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sabato 5 aprile 2014

SE SONO I GAY I DISCRIMINATORI

SE SONO I GAY I DISCRIMINATORI
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di Mario Adinolfi

Il 4 aprile 1968 veniva ucciso a Memphis il reverendo Martin Luther King. Oggi, 4 aprile 2014 mi trovo ancora a scrivere di una storia di discriminazione che avrebbe meritato un discorso appassionato del leader non violento che ha trasformato la sua vita e la sua morte in un monumento alla lotta contro ogni comportamento discriminatorio.

Presentando insieme a padre Maurizio Botta una settimana fa il mio Voglio la mamma ho avuto l'ardire di affermare che "Rosa Parks siamo noi", citando un'altra persona che con il suo coraggio ha aperto la strada alla fine della discriminazione dei neri negli Stati Uniti. Ne sono nate polemiche. Oggi, nell'anniversario della morte del reverendo Martin Luther King, devo raccontarvi la storia di una Rosa Parks del ventunesimo secolo, secolo in cui tendono a raccontarvi tutto al contrario e io provo a darvi la mia versione dei fatti, controvento.

Il protagonista dei fatti si chiama Brendan Eich ed è unanimemente considerato un genio nel suo campo: l'informatica e il web. Eich è l'inventore del linguaggio Javascript. Meno di un mese fa Brendan veniva nominato amministratore delegato di Mozilla, l'azienda di Firefox per capirci e Firefox è il secondo browser più utilizzato al mondo dopo Chrome di Google. Mozilla è un'azienda importantissima del mondo della rete e sceglie Brendan perché in questo mondo è tra i più bravi in assoluto: non è, per capirci, un posto nel cda della Rai, non funziona come in Italia, non si arriva a quei livelli per chi si conosce, ma per quel che si vale. E Brendan Eich è bravo, bravissimo. Un genio, secondo tutti. La meritocrazia, quando funziona, funziona così.

Brendan Eich ieri si è dovuto dimettere dal posto che si era meritato per il suo valore, per le sue capacità, per la sua storia di persona che ha reso migliore il web negli ultimi vent'anni. Perché si è dovuto dimettere? Per motivi di salute? Per grane giudiziarie (in Italia non si dimettono manco per quello)? Perché aveva taroccato il curriculum?

No. Brendan Eich si è dovuto dimettere perché un sito di accoppiamenti on line in cerca di pubblicità insieme ad alcuni attivisti gay ha "scoperto" che nel 2008 aveva dato un piccolo finanziamento (mille dollari) a sostegno del referendum di chi era contrario ai matrimoni gay in California. Referendum che si tenne e che i proponenti vinsero, nella liberalissima California, stato americano ricco e aperto, lo stato di Hollywood e degli Studios, dove alle presidenziali vincono quasi sempre i democratici. Gli attivisti gay hanno minacciato di boicottare Firefox, hanno preteso le dimissioni di Brendan Eich, lui ha spiegato in un'intervista al New York Times che sapeva tenere distinte le opinioni personali dall'attività lavorativa (ovviamente, che c'entra mai l'opinione sui modelli familiari con la gestione di un browser?), non è bastato. I gay hanno preteso la sua testa, hanno reiterato la minaccia di boicottaggio invitando gli utenti omosessuali a usare Chrome invece di Firefox, è finita che Mozilla ha costretto Brendan Eich alle dimissioni.


Con una surreale lettera pubblicata sul sito la presidente di Mozilla, Mitchell Baker, ha spiegato che le dimissioni a Eich sono state richieste perché "Mozilla crede nell'uguaglianza e nella libertà di parola". Vedete che vi raccontano le cose al contrario? Ma come? Minacciano boicottaggi, fanno perdere il posto di lavoro ad una persona di assoluto valore, lanciano un avvertimento terrorizzante verso tutti coloro che la pensano come Brendan Eich e poi ci dicono pure che lo fanno perché credono nella libertà di parola?

Inutile dirvi che la storia di Brendan Eich l'abbiamo già vissuta in Italia con il linciaggio di Guido Barilla che aveva osato dirsi contrario ai matrimoni gay alla Zanzara di Giuseppe Cruciani e David Parenzo, stesso trattamento è stato riservato alla scrittrice Costanza Miriano e già ho scritto dell'intervista di Daria Bignardi a Ivan Scalfarotto in cui il sottosegretario spiegava che chi ha una posizione contraria ai matrimoni gay è equiparabile a antisemiti e razzisti dunque non ha diritto ad un confronto in regime di contraddittorio.

Ormai funziona così, l'ho sperimentato sulla pelle dopo aver scritto Voglio la mamma, gli insulti di cui sono stato fatto oggetto da questi "liberali" potete leggerli qui sulla rete e ne ho ricevuti per strada. Se credi che la maternità vada difesa, che Ugo e Pippo non potranno mai essere genitori perché è una legge di natura, che genitore 1 e genitore 2 è un'offesa dei burocrati a madre e padre, allora automaticamente sei un omofobo. E se sei un omofobo c'è una bella legge antiomofobia che ti aspetta e dietro l'angolo c'è la galera, se passa la legge Scalfarotto. E Voglio la mamma diventa un libro che non puoi scrivere per legge e se lo scrivi è da bruciare perché "incita all'odio".

Contro ogni discriminazione domani, sabato, alle 17 mi unirò alle Sentinelle in Piedi - Roma per vegliare silenziosamente con un libro in mano contro questo capovolgimento della verità. E' sempre più evidente, Rosa Parks siamo noi. And I have a dream, nel giorno del sacrificio del referendum Martin Luther King: io ho il sogno di poter dire quello che penso sulla famiglia senza rischiare di perdere il posto di lavoro, senza dove essere boicottato, senza dover ascoltare parole di odio.

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Mozilla. Icona del giornalismo gay Usa: se questo è il movimento Lgbt me ne vado Andrew Sullivan

mozilla-firefox-gay-brendan-eich Il giornalista americano Andrew Sullivan, celebre portabandiera del movimento gay nei media Usa, è intervenuto sulla vicenda delle dimissioni di Brendan Eich con un post sul suo blog The Dish che riproponiamo di seguito in una nostra traduzione.

Il tizio che ha avuto la sfrontatezza di esprimere i propri diritti riconosciuti dal Primo emendamento e appoggiare la Proposition 8 in California con una donazione di mille dollari è stato appena scotennato da alcuni attivisti gay. Dopo la decisione di OKCupid di boicottare Mozilla, Brendan Eich ha rinunciato alla fresca nomina (a Ceo di Mozilla, ndr) a causa delle pressioni.

(…) Adesso sarà costretto a sfilare per le strade nella vergogna? Perché non metterlo ai ceppi? L’intera vicenda mi disgusta – come dovrebbe disgustare chiunque sia interessato a vivere in una società tollerante e differente. Se questo è il movimento per i diritti gay oggi – dare la caccia ai nostri oppositori con un fanatismo più da destra religiosa che altro – allora consideratemi fuori. Se si tratta di minacciare la libertà di parola degli altri, allora non siamo meglio dei prepotenti anti-gay che ci hanno preceduto

Mozilla: Andrew Sullivan, giornalista gay, difende Eich | Tempi.it
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