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sabato 4 dicembre 2021

Il rame

 RAME L'AZIONE ANTITUMORALE DEL RAME

 

A Pag 8 avevo posto un articolo sull’importanza del rame anche nella cura dei tumori. Ma se lo leggiamo veniamo a scoprire che il RAME ha molteplici funzioni . In particolare è indispensabile perché si formi l’endotelio dei vasi arteriosi, per cui senza RAME si può avere una lesione dell’endotelio arterioso sulla quale si formerà la placca ateroma sica. L’articolo è particolarmente importante perché c’è una carenza cronica di RAME nella popolazione a causa dell’uso eccessivo di zucchero. L’assunzione di zucchero infatti può ridurre anche di sei volte la quantità di rame dell’organismo. Anche l’uso eccessivo di latte e formaggi determina una cronica carenza di RAME. E’ probabile che alla base di questa carenza ci possano essere patologie anche gravi come la SCLEROSI MULTIPLA e la SLA. Inoltre il RAME potenzia moltissimo l’azione della Vit C  ed incredibilmente lo SCORBUTO si può curare non solo con l’apporto di Vit C, ma anche di RAME. Chiaramente a dosi alte il rame può essere tossico, per cui se ne raccomanda l’assunzione di 1 mg al giorno (si trovano le compresse già pronte in farmacia). Il rame si accumula prevalentemente nel fegato dove può raggiungere anche dosi tossiche. Per quanto riguarda l’azione antitumorale vi proporrò alcuni siti in inglese ma poi voglio riproporre il mio Post, per sottolineare alcuni punti particolarmente interessanti.

 

Ora vediamo i siti in inglese:

 

https://translate.go...cle&prev=search

 

https://translate.go...864&prev=search

 

https://translate.go...3-x&prev=search

 

https://translate.go...cle&prev=search

 

Ora posti questi siti vorrei riproporre quel mio vecchio Post:

 

IL RAME, UN OLIGOELEMENTO INDISPENSABILE

 

Tutte le funzioni del rame devono ancora essere scoperte. Si sa per certo che esso contribuisce a circa una trentina di funzioni enzimatiche di importanza fondamentale. Una delle cose che è stata maggiormente appurata è che esso contribuisce alla sintesi dell’emoglobina. . L’emoglobina, lo ricordiamo, è la sostanza che conferisce al sangue il suo colore rosso vivo ed è deputata alla fissazione ed al trasporto dell’ossigeno.

Il rame agisce in associazione con il ferro nella produzione dell’emoglobina. Può capitarvi infatti di essere affetti da anemia dovuta a carenza di ferro, di assumere ferro e di vedere che nonostante quello l’emoglobina non si alza: è probabile che in questo caso siate anche carenti di rame. Pertanto il ferro per agire bene dovrebbe essere accompagnato da minime quantità di rame (1 mg/die) e magari da Vit C.

Non è improbabile essere carenti di rame, se voi fate un dosaggio della Cupremia, troverete nella popolazione una cronica carenza di rame, un po come accade con la vitamina D.

Questa cronica carenza è dovuta a svariati fattori, primo fra tutti l’apporto di latte e prodotti del latte; il latte infatti è praticamente privo di rame, ma non solo, il calcio che contiene ne impedisce l’assorbimento.

Pure lo zinco può determinare un ridotto assorbimento del rame, e lo zinco è presente talvolta in dosi eccessive nei supplementi vitaminici e minerali, mentre il rame è poco rappresentato.

Sia chiaro, il rame deve essere assunto come minerale traccia alla dose media di 1 mg/die altrimenti può diventare tossico. Nonostante ciò è difficile che l’alimentazione, soprattutto raffinata vi apporti una sufficiente quantità di rame, un po perché le farine ne vengono private con la raffinazione, un po per l’apporto di prodotti caseari che ne ostacolano l’assorbimento.

Ma il rame non ha solo a che vedere con l’emoglobina, ha anche a che vedere, anche se non conosciamo bene il meccanismo di utilizzo della Vit C. Si è visto che in individui affetti da Scorbuto bastava apportare minimi quantità di rame per guarire la malattia. Sembra insomma che il rame potenzi di 100 volte l’attività della Vit C, per cui ne bastano dosi minime di questa per svolgere la sua funzione. Viene quindi ad avere azione anti ossidante ed anti radicali liberi.

Tutti gli animali nascono con riserve abbastanza abbondanti di rame, e questo perché il latte delle varie specie animali ne è praticamente privo, per cui il rame accumulato deve servire, almeno fino allo svezzamento del piccolo, come riserva.

Ma si sono scoperte altre importanti funzioni del rame, prima fra tutte quella sulla sintesi dell’elastina dei vasi sanguigni particolarmente arteriosi. Il ricercatore Carnes in una conferenza sui minerali traccia ha esposto un suo studio sui maiali privati di rame. Gli animali con carenza di rame presentavano in breve tempo caratteristiche lesioni cardio-vascolari dovute alla mancanza di elastina dei vasi: in pratica l’elastina presente andava incontro a fenomeni degenerativi, e non veniva prodotta altra elastina. Ne seguiva in tre o quattro mesi il decesso per rottura per rottura di vasi, soprattutto cardiaci e molto spesso la morte cardiaca improvvisa.

