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martedì 7 marzo 2023

Sostanze Antitumorali

SUPPLEMENTI UTILI NELLE ETEROPLASIE

Sostanze Antitumorali 

Importante: quelli indicati sotto sono solo integratori da associare alla CHEMIOTERAPIA del S.S.N. Si faccia inoltre presente al proprio oncologo gli integratori che si prendono oltre alle analisi che si sono eseguite.

Assumere Vitamina D3 (colecalciferolo, mai le forme attivate perché possono dare ipercalcemia)


La vitamina D ha un ruolo importantissimo nella formazione dei tumori: tutti i malati di cancro hanno vitamina D bassa. Per prevenire e trattare la malattia, il valore di vitamina D (può essere testato con le analisi del sangue) deve essere di almeno 95-100 ng/dl. A questo livello la Vit D infatti esercita un azione anti-angiogenetica sui vasi del tumore lasciando in pace le cellule sane. Impedisce cioè ai vasi del tumore di formarsi, in tal modo la neoplasia non può più crescere e diffondersi. Inoltre non formandosi i vasi capillari le cellule tumorali non ricevono più ossigeno per cui vanno a morte certa. Inoltre la Vit D produce anche delle sostanze antibiotiche che vengono chiamate CATELCIDINE che hanno dimostrato di avere una potente azione antibiotica sia sui Batteri, che sui Funghi, che sui Virus (infatti di CATELCIDINE ne vengono prodotte molte di diversa conformazione a seconda del battere, fungo o virus da debellare.) Questo particolare lo dico perché gli ultimi studi stanno rilevando che numerosi antibiotici ed antimicotici agiscono anche come antitumorali legandosi ad un sito preciso della cellula neoplastica e la mandano in apoptosi. Analogamente le catelcidine hanno dimostrato di essere anche antitumorali e di mandare la cellula del tumore in apoptosi. Questa attività diventa massima se si assume nel contempo anche Vit A perché le due vitamine hanno un azione sinergica, per cui l’ideale è assumere un prodotto che le contenga entrambe, quale ad esempio l’Adisterolo . Di questo ne esistono varie formulazioni che possono adattarsi ad ogni esigenza di somministrazione. Le elencherò tutte:  - Adisterolo gocce orali: contiene 10.000 UI di Vit D + 10.000 UI di Vit A per millilitro di soluzione; questa formulazione però è sbilanciata perché contiene un eccesso di Vit A rispetto alla Vit D - Adisterolo 50.000 UI/ ml di Vit D + 10.000 UI/ml di Vit A fiale os ed im (contengono 1 ml) - Adisterolo 100.000 UI/ml di Vit D + 20.000 UI/ml di Vit A fiale os ed im (contengono 1 ml) - Adisterolo 300.000 UI/ml di Vit D + 20.000 UI/ml di Vit A fiale os ed im (contengono 1 ml) - Adisterolo 600.000 UI/ml di Vit D + 40.000 UI/ml di Vit A fiale os ed im (contengono 1 ml) Queste le formulazioni anche se le più reperibili in Farmacia sono l’Adisterolo 50.000 e l’Adisterolo 100.000 che sono anche le più bilanciate nel rapporto A/D Un altro prodotto dove però è solo presente la Vit D è il Dibase che è passato anche dal SSN, ed anche di questo esistono tutte le formulazioni Gocc/25.000/50.000/100.000/300.000; si tenga presente che una goccia contiene 250 UI di Vit D e questo è utile alla fine della somministrazione ai lattanti ed ai bambini, però bisogna integrarlo con la vit A che in questo caso può essere il Rovigon cp che contiene 30.000 UI di Vit A e pure 70 mg di Vit E, molto gradito ai bambini perché sono confetti di cioccolata (bisogna solo stare attenti che non mangino tutta la scatola come ha fatto mio figlio quando aveva 4 anni) La dose da dare della Vit D è molto soggettiva e dipende da moti fattori, età, malattia che si ha, stato infiammatorio generale, tumori, chemioterapia. La Vit D infatti non è come la Vit A già bella pronta da utilizzare ma deve subire due attivazioni, prima dal fegato e poi dai reni. Questa vitamina non è propriamente una vitamina ma un ormone che si forma nella cute da una molecola di colesterolo se ci si espone al sole nel momento in cui questo emette la più corta radiazione ultravioletta ‘ ed in particolare gli UV-B (315-250 nm) anche se la radiazione UV-A (400-315 nm) ne può produrre ma in quantità molto minore. La radiazione UV-B si ha quando il sole è praticamente allo zenit ed in particolare fra le 10 del mattino e le 15 del pomeriggio. Oltre questo orario la produzione di vitamina D è minima. Da questo si spiega la carenza cronica nella popolazione di questa vitamina che si attesta intorno a 13 ng/ml con una percentuale di popolazione che raggiunge i 30 ng/ml che è bassissima. Nell’alimentazione è gravemente carente trovandosi solo in deboli quantità nel rosso d’uovo (40 UI e nel pesce azzurro dove può arrivare anche ad 800 UI per 100 gr). Per questo è indispensabile l’integrazione con supplementi altrimenti alle nostre latitudini sarebbe impossibile mantenerla a livelli adeguati tutto l’anno solo con l’esposizione solare. Questo spiega anche le innumerevoli patologie legate alla carenza che sono descritte nel libro di Saram Khalsa . osteoporosi, diabete, rachitismo, sclerosi multipla, malattie cardio vascolari, aterosclerosi, ipertensione, caduta delle difese immunitarie, allergie, deterioramento cognitivo senile, io aggiungerei anche gastrite e colite con conseguente dismicrobismo intestinale ed infine tumori, soprattutto carcinomi. Mi piace che l’autore dello studio dice : “ e molto altro” Il perché questo ormone abbia tali incredibili proprietà forse dipende dal fatto che regola la funzione di 4200 geni. Ora si tratta di stabilire il dosaggio per le varie patologie e non è cosa facile. Dipende innanzi tutto dal livello iniziale che si trova nel sangue, dal tipo di patologia che si ha e dalla terapia che è in atto. Poi dipende anche dalla modalità di somministrazione che può essere giornaliera, settimanale o mensile. Certamente il miglior assorbimento si ha nella somministrazione giornaliera, ed in questo caso in un soggetto sano ne bastano 5000 UI/die (20 gocc di DIBASE al giorno) anche se molti autori si spingono oltre dicendo che l’ideale è assumerne 7500- 10.000 UI/die. Questa rivalutazione delle dosi da assumere dipende dagli ultimi studi fatti che hanno confermato che le vecchie dosi raccomandate di 600-800 UI/die sono gravemente insufficienti. Allora vediamo i valori da assumere in caso di patologia o altro; sia chiaro che tali valori sono solo indicativi, il tutto dipende da quello che rivelerà il dosaggio ematico che potrà portare a correzioni in più o in meno della dose raccomandata; per semplicità indicherò una dose o settimanale o quindicennale o mensile, poi ognuno sarà libero di assumerla come meglio crede. Mi baserò sulle fiale di Adisterolo 100.000 che ritengo le più bilanciate frà D/A: - Soggetto sano adulto 100.000 UI ogni 15 giorni controllando periodicamente (ogni due mesi) il valore della Vit D) - Soggetto con aterosclerosi e patologie coronariche, come sopra - Soggetto con patologia autoimmune, SM, AR, SLA o altra patologia autoimmune 100.000 UI ogni settimana (controllando mensilmente il dosaggio della Vit D) - Soggetti allergici soprattutto sofferenti di asma allergico: come sopra. - Soggetto con tumore ma non in trattamento chemioterapico: come sopra - Soggetto con tumore ed in trattamento chemioterapico: 100.000 UI ogni tre giorni controllando ogni 20 giorni il livello di Vit D - Soggetti a cui la Vit D non sale neppure con dosi di 100.000 UI ogni tre girni: si provi con 100.000 UI al giorno per 20 giorni e poi si faccia un dosaggio. In caso che il valore si attesti su 60-160 si continui con tale dose. Per farla aumentare se sotto i 10 ng/ml assumere sei fiale di Adisterolo 100.000 UI fiale, una al giorno per sei giorni da assumere per bocca e continuare con 1 fiala da 100.000 alla settimana, e poi fare un nuovo dosaggio a distanza di un mese. Per chi volesse assumere una dose quotidianamente consiglio le perle da 10.000 UI di Vit D facilmente reperibili in Erboristeria o in Farmacia e che non necessitano di ricetta medica. L’assunzione di 10.000 UI/die forse è la migliore e può andar bene per tutti i casi che abbiamo finora trattato. E’ sempre importante fare dei controlli mensili della Vit D nel sangue. Ricordiamoci infatti che solo a dosi molto alte la Vit D ha azione anti-angiogenetica e cioè anti tumorale e può servire non solo nella prevenzione ma anche nella cura dei tumori; molti fallimenti nella cura dei tumori dipendono dal fatto che questa vitamina resta bassa e non si riesce a farla salire oltre 30-40 ng/ml, dose a cui non esercita effetto anti-angiogenetico. Per esercitare questa importante funzione deve arrivare a 90-95, ed anche se supera la soglia dei 100 ed arrivasse a 200 non abbiate paura, la calcemia resta normale (per un calo del paratormone ed un aumento della calcitonina) e non avrete alcun disturbo. A questi dosaggi la Vit D è l’anticorpo monoclonale forse più efficace in natura, e senza effetti collaterali. Il fatto che prospetti una dose doppia di quella prevista dal range terapeutico non deve spaventarvi, non ho mai visto ipercalcemie neppure con dosi superiori ai 200 ng/ml. Comunque per precauzione vi consiglio di non assumere calcio e prodotti caseari e di bere molto, circa 2, 5 litri di acqua al giorno. Inoltre ho riformulato l’indice terapeutico della Vit D in questo modo: 60-160 ng/ml (come ho spiegato in un mio post precedente).


Il Calcio


L’assunzione di calcio (1 gr al giorno) potenzia enormemente l’azione della Vit D. Il Calcio insieme alla Vit D è alla base di tutta la risposta immunitaria. Questo minerale è il più potente attivatore dei globuli bianchi ed in particolare dei T linfociti. L’azione del calcio è anche anti infiammatoria in particolare agisce sui fattori dell’infiammazione inibendoli: 


- stimola la chinasi della catena leggera della miosina (MLCK)


- stimola i recettori rianodici (RYR)


- disattiva la proteina chinasi G (PKG), che a sua volta provoca un'disattivazione della fosfatasi della catena leggera della miosina (MLCP: enzima antagonista di MLCK) con conseguente aumento del calcio intracellulare (fondamentale per la contrazione del muscolo liscio)


- attiva la PGH-sintasi 1 e 2 inibendo fortemente il mantenimento dello stato infiammatorio e in ultima analisi della vasodilatazione. Con questi meccanismi inibisce fortemente tutti i processi infiammatori.


Con i meccanismi sopra citati il calcio:


- aumenta la velocità del flusso sanguigno : questa condizione favorisce il risposta leucocitaria che rallenta l'eventuale diffusione di patogeni e favorisce l'adesione del complemento ai patogeni


- diminuisce la pressione transmurale con conseguente RIDUZIONE della trasudazione vascolare e quindi del drenaggio linfatico (vedi Equazione di Starling)


 Il calcio pur essendo basico è uno ione prevalentemente esocellulare anche se una certa quantità entra nella cellula dove svolge importanti funzioni enzimatiche. La parte che resta fuori dalla cellula ha un ruolo fondamentale nel mantenere corretto l’equilibrio acido-base del sangue. Il calcio inoltre riduce fortemente tutte le endotossine endogene causate sia da infezioni batteriche che da processi infiammatori anche legati a fatti tumorali. Il tumore è un potente produttore di endotossine che sono date soprattutto da radicali liberi e da acido lattico che il tumore produce in continuazione. Il calcio essendo basico, neutralizza gli acidi, inoltre attiva antiossidanti sia endogeni che esogeni che vanno a neutralizzare i radicali liberi. L’attività del calcio è strettamente legata a quella della Vit D, si potrebbe dire che senza calcio la Vit D non funzionerebbe e senza Vit D il calcio non funzionerebbe, pertanto c’è una stretta interdipendenza. Il calcio inoltre insieme alla Vit D è uno dei più potenti antitumorali perché determina una spiccata vasocostrizione del circolo capillare del tumore impedendo in tal modo l’apporto di ossigeno al tumore. Il calcio inoltre ha una spiccata azione anti edemigena, poiché riduce l’infiammazione e favorisce il riassorbimento di tutti gli edemi causati dall’infiammazione, anche gli edemi che normalmente si formano intorno ai tumori vengono riassorbiti con adeguate quantità di calcio. In caso di somministrazione di Vit D è importante l’apporto esogeno, poiché la sola somministrazione di Vit D tende a provocare ipocalcemia. Benchè il Range terapeutico del calcio oscilli fra valori abbastanza ristretti (8,5-10,5 mg/dl) è importante in caso di tumore mantenere il calcio a livelli alti del Range terapeutico, cioè intorno a 10,5 mg/dl. In tal modo il calcio potrà svolgere tutta la sua azione antinfiammatoria e conseguentemente antitumorale. La dose ideale è di 1 gr /die di calcio elemento che corrisponde a 2 gr/die di calcio carbonato o meglio ancora a 6 gr di calcio citrato il meglio assorbibile


