processo potesse funzionare anche con il cancro.
" Le cellule cancerose hanno bisogno di molto ferro per replicare il DNA quando si dividono" Ha spiegato Lai. "Come risultato, le cellule cancerogene hanno una maggior concentrazione di ferro, delle cellule normali. Quando cominciammo a comprendere come funzionava l'artemisinina, cominciai a chiedermi se potevamo usare quella conoscenza per intervenire sulle cellule cancerose".
Lai inventò un metodo potenziale per iniziare a cercare finanziamenti, ottenendo una sovvenzione dal Breast Cancer Fund in San Francisco. Nel frattempo L'università di Washington brevettò la sua idea.
L'idea fondamentale - affermano Lai e Singh- era di "gonfiare" le cellule cancerogene con il massimo di concentrazione di ferro, quindi introdurre artemisinina per uccidere, in modo selezionato, il cancro. Nello studio in questione, dopo 8 ore erano rimaste solo il 25% di cellule cancerogene. Ma dopo 16 ore quasi tutte le cellule erano morte.
Uno studio precedente, che riguardava la leucemia produsse risultati ancora più impressionanti: le cellule cancerogene furono eliminate in 8 ore. Una spiegazione potrebbe essere quella del livello di ferro nelle cellule della leucemia, che "hanno la concentrazione più alta di ferro di tutte le cellule cancerogene", spiegò Lai. "Le cellule di leucemia hanno più di 1000 volte la concentrazione di ferro delle cellule normali.
Il passaggio successivo, secondo Lai, è quello di testare sugli animali malati. Uno studio precedente fu fatto su un cane con un cancro alle ossa, così grave che non poteva nemmeno camminare: guarì in 5 giorni dal trattamento. Ma certo serve una campionatura più rigorosa.

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