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venerdì 15 agosto 2014

l'artemisia

Artemisia, ecco la verità sull' "erba magica" contro il tumore
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Per il direttore scientifico dell'Istituto dei Tumori di Milano, Marco Pierotti, potrebbe essere "una goccia di speranza". Ma ci vorranno ancora molti anni.



Sarebbe in grado di distruggere il 98% delle cellule tumorali in pochissime ore, solo 16.

 






Si chiama Artemisia Annua ed è stata rinominata "erba magica" proprio per questo suo presunto "potere". A sostenere l'efficacia delle cure a base di questa erba di origine cinese sono soprattutto alcuni medici dell'Università della California che, come riporta la rivista Spirit Science and Metaphysic , hanno condotto studi che "mostrano che l'artemisina ferma il fattore di trascrizione 'E2F1' e interviene nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il che significa che controlla la crescita e la riproduzione delle cellule del cancro"

Per il dottor Len Saputo si tratta addirittura di una cancer smart bomb, una bomba intelligente contro il cancro: l'artemisia, infatti, si sarebbe rivelata efficace nella distruzione del 75% delle cellule tumorali resistenti alle radiazioni, nel cancro al seno, ovvero dove un'elevata propensione ad accumulo di ferro, in sole 8 ore, balzate fino al 100% dopo soltanto 24 ore.



Ma questa "erba magica" è davvero così efficace?

"Si tratta di studi interessanti che hanno un fondamento" spiega a Panorama.it Marco Pierotti, direttore scientifico dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano . "Anche se a prima vista si potrebbe pensare ad una di quelle notizie da lasciar perdere, esistono studi in proposito fin dal 2001, mentre quello più recente risale al 2011, quando sono stati condotti esperimenti in vitro".



Come funziona l'Artemisia Annua?

Questa erba era usata nella medicina cinese, poi venne dimenticata per un lungo periodo, fino a quando negli anni '70 si ritrovarono manoscritti che ne indicavano l'uso come antimalarico. Diciamo che può dare degli effetti positivi là dove c'è un'alta concentrazione di ferro, situazione che si verifica in alcuni tipi di tumore (non tutti, però), per garantire la rapida riproduzione delle cellule tumorali, sulle quali questa erba risulta "tossica". Insomma, non si tratta di una sorta veleno di scorpione..



Insomma, non è proprio una "bufala", ma cosa dicono gli studi in proposito?

L'ultimo lavoro, come accennato, risale al 2011 quando una company, che detiene un "mezzo brevetto", ha creato in laboratorio una molecola sintetica che riproduce gli effetti dell'erba. Al momento dunque esistono dati sperimentali in vitro, ma perché si possa davvero usare il principio alla base dell'azione dell'Artemisia Annua ci vorranno ancora diversi passaggi, dalle procedure su animali fino alle sperimentazioni cliniche. Insomma, occorrono ancora anni.



Cosa bisogna pensare allora della notizia dell'efficacia di questa erba?

L'atteggiamento corretto è partire dal presupposto che il cancro è una malattia complicata, dovuta alla complessità del nostro organismo e al fatto che la vita media si è allungata. Dunque non bisogna assumere un atteggiamento di chiusura verso eventuali cure non convenzionali, purché queste siano razionali e rispettino la metodologia della comunità scientifica. Il caso Stamina, ad esempio, dimostra che forse i 3 milioni di euro destinati alla sperimentazione sono stati tolti ad un'altra cura con la quale si potevano salvare delle vite.



Fonte: Panorama








Nel panorama della ricerca delle terapie integrate non possono certo mancare le novità in campo fitoterapico per l’uso di sostanze in grado di aumentare le prospettive dei pazienti oncologici.

Una novità di questi ultimi anni è una molecola, l’artemisinina principio attivo estratto dalla pianta, Artemisia annua;

è un lattone sesquiterpene altamente ossigenato, contenente un unico 1,2,4-triossano struttura ad anello; questo prodotto naturale è impiegato nella lotta alla malaria e pertanto rientra nella categoria degli antimalarici.

Ha una tossicità relativamente bassa negli esseri umani, anche se sono stati riportati effetti indesiderati anche di notevole entità soprattutto legati alla somministrazione prolungata con difetti di escrezione (viene infatti sottolineto le attuali conoscenze sulla neurotossicità, embriotossicità, genotossicità, emato- immunotossicità, cardiotossicità, nefrotossicità, e reazioni allergiche) ed è attivato da eme e / o ferro intracellulare che porta alla formazione di radicali liberi intracellulari.





La sua azione molto potente è legata alla struttura chimica che lega il ferro intracellulare.

Il meccanismo d’azione, diverso dagli altri antimalarici, lo rende un farmaco privo di farmaco-resistenza.

Esistono inoltre derivati, la di-idro-artemisina, l’artemetere, l’artesunato, che hanno una diversa via di somministrazione (orale, intramuscolo, endovenosa).



L’Artemisinina e i suoi derivati stanno riscuotendo molto interesse nel campo della ricerca per la loro capacità di eliminare selettivamente le cellule tumorali.

È interessante notare che i dimeri dell’artemisinina hanno mostrato attività anti-cancro più potente diella forma monomerica.

La captazione del ferro intracellulare è regolata dal recettore di transferrina (TfR), e l’attività di artemisinina dipende dalla disponibilità di ferro.

I ricercatori hanno visto che all’Artemisinina, liberando radicali liberi, colpisce selettivamente le cellule contenenti eccessive quantità di ferro (le cellule tumorali ne contengono molto più della media) portandole all’eliminazione. L’ Artemisinina contiene una porzione endoperossidasica che può reagire con il ferro per formare radicali liberi citotossici.



Le cellule tumorali contengono significativamente più ferro libero intracellulare delle cellule normali ed è stato dimostrato che artemisinina e suoi analoghi selettivamente possono causare arresto della crescita cellulare e apoptosi in molte linee cellulari tumorali.

Inoltre sia l’artemisinina che i suoi composti hanno dimostrato di avere effetti anti-angiogenetici, interruzione della migrazione, modulazione della risposta recettoriale nucleare, anti-infiammatori, anti-metastatici e perturbazione di molte vie di trasduzione del segnale.

Queste caratteristiche rendono i composti dell’artemisinina interessanti candidati farmaci chemioterapici anti cancro.

Tuttavia gli analoghi semplici della artemisinina sono meno potenti degli agenti chemioterapici tradizionali per il cancro e dato che ha nel plasma una breve emivita, ciò richiederebbe alto dosaggio e la somministrazione frequente per essere efficace per il trattamento del cancro.

Composti artemisinici più potenti ed a bersaglio selettivo sono in fase di sviluppo.

Questi includono dimeri e trimeri artemisinina, artemisinina composti ibridi, e di tagging di composti artemisinina alle molecole che sono coinvolte nel meccanismo di consegna del ferro intracellulare.

 

Questi composti sono potenti promettenti composti antitumorali che producono effetti collaterali significativamente inferiore rispetto ai tradizionali agenti chemioterapici.

L’azione della artemisinina è stata studiata su molte linee cellulari (prostata, ovaio, colon, leucemia, melanoma, pancreas) ed in modelli animali da xenotrapianto (dimostrando in questo caso una riduzione di volume e della diffusione).

Infine, ART e ATM sono stati combinati con il comuni agenti anti-cancro oxaliplatino, gemcitabina e talidomide

Studi in vivo ed in vitro hanno dimostrato, fra l’altro, una migliore azione sinergica se in associazione con flavonoidi.

Sono stati presentati inoltre 2 casi pazienti con recidiva di melanoma uvale politrattati che hanno riposto in maniera positiva con l’uso combinato della chemioterapia e della artemisinina.

 

Il principale effetto collaterale riportato in numerosi studi clinici su animali di grossa taglia è stato la neurotossicità.

Confrontando i dati vengono evidenziati legami con il dosaggio, la modalità di somministrazione ed il tempo di somministrazione.

Il dosaggio pertanto non deve essere prolungato nel tempo (3-5 gg a ciclo) per evitare l’effetto sopraindicato.

