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mercoledì 30 settembre 2020

 

Così abbiamo scoperto il farmaco naturale contro il coronavirus»

Intervista a Matteo Bertelli, genetista bresciano a capo della start-up che si prepara a lanciare uno spray contro il Covid: «Può proteggere dal contagio e aiutare a guarire dalla malattia. Il costo? 3 euro»

Immagine al microscopio di cellule umane invase dal coronavirus

Ebtna-Lab, start-up italiana del Gruppo Magi con sede a San Felice del Benaco, nel Bresciano, annuncia di avere una soluzione per la prevenzione delle infezioni virali respiratorie, anche da coronavirus. Il prodotto si chiama Endovirstop potrebbe fare il suo ingresso nel mercato farmaceutico proprio mentre il Covid-19 rialza minacciosamente la testa. Visto l’imminente lancio del prodotto, Tempi ha incontrato Matteo Bertelli, presidente di Magi Group, il medico genetista bresciano che guida la ricerca su questa scoperta scientifica.

Dottor Bertelli, com’è arrivato al suo composto anti Covid?

Per caso, ammesso che esista il caso. Stavamo studiando altro riguardante le malattie genetiche e ci siamo trovati in mano un dato importantissimo per la situazione del Covid19, virus che intanto stava pian piano interessando l’intero pianeta.

Quali sono le proprietà di questo vostro nuovo spray?

Lo spray si chiama Endovirstop, e agisce sia come prevenzione – e dunque è consigliato per chi ha un familiare malato, o per tutti coloro che sono esposti al contagio per questioni lavorative, ad esempio gli insegnanti – sia come bonifica della faringe, luogo in cui il virus si moltiplica nella prima fase di sviluppo. Non solo previene, quindi, ma nella fase iniziale aiuta a guarire.


A suo parere che tempi avrà, invece, il vaccino tanto atteso?

Nessuno lo sa. Anch’io, come Robert Gallo, penso che a breve un vaccino possa anche non trovarsi. Le dirò di più. Viste le imprevedibili caratteristiche del virus, non è detto che si arrivi al vaccino neanche a medio-lungo termine. D’altronde non è quanto successo per il virus dell’Hiv scoperto dallo stesso professor Gallo? Anche per quel virus non si è trovato alcun vaccino.

Un motivo in più per non prendere sotto gamba la sua scoperta.

Certo. Tra l’altro noi non abbiamo come obiettivo quello di azzerare completamente il virus, a noi basta aiutare il maggior numero di persone a non ammalarsi o a non aggravarsi, così da limitare il più possibile il ricorso alla terapia intensiva. Ridurre, anche molto sensibilmente, il numero dei pazienti destinati a diventare gravi sarebbe già un trionfo, sia per il malato, sia per il sistema sanitario, il quale potrebbe utilizzare farmaci molto costosi in modo mirato, su poche persone. La nostra idea è di essere complementari.

È stato facile far accreditare la vostra scoperta dagli organismi preposti?

Per nulla. È stato un vero calvario. Abbiamo presentato la domanda all’Aifa che ce l’ha bocciata due volte. La risposta alla seconda bocciatura è stata a mio avviso a dir poco opinabile…

Come ha fatto allora ad ottenere le necessarie autorizzazioni?

Devo confessare che questa nostra scoperta sembra davvero voluta dal Cielo: ogni volta che si è chiusa una porta si è aperto un portone. Sta di fatto che, dal momento che la molecola da noi analizzata è naturale e non sintetica, la stessa rientra anche nella categoria degli integratori, sui quali i Comitati etici locali hanno una competenza identica e concorrente a quella dell’Aifa.

Quindi vi siete rivolti a loro?

Sì, il Comitato etico di Milano ha subito dato l’ok allo studio del professor Giampietro Farronato che ha accolto il nostro prodotto nel suo studio. Aggiungo che inizialmente un noto ospedale si era offerto per fare la sperimentazione, ma è stato poi chiamato da alcuni detrattori e ha fatto marcia indietro. Nell’incassare questo improvviso “no”, incontriamo l’ordinario di Ortognatodonzia all’Università di Milano, il professor Farronato, appunto, il quale si offre di seguire la sperimentazione come clinica universitaria. Meglio non poteva andare.

Matteo Bertelli con il team di Ebtna-Lab
Il genetista Matteo Bertelli (quinto da sinistra) con il team di Ebtna-Lab, la start-up del Gruppo Magi che ha ideato Endovirstop

Che risultati hanno ottenuto le vostre sperimentazioni?

