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martedì 24 gennaio 2012

Amicizia

***

Non nascondere

il segreto del tuo cuore,

amico mio!

Dillo a me, solo a me,

in confidenza.

Tu che sorridi così gentilmente,

dimmelo piano,

il mio cuore lo ascolterà,

non le mie orecchie.

La notte è profonda,

la casa silenziosa,

i nidi degli uccelli

tacciono nel sonno.

Rivelami tra le lacrime esitanti,

tra sorrisi tremanti,

tra dolore e dolce vergogna,

il segreto del tuo cuore.

Rabrindranath Tagore

Postato da: giacabi a 20:27 | link | commenti
amicizia, tagore

giovedì, 27 novembre 2008

Il miracolo per esserci la compagnia

***

ABBATE: Tutt’altro. Credo proprio che la vostra delusione derivi principalmente da questo: che v’aspettavate un miracolo, e non c’è stato – o non lo avete visto.

SERGIO (un po’ aspro); Ma no, vi sbagliate! I miracoli se li aspetta l’altra gente che viene quassù, non io. (Agitando la cartella di fogli) I miracoli ci sono qui, a centinaia, nella vostra storia manoscritta del Santuario – ma io non ne ho bisogno!

ABBATE: Vi private della parte migliore.

SERGIO: Ma neanche voi - penso ci credete veramente.

ABBATE: Io credo solamente ai miracoli.

SERGIO: Ma non a questi! Le guarigioni, le visioni...

ABBATE: Anche a quelli.

ABBATE: Tutti e tre andare ciecamente per la vita, e vi dico che v’ammazzerete sul serio una volta o l’altra perché avete implorato di essere lasciati soli!

ANGELA (urla): No! Io no! Io nooo!

RENATO (incalzante): Ma se voi la vedete così la nostra vita...

ABBATE: Una vita senza amore, senza coraggio – disperata.

RENATO: Diteci allora una parola che non sia solo di condanna.

ANGELA: Sì, diteci! Non lasciateci così... abbiate compassione!

ABBATE: Ne ho. Ne ho tanta.

RENATO: Non basta, Abbate. Mettetevi nei nostri panni...

SERGIO: Non giudicate soltanto.

RENATO: Che cosa dovremmo fare?

ANGELA: Diteci, che cosa?

ABBATE: Si tratta di scegliersi un’altra compagnia. Che credete! Stringi stringi, il problema di tutta la vita, per tutti, è solo questo: cercarsi, scegliersi una compagnia – vivere in compagnia. Non si riesce mica a star soli!

RENATO: Ma nessuno di noi vuol chiudersi in se stesso...

ABBATE: Lo so. Volete soltanto cambiar compagnia.

RENATO: Trovare finalmente la nostra – quella che ci appaga – la vera!

ABBATE (amaro): La vera...

RENATO: Se ci siamo ingannati una volta... – non è detto... – può accadere d’ingannarsi....Rimediamo...

ABBATE V’illudete. V’ingannerete un’altra volta ancora, e poi un’altra ancora... Perché nessuna compagnia, in fondo, ci va bene, ci soddisfa. Nessuna.

ANGELA: (stupita): E lo dite voi?

ABBATE: Io, io - è vero. Una donna – dei figli – degli allievi – o la scienza, o l’arte – o il popolo da difendere... l’umanità intera da trasformare! Che credete: è tutta sete di compagnia. Eppure a un certo momento: macché! La bocca amara, lo scontento, il vuoto. Ci si accorge d’essersi sbagliati. Non era quella la cosa importante che volevamo fare... La cosa importante c’è sfuggita, si è come camuffata e c’è sfuggita... (Come meditando da solo) Certo che è un terribile imbroglio a voler proprio guardare in fondo alle cose. Perché – occorre pur che lo diciamo -, una vera compagnia non c’è. Eppure dobbiamo, dobbiamo stare insieme.

SERGIO (come prorompendo): Vedete che l’inganno viene di lassù, addirittura dal Creatore che si diverte di tutti quanti noi siamo! Ribelliamoci, allora!

ABBATE: Ribelliamoci pure! Ma che conta? I gesti un po’ clamorosi piacciono sempre, ma che conta?

ANGELA: Ma allora? Allora?

ABBATE: Allora è finita.

ANGELA (costernata): Neanche voi avete un po’ di speranza? Neanche voi, Abbate? Neanche voi?

ABBATE: Ci vorrebbe un miracolo...

ANGELA: Che miracolo?

ABBATE: (come accanendosi entro una contraddizione): Perché vivere in compagnia bisogna, è necessario...

ANGELA: Ma che cos’è che ci rende così ostili, così nemici l’uno all’altro? Che cos’è?

ABBATE: Ecco! Ecco! (Una sospensione) E’ che noi pretendiamo di cambiarci. Mi capite? Uno vuol cambiar l’altro e l’altro l’altro...e così via... L’origine di tutto il male è qui. Questa pretesa, questo diritto alla tirannia che crediamo d’avere... Noi non riusciamo a stare insieme da uguali. Il miracolo è tutto qui: riuscire ad accettarci come siamo – e ognuno rimanga quello che è...

RENATO: Non si può, Abbate, non si può; perché ognuno vuol convincere, vuol migliorare l’altro...

ABBATE: Eh, lo so, lo so bene: convincerlo, migliorarlo fino a violentarlo. E invece no! Non abbiamo alcun diritto di cambiarli. ( A Renato) Voi, non avevate e non avete alcun diritto di cambiarla... Chi ve l’aveva dato questo diritto? (Ad Angela) E lei non ha alcun dovere di chiedere perdono a voi... Perché perdono? (A Sergio) E lui con che diritto vuole inquietare gli uomini facendo il processo al Creatore? – “Io sono venuto per salvare, non per cambiare” E ognuno deve salvarsi così com’è, perché è vano tentar di cambiarlo. Vano e rovinoso – perché all’origine... all’origine - non abbiate paura – nessuno di noi può mutare... si rimane fino alla fine quel che si è, in fondo... Questo ci fa paura: l’abisso immutabile di quel che siamo – e il coraggio di accettarci così come siamo...Se non abbiamo questo coraggio, questa forza io vi dico che è la tirannia, la guerra eterna... - Ci vuole un miracolo, ci vuole!

ANGELA: Ma quale? Quale?

ABBATE: Chiamare tra noi Colui che ci ha fatti così. Solamente Lui può accettarci così come siamo perché è Lui che ci ha fatti così. Lui può amarci. Ecco rinascere la compagnia...

da Inquisizione

di Diego Fabbri

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chiesa, amicizia, fabbri

venerdì, 21 novembre 2008

Il linguaggio dell'amore

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" Il linguaggio dell'amore è un linguaggio segreto e la sua espressione più alta è un abbraccio silenzioso.

Roberto Musil

Postato da: giacabi a 20:09 | link | commenti
amicizia

martedì, 18 novembre 2008

L’amicizia

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"Perchè siamo cosi diventati amici, noi che non ci conoscevamo? Perché abbiamo incominciato a intuire e a parlare di certe cose, al di fuori delle quali non valeva la pena vivere.È questa la profondità cui Dio ci ha fatto la grazia a 13 o 14 anni : capire che al di fuori di certe cose, all’infuori di Cristo insomma , non val la pena vivere, nel senso letterale del termine;

Luigi Giussani, Si può vivere così, Ed. Rizzoli

Postato da: giacabi a 15:16 | link | commenti
amicizia, giussani

mercoledì, 12 novembre 2008

L’amicizia

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L'uomo esiste nella misura in cui esiste per gli altri.

Essere e amore coincidono.

Solo l'amore dà salda certezza e senso alla vita.

Il fare riferimento all'altro non è un limite, ma una possibilità di uscire dal circolo vizioso dell'io per entrare nella ricchezza del noi.

Emmanuel Mounier

Postato da: giacabi a 17:13 | link | commenti
amicizia, mounier

martedì, 11 novembre 2008

Il più raro fiore

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Non solo i frutti maturi, anche i fiori sono belli.
Se servano i fiori ai frutti o i frutti ai fiori chi lo sa?
Il più prezioso, il più raro fiore
è all'amico l'
amico.
Lontano o vicino, nella felicità o nell'infelicità,
l'uomo riconosce nell'altro

colui che fedelmente aiuta alla libertà e a essere uomo

Dietrich Bonhoeffer

Postato da: giacabi a 20:36 | link | commenti
amicizia, bonhoeffer

Grazia e Amicizia

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Più non mi temono i passeri. Vanno
vengono alla finestra indifferenti
al mio tranquillo muovermi nella stanza.
Trovano il miglio e la scagliuola: dono
spanto da un prodigo affine, accresciuto
dalla mia mano. Ed io li guardo muto
(per tema non si pentano) e mi pare
(vero o illusione non importa) leggere
nei neri occhietti, se coi miei s'incontrano,
quasi una gratitudine.
Fanciullo,
od altro sii tu che mi ascolti
, in pena
viva o in letizia (e più se in pena) apprendi

da chi ha molto sofferto, molto errato,
che
ancora esiste la Grazia, e che il mondo
TUTTO IL MONDO - ha bisogno d'amicizia.

