Se dici «ti amo» a qualcuno
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Se dici «ti amo» a qualcuno- e Dio sa se non succede a tutti di qualunque credenza - come portare fino in fondo queste parole?
Ammettiamo che queste due parole mantengano la parola, cioè che io non smentisco, che io dica «ti amo» in verità:
ma che cosa vuol dire?
Vuol dire: «Sono felice che tu esista e quindi, Georgette (supponiamo che la mia amata si chiami così),
io riconosco che la tua esistenza è un dono beato».
Il che equivale a dire:
«Voglio che tu esista, tu, Georgette, e non un'altra,
ma proprio tu, ancora e di più».
Il che, di nuovo, significa:
«voglio il tuo bene, ti voglio bene».
Sì, ti voglio bene, ma com'è che riuscirò a evitare il marcio, l'infedeltà, la bassezza?
Io non ho il potere di realizzare il bene che vorrei per te:
il bene di una vita che fiorisca
e di un volto radioso per sempre.
E l'Ineffabile, verso cui tende l'amore,
si scontra ancora più duramente con l'Indicibile.
Fabrice Hadjadj filosofo frances
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