Abbiamo avuto ottime risposte scientifiche, e con esse anche diverse soddisfazioni umane con i nostri pazienti, molti dei quali, dopo due giorni di utilizzo dello spray, sono usciti dal pesante isolamento causato dalla positività, tornando finalmente alle loro normali attività. Ribadisco che il nostro prodotto si comporta come un composto preventivo, però naturale: se utilizzato prima, agisce come protezione e non fa ammalare; e per di più, se si è nella fase iniziale della malattia, potrebbe aiutare a guarire chi è positivo.

I risultati delle vostre sperimentazioni sono stati pubblicati?

Il primo lavoro, quello svolto monitorando 30 persone, lo abbiamo già pubblicato. Quello più grande, cioè le sperimentazioni fatte a Cipro e a Milano, lo pubblicheremo prestissimo. Siamo davvero molto felici del risultato raggiunto, per tante ragioni rappresenterà una svolta.

Che tipo di svolta?

Innanzitutto, il nostro composto naturale potrebbe aiutare anche chi avesse delle riserve a fare il vaccino tradizionale: come dice il professor Robert Gallo, produrre un vaccino con la fretta, saltando gli step obbligatori di sperimentazione, rischia addirittura di creare problemi. Anche dalle nostre ricerche – e parlo da genetista – non posso non notare che persone guarite dal Covid hanno contratto malattie al sistema nervoso autonomo: problemi di pressione, di ipertensione, svenimenti frequenti… Pubblicheremo i dati relativi a queste anomalie.

Sa che dicendo queste cose rischia di essere etichettato come nemico dei vaccini?

Guardi, se c’è uno che si sottopone ai vaccini sono proprio io. Quando parto per fare volontariato nei paesi del terzo mondo – e succede spesso – mi sottopongo sempre almeno ai vaccini contro la tubercolosi e la salmonellosi. A proposito di paesi poveri, aggiungo che la scoperta del nostro team è preziosa soprattutto per loro. Un prodotto come il nostro, che sarà messo in vendita a 3 euro, è davvero di enorme utilità per milioni di persone.

Endovirstop costerà così poco?

Le molecole che stiamo studiando costano due lire. I giovani ricercatori di Ebtna-Lab hanno studiato una formulazione naturale. Di fronte ad un’industria farmaceutica che va in tutt’altra direzione – e non aggiungo altro –, vorremmo rimanere onesti ed eticamente responsabili. Mentre contro il Covid sono stati ammessi solo medicinali costosissimi, non possiamo non vedere quanto il nostro sistema sanitario sia allo stremo. Visto che l’epidemia colpisce moltissime persone, siamo fermamente convinti che serva un prodotto che costi poco.

Come si spiega il fatto di essere arrivato prima di tutti su queste molecole?


Facile. Le molecole naturali e quelle a brevetto scaduto non interessano a nessuno, vengono completamente ignorate. Le industrie farmaceutiche non le spingono perché non ci sono brevetti su cui speculare e realizzare affari d’oro. La farmacologia è fatta da molecole costosissime sotto brevetto e l’industria farmaceutica, che stiamo ingrassando in modo esorbitante, spinge a mille solo quelle.

Da quando si potrà acquistare Endovirstop?

Auspico che sarà possibile trovarlo in farmacia già da ottobre.

Allargando il campo, sembra che la sua passione nel combattere le malattie rare la porti continuamente a prendere il largo…

Dopo gli studi in Medicina e Chirurgia mi sono subito specializzato in Genetica, che in effetti è la mia grande passione. Da 14 anni ormai sono a capo di laboratori diagnostici Magi per malattie genetiche e rare. Siamo nati per accogliere l’invito evangelico: andate, curate, guarite. Purtroppo diagnosticare non significa curare, proprio per questo ho iniziato gli studi di molecole naturali e delle biotecnologie. Vogliamo proporre soluzioni non di sintesi.

Su quali malattie state lavorando?

Da tre anni Ebtna-Lab lavora per trovare molecole terapeutiche efficaci contro molte malattie rare e genetiche. Potrei citare le obesità mendeliane, la retinite pigmentosa, i linfedemi, i lipedemi, l’anoressia, patologia sulla quale grava anche un pregiudizio che finisce per colpevolizzare il paziente. Non vogliamo lasciare solo nessun malato, e per farlo sono convinto che l’utilizzo delle molecole naturali con proprietà farmacologiche sia il futuro.

Come fa ad esserne certo?