IL MAGNESIO


Il Magnesio è il principale ione endocellulare ed è la base della regolazione del PH cellulare. Esso regola 300 reazione enzimatiche e si potrebbe dire, senza ombra di dubbio, che è il più importante ione dell’organismo. La presenza del Magnesio nella cellula apre anche le porte all’ingresso del Potassio, intendo dire che la quantità di Potassio che entra nella cellula è regolata dalla presenza di Magnesio endocellulare. Poiché anche il Potassio è uno ione fondamentale per basificare l’interno della cellula, si capisce l’importanza che ha il Magnesio nel regolarne l’entrata. Pare da recenti studi che anche l’ingresso endocellulare del Magnesio (come del Calcio) sia regolato dalle Proteine G di Membrana e strettamente dipendenti dalla quantità di Vit D attivata o 1-25-oh- 2-idrossi-colecalciferolo. Da ciò si capisce l’importanza di questa vitamina. Anche il Potassio è alla base di circa 70 reazioni enzimatiche e quindi complessivamente Magnesio e Potassio regolano 370 reazioni enzimatiche. Basta la carenza di uno di questi due fattori (Magnesio e Potassio) per mettere in crisi tutte le funzioni enzimatiche della cellula. Una carenza assoluta di questi due elementi è incompatibile con la vita, ma una carenza, sotto i 5 ng/ml mette gravemente in crisi la cellula. Essa cellula non sarà più in grado di sostenere moltissime funzioni enzimatiche, per cui ridurrà queste al minimo essenziale, inoltre la mancanza di questi due ioni comporterà un acidificazione dell’interno della cellula che non sarà più in grado di sostenere una respirazione normale attraverso il Ciclo di Krebs, ma virerà verso una respirazione anaerobica, tipica delle cellule staminali e tumorali. In sostanza le cellule tumorali sono enzimaticamente molto più semplici delle cellule normali, hanno un sistema enzimatico ridottissimo, non hanno mitocondri (o perlomeno questi sono stati messi a tacere), inoltre il PH endocellulare sarà sostanzialmente acido, normalmente potrà variare fra 6,5 a 5,9 (5,9 nelle cellule tumorali molto indifferenziate) contro i 7,1 di PH endocellulare delle cellule normali. La somministrazione di Magnesio insieme alla Vit D comporterà una basificazione della cellula tumorale, perché questa perde solo in parte le Proteine G di membrana, le poche che restano anche sulle cellule molto indifferenziate fanno entrare Magnesio e Potassio che basifica la cellula tumorale, e dal momento che questa non è più in grado di sostenere un PH basico, va in APOPTOSI, cioè a morte certa. Ma quale Vit D usare e quale Magnesio e Potassio?? Per la Vit D si usi sempre la forma primaria o Vit D3 o colecalciferolo, perché è quella che anche ad alte dosi non presenta nessun rischio di ipercalcemia. Per quanto riguarda il Magnesio ed il Potassio è importante assumere qualsiasi forma di questi Sali che sia facilmente assimilabile, anche il Magnesio Carbonato ed il Potassio Carbonato, se sciolti in succo di limone diventano citrati e quindi facilmente assimilabili. Per quanto riguarda la Vit D3 vale quello che abbiamo detto prima. Un ultima cosa, si tenga presente che il dosaggio ematico del Magnesio e del Potassio non sono attendibili poiché questi sono ioni quasi esclusivamente endocellulari, e la quantità nel sangue può non rispecchiare il reale valore di un eventuale carenza.


Assumere Vitamina K2


 Esistono diverse forme di Vit K, e precisamente la Vit K1, la Vit K2 e la Vit K3. Queste vitamine sono abbastanza diverse nella struttura e non si capisce perché siano state abbinate sotto lo stesso nome. La Vit K1 è il fillochinone (2-metil-3-fitil-1,4-naftochinone). Questa in particolare In particolare catalizza la carbossilazione in γ dei primi 10 residui di acido glutammico presente nel precursore della protrombina a partire dall'estremità N-terminare. I due residui carbossilici che si trovano nel Gla, che in condizioni fisiologiche sono ionizzati, sono in grado di legare il Ca2+. In questa forma sono in grado di formare legami ioni con i gruppi anionici presenti nei fosfolipidi delle membrane delle piastrine traumatizzate. In seguito a una serie di reazioni la protrombina si trasformerà in trombina, che a sua volta trasformerà il fibrinogeno che è insolubile nel plasma, in fibrina che è solubile. La fibrina spontaneamente si organizzerà per formare un coagulo e bloccare l'emorragia dalla ferita. La Vit K2 è un menachinone di origine batterica (sintetizzata per il 70% dai batteri simbionti normalmente presenti nella flora intestinale umana, come quelli appartenenti al genere Escherichia (come E. coli) e praticamente da tutti i batteri della flora probiotica intestinale; i menachinoni differiscono per il numero di unità isopreniche che si trovano nella catena laterale),e sono molto meno attivi della Vit K1 da un punto di vista coagulativo, hanno invece interessanti proprità che poi vedremo. Vitamina K3 o menadione, liposolubile, di origine sintetica ed il suo derivato bisolfitico, idrosolubile, ma da un punto di vista terapeutico a noi non interessa. Pertanto a fini terapeutici antitumorali ci interessa solo la Vit K2 perché la più attiva nel fermare le cellule del cancro. Si è visto che la Vit K2 colpisce i tumori modificando fattori di crescita e molecole recettoriali – che rendono le cellule meno in grado di stimolare la crescita e la progressione tumorale. Essa crea anche morte cellulare programmata attraverso meccanismi distinti. Uno dei metodi più singolari si chiama “oncosis” – che è una forma di stress che causa la morte cellulare ischemica e le cellule tumorali sono particolarmente vulnerabili a questo processo. I tumori possono rapidamente diventare troppo grandi per il loro approvvigionamento di sangue. Il loro elevato metabolismo indica che il tumore consuma rapidamente l’ossigeno, il che lo rende particolarmente vulnerabili allo stress ossidativo – molto più dei tessuti sani circostanti. La vitamina K2 che ha come bersaglio le cellule tumorali, le distrugge stimolando stress ossidativo, senza causare tossicità per i tessuti sani. Un altro meccanismo unico della vitamina K2 di combattere il tumore, che si è dimostrato utile, di recente, nei tumori dei dotti biliari e della leucemia, è l’autofagia, in cui le cellule tumorali essenzialmente si auto consumano rilasciando i propri enzimi digestivi internamente. Poi ancora, un altro meccanismo della vitamina C e K in combinazione, per contribuire alla morte delle cellule tumorali, è l’ autoescissione per cui le cellule semplicemente si spaccano, perdono il loro citoplasma, rovesciando il loro contenuto. E’ indespinsabile avere una flora probiotica intestinale per avere una buona produzione di Vit K2, infatti circa il 70% è prodotto dalla flora intestinale il restante deve essere assunto con supplementi. La vitamina K2 si trova soprattutto nelle frattaglie, fegato, cuore, reni di animali e negli alimenti fermentati, Yogurt, Kefir, Natto prodotto dalla Soia. Si trova anche comunemente in farmacia alla dose di 100 mcg, la dose è di 1 cp al giorno. Non ha nessun effetto collaterale e non causa, come comunemente si crede una maggior facilità alle trombosi. Comunque si è visto che anche la Vit K1 ha una discreta attività antitumorale, questo è stato scoperto recentemente da ricercatori giapponesi e si è visto che agisce soprattutto nel linfoma non-Hodgkin mentre la K2 agisce su tutti i tumori. La vit K1 si trova nelle verdure fresche come broccoli, lattuga, cavolo, broccoli, okra, asparagi, soprattutto i cavolini di Bruxelles ne sono ricchissimi che devono però essere mangiati crudi.  Pertanto è importante l’integrazione di queste due vitamine e tenere il loro valore alto non solo a titolo preventivo ma anche curativo.


