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domenica 26 marzo 2023

ACIDO ASCORBICO O VITAMINA C

 ACIDO ASCORBICO O VITAMINA C

L’acido ascorbico è uno dei più importanti antiossidanti idrosolubili e presente nei liquidi organici e nel citoplasma del corpo umano. Il fatto che sia una vitamina, cioè indispensabile, nonostante esistano molti altri antiossidanti esogeni molto più potenti dipende dal fatto che solo lui è in grado di provocare la formazione del collageno trasformando la PROLINA in OSSIPROLINA la quale provoca la sintesi del COLLAGENO (sostanza fondamentale ). E’ curioso che quasi tutte le specie viventi riescano a sintetizzarlo con una produzione endogena mentre sono solo i PRIMATI e l’UOMO che hanno perso la capacità di sintetizzarlo. Pertanto nell’uomo è indispensabile un assunzione esogena. L’acido ascorbico è in grado di interrompere la reazione a catena che si innesca generalmente nell’infiammazione cronica ed è in grado di reagire con un vasto numero di ROS (radicali liberi), tra cui perossidi, ossigeno molecole ridotto, ipoclorito e radicali di zolfo. Esso protegge i lipidi e le membrane dai danni ossidativi, favorendo l’eliminazione dei radicali perossilici ed idrossilici. Ad esso viene attribuita la capacità di ridurre il riscio di cataratta e dei danni della retina, di potenziare la funzione immunitaria e la disintossicazione e di diminuire la tossicità dei metalli pesanti. L’assunzione di acido ascorbico riduce la produzione gastrointestinale di nitrosamine e mutageni (cancerogeni) fecali. Tali fattori concorrono a spiegare la relazione esistente fra una maggior assunzione di acido ascorbico e la diminuzione del rischio del cancro della cervice, dello stomaco, del colon e dei polmoni. L’integrazione di acido ascorbico è inoltre in grado di ridurre l’ossidazione delle LDL plasmatico, con conseguente aumento delle HDL. L’acido ascorbico presente nel plasma funge da marker biologico dello stress ossidativo. Per fare un esempio, il fumo di sigaretta consuma le riserve di acido ascorbico e riduce le capacità dell’organismo di svolgere reazioni di riduzione che garantiscono la presenza nel plasma di acido ascorbico in forma ridotta (bioattiva). Analogamente nei processi infiammatori gravi si può avere una drastica riduzione plasmatica di acido ascorbico; a ciò si può supplire consumando notevoli quantità (5-10 gr) di acido ascorbico (Vit C). Del resto si è visto che una maggior produzione endogena di acido ascorbico si ha nell’animale in seguito a processi infiammatori (in un cane di 50 Kg si può avere la produzione anche di parecchi grammi di acido ascorbico). L’acido ascorbico agisce congiuntamente al glutatione ed all’acido lipoico per rigenerare l’alfa tocoferolo (Vit E). Come il radicale tocoferolico anche il radicale ascorbico (non attivo) è relativamente stabile e presenta una scarsa tendenza ad attaccare le cellule. Si intende dire che l’acido ascorbico (Vit C) una volta che ha ricevuto o ceduto un elettrone non attacca le cellule e non presenta tossicità. . Il deidroascorbato può essere nuovamente ridotto in ascorbato dal glutatione e dal NADPH mediante riciclaccio redox. Nei modelli animali livelli elevati di ascorbato possono compensare la scomparsa produzione di glutatione e viceversa. Se esposto a livelli catalitici di rame e ferro , l’ascorbato favorisce la produzione di H2 O2 (acqua ossigenata) e radicali idrossilici. Per assicurare tale effetto sono necessarie alte concentrazioni di ascorbato e l’esaurimento del tocoferolo (Vit E). Durante uno stato infiammatorio così come può essere in un tumore, la liberazione di ferro o rame può svolgere un azione pro-ossidante. L ’accumulo eccessivo di ferro o rame assunti con la dieta potrebbe favorire l’ossidazione indotta dell’ascorbato. La RDA attuale per la Vit C di 60 mg viene ormai ritenuta del tutto inadeguata. Si è constatato che il fabbisogno di ascorbato (Vit C) dipende dalle patologie, ed in presenza di infiammazione o di tumore l’assunzione di molti grammi di ascorbato può rendersi necessaria per neutralizzare i radicali liberi che vengono continuamente prodotti. E’ buona cosa in queste patologie suddividere l’assunzione di Vit C più volte nella giornata. Si è visto che i flavonoidi della frutta possono aumentare l’assorbimento della Vit C ma anche ne garantiscono la stabilizzazione, cioè ne aumentano l’efficacia.

Dr. CLAUDIO Sauro

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