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mercoledì 16 ottobre 2013

L'EDUCAZIONE Beatles

L'EDUCAZIONE 

Beatles

*** 
«Erano indisciplinati e anche non molto puliti...

Durante i concerti fumavano, mangiavano,

chiacchieravano e facevano finta di picchiarsi l'un l'altro.

Voltavano le spalle al pubblico, lo offendevano a gran voce e ridevano

per battute che capivano solo loro! » .

Ecco come Brian Epstein descrisse i Beatles la prima volta in cui li vide a Liverpool, nel 1961. Vestito di jeans e giacche di pelle, quel quartetto scalcagnato non stava attirando l'attenzione di alcuna casa discografica britannica o, più in generale, non interessava a nessuno al di fuori di una certa cerchia.

Sì, erano davvero grezzi. Ma avevano energia e magnetismo, nonché una buona carica di forza di volontà e di ambizione. Non sapevano leggere un pentagramma, ma avevano un sound irresistibile. Sebbene Epstein non avesse mai gestito una band fino a quel momento, decise di prenderli sotto la propria ala, determinato più che mai a portarli al successo. Li trascinò da un sarto londinese e scucì 40 sterline. Basta con i jeans e le giacche di pelle: era arrivato il momento di vestirsi come si deve. E basta con i capelli brillantinati: bisognava cambiare. Niente spuntini, sigarette o insulti sul palco, anzi un bell'inchino alla platea alla fine di ogni gruppo di canzoni. Epstein calendarizzò vari concerti, organizzò il battage pubblicitario e si sincerò che ciascuno venisse pagato.

Nel giro di nove mesi, i Beatles piazzarono la loro prima hit nelle classifiche pop britanniche, e due anni dopo avevano conquistato il mondo.

Il motivo per cui ti sto raccontando tutto questo è perché anche tu, nel tuo cervello, hai bisogni, desideri, ambizioni, im- pulsi anarchici. Anche dentro di te, nel profondo del tuo cervello, c'è un «Beatle primordiale». Sta nell'ipotalamo, quell'organo grande come una noce che regola la fame, la sete, il sesso e la  rabbia. E se c'è una cosa di cui anche lui ha bisogno, è proprio  un manager.

Appena sei venuto al mondo, l'ipotalamo ha cominciato a manifestare le proprie richieste, ma all'epoca l'unica cosa che potevi fare era piangere e dimenare le braccia e le gambe.

Il tuo “Brian Epstein”, invece, si trova nello strato più esterno del cervello, nella corteccia. Sai che fa? Prende il tuo io indisciplinato e grezzo, con tutte le sue voglie, i suoi desideri e le sue ambizioni, e mette le cose in regola. Aiuta l'ipotalamo scatenato a pazientare quando il cibo sta arrivando, ti risolve i problemi e ti guida a ottenere ciò che vuoi in una maniera più raffinata del semplice puntare i piedi. Col passare degli anni, questo manager interiore matura e sviluppa strategie ancora più sofisticate per raggiungere gli obiettivi e soddisfare bisogni e desideri.

Il 27 agosto 1967, ben diciotto canzoni dei Beatles erano arrivate al top: il gruppo era al massimo della popolarità. Ma quel giorno tutto cambiò. Brian Epstein venne ritrovato morto nel suo appartamento. Aveva solo 32 anni. E per i Beatles fu l'inizio della fine. La band cominciò a essere in difficoltà. Litigavano, ormai senza più arbitro. Gli screzi divennero cronici, e molto aspri. Privi di timoniere, persero subito la coesione musicale e andarono alla deriva: così il gruppo musicale di maggior successo di tutti i tempi si disgregò e ciascuno dei quattro andò per la propria strada.

All'interno del cervello anche tu hai il tuo fatidico 27 agosto cerchiato col pennarello rosso. Proprio quando raggiungi il punto più elevato della conoscenza e dell'esperienza, quando la tua famiglia è sistemata e hai conquistato la tranquillità economica, ecco, quello è esattamente il momento in cui rischi di perdere il tuo manager.

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