Acido Pantotenico o Vitamina B5


L’Acido Pantotenico esercita un ruolo molto importante nella prevenzione e probabilmente nella cura dei tumori. Esso è uno dei costituenti fondamentali del Coenzima A e quindi è alla base della respirazione cellulare. Le cellule tumorali, come è noto sono gravemente carenti o addirittura prive di Coenzima A perchè hanno adottato la respirazione dei pentosi e quindi sono prive del ciclo di Krebs. La somministrazione di alte quantità di Acido Pantotenico(500 mg) potrebbe ripristinare nelle cellule tumorali le funzioni mitocondriali mandando la cellula tumorale in apoptosi. Inoltre si è visto che alte quantità di acido pantotenico riducono di 200 volte la sensibilità delle cellule alle radiazioni ionizzanti, e poichè queste si presume abbiano un ruolo fondamentale nella genesi di molti tumori, è presumibile che la sua assunzione possa risultare quantomeno preventiva nella genesi dei tumori. Una di queste reazioni che nell'ultimo decennio ha suscitato estremo interesse è l'acetilazione degli istoni (da parte del solo Acido Pantotenico), coinvolta nella regolazione dell'espressione genetica. Gli istoni sono proteine basiche che costituiscono la componente strutturale della cromatina. Risultano essere le più abbondanti proteine della cromatina andando a costituirne l'80-90% circa ( e quindi l'80-90% del DNA). L’Acido Pantotenico è inoltre una delle vitamine carenti nella popolazione a causa dell’alimentazione raffinata. Sarebbe presente infatti in diverse quantità nel germe di grano di frumento e riso e nelle frattaglie. E’ praticamente carente nelle verdure per cui i vegani sono soggetti a gravi carenze. La dose media da assumere è di almeno 2-5 mg/die, ma in caso di tumore è opportuno assumerne dosi altissime. Un prodotto farmaceutico di Acido Pantotenico è quello della ditta Strega, sono Flac che contengono 90 tavolete di Acido Pantotenico alla dose di 500 mg pro tavoletta, si deve assumere (in caso di tumore) 1 tavoletta al giorno. L’Acido Pantotenico è inoltre fondamentale per la cicatrizzazione delle ferite soprattutto se abbinato a piccole dosi di Zinco e questo aspetto dovrebbe tenere in maggiora considerazione questa vitamina soprattutto nelle ulcere diabetiche e nel piede diabetico.


LO ZINCO


Abbiamo parlato in precedenza dell’importanza della Vit D3 cronicamente carente nella popolazione perché non legata all’alimentazione ma all’esposizione al sole. La carenza di tale vitamina è già una bomba atomica per la salute dal momento che entra nella funzione di 4200 geni. Una mia ricerca aveva evidenziato che il livello medio di questa vitamina nella popolazione è di 13 ng/ml quando dovrebbe essere di 30-100 ng/ml. Ho già esposto nei Post precedenti quello che causa tale carenza. Ma ora stà emergendo un'altra bomba atomica che spiega numerose patologie che sono emerse in modo esponenziale negli ultimi decenni. Come ben già sapete nel ultimo secolo si è passati da una civiltà agricola ad una civiltà industriale e questo ha comportato oltre all’inquinamento ed ad un tipo di lavoro stressante anche ad un cambio radicale nell’alimentazione. Se prima l’alimentazione era più povera, soprattutto più povera di proteine non mancava di alcuni oligoelementi essenziali che attualmente sono diventati cronicamente carenti. La carenza si è determinata anche in conseguenza all’aumento esponenziale nel consumo di zuccheri che determinano l’impoverimento di alcuni elementi essenziali. Lo zucchero attualmente lo mettiamo ovunque, nel caffè, quasi in qualsiasi bevanda e la fetta di dolce molto spesso non manca a fine pasto. E poi chi non rinuncerebbe al panettone di Natale ed alla Colomba di Pasqua. Ora, in seguito al consumo di zuccheri c’è stato un aumento esponenziale del diabete soprattutto negli ultimi cinque decenni. Io che sono medico di famiglia posso testimoniare quanti ipoglicemizzanti ed insulina prescrivo. La percentuale dei diabetici è altissima. E tutto quello che comporta il diabete sarebbe troppo lungo spiegare in questa sede. Ora se si era già constatato che la cronica carenza di vitamina D3 ha un qualche ruolo nell’insorgenza del diabete, stà emergendo un'altra constatazione che è ancora più rivoluzionaria, e cioè che è la carenza di Zinco che è alla base del diabete. Quando pane, pasta e riso non venivano raffinati tale carenza non esisteva perché gli alimenti integrali sono ricchi di questo elemento. Fino a poco tempo fa si pensava che la carenza di Zinco fosse secondaria nell’insorgenza del diabete perché i dosaggi ematici di questo elemento evidenziavano una carenza modesta. Ma lo Zinco è uno ione prevalentemente endocellulare e la quantità che si trova nel sangue è irrisoria (10%) e non rispecchia il valore reale e tanto meno quello endocellulare. C’è un altro punto fondamentale, il fabbisogno di Zinco aumenta con l’introito di zuccheri. Se voi avete un alimentazione ricca di zuccheri semplici e di amidi complessi(pasta, pane, riso ecc) avete un grande fabbisogno di zinco. Oltre quanto sia importante questo elemento ce lo dicono gli studi che sono emersi negli ultimi anni. Basta dire che lo Zinco regola 300 funzioni enzimatiche della cellula, senza le quali la cellula non può sopravvivere. Questo vi rende conto della sua importanza. Ma quello che è più sconvolgente è che si è visto in seguito ad analisi del plasma endocellulare che è stato possibile eseguire in seguito ad innumerevoli prelievi autoptici è che c’è una grave carenza nel 80-90% della popolazione. Questo soprattutto nei paesi industrializzati, e sono proprio quelli che hanno la maggior incidenza di diabete e guarda caso anche di tumori. Ma vediamo un po alcune funzioni dal momento che sarebbe impossibile elencarle tutte:


 


    Stimola la produzione degli anticorpi TH1 e TH2 (antitumorali, antivirali ed antibatterici) pertanto la sua carenza provoca predisposizione tumorale per diminuite difese ed inoltre caduta delle difese immunitarie verso virus e batteri


    Durante lo sviluppo del feto interviene in una corretta strutturazione del DNA tanto che una sua carenza predispone fortemente ad aborti spontanei ed a malformazioni fetali (voi mi direte: ma le malformazioni fetali sono poche!! In effetti perché questo si verifichi devono intervenire altre carenze di oligoelementi indispensabili).


