CONSULTA L'INDICE PUOI TROVARE OLTRE 4000 ARTICOLI

su santi,filosofi,poeti,scrittori,scienziati etc. che ti aiutano a comprendere la bellezza e la ragionevolezza del cristianesimo


domenica 29 gennaio 2012


Camisasca a Frosinone: la famiglia e il Destino che si compie

...........“Uno Stato che non pensa alla famiglia fa male a sé stesso. È lo Stato che muore, prima ancora che muoia la famiglia. Da qualche parte bisogna pur ricominciare: la scuola, l’educazione dei figli, l’educazione di persone chiamate alle responsabilità civili”
San Benedetto: “Ha fatto risorgere il mondo a poco a poco, proprio quando il mondo stava per crollare. Ecco, anche noi possiamo ripartire dalle nostre piccole comunità, come tante luci che permettono di attraversare il buio. Ma da soli questa luce non possiamo darcela”. 
La fedeltà all’interno della famiglia è minacciata anche dal fatto che molti idealizzano l’altro e poi magari non se lo ritrovano come l’avevano immaginato. Conoscere una persona è molto lungo, ma anche bello. Bisogna arrivare a dire ‘ti amo’ non perché sei perfetto ma perché sei tu, di carne e di sangue. Un altro ostacolo è il pansessualismo: l’altro è visto solo come oggetto del desiderio, per soddisfare il piacere. Nella vita a due, tra uomo e donna, la sessualità è importante, ma molti poi si ritrovano a dire ‘non trovo più piacere, non mi soddisfi più’. La fedeltà, poi, è anche imparare a perdonare e a perdonarsi. A ricominciare, contando sull’amore di Dio”. Centrale, nel discorso sulla famiglia, è anche la figura del padre e il rapporto padre-figli “ma i padri hanno molto pudore nel parlare con i figli e questi ultimi interpretano l’atteggiamento come una sfiducia, un disinteresse nei loro confronti”.
Certo, padri o madri, resta la difficoltà di essere genitori in questi giorni così difficili “ma è un’avventura che vale la pena vivere. Non serve a niente fare bilanci, ma occorre un dialogo continuo, rischiando anche dei giudizi, ma pieni di misericordia e, se possibile, anche di umorismo!”.
E un ruolo primario lo riveste la preghiera “che è la cosa più ragionevole – ha sottolineato don Massimo – all’interno di una famiglia, magari spegnendo un po’ la tv e riprendendo il gusto della conversazione”. E la possibilità di amare ancora passa anche attraverso l’amicizia “che è qualcosa di fondamentale e il cui grande nemico è il pettegolezzo. Cerchiamo invece delle luci, delle persone che ci prendono per mano. L’amicizia è un dono, che non può essere organizzato o preteso”, ricordando una bella frase di Cicerone, altro grande della terra ciociara: “Se togliamo l’amicizia, cosa rimane?”.
La chiosa di don Camisasca ha lasciato centinaia di persone ammutolite, ma per quel ‘gusto’ della riflessione che forse è andato un po’ smarrito: “Destino è una parola complessa, ma anche equivoca. Destino non è il fato. Il destino è il nome laico di Dio, è il Tu che mi attende, che governa la vita, un disegno che non avviene senza la mia collaborazione. L’uomo è realmente protagonista dell’esistenza”. Anche e soprattutto (e ci permettiamo di provare a trarre noi questa conclusione dall’incontro) quando è protagonista di una famiglia, quando in fondo al buio di un’intera esistenza o anche di una giornata storta, di un lavoro che non c’è più o di uno stipendio che non basta, trova la luce di una moglie, di un padre anziano, di un amico. Di un Destino.
(grazie a Marco Biondi per la foto)

Nessun commento: