#8marzo
“ALLE DONNE”, lettera di San #GiovanniPaoloII, 1996
Grazie a te, 𝙙𝙤𝙣𝙣𝙖-𝙢𝙖𝙙𝙧𝙚, che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di un’esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.
Grazie a te, 𝙙𝙤𝙣𝙣𝙖-𝙨𝙥𝙤𝙨𝙖, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.
Grazie a te, 𝙙𝙤𝙣𝙣𝙖-𝙛𝙞𝙜𝙡𝙞𝙖 𝙚 𝙙𝙤𝙣𝙣𝙖 𝙨𝙤𝙧𝙚𝙡𝙡𝙖, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.
Grazie a te, 𝙙𝙤𝙣𝙣𝙖-𝙡𝙖𝙫𝙤𝙧𝙖𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚 , impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l’indispensabile contributo che dai all’elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del “mistero”, alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.
Grazie a te, 𝙙𝙤𝙣𝙣𝙖-𝙘𝙤𝙣𝙨𝙖𝙘𝙧𝙖𝙩𝙖, che sull’esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all’amore di Dio, aiutando la Chiesa e l’intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta “sponsale”, che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.
Grazie a te, 𝙙𝙤𝙣𝙣𝙖, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.
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