Umberto Saba

Postato da: giacabi a 14:47 | link | commenti
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domenica, 09 novembre 2008

L’amicizia

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“Se il nostro stare insieme non è per questo aprire costantemente al Padre, al Mistero, la vita è insopportabile, è un'asfissia, uno soffoca. Invece si sta con qualcuno perchè ti spalanca in continuazione, ti fa diventare te stesso perchè ti riapre in continuazione: l'io, infatti, è questo capacità dell'Infinito, è questo spalancarsi alla totalità: siamo fatti per l'Infinito. Se non è per questo, prima o poi stare insieme non ci interessa più.

Juliàn Carròn - Qualcosa dentro qualcosa - La Thuile - 27-31 ago 2005

Postato da: giacabi a 13:41 | link | commenti
amicizia, carron

L’amicizia

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un uomo è se stesso quando è insieme

un io solitario è un io perduto”

“una compagnia positiva può nascere solo da un'amicizia: l'amicizia è la virtù, l'energia che costruisce la compagnia

Luigi Giussani, Si può vivere così, Ed. Rizzoli

Postato da: giacabi a 13:36 | link | commenti
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venerdì, 07 novembre 2008

L’amicizia

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Amico mio, tu e io rimarremo estranei alla vita, e l'uno all'altro, e ognuno a se stesso, Fino al giorno in cui tu parlerai e io ascolterò, ritenendo che la tua voce sia la mia voce; e quando starò zitto dinanzi a te pensando di star ritto dinanzi a uno specchio.

Kahlil Gibran

Postato da: giacabi a 19:38 | link | commenti
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martedì, 04 novembre 2008

L’amicizia

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Sei amato solo dove puoi mostrarti debole senza provocare in risposta la fuga.
T. W. Adorno

Postato da: giacabi a 14:06 | link | commenti
amicizia, adorno

lunedì, 03 novembre 2008

L’amicizia

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La parola di un vero amico

è per l'anima afflitta

il raggio di sole che in primavera si posa

sulla fronte del povero

e lo consola

dei rigori dell'inverno.

J.B.H. Lacordaire

Postato da: giacabi a 14:13 | link | commenti
amicizia

domenica, 02 novembre 2008

Come posso dimenticarti?

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Come posso dimenticarti?

Nel tuo silenzio

so che tu mi vuoi bene.

Anche tu,

quando io taccio,

sai che te ne voglio.

Sei la mia seconda anima.

Entra nel segreto del tuo cuore

e osserva in esso

il tuo amore per me:

vi scorgerai

il mio per te.

Anselmo d' Aosta.

Postato da: giacabi a 16:57 | link | commenti
amicizia, sanselmo

sabato, 01 novembre 2008

L’amico

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“Penso che nessun'altra cosa ci conforti tanto, quanto il ricordo di un amico, la gioia della sua confidenza o l'immenso sollievo di esserti tu confidato a lui con assoluta tranquillità: appunto perchè amico. Conforta il desiderio di rivederlo se lontano, di evocarlo per sentirlo vicino, quasi per udire la sua voce e continuare colloqui mai finiti.”

David Maria Turoldo

Postato da: giacabi a 09:42 | link | commenti
amicizia

mercoledì, 29 ottobre 2008

Un amico lontano

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Un amico lontano
è a volte più vicino
di qualcuno a portata di mano.

E' vero o no
che la montagna ispira più reverenza
e appare più chiara al viandante della valle
che non all'abitante delle sue pendici ?


Kahlil Gibran Lettera a May Ziadeh
New York, 11 giugno 1919

Postato da: giacabi a 19:52 | link | commenti
amicizia, gibran

lunedì, 20 ottobre 2008

La corrispondenza

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“L'apparizione di questi volti nella folla;
Petali sopra un umido ramo nero”

Ezra Pound

Postato da: giacabi a 20:32 | link | commenti
amicizia

martedì, 14 ottobre 2008

Obbedienza

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La parola obbedienza non è niente altro che la virtù dellamicizia.

Luigi Giussani "Si può vivere così?"

Postato da: giacabi a 14:31 | link | commenti
amicizia, giussani

L’amicizia

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L’amicizia non è un optional; se è un optional non è amicizia; non è qualcosa che si può avere o non avere:senza amicizia uno non è più se stesso…..

In che senso l’amicizia non è un optional,ma è necessaria , cioè uno non può averla o non averla? Se non ha amicizia non è neanche un uomo, non è se stesso, e smarrito, non può apparire che triste.

Luigi Giussani "Si può vivere così?"

Postato da: giacabi a 14:26 | link | commenti
amicizia, giussani

domenica, 12 ottobre 2008

I nostri Deserti

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Quando ci si ama, si vuol stare insieme e quando si è insieme ci si desidera parlare. Quando ci si ama, è penoso avere sempre gente intorno. Quando ci si ama, si vuole ascoltare l'altro, solo, senza che voci estranee ci vengano a turbare. Per questo coloro che amano Dio hanno sempre sognato il deserto, per questo a coloro che l'amano Dio non può rifiutarlo. E sono sicura, mio Dio, che Tu mi ami e che in questa vita così ostacolata, stretta tutt'intorno dalla famiglia, dagli amici e da tutti gli altri, non può mancare quel deserto in cui ti si può incontrare. Non si arriva mai al deserto senza avere attraversato molte cose, senza essere affaticati da una lunga strada, senza strappare i propri occhi al loro orizzonte abituale. Si guadagnano i deserti, non si regalano. I deserti della nostra vita, noi li strapperemo al segreto delle nostre ore umane, se non faremo violenza alle nostre abitudini, alle nostre pigrizie. E' difficile, ma essenziale al nostro amore. Lunghe ore di sonnolenza non valgono dieci minuti di sonno vero. Così è della solitudine con Te. Ore di quasi solitudine sono per l'anima un riposo minore che un tuffo istantaneo nella Tua presenza. Non si tratta di imparare l'ozio. Bisogna imparare a essere soli ogni volta che la vita ci riserva una pausa. E la vita è piena di pause, che noi possiamo scoprire o sprecare. Nella più pesante e grigia giornata, quale splendida gioia per noi la previsione di tutti questi incontri sgranati...

Quale gioia sapere che noi potremo al tuo solo volto levare gli occhi, mentre la farinata diventerà densa, mentre crepiterà il telefono occupato, mentre, alla fermata, attenderemo l'autobus in ritardo, mentre saliremo le scale, mentre andremo a cercare, in fondo al viale del giardino, ciuffi di prezzemolo per condire l'insalata. Che straordinaria passeggiata, sarà per noi questa sera il ritorno in metrò, quando s'intravedranno appena le persone incrociate sul marciapiede. Quali "vantaggi" per te sono i nostri ritardi, quando si attende un marito, degli amici e dei figli. Ogni fretta di ciò che non arriva è molto spesso il segno di un deserto. Ma i nostri deserti hanno rudi divieti, non fossero che le nostre impazienze o le nostre fantasticherie vagabonde o il nostro torpore. Perché noi siamo fatti così, che non possiamo preferirti senza un minimo di lotta, e Tu, nostro Diletto, sarai sempre messo da noi sulla bilancia con questo fascino, con questa ossessione logorante delle nostre quisquilie.

(Madeleine Delbrel – La gioa di credere)

Postato da: giacabi a 21:05 | link | commenti
amicizia, delbrel

sabato, 04 ottobre 2008

l'amicizia

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"Io vorrei essere presente per poterti vedere e vedere la tua gioia: perchè non c'è gioia più grande di quella di vedere la gioia dell'amico caro"

Perchè l'amicizia è una tal cosa che lascia irrequieti al pensiero di essere diversi dall'amico: bisogna essere il più possibile uguali, identici: uniti ed impastati insieme, aderenti l'uno all'altro così come la luce aderisce ai contorni delle cose: e se Lui è in Croce tutto l'orgoglio mio deve consistere nel sentirmi come Lui.”

“Io ho ancora la febbre ma mi pare che il Signore lo si possa amare ugualmente. E non è l'unica cosa da fare? Ti prego di non rispondere puntualmente alle mie lettere: non che non lo desideri, ma mi pare che la puntualità nel rispondere, se diventa una preoccupazione, è cosa che relaziona due estranei, non due amici. Tienti sempre libero: anche di non scrivermi più: io sono così contento di voler bene, "io", e di ricordare "io" gli amici.

Luigi Giussani "Lettere di fede e di amicizia, ad Angelo Majo", Edizione San Paolo.

Postato da: giacabi a 21:44 | link | commenti
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L’uomo ha bisogno di compagnia

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“ Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese voul dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Ma non è facile starci tranquillo.
Cesare Pavese, La Luna e i Falò (1949)”

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"Da uno che non è disposto a condividere con te il destino non dovresti accettare nemmeno una sigaretta".
C. Pavese

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martedì, 30 settembre 2008

Solo chi aiuta ad amare Dio,

ti ama davvero

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“Chi dice di amarti, solo se ti aiuta a credere che Dio ti ama e solo se ti aiuta ad amare Dio, ti ama davvero. E quando tu dici ad uno di amarlo, soltanto se lo aiuti a credere che Dio lo ama e soltanto se lo aiuti ad amare Dio, lo ami davvero”

P. Antonio M. Sicari

Postato da: giacabi a 14:37 | link | commenti
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mercoledì, 24 settembre 2008

L’amicizia

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«L’amicizia è completa solo quando non è semplicemente una somiglianza che si coltiva, una fiducia che si pratica, ma uno sforzo comune e reciproco per innalzarsi, per purificarsi, per superarsi. Allora, l’amicizia esprime non solo la sua dolcezza ma anche la sua forza, che è necessaria perché arrivi alla sua pienezza. A questa altezza, a questa profondità, l’amicizia non teme alcun attacco; né la lontananza, né il tempo possono alterarla».

Jean Guitton

Postato da: giacabi a 19:49 | link | commenti
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Amare un’altra persona

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«Amare un’altra persona è come dire: “D’ora innanzi, quest’altra persona penserà alla mia felicità più che alla sua”. C’è qualcosa di più imprudente?»
Cesare Pavese

Postato da: giacabi a 17:46 | link | commenti
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sabato, 20 settembre 2008

La vera obbedienza è amicizia

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“Oppure ti dico: «Di' tutte le sere l'Ave Maria perché tu capisca le cose che non capisci e capisca anche come fare, perché io non so dirti di più. Però guardami come faccio io». Oppure: «Se non capisci quel che faccio, domandamelo, così mi è più facile risponderti, ti spiego meglio. Perché altrimenti diventa teorico: se tu mi chiedi come si fa a fare le cose, ti rispondo in modo teorico, ma se tu mi dici: "Perché hai fatto così?", allora sono più concreto, più pratico».Ecco, l'amicizia si svolge così, questa è amicizia. Perciò, il vero seguire è amicizia, la vera obbedienza è amicizia.

Don Giussani, da "Si può vivere così ” pag.151

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venerdì, 19 settembre 2008

L’affezione in Cristo

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San Francesco e Santa Chiara

«Dopo Dio e il firmamento, Chiara »

San Francesco

Postato da: giacabi a 18:53 | link | commenti
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La compagnia autentica

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«La compagnia autentica è quella che nasce quando uno incontra un altro che ha visto qualche cosa di giusto, di bello e di vero, e glielo dice, e siccome anche lui desidera il giusto, il bello e il vero, si mette insieme.E chiunque incontra- tutta la gente – incomincia ad interessarlo, per dpoter dire a tutti il giusto, il bello e il vero:cosi la compagnia si allarga. »

Don Giussani, da "Si può vivere così ” pag.169

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Il rapporto con l’altro

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«Se una persona è appassionata a un’altra persona e non chiede che il rapporto diventi “non menzogna” o che il rapporto diminuisca come menzogna – perché tutto nasce in una estraneità che è destinata all’unità –, se uno vive un rapporto appassionato senza domandare la sua purità, la sua apertura, la sua verità, sempre di più – ogni ora, ogni giorno che passa –, chiuderebbe le sue mani, le sue braccia su una cosa che possiede, che possiede e stringe, la stringe fino a soffocarla, cioè a perderla»

Don Giussani da «Tu» (o dell’amicizia), p. 117).

Postato da: giacabi a 18:04 | link | commenti
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mercoledì, 17 settembre 2008

L’ amicizia

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“(l'uomo) se non ha amicizia non è neanche uomo, non è se stesso, è smarrito,non può apparire che triste”

Don Giussani, da "Si può vivere così ” pag.162

Postato da: giacabi a 17:01 | link | commenti
amicizia, giussani

La vera obbedienza è un’amiciza

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"se sei affezionato ad A. e tieni a un tuo criterio, se la persona cui sei affezionato ti chiede qualcosa di contrario a quello a cui tieni, è molto probabile che tu perda la fiducia in questa persona e ti stacchi da lei per seguire le tue idee. Invece è vero il contrario: se tu aderisci all’indicazione che l’altro ti dà, che l’autorità ti dà, se cerchi di capirla, scopri la verità e la vita più di prima e questo ti rende ammirato dell’altro e ti fa affezionare all’altro."

Don Giussani, da "Si può vivere così ” pag.158-159

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