La spiritualità secondo Benigni. Il comico che non ti aspetti...
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Dopo
gli ultimi successi televisivi e teatrali, rileggiamo i discorsi e le
meditazioni che in questi anni l'attore e comico italiano ha donato
sull’amore di Dio e sulla Madonna.
'Vergine
Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine
fisso d’etterno consiglio'. Versi immortali tratti dalla Divina Commedia
che descrivono colei che mai è morta, la Madre
della Vita. Siamo a Maggio, mese dedicato alla Madonna ed a Lei ci
vogliamo accostare attraverso Roberto Benigni, uno dei suoi più grandi
cantori contemporanei. Si vede lontano un miglio che Benigni è
innamorato. Sua moglie è la splendida e bravissima Nicoletta Braschi, ma
anzitutto Lui è innamorato follemente della Vita e di colei che l’ha
fatta nascere nel mondo: la Madonna. Ed
è bellissimo gustare i discorsi e le meditazioni che il nostro
toscanaccio ci ha ultimamente donato sull’Amore di Dio e sulla Vergine
Santa. Naturalmente in questo modo perderemo l’umorismo
dell’esposizione, ma potremo cogliere meglio la grandiosità e la
profondità delle sue affermazioni. So bene che mi prendo una grande
responsabilità nel mettere insieme brani diversi e meditazioni così
profonde, ma credo valga la pena correre qualche rischio per valorizzare
e condividere delle perle tanto preziose che rischiano di perdersi nel
calderone televisivo. Ed allora cominciamo … dall’inizio.
'Io
sono nato in un paesino che si chiama Misericordia ed il mio babbo era
poverissimo ma aveva una grande particolarità: era l’ultimo degli
uomini. Quando siamo bambini noi siamo come Dio e per Dio gli ultimi
sono i primi e il mio babbo era il primo, non s’è mai inchinato a
nessuno perché non aveva nulla e nessuno a cui inchinarsi. Mio padre
aveva un amore grandissimo per la mia mamma. Un giorno andò in guerra
senza neanche sapere di cosa si trattasse; lo presero prigioniero e ne
moriva uno al giorno. Quando è tornato dal campo di prigionia era uno
scheletro ed appena arrivato è svenuto andando in coma totale. La mia
mamma non aveva i soldi per le medicine e portò tutto quello che aveva,
cioè quattro anatroccoli bianchi, alla Madonna di Castiglione: entrò in
chiesa e le disse «Fai te». Dopo quattro giorni il mio babbo uscì dal
coma. Siamo meravigliosi ed unici! Abbiamo una vita meravigliosa, ed
ognuno di noi non deve dimenticarsi né perdere la propria unicità'.
Ecco dunque che viene fuori il valore dell’espressione di se stessi attraverso la propria creatività.
'L’arte
è il grande lusso di trasmettere la vita. Ci sono pochi nella storia
dell’arte e della letteratura che hanno il coraggio e la potenza di
andare fino in fondo, ed a queste persone bisogna essere grati. L’unica
cosa che abbiamo è il fatto di vivere, e dobbiamo essere consapevoli
della bellezza della vita, del miracolo che abbiamo ricevuto. È proprio
il fatto di essere vivi che è inspiegabile, e dobbiamo impegnarci per
far trionfare sempre la vita'.
Risalta
quindi l’importanza di essere consapevoli che da molti secoli siamo
travolti da una cultura fondata solo sulla mente, con il risultato che
oggi abbiamo molte difficoltà a vivere il rapporto con noi stessi e con
Dio.
'Il
cervello non è lo strumento adatto per dimostrare l'esistenza di Dio: è
come voler sentire il sapore del sale col naso. Non c'è riuscito Lui
stesso mandando Suo figlio in terra, figurati noi! Di Dio se ne può
parlare solo tornando bambini e l’unico linguaggio possibile sarebbe
quello di un neonato. Non si può parlare di Dio, ma a Dio sì, gli si può
parlare. Chi ci crede e chi non ci crede non fa tanta differenza, tanto
anche chi non ci crede deve credere a talmente tanti miracoli che non
sono meno degli altri. Vi ho dato tanti insegnamenti, dice Dio, ma ce
n’è uno che li racchiude tutti ed è quello che scrisse sant’Agostino:
ama e fai ciò che vuoi. Ma si deve amare con grandezza e continuamente:
l’amore che s’accende e si spenge, si fulmina. L’amore è l’unica
limitazione della libertà che ci rende più liberi'.
Amore, una parola usata ed abusata. Ma che sarà mai quest’amore?
'L’Amore
è nato quando è arrivato Gesù Cristo, che è l’inventore dell’amore.
Gesù, ne ha fatte veramente di cose straordinarie, da volergli bene, da
inchinarsi sul serio. Cristo, prima di tutto è diventato uomo perché
l’uomo diventasse Dio, così in Lui siamo diventati la seconda persona
della Trinità. Era uno che non poteva peccare e ha trasportato tutti i
peccati del mondo, non poteva morire e si è fatto ammazzare. E poi ha
inventato la carità, l’amore disinteressato che prima di Gesù Cristo
semplicemente non c’era. Nessuno può superare l’Amore di Gesù, che ci ha
fatto proprio maturare, andare avanti milioni di anni. Come ad esempio
quando nei Vangeli arriva la famiglia e lui dice: la mia vera famiglia è
quella dei miei discepoli: perché ad un certo punto bisogna crescere,
lasciare la famiglia. Ci ha insegnato che l’amore è tutto, è la risposta
ad ogni domanda'.
