rassegnarsi alla vita della menzogna
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" in ogni uomo la vita è presente nelle sue inclinazioni naturali: c'è
in ognuno un pizzico di desiderio di dignità umana, di integrità morale,
di una libera esperienza dell'esistere, della trascendenza del mondo
dell'essere. Al tempo stesso però ognuno è più o meno capace di
rassegnarsi alla vita della menzogna, ognuno in qualche modo cade nella
oggettivazione e nella finalizzazione profana, c'è in ognuno un po' di
compiacimento nel confondersi tra la massa anonima e nell'adagiarsi
comodamente sul letto della vita inautentica"! ... " questo vasto
adattamento alla vita della menzogna e la così facile diffusione
dell'auto-totalitarismo sociale non corrispondono forse alla generale
ripugnanza dell'uomo della società dei consumi a sacrificare qualcosa
delle sue sicurezze materiali in nome della propria integrità spirituale
e morale? Non corrispondono, forse, al suo rinunciare volentieri ad un
significato supremo davanti alle lusinghe superficiali della civiltà
moderna? Al suo cedere alla lusinga di godere la spensieratezza dei
gregari?"VACLAV HAVEL da: Il potere dei senza potere
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