Francia, portavoce Manif al ministro: «Sono omosessuale e dico no ai figli in provetta per i gay. Sono omofobo?»
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ottobre 18, 2013
Benedetta Frigerio
Lettera di Jean-Pierre
Delaume-Myard al ministro della Famiglia Bertinotti: «È un diritto del
bambino avere una mamma e un papà. E le donne non sono galline che fanno
le uova»
«NON SIAMO OMOFOBI». Dopo il matrimonio gay, infatti, il governo di François Hollande intende aprire la fecondazione assistita alle coppie gay. I deputati socialisti hanno già annunciato che proporranno un emendamento ad hoc al disegno di legge sulla famiglia, che sarà discusso a gennaio. «Ma la signora Bertinotti non si degna di riceverci», continua Delaume-Myard, che è anche portavoce del gruppo HomoVox: «Siamo uomini e donne omosessuali e ci siamo rimasti molto male per quello che lei ha detto al Journal du Dimanche nel dicembre 2012: “Tutti i contrari” [al matrimonio gay] sentono il bisogno di dire che non hanno nulla contro gli omosessuali, ma nello stesso tempo gli rifiutano i loro stessi diritti”. E ancora: “Quando non si danno gli stessi diritti agli omosessuali e agli eterosessuali, non si tratta di omofobia?”».
«MINISTRO, CI RICEVA». Per questo motivo, a nome di centinaia di migliaia di francesi, il portavoce della Manif ha chiesto che il ministro «ci riceva» per darci precisazioni sul nuovo disegno di legge sulla famiglia. Lo scorso maggio Delaume-Myard aveva già scritto così al presidente Hollande: «Mi batto perché dopo questi mesi tutti abbiamo capito che la legge Taubira non è che l’inizio della strada che porta alla fecondazione assistita e alla maternità surrogata e perché questa legge in realtà non ha nulla a che vedere con gli omosessuali. Se fossi stato eterosessuale, mi sarei battuto comunque al fianco [della Manif], cioè dalla parte della ragione».
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