Il Prof. Bolyd O.Dell dell’Università del Missouri ha potuto verificare le analogie nelle lesioni cardio vascolari fra gli animali carenti di rame e quelle osservate in soggetti umani. Inoltre si è constatato una stretta correlazione fra la carenza di rame e le persone affette da aneurisma aortico o di altri vasi; si è visto in particolare che gli aneurismi aortici (i più frequenti aneurismi) sono molto più frequenti nei mangiatore di latte e formaggi, e questo lo si è imputato all’eccesso di calcio di questi alimenti che impedisce l’assorbimento del rame oltre che esserne privo.

Oltre a tutte queste funzioni si è visto che il rame coopera in sintonia con la Vit D3, per l’assorbimento del calcio e la deposizione di questo nell’osso: si è visto infatti che una carenza di rame può portare all’osteoporosi. Anche il manganese coopera in sintonia con il rame, ed anche questo minerale traccia viene portato via dai processi di raffinazione. Si è visto inoltre che un eccesso di zuccheri raffinati porta ad una cronica carenza di rame, generalmente chi abusa di zuccheri raffinati ha un sesto del rame che gli è necessario.

RAME E CANCRO

In un articolo comparso sulla rivista NATURE , Shcubert afferma che il rame ha una qualche funzione  nell’incrementare l’utilizzo dell’ossigeno. E’ cosa abbastanza nota che le cellule private di ossigeno vanno incontro a degenerazione maligna, o come direbbero i ricercatori della Moores Cancer Center dell'Università della California il rame essendo indispensabile alla Vit D, una sua carenza fa perdere i recettori G di comunicazione cellulare, con regressione delle cellule a livello indifferenziato (simil staminale), cioè in pratica una carenza di rame favorisce il tumore. Un ulteriore studio ha evidenziato che l’assunzione di rame comporta un evoluzione significativa nello sviluppo e nella diffusione del cancro.

Dice il ricercatore Otto Warburger che un supplemento di rame comporta un ritardo significativo nell’evoluzione del cancro negli animali, ed impedisce la diffusione di metastasi.

Preso dal testo Scienza e Natura di J.I. Rodale e collaboratori.

Ora riporto anche quanto riferito da Wikipedia, perché aggiunge altre importanti considerazioni:

http://it.wikipedia.org/wiki/Rame

 

Il rame, una volta assunto attraverso il cibo e l'acqua, viene assorbito dallo stomaco e dal primo tratto dell'intestino; da qua passa nel sangue, legandosi ad una proteina, la ceruloplasmina e quindi portato verso il fegato e da qui distribuito ai vari organi. Si noti che il fegato (il "laboratorio chimico" del corpo umano) ha una delle maggiori concentrazioni di rame del corpo umano; oltretutto proprio il fegato svolge la funzione di regolare il contenuto di rame nel corpo umano attraverso un processo chiamato omeostasi.

Il rame si trova un po' ovunque nel corpo. Il rame è richiesto per la formazione e il mantenimento della mielina, lo strato protettivo che copre i neuroni; enzimi a base di rame intervengono nella sintesi dei neurotrasmettitori, i messaggeri chimici che permettono le comunicazioni attraverso le cellule nervose.

Il rame attraverso la superossido dismutasi, combatte l'ossidazione cellulare, aiutando a neutralizzare i radicali liberi che altrimenti causerebbero danni alle cellule stesse.

Le manifestazioni principali di una grave carenza di rame nell'uomo sono a livello del sistema emopoietico con la comparsa di anemia, variabilmente associata a leucopenia e piastrinopenia e a livello del sistema nervoso, con la comparsa di una grave alterazione del midollo spinale (prevalente a livello dei cordoni posteriori e fasci piramidali) e dei nervi periferici: mieloneuropatia (e non sono improbabili patologie gravi come la SCLEROSI MULTIPLA e la SLA; forse è per questo che gli abitanti dei paesi nordici hanno un alta incidenza di SCLEROSI MULTIPLA e di SLA, perché consumano moltissimo latte e formaggi e pure zuccheri)

 

Il rame è importante anche per la pelle e lo scheletro. Infatti attraverso l'enzima tirosinasi catalizza la formazione della melanina e attraverso la lisil ossidasi ha un ruolo importante nella formazione del collagene, proteina pressoché ubiquitaria nel nostro organismo: da qui alterazioni a carico dello scheletro, cutanee ecc. Alcune ricerche evidenziano che fratture, anomalie scheletriche e osteoporosi sono più frequenti se vi è carenza di rame.