La sintesi molecolare per la terapia ha sicuramente risolto molti problemi della salute, ma si tratta pur sempre di sintesi. Con le molecole naturali, invece, è tutt’altra cosa. Per poter esplicare tutti i loro benefici, però, le molecole naturali che introduciamo con la dieta quotidiana avrebbero bisogno di concentrazioni sufficientemente abbondanti, concentrazioni che gli alimenti non riescono a fornire.

Èqui che entrano in gioco le biotecnologie su cui investite?

Esatto. Con le biotecnologie è possibile comprendere più a fondo i meccanismi di azione delle molecole naturali e conoscere la loro concentrazione ottimale. Ciò permette di ottenere prodotti mirati e del tutto naturali. Il buon Dio ci ha dato già tutto. A noi sta solo di investire nelle biotecnologie, che rappresentano il nuovo fronte della medicina. Lo spray anti Covid Endovirstop è solo il primo passo in questa direzione.

Foto coronavirus: Ansa


«Vi parlo di Endovirstop, lo spray italiano anti-Covid premiato a Praga»

Si chiama Endovirstop, è un prodotto basato su una molecola naturale a basso costo che ha il fine di prevenire le infezioni virali respiratorie, Covid-19 incluso. È stato sviluppato da una start-up italiana, Ebtna-Lab, guidata dal genetista Matteo Bertelli, che sabato è stato premiato al Congresso europeo di Biotecnologie di Praga per il «miglior prodotto anti-Covid». Eppure l’Aifa non si era dimostrata interessata, e diversi studi di sicurezza ed efficacia sono stati condotti all’estero. «Lo spray veicolerà il principio attivo direttamente nelle vie respiratorie» e può rendere superfluo il vaccino. La Nuova Bussola ha intervistato Bertelli.

Fin dall’inizio dell’epidemia c’è una frase che è stata ripetutamente detta, come un mantra ossessivo: solo un vaccino ci potrà salvare. Sarà tutto finito solo quando ci sarà il vaccino.

Questa ostinazione si è anche tradotta in un vero e proprio negazionismo nei confronti di ogni possibile soluzione terapeutica farmacologica. La vulgata ufficiale nega che la terapia col plasma o con qualunque tipo di medicinale possa avere successo nei confronti del virus, che continua ad essere presentato – contro ogni evidenza epidemiologica – come la riedizione della Peste Nera del XIV secolo.

Eppure ci sono le prove che diversi farmaci, alcuni dei quali in commercio da molti anni e a bassissimo costo commerciale, funzionano bene. Inoltre ci sono anche delle straordinarie scoperte che, in un mondo normale, dovrebbero essere accolte con grande soddisfazione, e gli scienziati che le hanno messe a punto acclamati come eroi. Niente da fare: tutto è tenuto sotto silenzio, un silenzio colpevole perché nega a tante persone che vivono nell’incubo della paura di nutrire fondate speranze.

La Nuova Bussola ha incontrato uno di questi ricercatori, il dottor Matteo Bertelli, medico genetista, presidente della Magi Group, rete di impresa di cui fa parte anche Ebtna-Lab, start-up italiana che in questi giorni ha annunciato di avere una soluzione per la prevenzione delle infezioni virali respiratorie, tra cui, naturalmente, il Covid-19. Il prodotto si chiama Endovirstop e rientra nella categoria degli integratori alimentari. Avete letto bene: non un antivirale, non un farmaco monoclonale, ma nientemeno che un integratore alimentare.

Per Endovirstop, Bertelli ha ricevuto il premio per il «miglior prodotto anti-Covid» (vedi foto) al Congresso europeo di Biotecnologie che si è svolto a Praga sabato 26 settembre.

Nell’ottica della nuova scoperta, però, Bertelli tiene a specificare quanto sia impegnato nelle malattie genetiche e rare. La sua passione, infatti, è la genetica e dopo gli studi in Medicina e Chirurgia si è subito cimentato nella specialistica in Genetica. Da 14 anni ormai è a capo dei laboratori diagnostici Magi per malattie genetiche e rare. Ma diagnosticare non significa curare. Proprio per questo ha iniziato gli studi di molecole naturali e biotecnologie per poter proporre delle soluzioni non di sintesi. La sintesi molecolare per la terapia ha sicuramente risolto molti problemi della salute, ma pur sempre di sintesi si tratta.

