Nella soluzione progressista l'io non ha risposta, è alienato
"Io ho creduto (nel futuro radioso dell'umanità), e perciò
voglio vedere anch'io, e se allora sarò già morto mi devono
risuscitare, perchè se tutto accadesse senza di me sarebbe avvilente. Non ho sofferto per concimare con le mie colpe e le mie sofferenze una armonia futura in favore di chissà chi! Voglio vederlo coi miei occhi il daino che gioca accanto al leone, e l'ucciso che si rialza e abbraccia l'uccisore. Voglio esserci anch'io, quando tutti sapranno finalmente perché le cose sono andate così”
Dostoevskij I fratelli Karamazov
Postato da: giacabi a 15:51 |
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laicismo, dostoevskij
Postato da: giacabi a 15:05 |
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bellezza, dostoevskij, socci, tarkovskij, saintexupery
“Il Verbo si è fatto carne”
la fonte della vita e la salvezza dalla disperazione per tutti gli uomini
***"Su Cristo, potete discutere, non essere d’accordo… tutte queste discussioni sono possibili e il mondo è pieno di esse, e a lungo ancora ne sarà pieno. Ma io e voi, Šatov, sappiamo che sono tutte sciocchezze, che Cristo – in quanto solo uomo – non è Salvatore e fonte di vita, e che la sola scienza non completerà mai ogni ideale umano e che la pace per l’uomo, la fonte della vita e la salvezza dalla disperazione per tutti gli uomini, la condizione sine qua non e la garanzia per l’intero universo si racchiudono nelle parole: ‘Il Verbo si è fatto carne’ e nella fede in queste parole". F.Dostoevskij, un appunto per I demoni
citato dal card. Giacomo Biffi nella catechesi “La fede di Pietro e la nostra fede” del 20 ottobre 2000, nella chiesa di San Gregorio VII, durante il pellegrinaggio giubilare a Roma)
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Postato da: giacabi a 18:57 |
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dostoevskij, gesù
La bellezza
***
"Ma io dichiaro- strillò Stepan Trofimovic al massimo grado del furore- ma io dichiaro che Shakespeare e Raffaello stanno più in alto
della liberazione dei contadini, più in alto dello spirito popolare,
più in alto del socialismo, più in alto della giovane generazione, più
in alto della chimica, quasi più in alto dell'umanità intera, giacchè
sono il frutto, il vero frutto di tutta l'umanità e, forse, il frutto
più alto che mai possa essere! é già stata conseguita la forma di
bellezza senza il cui conseguimento forse non acconsentirei nemmeno a
vivere...(....)...uomini
piccini, che cosa vi occorre per capire? ma sapete voi, sapete voi che
senza l'inglese l'umanità può ancora vivere, può vivere senza la
Germania, può vivere anche troppo facilmente senza i russi, può vivere
senza la scienza, può vivere senza pane, ma
soltanto senza la bellezza non potrebbe vivere, perchè non ci sarebbe
più nulla da fare al mondo? tutto il segreto è qui, tutta la storia è
qui! "
"Dostoevskij, da "I demoni"
grazie a : http://ilimoni.blogspot.com/
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Postato da: giacabi a 18:23 |
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bellezza, dostoevskij
L'uomo è un mistero
***
L'uomo è un mistero, un mistero che bisogna risolvere, e se trascorrerai tutta la vita cercando di risolverlo non dire che hai perso tempo. Io studio questo mistero perché voglio essere un uomo"
Dostoevskij
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Postato da: giacabi a 10:01 |
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mistero, dostoevskij
Insultando Cristo, lui non si è chiesto:
ma cosa metteremo al suo posto?
***
Quest'uomo
ingiuriava Cristo in mia presenza con i più bassi insulti,e tuttavia
non è mai stato capace di mettere a confronto con Cristo se stesso e
tutti i progressisti di questo mondo.
Non è mai stato capace di accorgersi quanto c'era in lui stesso di meschino amor proprio, di odio, d'insofferenza, d'irritabilità, di volgarità, ma soprattutto di amor proprio.
Insultando Cristo, lui non si è chiesto: ma cosa metteremo al suo posto?
Non possiamo mica metterci noi stessi, che siamo così spregevoli.
Fëdor Michailovic Dostoevskij
Lettere
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Postato da: giacabi a 14:44 |
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dostoevskij
Se Dio non esiste
tutto è permesso
***
« –
Che io rimpianga Dio? La chimica, fratello, la chimica! Non c’è niente
da fare, Vostra Reverenza, fatevi in là, passa la chimica! E Rakítin non
ama Dio, oh, no! È il punto debole di tutti costoro! Ma lo nascondono.
Mentiscono. Fingono. “Ebbene, esporrai queste cose nelle tue critiche?”
gli domandò. – “Parlar chiaro non mi lasceranno”, dice ridendo. – “Ma
allora, domando, che sarà dell’uomo? Senza Dio e senza vita futura? Tutto è permesso dunque, tutto è lecito?” –“-e tu non lo sapevi?”dice e ride .- “Per l’uomo intelligente tutto è lecito, l’uomo intelligente sa cavarsela;».
Feodor Dostoevskij I fratelli Karamazov Garzanti
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Postato da: giacabi a 20:27 |
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dostoevskij
Se Dio non esiste
tutto è permesso
***
« A
me, invece, il pensiero di Dio mi tormenta. Non fa che tormentarmi. E
se Egli non esistesse? Se avesse ragione Rakltin, quando dice che è
questa, nell'umanità, un'idea artificiale?
Se Dio non c'è, l'uomo è il re della terra, della Creazione. Magnifico!
Ma come farà ad essere virtuoso senza Dio? Ecco il busillis! lo me lo
domando di continuo. Poiché l'uomo, allora, chi mai amerà? A chi sarà
riconoscente, a chi canterà un inno? Rakltin dice che si può amare l'umanità anche senza Dio. Quel moccioso incimurrito lo può soltanto affermare, ma io non lo posso capire. Per Rakltin vivere è facile: «Tu,
mi diceva oggi, occupati piuttosto dell'estensione dei diritti civili
dell'uomo, o magari di quanto occorre fare perché la carne non aumenti
di prezzo, con ciò dimostrerai il tuo amore per l'umanità in modo più
semplice e immediato che con le tue filosofie ». Al che io risposi: «Ma tu stesso, se non credi in Dio, alzerai il prezzo della carne, se te ne verrà il destro, e guadagnerai un rublo per copeca ». Si adirò. Infatti che cos'è la virtù? rispondimi, Aleksjèj, lo
ho una virtu, il cinese un'altra: è dunque una cosa relativa. Oppure
no? O non è relativa? Questione insidiosa! Tu non riderai, se dirò che
per questo non ho dormito due notti. Ora mi meraviglio soltanto che gli uomini possano vivere senza mai pensare a questo. Vanità! Per
Ivàn non c'è Dio. Egli ha una sua idea. Un'idea che non mi entra. Ma
egli tace. lo credo che sia massone. Glie l'ho domandato: è stato zitto.
Volevo bere dell'acqua alla sua fonte: è stato zitto. Una volta sola ha
detto due parole. -Che cosa ha detto? -Aljòsa colse la palla al balzo.
Io gli dico: Allora tutto è permesso, se è così? ».
Feodor Dostoevskij I fratelli Karamazov Garzanti
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Postato da: giacabi a 11:54 |
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dostoevskij, senso religioso
Chi ama gli uomini ama anche la loro gioia
***
Signore, facci ricordare che il tuo primo miracolo lo facesti per aiutare alcune persone a far festa, alle nozze di Cana. Facci ricordare che chi
ama gli uomini ama anche la loro gioia, che senza gioia non si può
vivere, che tutto ciò che è vero e bello è sempre pieno della tua
misericordia infinita.
Fëdor Dostoevskij
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Postato da: giacabi a 10:55 |
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dostoevskij, felicità
‘Il Verbo si è fatto carne’
l’unica speranza dell’uomo
***
"Su Cristo, potete discutere, non essere d’accordo… tutte queste discussioni sono possibili e il mondo è pieno di esse, e a lungo ancora ne sarà pieno. Ma io e voi, Šatov, sappiamo che sono tutte sciocchezze, che Cristo – in quanto solo uomo – non è Salvatore e fonte di vita, e che la sola scienza non completerà mai ogni ideale umano e che la pace per l’uomo, la fonte della vita e la salvezza dalla disperazione per tutti gli uomini, la condizione sine qua non e la garanzia per l’intero universo si racchiudono nelle parole: ‘Il Verbo si è fatto carne’ e nella fede in queste parole". F.Dostoevskij, un appunto per I demoni: citato dal card. Giacomo Biffi nella catechesi “La fede di Pietro e la nostra |
Postato da: giacabi a 15:30 |
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speranza, dostoevskij, gesù
Il bello
***
“Tutti
gli scrittori, non soltanto i nostri, ma anche tutti quelli europei che
hanno pensato di raffigurare un uomo positivamente bello, si sono
sempre dati per vinti. Perché si tratta di un compito sconfinato. Il bello è l’ideale, e l’ideale, sia quello nostro, sia quello della civilizzata Europa, è ancora lungi dall’essere elaborato. Al mondo c’è una sola persona positivamente bella:
Cristo, sì che l’apparizione di questa persona sconfinatamente, infinitamente bella è, naturalmente, già un miracolo infinito... Tra
le persone belle della letteratura cristiana la più compiuta è Don
Chisciotte. Ma egli è bello unicamente perché nello stesso tempo è
ridicolo”
da F. M. Dostoevskij
Lettera del 1/13 gennaio 1868 alla nipote Sonja
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Postato da: giacabi a 15:10 |
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bellezza, dostoevskij
Il segreto dell'esistenza umana
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« Il segreto dell'esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive. »
Feodor Dostoevskij)
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Postato da: giacabi a 21:34 |
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vita, dostoevskij
Senza gioia non si può vivere
***
Signore, facci ricordare che il tuo primo miracolo lo facesti per aiutare alcune persone a far festa, alle nozze di Cana. Facci ricordare che chi ama gli uomini ama anche la loro gioia, che senza gioia non si può vivere, che tutto ciò che è vero e bello è sempre pieno della tua misericordia infinita.
Fëdor Dostoevskij
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Postato da: giacabi a 21:25 |
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dostoevskij, felicità
La bellezza
***
"Ma io dichiaro- strillò Stepan Trofimovic al massimo grado del furore- ma io dichiaro che
Shakespeare e Raffaello stanno più in alto della liberazione dei
contadini, più in alto dello spirito popolare, più in alto del
socialismo, più in alto della giovane generazione, più in alto della
chimica, quasi più in alto dell'umanità intera, giacchè sono il frutto,
il vero frutto di tutta l'umanità e, forse, il frutto più alto che mai
possa essere! é già stata conseguita la forma di bellezza senza il cui
conseguimento forse non acconsentirei nemmeno a vivere...(....)...uomini piccini, che cosa vi occorre per capire? ma sapete voi, sapete voi che senza
l'inglese l'umanità può ancora vivere, può vivere senza la Germania,
può vivere anche troppo facilmente senza i russi, può vivere senza la
scienza, può vivere senza pane, ma soltanto
senza la bellezza non potrebbe vivere, perchè non ci sarebbe più nulla
da fare al mondo? tutto il segreto è qui, tutta la storia è qui! "
"Dostoevskij, da "I demoni"
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Postato da: giacabi a 19:53 |
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bellezza, dostoevskij
Bellezza
***
L'umanità può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe vivere, perché non ci sarebbe più nulla da fare al mondo.
F. Dostoevskij, I Demoni. |
Postato da: giacabi a 08:20 |
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bellezza, dostoevskij
Cosa metteremo al posto di Cristo?
***
Quest'uomo ingiuriava Cristo in mia presenza con i più bassi insulti, e tuttavia non è mai stato capace di mettere a confronto con Cristo se stesso e tutti i progressisti di questo mondo.
Non è mai stato capace di accorgersi quanto c'era in lui stesso di meschino amor proprio, di odio, d'insofferenza, d'irritabilità, di volgarità, ma soprattutto di amor proprio.
Insultando Cristo, lui non si è chiesto: ma cosa metteremo al suo posto?
Non possiamo mica metterci noi stessi, che siamo così spregevoli.
Fëdor Michailovic Dostoevskij
Lettere
La guerra di Claudio Chieffo
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Postato da: giacabi a 13:47 |
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nichilismo, dostoevskij, chieffo
La crisi dell’Occidente
***
“L’Occidente ha perduto il Cristo ed è per questo che muore, unicamente per questo.”
Dostievskij Il taccuino 1871
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Postato da: giacabi a 16:21 |
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dostoevskij
La tristezza
***
“desiderio di un bene assente”
S. Tommaso Summa Theologiae
***
"..Aveva
saputo toccare nel cuore del suo amico le corde più profonde e
provocare in lui la prima sensazione, ancora indefinita, di quella
eterna santa tristezza che qualche anima eletta, una volta che l'abbia
assaporata e conosciuta, non scambierà poi mai più con una soddisfazione
a buon mercato (vi sono anche certi amatori così fatti che
questa tristezza hanno più cara della soddisfazione più radicale,
ammesso che una simile soddisfazione sia possibile)".
(F. Dostoevskij ) da:I demoni
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Postato da: giacabi a 14:07 |
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tristezza, dostoevskij, stommaso
Il senso religioso
***
“Già
la sola idea costante ch'esista qualcosa di infinitamente più giusto e
più felice di me, mi riempie tutto di smisurata tenerezza e di gloria,
oh, chiunque io sia, qualunque cosa abbia fatto. All'uomo assai più
indispensabile della propria felicità, è sapere e ad ogni momento
credere che c'è in un certo luogo una felicità perfetta e calma, per
tutti e per tutto... Tutta
la legge della esistenza umana consiste solo in ciò: che l'uomo possa
sempre inchinarsi dinanzi all'infinitamente grande. Se gli uomini
venissero privati dell'infinitamente grande, essi non potrebbero più
vivere e morrebbero in preda alla disperanza".
(F. Dostoevskij ) da:I demoni |
Postato da: giacabi a 13:54 |
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dostoevskij, senso religioso
La coscienza cristiana
***
«Amatevi gli uni gli altri [è il discorso che sta facendo ai monaci lo starets Zosima],
padri, amate le creature di Dio. Noi non siamo più santi dei secolari
per il fatto di essere venuti qui a rinchiuderci tra queste mura, ma,
anzi, ognuno che
è venuto qui, per il fatto stesso che ci è venuto, ha riconosciuto di
essere peggiore di tutti i secolari e di chicchessia sulla terra, e
quanto più a lungo poi vivrà il religioso fra le sue mura, tanto più
caldamente dovrà riconoscere questo, giacché, in caso contrario, non ci
sarebbe neppure ragione che egli fosse venuto qui. Quando invece riconoscerà non solo di essere peggiore di tutti i secolari, ma di
essere di fronte a tutti gli uomini colpevole per tutti e per ciascuno
di tutti i peccati umani collettivi e individuali, allora soltanto lo
scopo di questa nostra vita sarà raggiunto [Cristo in
croce: “Egli che non aveva commesso peccato, il Padre lo ha fatto
peccato”18, dice san Paolo]. Sappiate infatti, o diletti, che ogni
cenobita come noi risponde senza meno delle colpe di tutti e di ciascuno
sulla terra, non solo della generica colpa del secolo, ma ognuno
personalmente per tutti gli uomini per ciascun e uomo vivente sulla
terra. Questa consapevolezza è la corona della vita religiosa, come del
resto di qualunque uomo sulla terra perché i religiosi non sono già
uomini diversi dagli altri, ma tali semplicemente quali tutti gli uomini
della terra dovrebbero essere. Soltanto
allora il nostro cuore saprà dilatarsi di un amore infinito, universale
e insaziabile. Allora ciascuno di noi avrà la forza di conquistare il
mondo intero con l’amore e mediante le proprie lagrime lavare i peccati
del mondo»
. F.M. Dostoevskij, I fratelli..., op. cit., parte seconda, libro quarto, cap. I, pp. 220.
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Postato da: giacabi a 21:55 |
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dostoevskij, cristianesimo
Il vero cristiano
***
«Perché si dovrebbe aver pietà di me? dici tu. Perché?
È vero, non ce n’è motivo di avere pietà di me, bisogna crocifiggermi,
non già compiangermi. Ebbene, mettimi in croce, giudicami, ma nel
mettermi in croce abbi pietà di me. E allora io andrò incontro al mio
supplizio volontieri, perché io non ho sete di gioia, ma di dolore e di
pianto... Ma
colui che ebbe pietà di me, ma colui che ebbe pietà di tutti gli
uomini, colui che comprese tutto avrà certamente pietà di noi. È l’unico
giudice che esista. Egli verrà nell’ultimo giorno e domanderà: “Dov’è la figliola che si è sacrificata per una matrigna astiosa e tisica e per dei bambini che non sono i suoi fratelli? Dov’è la figliola che ebbe pietà del suo padre terrestre e non respinse con orrore quell’ignobile beone?”. Ed Egli dirà: “Vieni, ti ho già perdonato una volta, e ancora ti perdono tutti i tuoi peccati, perché hai molto amato”. Così Egli perdonerà alla sua Sonia, le perdonerà, io lo so, poc’anzi l’ho sentito qui nel cuore, mentre ero da lei. Tutti saranno giudicati da Lui ed
Egli perdonerà a tutti, ai buoni e ai malvagi, ai savi e ai miti. E
quando avrà finito di perdonare agli altri perdonerà anche a noi.
“Avvicinatevi voi pure”, ci dirà, “Venite, ubriaconi; venite, viziosi;
venite, lussuriosi” e noi ci avvicineremo a Lui, tutti, senza timore, e
ci dirà ancora: “Siete porci; siete uguali alle bestie, ma venite lo
stesso”. E i saggi, gli intelligenti, diranno: “Signore, perché accogli costoro?”. Ed Egli risponderà: “Li accolgo, o savi, io li accolgo, o intelligenti, perché nessuno di loro si credette degno di questo favore”, e ci tenderà le braccia e noi ci precipiteremo sul suo seno e piangeremo dirottamente e capiremo tutto. Allora tutto sarà compreso da tutti e anche Katerina Ivanovna comprenderà, anche lei. O Signore, venga il tuo regno”»20.
F.M. Dostoevskij, Delitto e castigo, parte prima, cap. II, Bur, Milano 1990, pp. 26-27
“la creazione più alta in cui si incarna, nei romanzi di Dostoevskij, la santità è paradossalmente una prostituta. Nemmeno Zosima (il monaco staretz dei ‘Fratelli Karamazov’, ndr) vive una viva comunione con Dio personale come Sonja in ‘Delitto e castigo’… La
religione di Sonja è adesione di tutto il suo essere a Cristo. Essa
crede in Dio, nel Dio vivente e vive un rapporto con Dio di umile e
confidente abbandono”.
Don Divo Barsotti, Dostoevskij – il più grande romanziere cristiano di tutti i tempi –
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Postato da: giacabi a 14:01 |
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dostoevskij, cristianesimo
Cristo Luce del mondo
***
"A voi, negatori di Dio e del Cristo, non è mai venuto in mente che tutto sarebbe fango e peccato nel mondo, senza Cristo? "
Dostoievski
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Postato da: giacabi a 06:43 |
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bellezza, dostoevskij, gesù
LA PACE
***
“Gli uomini trovano la pace non grazie al progresso della ragione e della necessità, ma grazie al riconoscimento morale di una bellezza superiore, che possa fungere da ideale per tutti […]:
ecco, dunque, che cos’è la verità, in nome della quale tutti si
abbraccerebbero e si metterebbero in azione per raggiungerla (la
bellezza)”
Dostoevskij
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Postato da: giacabi a 17:46 |
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pace, bellezza, dostoevskij
L’INDIFERENZA RELIGIOSA
***
“L’ateismo perfetto è più apprezzabile dell’indifferenza mondana… Il perfetto ateismo si ferma all’estremità della scala, sul penultimo gradino che porta alla fede perfetta (tutto sta a sapere se salirà quest’ultimo gradino oppure no), mentre l’indifferenza non ha nessuna fede”
Il vescovo Tykon (ne I demoni di Dostoevskij):
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Postato da: giacabi a 21:25 |
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dostoevskij, ateismo
Quello che il cuore cerca
***
Dostoevskij ha conosciuto il Vangelo durante il periodo di prigionia in Siberia
così scrive:
«In questi momenti ho composto in me una professione di fede in cui tutto è chiaro e sacro. Eccola: credere
che non c'è nulla di più bello, di più profondo, di più simpatico, di
più ragionevole, di più coraggioso, né di più perfetto del Cristo... e
non solo che non c'è nulla, io me lo dico con un amore geloso, ma che
nulla ci può essere.
Più ancora: se qualcuno mi avesse provato che il Cristo è al di fuori
della verità... avrei preferito restare col Cristo piuttosto che con la
verità».
Dostoevskij
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Postato da: giacabi a 13:55 |
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dostoevskij, gesù, senso religioso
Cristo
l'ideale della Bellezza
Lettera a V.A.Alekseev
Pietroburgo, 7 giugno 1876
Egregio
Signore, La prego di scusarmi se rispondo soltanto oggi alla Sua
lettera del 3 giugno, ma sono stato malato per un attacco di epilessia.
Lei
mi rivolge una domanda molto ardua in quanto esigerebbe una risposta
lunga. La sostanza della cosa, di per sé, è chiara. Nella tentazione di
Cristo da parte del diavolo sono proposte tre colossali idee di portata
universale; sono trascorsi ormai diciotto secoli e non c'è nulla di più
difficile, e cioè di più profondo, di queste idee, e tuttora non si
riesce a risolvere le questioni in esse poste.
"Le
pietre e i pani" significa l'attuale questione sociale, cioè
l'ambiente. Questa non è una profezia, questo è sempre stato così. "Come
ci si può rivolgere a dei poveri derelitti, che la fame e l'oppressione
hanno ridotto a una condizione piuttosto di animali che non di uomini,
come ci si può rivolgere a degli affamati predicando l'astensione dal
peccato, la mansuetudine e la continenza? Non sarebbe meglio anzitutto
dar loro da mangiare? Ciò sarebbe più umano. Anche davanti a Te sono
venuti a predicare, ma Tu sei il Figlio di Dio, Tu eri atteso da tutto
il mondo con impazienza; agisci dunque come chi è superiore a tutti per
l'intelletto e la giustizia. Da' dunque loro un'organizzazione sociale
tale che non manchino mai il pane e l'ordine, e solo allora chiedi loro
di rinunciare al peccato. Se anche allora peccheranno, ebbene, vorrà
dire che sono degl'ingrati, ma ora essi peccano per colpa della fame, ed
è un peccato pretendere da loro che non pecchino.
"Tu
sei Figlio di Dio, e dunque Tu puoi tutto. Vedi qui intorno queste
pietre: è sufficiente che Tu lo ordini e queste pietre si trasformeranno
in pani."
"Ma
anzitutto ordina che la terra dia i suoi frutti senza fatica, insegna
agli uomini una scienza o un ordine sociale tali che la loro vita sia
per sempre assicurata. È forse possibile che Tu non sappia che i vizi e
le sventure più gravi dell'uomo sono provocate dalla fame, dal freddo,
dalla miseria e dalla spietata lotta per l'esistenza?"
Ecco la prima questione che lo spirito maligno propose a Cristo. Lei sarà d'accordo sul fatto che è difficile risolverla. Il
socialismo attuale, sia in Europa che da noi, vuole eliminare
completamente Cristo e si adopera anzitutto per il pane, si affida alla
scienza e sostiene che la causa di tutte le sciagure umane è una
soltanto: la miseria, la lotta per l'esistenza, "l'ambiente che divora
l'uomo".
Ma Cristo a ciò ha risposto: "Non di solo pane vive l'uomo", proclamando la verità sull'origine anche spirituale dell'uomo. L'idea del diavolo poteva andar bene soltanto per un uomo-animale, ma Cristo
sapeva che l'uomo non può vivere di solo pane. Infatti, se non
esistesse più la vita spirituale, e cioè l'ideale della Bellezza, l'uomo
cadrebbe in preda all'angoscia, morirebbe, impazzirebbe, si ucciderebbe
o si affiderebbe a fantasie pagane. E siccome Cristo recava in Se stesso e nella Sua Parola l'ideale della Bellezza;
avendolo nelle loro anime, tutti diventeranno fratelli l'uno
dell'altro, e allora, naturalmente, lavorando l'uno per l'altro, saranno
anche ricchi. Se invece si desse loro del pane, può darsi che essi
diventino nemici l'uno dell'altro solo per la noia.
Ma
se si desse all'uomo sia l'ideale della Bellezza che il Pane insieme?
In tal caso verrà tolto all'uomo il lavoro, la personalità, il
sacrificio dei propri beni a favore del prossimo, insomma gli verrà
tolta tutta la vita, ogni ideale di vita. E quindi è meglio proclamare
soltanto l'ideale spirituale.
La
prova del fatto che, in questo breve passo del Vangelo, la questione
riguardava proprio questa idea, e non semplicemente il fatto che Cristo
aveva fame e che il diavolo gli consigliava di prendere delle pietre e
ordinar loro di trasformarsi in pane, la prova di ciò sta nel fatto che
Cristo rispose rivelando il segreto della natura: "Non di solo pane (e
cioè come gli animali) vive l'uomo".
Se
si fosse trattato soltanto di placare la fame di Cristo, perché si
sarebbe dovuto portare il discorso sulla natura spirituale dell'uomo in
generale? E sarebbe stato anche inutile, giacchè anche senza il
consiglio del diavolo Egli avrebbe già potuto da prima procurarsi del
pane se avesse voluto. A proposito: Lei ha certo presenti le teorie di
Darwin e di altri sull'origine dell'uomo dalla scimmia. Ebbene, senza
formulare nessuna teoria, Cristo dichiara esplicitamente che nell'uomo,
oltre alla dimensione animale, c'è anche quella spirituale. E quindi
qualunque sia l'origine dell'uomo (nella Bibbia non è affatto spiegato
in che modo Iddio lo formò dal fango, lo prese dalla terra), è
un fatto che Dio gl'ispirò il soffio della vita (ma è terribile che
l'uomo, attraverso il peccato, possa nuovamente trasformarsi in animale).
Il Suo devoto servitore F.Dostoevskij
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Postato da: giacabi a 15:06 |
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dostoevskij, gesù
I giovani hanno sempre sete di infinito
***
"<<Ma
da noi la famiglia non esiste per nulla>>- mi faceva osservare di
recente uno dei nostri più dotati scrittori. Da certi punti di vista è
anche vero: dato il nostro generale indifferentismo per i fini elevati della vita,
può darsi benissimo che in certi strati della nazione abbia cominciato a
essere scossa anche la famiglia. In ogni modo, è del tutto chiaro che
la nostra giovane generazione è condannata a cercarsi ideali propri e
fini elevati di vita propri. Ma è terribile che la gioventù sia così isolata e abbandonata alle proprie forze. E' una questione molto importante nell'attuale momento della nostra vita. La nostra gioventù si trova in una situazione tale che non trova in nulla accenni a un senso superiore della vita. Dai
nostri sapientoni e in generale dalle sue guide, la gioventù del nostro
tempo può tutt'al più prendere a prestito una concezione satirica, ma
niente di positivo in cui credere, a cui portar rispetto, qualcosa da
adorare, a cui aspirare; e intanto tutto ciò è così necessario per la gioventù, di ciò soltanto essa ha sete, ha avuto sempre sete nei secoli e ovunque! "
(da Diario di uno scrittore, Dicembre 1876)
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Postato da: giacabi a 09:53 |
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dostoevskij
Cos’è il cristianesimo
2a parte
«Molti
pensano che sia sufficiente credere nella morale di Cristo per essere
cristiano. Non la morale di Cristo, né l'insegnamento di Cristo
salveranno il mondo, ma precisamente la fede in ciò, che il Verbo si è
fatto carne. Questa fede non soltanto è il riconoscimento mentale della superiorità del suo insegnamento, ma spontanea inclinazione. Bisogna precisamente credere che l'ideale definitivo dell'uomo è sempre il Verbo incarnato, il Dio incarnato.
Perché
con questa fede soltanto noi perveniamo all'adorazione, a quell'estasi,
che più di tutto c'incatena a Lui direttamente e ha il potere di non
far deviare l'uomo.
Con
un minor entusiasmo l'umanità forse senz'altro avrebbe deviato,
dapprima nell'eresia, poi nell'ateismo,poi nell'immoralità e infine
nell'ateismo e in uno stato di trogloditi sarebbe marcita e scomparsa.»
Dostoevsckij, i demoni
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