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martedì 24 dicembre 2024

Fermarono i cieli

 Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, in uno dei suoi deliziosi cantici, celebra così il sonno del divino bambino e la tenerezza della Vergine madre:


Fermarono i cieli

La loro armonia, 

Cantando Maria 

La nanna a Gesù 


Con voce divina 

La Vergine bella, 

Più vaga che stella 

Diceva così: 


Mio Figlio, mio Dio, 

Mio caro tesoro 

Tu dormi ed io moro 

Per tanta beltà. 


Dormendo, mio bene, 

Tua madre non miri. 

Ma l’aura che spiri 

È fuoco per me. 


Cogli occhi serrati, 

Voi pur mi ferite: 

Or quando v’aprite, 

Per me che sarà? 


Le guance di rosa 

Mi rubano il core; 

O Dio, che si more 

Quest’alma per Te! 


Mi sforza a baciarti

Un labbro sì raro: 

Perdonami, caro, 

Non posso, più, no 


Si tacque ed al petto 

Stringendo il bambino, 

Al volto divino 

Un bacio donò. 


Si desta il diletto 

E tutto amoroso 

Con occhio vezzoso 

La madre guardò. 


Ah Dio ch’alla madre 

Quegli occhi, quel guardo 

Fu strale, fu dardo 

Che l’alma ferì. 


E tu non languisci, 

O dur’alma mia, 

Vedendo Maria 

Languir per Gesù. 


Se tardi v’amai, 

Bellezze divine; 

Ormai senza fine 

Per voi arderò. 


Il figlio e la madre,

La madre col figlio, 

La rosa col giglio 

Quest’alma vorrà.

Ermanno Radice

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