Papa: Il vero cristiano non è
né superficiale né troppo rigido
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Città del Vaticano, 27 giu. (TMNews) – Ci sono persone che “si mascherano da cristiani” e peccano o di eccessiva superficialità o di troppa rigidità, dimenticando che un vero cristiano è un uomo della gioia che poggia la fede sulla roccia di Cristo. E’ stato questo il pensiero di fondo di Papa Francesco alla messa di stamattina in Casa Santa Marta.
Rigidi e tristi. O allegri ma senza avere idea gioia cristiana. Sono due “case”, in certo modo opposte, in cui abitano due categorie di credenti e che in entrambi casi hanno un difetto grave: si fondano su un cristianesimo fatto di parole e non si basano sulla “roccia” della Parola di Cristo. Papa Francesco individua questo duplice gruppo commentando il Vangelo di Matteo del giorno, il celeberrimo brano delle case sulla sabbia e sulla roccia. “Nella storia della Chiesa ci sono state due classi di cristiani: i cristiani di parole – quelli ‘Signore, Signore, Signore’ – e i cristiani di azione, in verità”, ha detto Bergoglio a quanto riportato dalla ‘Radio vaticana’.
“Sempre c’è stata la tentazione di vivere il
nostro cristianesimo fuori della roccia che è Cristo. L’unico che ci dà
la libertà per dire ‘Padre’ a Dio è Cristo o la roccia. E’ l’unico che
ci sostiene nei momenti difficili, no? Come dice Gesù: cade la pioggia,
straripano i fiumi, soffiano i venti, ma quando è la roccia è sicurezza,
quando sono le parole, le parole volano, non servono. Ma è la
tentazione di questi cristiani di parole, di un cristianesimo senza
Gesù, un cristianesimo senza Cristo. E questo è accaduto e accade oggi
nella Chiesa: essere cristiani senza Cristo”. Papa Francesco analizza
più da vicino questi “cristiani di parole”, rivelando le loro specifiche
caratteristiche. C’è un primo tipo – definito “gnostico” – “che invece
di amare la roccia, ama le parole belle” e dunque vive galleggiando
sulla superficie della vita cristiana. E poi c’è l’altro, che Papa
Francesco chiama “pelagiano”, il quale ha uno stile di vita serioso e
inamidato. Cristiani, ironizza il Papa, che “guardano il pavimento”: “E
questa tentazione oggi c’è. Cristiani superficiali che credono, sì Dio,
Cristo, ma troppo ‘diffuso’: non è Gesù Cristo quello che ti dà
fondamento. Sono gli gnostici moderni. La tentazione dello gnosticismo.
Un cristianesimo ‘liquido’. D’altra parte, sono quelli che credono che
la vita cristiana si debba prendere tanto sul serio che finiscono per
confondere solidità, fermezza, con rigidità. Sono i rigidi! Questo
pensano che per essere cristiano sia necessario mettersi in lutto,
sempre”. Il fatto, prosegue Papa Francesco, è che di questi cristiani
“ce ne sono tanti”. Ma, obietta, “non sono cristiani, si mascherano da
cristiani”. “Non sanno – insiste – cosa sia il Signore, non sanno cosa
sia la roccia, non hanno la libertà dei cristiani. E, per dirlo un po’
semplicemente, non hanno gioia”: “I primi hanno una certa ‘allegria’
superficiale. Gli altri vivono in una continua veglia funebre, ma non
sanno cosa sia la gioia cristiana. Non sanno godere la vita che Gesù ci
dà, perché non sanno parlare con Gesù. Non si sentono su Gesù, con
quella fermezza che dà la presenza di Gesù. E non solo non hanno gioia:
non hanno libertà. Questi sono schiavi della superficialità, di questa
vita diffusa, e questi sono schiavi della rigidità, non sono liberi.
Nella loro vita, lo Spirito Santo non trova posto. E’ lo Spirito che ci
dà la libertà! Il Signore oggi ci invita a costruire la nostra vita
cristiana su Lui, la roccia, quello che ci dà la libertà, quello che ci
invia lo Spirito, quello che ti fa andare avanti con la gioia, nel suo
cammino, nelle sue proposte”. Con il Pontefice ha concelebrato il
cardinale arcivescovo di Aparecida, Raimundo Damasceno Assis assieme ad
altri vescovi. Alla messa era presente personale della Direzione di
Sanità e Igiene del Vaticano, accompagnato dal dott. Patrizio Polisca.
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