La Pace dell’Anima.
Troppo spesso le persone hanno una sicurezza patetica, con cui quindi non fanno altro che sciocchezze.
È meglio essere insicuri, perché così si diventa più modesti e più umili.
Indubbiamente il complesso di inferiorità comporta sempre il rischio di diventare eccessivo e di compensare il presunto difetto con una fuga nel suo contrario.
Un complesso di inferiorità ha sempre la sua brava ragione; c’è sempre realmente qualcosa di “inferiore”, ma non là dove ci si mette in testa che sia.
Modestia e umiltà non implicano alcun complesso di inferiorità.
Sono virtù preziose, anzi ammirevoli, e non dei complessi.
Esse dimostrano che il loro felice possessore non è un pazzo presuntuoso, ma conosce i propri limiti e non si avventurerà mai alla cieca oltre i confini della sua natura abbagliato ed ebbro della sua presunta grandezza.
Le persone che si credono sicure sono quelle veramente insicure.
La nostra vita è insicura, e perciò un certo senso di insicurezza corrisponde al vero molto più dell’illusione e del bluff della sicurezza.
Nel lungo periodo vince chi ha raggiunto il migliore adattamento, e non colui che presume di essere sicuro di sé e si espone a ogni sorta di pericolo, interno ed esterno.
Non ci si misura solo col denaro o col potere!
La pace dell’anima conta di più»
Da «Un colloquio con C. G. Jung sulla psicologia del profondo e la conoscenza di sé»
Risposte ,date presumibilmente a voce, alle domande di Jolande Jacobi, pubblicato in “DU. Schweizerische Monatsschrift”, vol. 3, N. 9 (settembre 1943). Non esiste un manoscritto-grazie Antonella Micheli
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