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domenica 29 gennaio 2012

Giornalismo, lezione di 400 anni fa


Cari amici, ieri ho partecipato all’incontro del cardinale Angelo Scola con i giornalisti per la festa del nostro patrono, san Francesco di Sales, vescovo di Ginevra e dottore della Chiesa, vissuto tra il 1567 e il 1622. L’arcivescovo ha iniziato il suo intervento leggendo alcune bellissime citazioni tratte da «Filotea», l’introduzione alla vita devota scritta dal santo. Sono parole che mantengono intatta la loro attualità e potrebbero rappresentare una sorta di piccolo vademecum per chi fa informazione.
«Quando parlo del prossimo, la mia bocca nel servirsi della lingua è da paragonarsi al chirurgo che maneggia il bisturi in un intervento delicato tra nervi e tendini: il colpo che vibro deve essere esattissimo nel non esprimere né di più né di meno della verità».
«Il tuo modo di parlare sia pacato, schietto, sincero, senza fronzoli, semplice e veritiero. Tieniti lontano dalla doppiezza, dall’astuzia e dalle finzioni. È vero che non tutte le verità devono sempre essere dette; ma per nessun motivo è lecito andare contro la verità».

«Occorre seguire l’interpretazione più benevola del fatto. Bisogna agire sempre in questo modo, Filotea, interpretando sempre in favore del prossimo; e se un’azione avesse cento aspetti, tu ferma sempre la tua attenzione al più bello…».
«L’uomo giusto quando non può scusare né il fatto né l’intenzione di chi sa per altre vie essere uomo per bene, rifiuta di giudicare, se lo toglie dallo spirito, lascia a Dio solo la sentenza… Quando non ci è possibile scusare il peccato, rendiamolo almeno degno di compassione, attribuendolo alla causa più comprensibile che si possa pensare, quali l’ignoranza e la debolezza».

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