È mai possibile che sia solo un sogno ritenere che l'uomo finirà col trovare la sua gioia unicamente nelle opere di civiltà e di carità, e non come ora, nei piaceri brutali, nella gola, nella fornicazione, nella vanità, nella millanteria e nella sopraffazione invidiosa degli uni sugli altri? Ritengo fermamente di no e che quel tempo sia ormai prossimo. Si sente ridere e domandare: "Ma verrà mai quel tempo ed è davvero possibile che venga?". Io penso però che con l'aiuto di Cristo sapremo portare a termine questa grande opera. Quante sono state, nella storia dell'umanità, le idee che solo dieci anni prima risultavano inconcepibili e che, giunta la loro ora misteriosa, comparvero a un tratto, propagandosi poi ovunque? Così avverrà anche da noi; il nostro popolo sarà il faro del mondo, e tutti gli uomini diranno: "La pietra che i costruttori hanno respinto è diventata la pietra angolare"." E a chi ci deride, si potrebbe domandare: se il nostro è soltanto un sogno, quando erigerete voi il vostro edificio? Quando vi darete un sistema fondato sulla giustizia, solo con l'ausilio della ragione e senza Cristo? Se affermeranno, invece, di aver intrapreso proprio la strada dell'unione, è indubbio che solo i più ingenui fra loro potranno credervi e non vi sarà che da stupirsi di tanta ingenuità. Davvero, devono avere più fantasia e più capacità di sognare di noi! Pensano di sistemarsi secondo giustizia, ma, avendo ripudiato Cristo, non faranno che inondare di sangue il mondo, poiché sangue chiama sangue, e chi di spada ferisce di spada perisce." Se non fosse per la promessa di Cristo si annienterebbero l'un l'altro, fino a rimanere sulla Terra soltanto in due." E anche gli ultimi due, nel loro orgoglio, non saprebbero frenarsi, sicché l'ultimo sopprimerebbe il penultimo e poi anche se stesso. È ciò che avverrebbe, se non vi fosse la promessa di Cristo, secondo la quale, per amore degli umili e dei pii, questo avrà fine. " Quando, dopo il mio duello, indossando ancora la divisa di ufficiale, presi a parlare in società dei servi, rammento che tutti si stupivano di me: "Dovremmo allora far sedere il nostro servo sul divano e servirgli del tè?" dicevano. E io risposi: "Perché no, non fosse che ogni tanto?". Allora tutti scoppiarono in una risata. La loro domanda era frivola e la mia risposta era oscura, ma penso che vi fosse in essa anche del vero.»
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