Questa molecola dovrebbe avere un maggior spazio di ricerca ed applicazione in campo oncologico, anche perché potrebbe essere uno di quei farmaci da utilizzare in combinazione con i classici farmaci antiblastici con lo scopo di aumentare non solo l’efficacia, ma anche la sopravvivenza dei pazienti oncologici.

Questo breve approfondimento sulle implicazioni terapeutiche della Artemisinina è stato possibile valutando i dati raccolti dalle numerose pubblicazioni in merito:



Anticancer Agents Med Chem.2013; Targeting eme per l'identificazione di agenti citotossici.

J Biomed Biotechnol.2012; Attività antitumorale di artemisinina ei suoi derivati: da un noto agente antimalarico a un farmaco antitumorale potenziale.

CancerChemother Pharmacol.2011 Studio in vitro degli effetti anti-cancro di artemisone solo o in combinazione con altri agenti chemioterapici.

Toxicology.2011; Tossicocinetica e tossicodinamica (TK / TD) valutazione per determinare e prevedere la neurotossicità di artemisinins.

Molecules.2010; I flavonoidi di Artemisia annua L. come antiossidanti e il loro potenziale sinergia con artemisinina contro la malaria e il cancro.

CancerLett.2010; Targeting percorsi di apoptosi nel cancro dalla medicina cinese.

Anticancer Drugs.2010; Effetto di derivati ??di artemisinina in apoptosi e ciclo cellulare in cellule tumorali della prostata.

JCancer Res Clin Oncol.2010; Effetti di inibizione della crescita di diidroartemisinina sulle cellule tumorali del pancreas: il coinvolgimento di arresto del ciclo cellulare e l'inattivazione di fattore nucleare-kB.

Crit Rev Toxicol.2010; Tossicità del antimalarico artemisinina ei suoi dervatives.

Oncol Rep. Artesunato nel trattamento del melanoma uveale metastatico - prime esperienze.


MASSIMO BONUCCI M.D. Spec.
Oncologia Medica/ Anatomia Patologca Resp.
Servizio Patologia clinica ed Anatomia Patologica Amb.
Oncologia integrata Casa di Cura SAN FELICIANO – ROMA Presidente A.R.T.O.I.
Associazione Ricerca Terapie Oncologiche Integrate

Fonte: Artoi






L’Artemisia annua distrugge i tumori?






Questa notizia circola da un po’ e l’ho vista circolare sia su siti di dubbio gusto che su testate giornalistiche nazionali!

Non so bene come mai stia circolando ora visto che l’ultimo studio in merito risale al 2011…ma non è una bufala, solo sensazionalismo medico, ma basato su fatti reali! Panorama aveva pubblicato un articolo in merito a Febbraio dove intervistavano Marco Pierotti direttore scientifico dell’istituto Nazionale dei tumori di Milano che così si esprimeva:



“Si tratta di studi interessanti e che hanno un fondamento. Anche se a prima vista si potrebbe pensare ad una di quelle notizie da lasciar perdere, esistono studi in proposito fin dal 2001, mentre quello più recente risale al 2011, quando sono stati condotti esperimenti in vitro… …

L’ultimo lavoro, come accennato, risale al 2011 quando una company, che detiene un “mezzo brevetto”, ha creato in laboratorio una molecola sintetica che riproduce gli effetti dell’erba. Al momento dunque esistono dati sperimentali in vitro, ma perché si possa davvero usare il principio alla base dell’azione dell’Artemisia Annua ci vorranno ancora diversi passaggi, dalle procedure su animali fino alle sperimentazioni cliniche. Insomma, occorrono ancora anni. …

Non resta che aspettare, perché la cura con l’erba Artemisia non è al momento una cura disponibile: possiamo considerarlo come un farmaco in via di sviluppo, una goccia di speranza, dal momento che ogni giorno in Italia si diagnosticano mille casi di cancro.



Che vuol dire tutto e il contrario di tutto, si è vero esiste uno studio in vitro del 2011 e le proprietà medicali della pianta sono studiate in maniera seria ed approfondita dal 2001, ma perché si possa dire qualcosa con certezza, e si possa sapere se gli esperimenti in vitro siano replicabili anche su pazienti malati la strada è in salita e ancora molto lunga. I siti che spacciano la cosa come FATTO e non come studio, e suggeriscono ai malati di smettere trattamenti di altro tipo per iniziare a curarsi con le piante sono siti che andrebbero IMHO chiusi…

Però resta la speranza che magari in qualche anno da questa pianta si possa ricavare qualche beneficio per i malati di tumori, se non una vera cura. Il fatto che dal 2011 ad oggi le cose non si siano evolute più di tanto è un dispiacere, ma non significa che gli studi siano stati abbandonati.

E’ un caso di sensazionalismo medico, come a suo tempo successe con gli studi della brava Roberta Benetti, spacciati come la risposta alla lotta contro il cancro anche se si trattava di studi che necessitano ancora di anni di sperimentazioni. Il cammino della scienza è un cammino fatto di prove e test, lanciare notizie di questo tipo in quest maniera, oltretutto sostenendo che la pianta in merito sia ignorata dalla comunità medica è da idioti…come dimostra l’articolo di Panorama la comunità scientifica sa bene quali possano esser gli sviluppi, e sta cercando risultati.









PROPRIETÀ dell'Artemisia






L'artemisia E utilizzata per favorire la DIGESTIONE e venire antispasmodico per regolarizzare i Disturbi mestruali .

Mançano comunque Dati di Carattere scientifico circa la SUA Efficacia e Sicurezza.

La medicina popolare e La Tradizione descrivono l'artemisia Come una Pianta diuretica , amaro-tonica, emmenagoga (riattiva le cessate mestruazioni , Calmando i Dolori Che le accompagnano), antispasmodica, Sudorifera, febbrifuga , colagoga , Sedativa, antielmintica , anoressizzante , digestiva . In liquoreria, l'artemisia TROVA Impiego Nella Preparazione di amari. Il decotto E Usato per lavande vaginali e rettali, inoltre ë astringente .

 

Artemisia - Effetti collaterali ed Avvertenze Important

Effetti Collaterali della Pianta Sono nausea, vomito , diarrea e crampi addominali; Sono Frequenti Reazioni allergiche ( pollinosi ); EVITARE in gravidanza per la Potenziale abortività; l'artemisia E controindicata in soggetti con gastrite , ulcera peptica , epilessia o ipersensibilità accertata verso Uno o Più Componenti.



Nota

L'artemisia e presente in diverse Varietà e riconosce ONU Ampio utilizzo Nella medicina popolare. Nella medicina Tradizionale Cinese viene utilizzata per la moxibustione , Cioè Bruciata Sugli aghi da agopuntura.

Dall ' Artemisia annua SI estrae Oggi l'artemisina la Quale, con i Suoi Derivati, E utilizzata come Farmaco antimalarico.

Il Dragoncello ( Artemisia dracunculus L.), chiamato Estragone , E Molto utilizzato in gastronomia, ma non esiste Sufficiente Letteratura per ONU Impiego una di scopo curativo; Contiene tuttavia ONU Olio Essenziale particolarmente Ricco di estragolo, costituente con PROPRIETÀ carcinogenetiche. Il Genepì ( Artemisia genipi L.) E invece Una tipica Pianta di montagna, utilizzata dall'industria dei liquori.















Sull'onda della notizia di pochi giorni fa - dove un signore di nome Amedeo Gioia dichiara di essere guarito in pochi giorni da un cancro terminale utilizzando l'estratto idroalcolico di Artemisia Annua prodotto dalla ditta Sarandrea Moreno & C







Ho deciso di acquistare 2 bottiglie da 500 cl, sapete che io non credo ai miracoli e neppure alle strade brevi, io sto camminando nella strada meno battuta del bosco, una strada lunga e faticosa....
Tuttavia come sapete sto archiviando protocolli di riserva nel caso l'attuale protocollo " SIA FATTA LA TUAVOLONTA' " un giorno dovesse esaurire la sua funzione anti-carcinoma epatico...




L'ho ordinata in farmacia ed è arrivata in 2 giorni ;-) - costo 38 euro








Ultime notizie relative all'argomento

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23987499

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24459940

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24316259

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23973523

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http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20685036

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20657468

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20541036

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20514391

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20336009

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20334621

 
 
 
 
 

da
da:http://www.carcinomaepatico.it/

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