    Una carenza di Zinco provoca anche una carenza di numerosi enzimi che sono predisposti anche a ritardare l’invecchiamento cellulare


    La somministrazione di zinco (se carente) aumenta in modo straordinario la velocità di cicatrizzazione delle ferite. Questa constatazione ha un grande valore quando si considerano i grandi ustionati.


    E’ indispensabile nella corretta formazione delle parete cellulari e sembra coinvolto nel trasporto ionico anche di altri oligoelementi.


    Stimola la produzione del GH e del Testosterone


    Dal momento che è alla base dell’enzima Delta -6-Desaturasi permete la trasformazione del Testosterone in Diidrotestosterone, cioè la forma attiva


    La mancanza Diidrotestosterone può causare infertilità perché questo contribuisce alla corretta formazione del liquido spermatico


    La sua presenza è indispensabile perché si formi insulina a livello delle isole pancreatiche del Langherans non solo ma aumenta i recettori per l’insulina a livello cellulare. Questa azione viene fatta in concomitanza con la Vit D per cui se è presente in abbondanza questa vitamina bastano quantità molto ridotte di Zinco perché si esplichi questa funzione (pare che in questo processo sia molto importante anche la presenza di Cromo)


    Si è visto che stimola la mineralizzazione ossea e questo in concomitanza alla Vit B3 (ed abbiamo visto la mineralizzazione ossea è inversamente proporzionale alle patologie tumorali)


    Quello che è più sconvolgente ed attuale ed emerge da un grosso studio di Pfeiffer è che il 90% delle depressioni sia causato da una carenza di Zinco e di Vit B6. Lo studio ha evidenziato che dando Zinco e Vit B6 ai depressi si risolveva la depressione senza ricorrere a farmaci che hanno un infinità di controindicazioni (io vi consiglierei anche un po di Vit . D)


    Lo zinco data la sua azione di stabilizzazzione delle membrane neuronali ha una significativa azione sul sistema nervoso come stabilizzante le sue funzioni. In particolare 1 - favorisce e regolarizza il sonno (una sua carenza può causare disturbi del sonno: si pensi a quanti induttori del sonno si vendono ai giorni nostri) 2- risulta efficace in molte forme epilettiche ed in associazione con antiepilettici ne aumenta l'efficacia 3- Il Dott Gaubio ha curato con successo molte convulsioni infantili esclusivamente servendosi di zinco 4 - il Dott Hagger lo ha trovato molto efficace contro le tossi convulsive. 5 - molte osservazioni ne hanno constato l'efficacia come antispasmodico ed ansiolitico 6- il Dott. Steinau ha curato con successo una forma dissociativa con fiori di zinco 6- si è visto che una grave carenza di zinco nell'infanzia può predisporre a gravi malattie mentali che molto spesso si accompagnano anche a diabete.

-          Lo zinco è indispensabile anche per la prevenzione e la cura delle patologie tumorali, dal momento che è alla base di 70 reazioni enzimatiche, ed è stato constatato che nelle cellule tumorali c’è una cronica carenza di Zinco. Inoltre poiché una sua carenza è strettamente legata alla patologia diabetica e tale patologia comporta un incidenza di tumori (oltre che di patologie cardiovascolari e degenerative) almeno tripla rispetto all’individuo che non presenta tale patologia, si può comprendere l’importanza dello Zinco anche per la cura e per la prevenzione dei tumori.


 


Vi ho elencato solo alcuni punti molto interessanti. In base a queste considerazioni possiamo tranquillamente dedurre che se avete un alimentazione ricca di amidi (pasta, pane, riso, dolci ecc) vi conviene assumere almeno 50 mg di Zinco al giorno (tenete conto che la quantità che si assorbe è circa il 30%)Così se avete un infezione e tutte le altre patologie che ho elencato. In farmacia troverete delle compresse di Solfato di Zinco da 200 mg, vi consiglio di prenderne un quarto al giorno, una compressa intera ha un dosaggio eccessivo che può dare nausea ed il surplus inoltre non serve


Assumere Alimenti Ricchi di Zolfo


L’importanza dello zolfo come antitumorale è noto da tempo. A questo proposito pongo un mio Post : https://www.facebook.com/notes/claudio-sauro/limportanza-dello-zolfo-nella-cura-dei-tumori/10153290442956824/ . Pare siano soprattutto i gruppi S-H che agiscono riattivando i mitocondri ed il Ciclo di Krebss. Per questo conviene soprattutto assumere prodotti naturali quali alimenti solforati (detti così in quanto contengono zolfo organico) sono quelli appartenenti alla famiglia delle Alliacee come l'aglio, la cipolla, il porro, lo scalogno, l'erba cipollina, che rivestono un ruolo protettivo contro i tumori estremamente potente ed efficace. È necessario aggiungere che tutti questi ortaggi, per esplicare pienamente la loro azione, devono essere consumati crudi o, in alternativa, cotti brevemente al vapore per preservare i loro principi attivi che sono frequentemente termolabili. Non è comunque da sottovalutare anche L-Acetilcisteina (Fluimucil buste 600) alla dose di 600 mg x 2 al giorno.


Verza, Cavolo cappuccio, Rapa e Rafano


Le brassicacee sono dei potenti antitumorali. Fra queste spicca in particolar modo il RAFANO RUSTICANO e la RAPA sia bianca (Brassica Rapa ) che la RAPA ROSSA o barbabietola rossa (Beta Vulgaris Rubra) e la Verza ed in particolar modo la Rucola. . La Rapa e la Rucola hanno una potente azione antitumorale. Pare che tale azione sia dovuta a glicosidi solfocianici (sinalbina, gluconasturzina ecc), sia a gruppi S-H che hanno azione del tutto simile all’allicina. I glucosidi solfocianici sono comuni nelle crucifere ed hanno un azione apoptosica, cioè favoriscono la morte delle cellule tumorali. Di queste si può estrarne il succo con una centrifuga e la betaina che contengono è uno dei più potenti antitumorali esistenti in natura. Vanno mangiate crude perché da cotte perdono le proprietà, per questo uno dei modi migliori è quello di estrarne il succo.


Legumi


L’uso dei Legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli, cicerchie, fave, soia, ecc), un tempo validi sostituti della carne, dovrebbero, a buon diritto, tornare ad esserlo. La ricchezza in principi antinutrizionali di questi alimenti (come i fitati e gli inibitori delle proteasi) ne ha evidenziato un'inedita azione anticancro. Questi ovviamente vanno integrati nell’alimentazione e li tratteremmo anche successivamente.  


Curcuma Longa


Sulla Curcuma esistono innumerevoli studi che ne evidenziano l’azione antitumorale i meccanismi di azione sono principalmente: - riduzione dell'effetto simil-estrogenico di molte sostanze chimiche (pesticidi, materiali plastici, ecc.) che legandosi ai recettori estrogenici causano proliferazione cellulare e poi tumore; questo vale soprattutto per i tumori mammari. - “down regulation” dei recettori ormonali. Cioè, curcuma e curcumina smorzerebbero i recettori, rendendoli meno sensibili agli stimoli; - inibizione del COX-2, un enzima che ha un ruolo chiave nell’iniziazione e diffusione del cancro. Il COX-2 ha una lunga lista di effetti positivi: stimola la divisione delle cellule tumorali, impedisce la morte cellulare, stimola la crescita di nuovi vasi sanguigni attorno al tumore, facilita la diffusione delle metastasi. Quindi la Curcuma inibendo la COX-2 inibisce la diffusione delle cellule tumorali, determina apoptosi cellulare, ed ha una funzione anti-angiogenetica sui vasi del tumore. La sua azione si esplica anche per la sua efficace azione antinfiammatoria che è imputabile soprattutto alla Curcumina ed allo Zenzerone. Non è da sottovalutare neppure l’azione anti radicali liberi che essa esercita. L’azione della Curcuma si è Visto che si esplica su numerosi tumori ed in particolare: polmoni, bocca, colon, fegato, rene, pelle (melanoma), mammella e leucemia. A questo proposito lascio un sito che risulta particolarmente interessante: https://parliamodicancro.blogspot.it/2012/08/curcuma-antitumorale-e-non-solo.html Per quanto riguarda l’utilizzo meglio si preferiscano i prodotti nei quali i principi attivi della Curcuma vengono estratti con lecitina di soia e con pepe nero : a questo proposito troverete delle compresse già pronte sia in Farmacia che in Erboristeri. Un ottimo sistema per estrarre la curcumina ed altri principi attivi è porre la polvere di curcuma in un vaso di vetro, coprire con alcool puro da liquori e lasciar riposare dieci giorni, in tal modo si estrae la curcumina; si assuma 1 cucchiaino di questa pasta mattina e sera in poca acqua.


Graviola   


La Graviola o Guanàbana è un frutto tropicale che ha rivelato di avere interessanti proprietà antitumorali. Pare che le proprietà antitumorali siano da imputare ad alcune  acetogenine che la Graviola contiene. Dalla metà del secolo scorso, alcuni studi avrebbero rilevato come le acetogenine annonacee presentino delle specifiche azioni anticancro e citotossiche, reattive in vitro contro cellule tumorali dell’intestino, ma anche di pancreas e polmoni. Purtroppo l’assenza di studi estensivi con la sperimentazione sui pazienti oltre ai test in vitro, così come le difficoltà di sintetizzare stabilmente i principi attivi, non hanno trasformato la graviola in una cura riconosciuta ufficialmente per il cancro. Ciò è anche comprensibile visto che è accaduto anche per tutte le altre piante medicinali, le Case Farmaceutiche non hanno avuto nessun interesse a approfondire ed a confermare l’azione anticancro della Graviola non essendo questa brevettabile e quindi fonte di lucro. Ciò nonostante esistono numerosi oncologi anche di fama internazionale che ne fanno uso nelle forme più disparate di cancro. Si trova già in compresse pre confezionate che contengono 300 mg di principi attivi: la dose consigliata è di 3 cp/die (900 mg di Graviola secca)


Aloe


Dell’Aloe ne esistono due tipi, Aloe Vera ed Aloe Arborescens. Pare, da studi fatti che l’Aloe Arborescens sia leggermente più attiva dell’Aloe Vera. Sull’Aloe si trova di tutto ed il contrario di tutto. Se fate una ricerca su internet troverete numerosi siti dove sono indicate le proprietà antitumorali e numerosi siti che cercano di demolirla completamente dicendo che non ci sono studi relativi alla proprietà antitumorale dell’Aloe. Chi sostiene che non esistono studi sulle proprietà antitumorali dell’aloe è sicuramente in malafede. Sul grosso testo (due volumi, 1650 pagine ) di MEDICINA NATURALE della Seattle University (Edizioni Utet) sono riportati almeno una ventina di studi sulle proprietà antitumorali dell’Aloe. Riferisco per intero quanto scritto: PREVENZIONE DEL CANCRO L’effetto antigenotossico di Aloe Barbadensis sugli addotti di benzo[a]pirene (B[a]P)-DNA è stato studiato in vitro ed in vivo in un modello animale. L’aloe ha dimostrato un inibizione dipendente dalla dose e dal tempo di formattazione dell’addotto (3H)B(a)P-DNAin epatociti primari del ratto, ha inibito l’assunzione cellulare di questo addotto con azione dose-dipendente ed ha bloccato in modo significativo la genesi dell’addottoin vari organi (fegato, rene, stomaco e polmone). Quando i topi erano pre trattati con Aloe per 16 giorni prima della somministrazione di B(a)P, l’inibizione della formazione e della persistenza dell’addotto di BPDE-I-DNA era incrementata. L’attività della glutatione-S- transferasi nel fegato aumentava leggermente, del citocroma P450 di fase I non era inflenzata. Negli studi sugli animali sul cancro questo si traduce in una protezione dal Sarcoma Murino di Norman nei ratti e nell’efficacia nella terapia contro le neoplasie spontanee nei cani e nei gatti. Aloe estratto: due cucchiai/die; devo dire che ho avuto la personale esperienza di incontrare due pazienti oncologici che usavano solo Aloe; non avevano fatto chemioterapia per vari motivi (diabete, cardiopatia) eppure il tumore era regredito e pure le metastasi ed i Marker tumorali si erano normalizzati.


Tè Verde


Te verde, contiene l’EGCG (gallato di epigallocatechina) che è un potentissimo anti angio-genetico (cioè impedisce ai vasi dei tumori di formarsi); inoltre è uno dei più potenti anti-radicali liberi e stimolanti le difese immunitarie: più tazze di infuso/die in molta acqua da bere durante il giorno oppure tre cp al giorno che ne contengano 35 mg (complessivamente 105 mg/die)


La Liquirizia (Glycyrrhizia Glabra)


Mentre la glicerrizzina e l’acido glicirrizzico si sono dimostrati utili per l’ulcera gastrica e duodenale, i triterpeni ed i composti flavonoidi hanno dimostrato di aver un azione stimolante le difese immunitaria superiore a qualsiasi altro flafonoide. Sebbene l’azione della glicerrizzina e dei flavonoidi sia stata attribuita ad un effetto cortisolo simile, molte delle azioni di queste sostanze di fatto antagonizzano e neutralizzano il cortisolo. In pratica si è evidenziato, che mentre la glicerrizzina stimola il cortisolo, i composti flavonoidi (che nella liquirizia sono contenuti in quantità elevatissime) inibiscono il colesterolo. Gli effetti che esercitano sia acido glicerrizzico, che triterpeni che composti flavonoidi sono sincroni e vanno a stimolare la tripofano ossigenasi, determinano un aumento del glicogeno epatico, stimolano la sintesi del colesterolo epatico, , determinano un inibizione dell’atrofia timica ed un inibizione del ACTH.. La glicerrizzina ed i composti triterpenci rafforzano l’azione inibitoria dell’azione del cortisolo (azione anti cortisolo) nei confronti della stimolazione di anticorpi (potente azione immunostimolante) che si traduce in un azione utile nello stress dell’infiammazione. Come per il suo effetto mineralcorticoide, la principale azione della glicerrizzina sul metabolismo dei mineral -corticoidi deriva dalla sua azione sull’enzima 5-beta reduttasi, che provoca un aumento dell’emivita del cortisolo.. La principale azione della glicerrizzina si riferisce alla sua capacità di inibire la fosfolipasi A e la transcriptasi inversa. La fosfolipasi è responsabile della scissione delle biomembrane, dei lipidi necessari per il metabolismo degli eicosanoidi (EPA e DHA). Pertanto la glicerrizzina determina un aumento dell’emivita degli eicosanoidi . Oltre ad esercitare questa azione la glicerrizzina inibisce anche la AMP-fosfodiesterasi, provocando un aumento dei livelli dell’AMP ciclico e della formazione di prostaglandine da parte dei macrofagi. Inoltre la glicerrizzina ha dimostrato di inibire reazioni allergiche sperimentalmente indotte, con il fenomeno Arthus, il fenomeno di Schwaarzman, e l’anafilassi di Fossman e di essere un antidoto contro molte tossine, come quelle della difterite, del tetano e della tetrodossina. Per tali effetti la glicerrizzina si è dimostrata un ottimo antiasmatico ed antiallergico; si è dimostrata pure utile nelle forme di epilessia sostenute da forme allergiche. Poichè la quantità di glicerrizzina nei tronchetti di liquirizia pura è molto alta (30%) e la dose per esercitare le azioni sopra descritte è molto bassa (1-2 gr), bastano meno di dieci grammi di liquirizia pura per esecitare tutte le azioni sopra descritte. E’ stato dimostrato inoltre che la glicerrizzina e l’acido glicerrettinico in concomitanza ai flavonoidi stimolano fortemente la produzione di interferone, la quale da origine ad una nottevole attività antivirale, in quanto gli inteferoni si legano alla superfice delle cellule dove stimolano la sintesi delle proteine intracellulari che bloccano la trascrizione del DNA virale. La produzone dell’interferone porta all’attivazione dei macrofagi, ed all’aumento delle cellule natural-killer. Studi basati su culture cellulari hanno mostrato che la glicerrizzina insieme con i flafoni, inibisce tutti i virus, sia DNA che RNA (azione di inibizione della transcriptasi inversa), ed inattiva in modo irreversibile il virus dell’Herpes Simplex. Particolarmente importante si è dimostrata negli ultimi tempi l’azione della glicerrizzina e flavoni, nel sopprimere i virus del raffreddore comune, dell’influenza, e dell’HIV- AIDS. Risultati notevoli si stanno ottenendo anche contro i virus dell’ epatite B e C (Telucksing SMackie A.B, Burt D, Protetion of hydrocortison activity in skin glycerrhetic acid). L’azione della glicerrizzina e dell’acido glicerrizzico si è visto che a livello renale può dare una modesta ritenzione di sodio (azione cortisolo simile), però i prodotti triterpenici ed i bioflavonoidi hanno una potente azione diuretica che provoca espulsione di sodio. Pertanto se i prodotti di estrazione (glicerrizzina ed acido glicerrizzico) necessitano, se somministrati, di monitoraggio della pressione, così non è se si assume la liquirizia in toto, che per i flafoni ed i triterpeni ha una buona azione diuretica e non esercita nessuna azione ipertensiva. Si è comunque propensi a somministrare insieme alla liquirizia una piccola dose di potassio (1-2 gr di citrato di potassio) per ovviare a qualsiasi effetto ipertensivo. Ciò di cui non si è parlato finora è dell’azione antiaterosclerotica dei flavonoidi della liquirizia, del tutto paragonabile all’azione antisclerotica dei flavoni del cacao; anzi nella liquirizia la quantità è ancora maggiore, per cui diventa un vero e proprio farmaco per prevenire i danni del colesterolo e dei trigliceridi. La quantità madia da assumere in un giorno è di 10 gr, che corrisponde all’incirca a 12 tronchetti di liquirizia nera purissima. Comunque una dose maggiore non può recar danno. 


Si tenga presente come la liquirizia ha dimostrato di essere uno dei più  potenti epatoprotettori riportando nella norma gli enzimi epatici  nell'Epatite Cronica Attiva (da Virus C), la quale ha dimostrato di essere uno stadio pretumorale; come inoltre riesca ad essere attiva contro il Virus HIV che determina il Sarkoma di Kaposi. Dopo tutte queste considerazioni non mi risulta difficile considerare la liquirizia un potente antitumorale, questo per un ragionamento logico, anche se non ho ancora condotto nessuna sperimentazione in tal senso. Ma piuttosto del Cisplatino che distrugge l'organismo e può dare metastasi diffuse (non si può neppure maneggiare senza guanti perchè provoca ustioni ed io mi chiedo perchè si usi ancora in chemioterapia), io farei una sperimentazione con la liquirizia, 15 gr/die monitorando la pressione (caso mai si può bere molta acqua con succo di limone). Io credo che la proposta sia da prendere in considerazione (se qualche Centro Oncologico è in ascolto): io alla liquirizia abbinerei anche una buona idratazione (2 litri ) magari sotto forma di Tè verde, ed in questo si possono sciogliere i tronchetti di liquirizia. L'abbinamento con Vit D ed A ad alte dosi ridurrebbe lo sviluppo tumorale a zero. Io per un mio intuito la userei soprattutto nei tumori cerebrali, gliomi e gliosarcomi e nel Linfoma non Linfoma non Hodgkin.


La  quantità madia da assumere in un giorno è di 15 gr, che corrisponde  all’incirca a 18 tronchetti di liquirizia nera purissima. Comunque una  dose maggiore non può recar danno se si assume molta acqua (che fa  eliminare il sodio, magari associato il succo di 4 limoni che sono  ipotensivi) + 4 bustine di Tè verde + 2 litri di acqua meglio se alcalinizzata + 3-4 cucchiai di estratto di Aloe Arborescens al giorno.


Ascorbato di Potassio


Ascorbato di potassio, 300 mg x 2/die: è la cura Pantellini; il potassio è uno ione endocellulare e basifica l’interno della cellula tumorale mandandola in apoptosi. Però non dimentichiamoci che è indispensabile una dose adeguata di magnesio endocellulare per permettere l’ingresso del potassio. Quindi viene prima il magnesio e poi il potassio. Questi due ioni abbinati sono alla base di 350 reazioni a livello endocellulare.


Vitamina C


Vitamina C in dose di 5-10 gr/die con molta acqua affinchè non si formino calcoli di ossalato. Pare che la Vit C eserciti una spiccata azione antitumorale se somministrata a dosi altissime e per flebo. Si parla addiritura di 50 gr di Vit C che a dosi così alte eserciterebbero un azione pro-radicali liberi nel tumore formando acqua ossigenata. Credo comunque che la prova sia ancora in fase sperimentale infatti non ho trovato nessuna casistica in proposito.


Succo di Mirtillo


Succo di mirtillo purissimo; le antocianine si sono dimostrate antitumorali; da qui lo sforzo degli Istituti Oncologici di produrre i pomodori viola, non ancora sul mercato. Il succo di mirtillo puro si trova nelle erboristerie; se ne deve prendere mezzo bicchiere al giorno.