Dottor Bertelli, il suo annuncio ha del clamoroso. Il Covid-19 non solo non è un mostro imbattibile, un virus davanti al quale siamo impotenti e non possiamo che rinchiuderci in casa, aspettando che passi la nottata, ma lo si può fermare con una molecola a bassissimo costo. Ci può spiegare?
I laboratori di Ebtna-Lab erano già da tempo impegnati negli studi sull’endocitosi virale mediata da zattere lipidiche, ossia zone della membrana cellulare particolarmente ricche di colesterolo e proteine. L’endocitosi è il meccanismo per cui un virus – che è una sorta di parassita – entra nelle cellule dell’organismo ospite. In seguito all’esplosione della pandemia da Coronavirus, la comunità scientifica si è particolarmente dedicata agli studi sul virus ed è emerso che la modalità con cui il Coronavirus entra nelle nostre cellule non utilizza solo il famoso recettore Ace2, su cui si stanno concentrando coloro che lavorano ad un vaccino, ma anche le zattere lipidiche. Lo studio del nostro istituto ha confermato tale aspetto e abbiamo quindi deciso di trovare, tra le molecole naturali, quelle che potessero impedire l’ingresso del virus andando ad agire proprio sul meccanismo dell’endocitosi lipid-raft mediata.

Un procedimento assolutamente logico, quasi ovvio. E le vostre ricerche vi hanno portato a una sorprendente scoperta…
Quello che è emerso è che molecole come le alfa-ciclodestrine, rientranti nella categoria dei novel food (prodotti o ingredienti alimentari costituiti o isolati a partire da microrganismi o vegetali, sottoposti a un particolare processo di produzione, ndr) hanno le caratteristiche giuste per agire su questo meccanismo. Come riportato in una pubblicazione del laboratorio Ebtna-Lab, le alfa-ciclodestrine hanno la capacità di sequestrare e rimuovere il colesterolo delle zattere lipidiche, andando sostanzialmente a disgregarle. In questo modo le alfa-ciclodestrine non solo diminuiscono le zattere lipidiche, ma competono insieme al virus e riducono, quindi, la probabilità che il virus possa produrre infezione.

La scoperta è stata di tale portata da portare i ricercatori di Ebtna-Lab a studiare una formulazione basata su estratti di olivo, come polifenoli e alfa-ciclodestrine, che potesse rientrare nella categoria di integratore alimentare. Infatti, poco dopo è seguita una nuova pubblicazione in cui si riportavano le caratteristiche preventive del prodotto, che abbiamo chiamato Endovirstop, nei confronti delle infezioni virali respiratorie e del Coronavirus.

Quello del novel food è un campo interessantissimo, che si presta a una grande cooperazione nel mondo scientifico.
Tengo a specificare che gli studi sono stati possibili anche grazie alla collaborazione con il professor Tommaso Beccari dell’Università degli Studi di Perugia. Il prodotto è stato notificato al Ministero della Salute come integratore alimentare e poteva già essere immesso in commercio. Tuttavia, vista l’ambiziosa volontà di effettuare studi di sicurezza ed efficacia dell’integratore, in collaborazione con l’Università Statale di Milano e in particolare con il professor Giampietro Farronato, sono stati condotti degli studi di sicurezza del prodotto che hanno portato a stabilire che è sicuro e non è citotossico. Inoltre, sempre nell’ambito dello stesso studio, è stato possibile evidenziare quanto i polifenoli abbiano effetti antiossidanti, mentre l’alfa-ciclodestrina esplica la sua funzione preventiva nelle infezioni virali.

In contemporanea, studi di sicurezza ed efficacia sull’uomo sono stati condotti anche in Paesi come Albania, Turchia e Cipro e coordinati rispettivamente dai professori Natale Capodicasa, Munis Dundar e Mahmut Ergoren.

Studi condotti all’estero perché l’Aifa non è sembrata particolarmente interessata alla vostra scoperta.
Purtroppo sì. Tuttavia non ci siamo dati per vinti e abbiamo proseguito gli studi. Alla fine siamo arrivati alla realizzazione del prodotto, che potrà essere utilizzato in una forma spray, decisamente comoda e di facile uso. Lo spray veicolerà il principio attivo direttamente nelle vie respiratorie, ottenendo un’azione decisamente rapida. Non dimentichiamo che il Coronavirus, quando entra nel nostro organismo, si localizza principalmente in gola, per poi diffondersi nel resto dell’apparato respiratorio.

Quindi, dottor Bertelli, il vostro prodotto può essere usato a scopo terapeutico ma anche preventivo, rendendo superfluo un eventuale vaccino?
Endovirstop agisce esattamene così.  Lo spray prodotto è quindi in attesa delle ultime pubblicazioni scientifiche e auspichiamo di poterlo vedere nelle nostre farmacie già ai primi di ottobre. Forse la soluzione al problema Coronavirus è molto più vicina di quanto si pensi.

Paolo Gulisano

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