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domenica 11 gennaio 2015

Rileggere 1984 di Orwell per capire il totalitarismo religioso

Rileggere 1984 di Orwell per capire il totalitarismo religioso  
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 Tempi.it
Caro direttore, cercavo delle parole per descrivere l’essenza degli ideali dei fanatici che stanno portando la guerra a Parigi, e li ho trovati in 1984 di George Orwell. Parla il capo partito O’Brien mentre tortura Winston:
Il Partito cerca il potere in quanto tale. Il bene altrui non ci interessa, è solo il potere che ci sta a cuore. Non desideriamo la ricchezza, il lusso, la felicità, una lunga vita. Vogliamo il potere, il potere allo stato puro. (…) Conosci lo slogan del Partito: “La libertà è schiavitù”. Hai mai pensato che se ne possono invertire i termini? La schiavitù è libertà. Da solo, libero, l’essere umano è sempre sconfitto. Deve per forza essere così, perché l’essere umano è destinato a morire, e la morte è la più grande delle sconfitte. Se però riesce a compiere un atto di sottomissione totale ed esplicita, se riesce ad uscire dal proprio io, se riesce a fondersi col Partito, in modo da essere lui il Partito, diviene onnipotente e immortale. (…) Il vero potere, il potere per il quale dobbiamo lottare notte e giorno, non è il potere sulle cose, ma quello sugli uomini. (…) Winston, come fa un uomo ad esercitare il potere su un altro uomo? (…) Bravo, facendolo soffrire. Non è sufficiente che ci obbedisca. Se non soffre, come facciamo ad essere certi che non obbedisca alla nostra volontà ma alla sua? Potere vuol dire infliggere dolore e umiliazione. (…) Progresso, nel nostro mondo, significherà progredire verso una sofferenza più grande. Le antiche civiltà sostenevano di essere fondate sull’amore o sulla giustizia, la nostra è fondata sull’odio. Le sole emozioni destinate a esistere nel nostro mondo saranno la paura, la collera, l’esaltazione e l’umiliazione. Tutto il resto lo distruggeremo. Tutto. (…) Non ci sarà forma alcuna di lealtà, a accezione della lealtà verso il Partito. Non ci sarà forma alcuna di amore, a eccezione dell’amore per il Grande Fratello. Non ci sarà alcuna forma di riso, a eccezione della risata di trionfo sul nemico sconfitto. Non ci sarà forma alcuna di arte, di letteratura, di scienza. Quando avremo aggiunto l’onnipotenza, non avremo più bisogno della scienza. Non ci sarà differenza fra il bello e il brutto. Non ci sarà curiosità, né la gioia del processo vitale. Tutti gli altri piaceri che potrebbero mettere a repentaglio un simile progetto saranno distrutti. Ma ci sarà sempre, sempre… l’ebbrezza del potere, che sarà sempre più forte e raffinata. Ci sarà sempre, in ogni momento, il fremito della vittoria, la sensazione di calpestare un nemico inerme. Se vuoi un’immagine del futuro, pensa a uno stivale che calpesti in eterno il volto umano.
Al posto del Partito ateo, metteteci Al Qaeda e l’Isis.
Al posto del Grande Fratello, metteteci Osama bin Laden o chi per lui.
Per il resto, tutto coincide: i guerriglieri non combattono per la ricchezza o la felicità, ma per il potere, che significa infliggere dolore e morte.
A loro non interessa neppure “una lunga vita”: pure di esercitare il potere ossia infliggere dolore, sono disposti a immolarsi come shaid.
Nella loro utopia terrena, non ci sarà più arte, né letteratura né scienza: ci sarà solo odio.
I due fratelli nati e cresciuti a Parigi ad un certo punto si accorgono che la LIBERTE’ che viene loro donata dalla loro nazione li lascia sconfitti, Infatti la libertà è faticosa, impone scelte e responsabilità, e poi non ti salva dalla morte. Allora fanno atto di sottomissione totale al Partito religioso, fino ad identificarsi col Partito religioso. Nel momento in cui diventano cellule senza libertà del corpo collettivo del Partito, si sentono onnipotente. Possono esercitare il potere assoluto, possono infliggere dolore e morte, senza avere più paura della morte.

Il totalitarismo politico ateistico occidentale e il totalitarismo politico religioso orientale sono due facce della stessa medaglia del nichilismo.

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