Coriolus versicolor (Trametes versicol)


Il Coriolus è uno dei funghi antitumorali più preziosi in Asia per le sue efficaci sostanze biovitali ed il suo elevato valore fisiologico-nutrizionale. Il Coriolus è un modificatore della risposta biologica che contiene un’elevata percentuale di polisaccaridi. E’ stato utilizzato nella medicina cinese da secoli perché agisce come stimolatore del sistema immunitario e possiede proprietà anti-tumorali. Inoltre, ci sono studi che dimostrano come il Coriolus, come fungo con proprietà antitumorali, possa ridurre gli effetti della chemioterapia e della radioterapia nei pazienti di cancro.  Secondo la rivista medica BMC Cancer, il Coriolus Versicolor ha dimostrato un’attività antitumorale molto potente con risultati positivi contro i tumori al colon, alla mammella, ai polmoni e all’esofago. Inoltre, secondo questa pubblicazione, è stata accreditata la potenzialità dei polisaccaridi del Coriolus come agenti immunomodulatori.  Nel Congresso Europeo di Ginecologia e Ostetricia del 2008 sono stati riportati i risultati di uno studio in cui è stata dimostrata l’efficacia del Coriolus nella lotta contro il papilloma umano (HPV), un virus trasmissibile sessualmente. Secondo questo studio, condotto dal Dr. Silva Couto e riportato dalla rivista scientifica NaturalNews, dopo un anno di trattamento con questo fungo, c’è stata una regressione del virus in un 90 % dei pazienti trattati per tanto il Coriolus fa parte dei funghi con proprietà antitumorali.


Alcuni oligoelementi pare abbiano una certa importanze come Zinco, Rame, Manganese anche se gli studi sono finora modesti


Doxaciclina


Un antibiotico, la DOXACICLINA pare particolarmente promettente. Finora sono stati condotti numerosi studi che ne hanno dimostrato l’efficacia. Il suo meccanismo di azione è quello di legarsi alla subunità 30S del ribosoma batterico ed in tal modo blocca l'RNA messaggero. Il fatto che sia così attiva nei linfomi (100% di guarigione) fa supporre che anche le cellule neoplastiche dei linfomi abbiano la subunità 30S (non presente nelle cellule sane). Ma la Doxaciclina si è dimostrata efficace anche in altri tumori ed in particolare nel glioblastoma, il cancro del seno, il cancro delle ovaie ed il cancro della prostata. La dose da assumere è quella che si usa normalmente in terapia, cioè 100 mg/die, ma per i tumori si deve assumere per almeno 2 mesi.


Macrolidi


I Macrolidi I macrolidi si legano subunita 50s del ribosoma batterico, inibendo la tappa della traduzione nella sintesi proteica operata dal ribosoma stesso. Pertanto anche le cellule tumorali del polmone, poichè rispondono così bene ai macrolidi è presumibile che abbiano la subinità 50S sul ribosoma (non presente nelle cellule sane). La guarigione finora nei trattamenti su cavie è del 55%. La dose da assumere è quella che si usa normalmente in terapia, in particolare Azitromicina, ma per i tumori per almeno 10 giorni.


 L’ATTIVITA’ FISICA L’attività fisica  modesta ha dimostrato di possedere un attività antitumorale notevole. Sembra che cioè sia dovuto all’attivazione di certi enzimi come la glutatine e la catalasi che avrebbero un effetto antitumorale ed antiossidante, oltre alle difese immunitarie.


LO STATO PSICHICO Anche lo stato psichico esercita una funzione determinante nella genesi dei tumori ma i meccanismi sono comlessi e necessitano di un Post a parte.


Ulteriori consigli Per le forme tumorali sospette non si dovrebbe mai ricorrere all’asportazione ma tenerle in attenta osservazione; molto spesso forme infiammatorie (soprattutto a livello mammario) vengono considerate tumori di primo o di secondo grado; il fatto che certi linfonodi siano interessati infatti non significa che siano interessati dal tumore ma solo da un infiammazione. Questi falsi positivi troppo spesso vengono asportati (per sicurezza) ma creano un danno psicologico non indifferente alla donna; si deve aggiungere inoltre che questi falsi positivi prima e dopo l’intervento vengono indirizzati alla chemioterapia con tutto quello che ne consegue (caduta dei capelli, danni d’organo ecc).


ALIMENTAZIONE


Nell’alimentazione si devono eliminare le proteine animali, ad eccezione del pesce, e sostituirle con le proteine dei legumi, fagioli, lenticchie ceci. Un ottima cosa è mangiare a colazione un frullato di frutta (frutti vari e di stagione), a pranzo un insalata mista con rucola, insalatina, fagioli, tonno, salmone, olive snocciolate e condita con olio di oliva extra vergine, oppure pasta integrale seguita da verdura mista e da pesce, a cena un minestrone di verdura con molti fagioli e lenticchie. Si usi spesso anche aglio e cipolla. Fra i pasti, come spuntino, si può usare qualche frutto senza esagerare. E’ buona cosa eliminare gli zuccheri semplici (con qualche eccezione), gli alcolici e gli alimenti in barattolo. Si possono usare invece liberamente gli alimenti surgelati. Ad esempio, per i legumi, si possono cuocere all’inizio della settimana, fare delle porzioni da consumare durante la settimana. Per riscaldarli si può usare liberamente il forno a microonde. Lo stesso discorso vale per i minestroni di verdura. Si usi spesso la verza tagliata sottile e condita con olio e sale; meglio ancora se a questa si aggiunge un po di cipolla (tagliuzzata) o uno spicchio d’aglio. Per le bevande non si usino bevande troppo zuccherate (es CocaCola), meglio l’acqua fresca naturale. Per il caffè si usino pure due caffè al giorno purché non si zuccheri. Le spezie si possono usare liberamente, in particolare quelle aromatiche ( timo, origano, salvia, maggiorana) sono molto salutari. Si usa l’olio di oliva extra vergine in abbondanza perché ha una spiccata azione anti-tumorale.


MENU GIORNALIERO ANTICANCRO


– Al mattino tre biscotti integrali con confettura di mirtilli associati a latte di riso o di soia, oppure un bicchiere di verza o rapa estratto con la centrifuga associato a biscotti integrali, oppure un bicchiere di succo di mirtillo (il succo purissimo di mirtillo si trova in erboristeria).


– A pranzo, cereali integrali con legumi seguiti da abbondanza di verdura quali cipolla, verza, rapa ovviamente abbinati anche ad insalata ed a pomodoro (che oltretutto pure è utile per il licopene); l’importante è usare spesso riso integrale perchè ha effetto antitumorale ed antinfiammatorio


– Alla cena, un minestrone di verdure miste dove ci mettete un po di tutto, seguito anche questo da verdure o da succo di verdure. Si può abbinare pane integrale o riso integrale


– La frutta conviene mangiarla furi pasto come merenda, ed in quel caso abbinarci curcuma, graviola, te verde, aloe.

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