Pensiamo
un po’ quante domande ci facciamo ogni giorno incapaci di darci una
risposta. Invece la soluzione è lì, a portata di mano, dentro di noi,
nella nostra anima, nella nostra natura, creata ad immagine e
somiglianza di Dio, che è Amore. Ma tutte le ferite subite per mancanza
d’amore ed i compromessi con i quali abbiamo, anche inconsciamente,
rinunciato alla nostra identità, ci fanno stare nella confusione e così
la nostra sessualità s’allontana dall’Amore, i nervi ne risentono, il
corpo si ammala e la mente diventa nostra nemica. Abbiamo bisogno di
pulizia e di luce. Ma dove trovarle se non in colei che è piena di
Grazia, in Maria?
'Forse Dio non esiste, ma la Vergine Maria è la Sua
mamma di sicuro! Quello che ha fatto Madonna, noi non lo possiamo
immaginare. La donna è l’apice della creazione, è l’ultima cosa che Dio
ha fatto, la più alta; quando le donne chiedono la parità sembra che si
vogliano limitare. Durante tutta l’antichità le donne sono state
trattate in una maniera tremenda, ma improvvisamente, nel 1100, quando
ancora c’era un Dio del Vecchio Testamento ed anche a Gesù del tu non si
poteva dare, apparve il culto della Madonna. Lo sapete che è successo?
Le donne sono diventate le prime, tante poesie, è nata la cavalleria e
l’epoca moderna'.
Il
nostro Benigni condivide con il suo conterraneo Dante Alighieri la
venerazione per Maria: di questa comunione spirituale ci ha reso spesso
partecipi donandoci delle entusiasmanti interpretazioni di diversi canti
della Divina Commedia, soprattutto di quelli che si riferiscono al
Paradiso.
'La Divina Commedia
è la cosa più scandalosamente bella che sia stata scritta da un uomo.
Dante scrive che è arrivato fino al Paradiso dove ci sono le scie di
angeli ed i beati che irradiano tanta luce; è fatto come una rosa dove
ci sono tutti bambini e su, nella cima, c’è lei, Maria, la donna più
straordinaria. La bellezza di avere una donna così, da pensarci, da
volerle bene, anche soltanto da salutarla: Ave Maria! A Dio piace quella
donna, è innamorato di Maria, ed in più è la madre di Cristo, che nello
stesso tempo è anche suo Padre. Essendo però il Figlio, le somiglia un
po’, come tutti i bambini somigliano alle loro madri: dunque Maria
somiglia un po’ a suo figlio e nel volto di Maria c’è un po’
dell’immagine del Cristo, di Dio. E’ una cosa spettacolare, di
vertiginosa bellezza. La Madonna
è il punto d’arrivo, il momento nella storia dell’umanità a cui tutti
sempre dobbiamo guardare per ricordarci chi siamo e dove andiamo. Dio ha
creato Maria talmente bella, l’amava talmente tanto che … decise di
farsi fare da Lei. Incredibile, pensate che ci deve essere negli occhi
di Maria. Mi piace pensare che Gesù è nato dentro di lei, si sente che
c’è proprio un corpo, una donna come noi: pensa essere nel ventre di una
donna al caldo eterno'.
Ogni
essere umano ha dentro di sé il desiderio insopprimibile di rivivere la
qualità e l’intensità sperimentate nel grembo della propria madre nei
primi trenta giorni dal concepimento, quando ha vissuto totalmente
libero, pieno della sua potenzialità ed unito completamente a Dio. Come
non sobbalzare rendendoci conto che, attraverso la relazione profonda
con Maria, quest’esperienza la possiamo rinnovare ogni momento, in
eterno, rivivendo la pienezza della nostra natura in collegamento con
l’Amore del Padre!
'Per
noi Maria è fontana vivace, uno zampillio di speranza. E’ una cosa che
mi rinfresca, ed io voglio stare sempre sotto questa fontana! Se uno
vuole qualcosa deve rivolgersi a Maria, alla Vergine Madre, sennò la
speranza non vola. Almeno una volta al giorno bisognerebbe dire: grazie
Maria; non si sa perché, però qualcosa ce l’ha data, anche se non
l’abbiamo chiesta. Solo gli occhi di Maria possono guardare Dio, me lo
sogno la notte, di quando Maria guarda Dio: roba da andare al manicomio.
Lui è la Verità, non c’è niente oltre Dio, ed è scritto che un giorno tutti noi vedremo la Verità. Di più: sono certo che ognuno di noi sarà la Verità, sarà Dio'.
Di
fronte a tanto splendore quasi viene meno il respiro. Ma non possiamo
fermarci alle emozioni; quello che conta è tornare liberi, ritornare
alla Vita, liberarci da tutti i condizionamenti e… amare.
'Dell’amore
ci s’innamora e questo ci trasforma: dobbiamo entrare in relazione con
l’amore fatto Persona e cambiare. Dentro Dio ognuno vede se stesso:
ecco, l’uomo creato ad immagine e somiglianza del Creatore. Dio è vivo, è
più vivo di tutti noi, come noi, e respira. E cos’è questo respiro? E’
l’amore del Padre per il Figlio, della madre per il Figlio, è l’Amore.
Il Santo Spirito è la respirazione di Dio ed è l’Amore. Non esiste amore
sprecato perché se lo diamo lo riceveremo di nuovo. Tutti noi
desideriamo amare ed essere amati, e lo Spirito Santo è il desiderio di
amore fra un essere ed un altro. Che è irresistibile e fa sì che tutto
stia insieme, è il respiro dell’amore'.
Grazie Padre che mi hai creato, grazie Madre che mi hai donato la Vita. E grazie anche a te Roberto che mi sproni a vivere per quello che veramente sono: un figlio di Dio.
N.b.:
I brani sono liberamente tratti da interventi pubblici e partecipazioni
televisive che Benigni ha realizzato dal 2002 al 2006
da: