Le prime formule del credo
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Noi sappiamo che neiprimi secoli il sacramento veniva aministrato non
con la formula attuale, ma attraverso una triplice in_
terrogazione sulle fondamentali verità di fede, che
accompagnava una triplice immersione almeno parziale.
Eccola testimonianza di sant'Ambrogio, per la Chiesa
di Milano del quarto secolo:
"Sei stato interrogato: "Credi in Dio Padre onnipotente?
Hai risposto: "Credo", e ti sei immerso, cioè sei stato sepolto.
Sei stato interrogato di nuovo: "Credi nel Signore Gesù
Cristo e nella sua croce?". Hai risposto: "Credo, e ti sei immerso; perciò sei stato sepolto con Cristo.
Chi infatti viene sepolto con Cristo, con Cristo risorge.
Per la terza volta sei stato interrogato:"Credi nello Spirito Santo?".
Hai risposto: "Credo", e ti sei immerso per la terza volta, perché la triplice confessione cancellasse i molti peccati della
tua vita passata. (De sacramentis II,20).
Più ricca è la forma
«Credi in Dio onnipotente? Credo.
Credi in Gesù Cristo, Figlio di Dio, che per lo Spirito
Santo nacque da Maria Vergine, fu crocifisso sotto
morti il terzo giorno salì al cielo, siede alla destra del
Padre, verrà a giudicare i vivi e i morti? Credo.
Credi nello Spirito Santo, la santa Chiesa e la risurrezione
della carne? Credo" (Traditio apostolica49).
Da questo "dialogo" battesimale che con qualche
variante è presente nella pratica di tutte le Chiese dell'Oriente
momento che tutti i suoi enunciati sono ricavati, come
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