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domenica 31 agosto 2014

esperienza

 c’è l’esperienza reale e l’esperienza scientifica
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Ci piace accontentarci. Accontentarsi, fermarsi all’apparenza, non farsi troppe domande. L’approfondimento metafisico delle filosofie antiche e delle religioni consisteva nel «passaggio da un reale ad un altro» in «un approfondimento del reale stesso», nel passaggio dall’apparenza al significato. Nel lavoro della scienza moderna, al contrario, si tratta di una sostituzione. Ed anzi si tratta di una sostituzione molto particolare, molto caratterizzata: della sostituzione al reale apparente di un vero meno apparente, e un po’ più razionale, o semplicemente un po’ meno irrazionale, che noi continueremo a nominare il vero scientifico. …. Questo mondo, che ha sempre la parola esperienza in bocca, intesa nel senso tecnico scientifico, nel senso dell’esperienza di laboratorio, è il primo che disprezza l’esperienza propriamente detta, questa crescita incalcolabile e costante, che è della vita stessa, questa entrata perpetua dell’avvenimento totale nell’avvenimento della propria vita. Ci sono due esperienze; c’è l’esperienza come essa è, come esce dal ventre della natura, la terrosa esperienza, tutta piena ancora delle scorie e dei fanghi e della ganga; ribelle dunque, ribelle anche alle leggi
E l’altra esperienza, l’esperienza lavata, ripulita, vestita, abbigliata, con cura, dalle mani dei migliori creatori, resa asettica, presentabile, conforme, comoda, obbediente, di buona fattura, quella che può andare nei saloni, che si potrà condurre nelle Accademie e Società di dotti. In una parola c’è l’esperienza reale e l’esperienza scientifica, l’esperienza fangosa e l’esperienza oggetto di scienza, l’esperienza materiale, ancora tutta piena della sua materia, e così tutta piena di infinito, almeno di un infinito, e l’esperienza intellettuale, sola oggetto di una conoscenza veramente scientifica. Tra queste due esperienze c’è una incomunicabilità. Pensare è rimpiazzato da un operazione che si crede equivalente e non lo è, da una falsa equivalenza di costruzioni e di ragionamenti e di proposizioni che si architettano da se stessi»
 “C’è l’esperienza come essa è. E l’altra esperienza…”
Deuxieme élegie XXX

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