L'EDUCAZIONE
Beatles
Beatles
***
«Erano
indisciplinati e anche
non molto puliti...
Durante
i concerti fumavano,
mangiavano,
chiacchieravano
e facevano finta
di picchiarsi l'un l'altro.
Voltavano
le spalle al pubblico, lo offendevano a gran voce e ridevano
per battute che capivano solo loro! »
.
Ecco come Brian Epstein descrisse i Beatles la prima
volta in cui li vide a Liverpool, nel 1961. Vestito di jeans e giacche di
pelle, quel quartetto scalcagnato non stava attirando l'attenzione di alcuna
casa discografica britannica o, più in generale, non interessava a nessuno al
di fuori di una certa cerchia.
Sì, erano davvero
grezzi. Ma avevano energia e magnetismo, nonché una buona carica di forza di
volontà e di ambizione. Non sapevano leggere un pentagramma, ma avevano un
sound irresistibile. Sebbene Epstein non avesse mai gestito una band fino a
quel momento, decise di prenderli sotto la propria ala, determinato più che mai
a portarli al successo. Li trascinò da un sarto londinese e scucì 40 sterline.
Basta con i jeans e le giacche di pelle: era arrivato il momento di vestirsi
come si deve. E basta con i capelli brillantinati: bisognava cambiare. Niente
spuntini, sigarette o insulti sul palco, anzi un bell'inchino alla platea alla
fine di ogni gruppo di canzoni. Epstein calendarizzò vari concerti, organizzò
il battage pubblicitario e si sincerò che ciascuno venisse pagato.
Nel giro di nove mesi, i
Beatles piazzarono la loro prima hit nelle classifiche pop britanniche, e due
anni dopo avevano conquistato il mondo.
Il motivo per cui ti sto raccontando tutto
questo è perché anche tu, nel tuo cervello, hai bisogni, desideri, ambizioni,
im- pulsi anarchici. Anche dentro di te, nel profondo del tuo cervello, c'è un
«Beatle primordiale». Sta nell'ipotalamo, quell'organo grande come una noce che
regola la fame, la sete, il sesso e la
rabbia. E se c'è una cosa di cui anche lui ha bisogno, è proprio un manager.
Appena sei venuto al
mondo, l'ipotalamo ha cominciato a manifestare le proprie richieste, ma
all'epoca l'unica cosa che potevi fare era piangere e dimenare le braccia e le
gambe.
Il tuo “Brian
Epstein”, invece, si trova nello strato più esterno del cervello, nella
corteccia. Sai che fa? Prende il tuo io indisciplinato e grezzo, con tutte le
sue voglie, i suoi desideri e le sue ambizioni, e mette le cose in regola.
Aiuta l'ipotalamo scatenato a pazientare quando il cibo sta arrivando, ti
risolve i problemi e ti guida a ottenere ciò che vuoi in una maniera più
raffinata del semplice puntare i piedi. Col passare degli anni, questo manager
interiore matura e sviluppa strategie ancora più sofisticate per raggiungere
gli obiettivi e soddisfare bisogni e desideri.
Il 27 agosto 1967, ben
diciotto canzoni dei Beatles erano arrivate al top: il gruppo era al massimo
della popolarità. Ma quel giorno tutto cambiò. Brian Epstein venne ritrovato
morto nel suo appartamento. Aveva solo 32 anni. E per i Beatles fu l'inizio
della fine. La band cominciò a essere in difficoltà. Litigavano, ormai senza
più arbitro. Gli screzi divennero cronici, e molto aspri. Privi di timoniere,
persero subito la coesione musicale e andarono alla deriva: così il gruppo
musicale di maggior successo di tutti i tempi si disgregò e ciascuno dei
quattro andò per la propria strada.
All'interno del
cervello anche tu hai il tuo fatidico 27 agosto cerchiato col pennarello rosso.
Proprio quando raggiungi il punto più elevato della conoscenza e
dell'esperienza, quando la tua famiglia è sistemata e hai conquistato la
tranquillità economica, ecco, quello è esattamente il momento in cui rischi di
perdere il tuo manager.
da: Neal D. Barnard :Super Cibi per la Mente
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