ROBERT H. BENSON
L’uomo dalle mani pulite
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di Alessandro Banfi22/01/2015 - Lo ha citato papa Francesco, di ritorno dalle Filippine, per spiegare cosa sia la colonizzazione ideologica. E ha invitato a leggerlo. Ma "Il Padrone del mondo" è anche uno dei libri che fanno parte della storia del movimento (da "Tracce", 7/2011)
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R.H. Benson, ''Il padrone del mondo''.
Un romanzo, oggi diremmo una fiction, con un grande tema: la fine dell’umanità e forse del mondo, certo la fine della Chiesa su questa terra. Con alcune impressionanti “profezie”, se si pensa che viene scritto all’inizio del Novecento, secolo drammaticamente segnato dal fascismo, dal nazismo e dal comunismo, da due guerre mondiali e da un’impressionante e inedita apostasia dalla Chiesa cattolica. Il personaggio principale del romanzo è un inquietante Giuliano Felsemburgh, carismatico uomo politico super massone, che conquista le folle con l’esperanto e la sua moralità. «Sembrava che la sua vera originalità consistesse nell’essere, fino ad ora, l’uomo dalle mani pulite, privo di macchie o di colpe passate». Perfetto negli anni Ottanta. Perfetto anche oggi.
La Londra e l’Europa (e poi il mondo) del libro lo osannano e lo venerano, abbandonando tradizioni e religione, trasformando la modernità in un incubo violento. Ma se la personalità di Felsemburgh occupa l’orizzonte apocalittico dove la Basilica di San Paolo è diventata un tempio massonico, è la storia di una piccola famiglia, formata dal comunista Oliviero Brand, la moglie Mabel, la mamma di lui a portarci nei sentimenti e nei colpi di scena del racconto. Non manca una bella figura di prete cattolico, padre Percy Franklin, le cui vicissitudini sono le stesse di tutta la Chiesa mondiale, fino all’ultimo atto che si svolge in Palestina. Grandi questioni, come l’eutanasia, il potere dei mass media, la guerra e la pace, vengono analizzate attraverso lo svolgersi di un giallo internazionale. Nel libro ci sono tante cose: la fede sentita del cattolico moderno, la critica dell’intellettuale inglese al falso umanitarismo, l’utopia dell’Europa e della Società delle Nazioni... Ma soprattutto c’è una profonda riflessione sulla persecuzione dei cristiani e sui nemici della Chiesa cattolica.
Giussani, attraverso questo testo, proponeva una lettura intelligente della vita contemporanea. La fede, quando c’è, spinge a giudicare che cosa accade nella realtà. Benson offriva uno straordinario spunto di analisi sui vizi del nostro mondo, ponendoci di fronte ad una domanda drammatica: in che cosa dobbiamo sperare in questi momenti della storia dell’umanità, in cui la Chiesa sembra sul punto di essere annientata?
Pochi anni prima del romanzo, il beato John Henry Newman aveva risposto così: «Troppe volte il cristianesimo si è trovato in quello che sembrava essere un pericolo mortale, perché ora dobbiamo spaventarci di fronte alle nuove prove... Questo è assolutamente certo. Quello che è invece incerto, e rappresenta solitamente una sorpresa per tutti, è il modo in cui di volta in volta la Provvidenza protegge e salva i suoi eletti. A volte il nemico si trasforma in amico, a volte viene spogliato della sua virulenza e aggressività, a volte cade a pezzi da solo, a volte infierisce quanto basta, a nostro vantaggio, poi scompare. Normalmente la Chiesa non deve fare altro che continuare a fare ciò che deve fare, nella fiducia e nella pace, stare tranquilla, e attendere la salvezza da Dio...».
Robert Hugh Benson
Il padrone del mondo
Fede e Cultura
pp. 352 - € 14
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