Il rame è coinvolto nella funzionalità del sistema immunitario. La carenza di rame ha notevoli ripercussioni su certi tipi di cellule, come i macrofagi e i neutrofili. La funzionalità del sistema immunitario è stata studiata in bambini carenti di rame, prima e dopo la cura. È stato rilevato che la attività dei fagociti (cellule che inglobano materiale estraneo) è aumentata dopo l'assimilazione di rame. Oltre che per il collagene, la lisil ossidasi entra in gioco anche per l'elastina ed entrambe le proteine sono importanti per il cuore e i vasi sanguigni. Tra gli effetti collaterali dovuti alla carenza di rame si registrano anche l'ingrossamento cardiaco, le arterie con muscolatura liscia degenerata e aneurismi alle arterie ventricolari e coronariche.

Il rame influenza anche il metabolismo del colesterolo: adulti sottoposti ad una dieta povera di rame hanno registrato un aumento dei livelli del colesterolo LDL (Low Density Lipoprotein quello 'cattivo') e una diminuzione del colesterolo HDL (High density Lipoprotein quello 'buono'). Basse assunzioni di rame influenzano negativamente il corretto metabolismo del glucosio e la pressione sanguigna.

Il rame è necessario anche durante la gravidanza. Il feto dipende completamente dalla madre per il suo fabbisogno di rame. Il feto accumula rame alla velocità di 0,05 mg/giorno (soprattutto nell'ultimo trimestre) e alla nascita ha mediamente 15 mg di rame, di cui più della metà immagazzinata nel fegato. Queste riserve sono importanti nella primissima infanzia, quando l'assunzione di rame è relativamente bassa. Gran parte del restante rame si trova nel cervello.

Per i neonati, il rame si trova nel latte materno. La concentrazione media di rame nel latte materno è 0,32 mg/litro; sebbene questa concentrazione sia più bassa rispetto al latte artificiale, il rame del latte materno viene assorbito meglio essendo maggiormente biodisponibile. A dimostrazione dell'importanza del rame, il latte artificiale per i neonati prematuri arriva a contenere fino a 1-2 mg/litro: questo è necessario poiché hanno avuto meno tempo per accumulare rame durante la gestazione.

Si noti che non esistono malattie professionali legate al rame. Esistono invece solo due malattie genetiche, la malattia di Wilson e la sindrome di Menkes. La prima è dovuta ad un difetto nel gene della ATPasi che interviene nel trasporto e nell'escrezione biliare del rame attraverso l'incorporazione nella ceruloplasmina; di conseguenza il metallo si accumula in organi quali il cervello, l'occhio, il rene e il fegato. Il morbo di Menkes invece rappresenta l'incapacità del rame di essere assorbito dall'intestino, provocando una forte carenza all'interno del corpo.

Ecco in sintesi la funzione di alcuni enzimi in cui è presente il rame:

 

Diammina-ossidasi: inattiva l'istidina rilasciata durante le reazioni allergiche e le poliammine coinvolte nella proliferazione cellulare.

 

Monoamina-ossidasi: è importante per la degradazione della serotonina e per catecolammine come la epinefrina, la norepinefrina e la dopamina.

 

Lisil-ossidasi: usa la lisina e l'idrossilisina che si trovano nel collagene e nell'elastina per produrre le reticolazioni necessarie per lo sviluppo dei tessuti connettivi delle ossa, denti, pelle, polmoni e sistema vascolare.

 

Ferrossidasi: sono gli enzimi che si trovano nel plasma, con la funzione di ossidare gli ioni ferrosi e facilitare il legame del ferro alla transferrina (la molecola che lega e trasporta il ferro). Tra questi ricordiamo: Ceruloplasmina: è il principale enzima a base rame che si trova nel sangue; possiede anche funzioni antiossidanti, prevenendo il danneggiamento dei tessuti associato alla ossidazione degli ioni ferrosi. Si stima che la frazione di ceruloplasmina nel sangue vari dal 60 al 90%. La ceruloplasmina aiuta a regolare l'efflusso dei ferro immagazzinato dai tessuti ai siti di produzione dell'emoglobina.

 

Ferrossidasi II: anch'essa catalizza l'ossidazione del ferro(2+).

 

Citocromo-C-ossidasi: presente nei mitocondri, catalizza la riduzione dell'ossigeno ad acqua, permettendo la sintesi dell'adenosin trifosfato (ATP). L'attività della citocromo-C-ossidasi è massima nel cuore ed è alta nel cervello e nel fegato.

 

Dopamina-beta-idrossilasi: catalizza la conversione della dopamina a norepinefrina nel cervello. La carenza di rame può portare a bassi livelli di norepinefrina in uomini e animali.

 

Superossido-dismutasi (Cu/Zn SOD): presente nella maggior parte delle cellule del corpo umano, protegge i composti intracellulari dai danni ossidativi. Concentrazioni alte nel cervello, nella tiroide e nel fegato.

 

Tirosinasi: catalizza la conversione della tirosina in dopamina e l'ossidazione della dopamina a dopachinone, intermedi nella sintesi della melanina.

 

PAM (Peptidoglicina Alpha-amilante Monoossigenasi): necessaria per la bioattivazione dei peptidi.

 

Fattori di coagulazione V (proaccelerina) e VIII (Fattore antiemofilico A): sono componenti nonenzimatici del processo di coagulazione del sangue.

In alcuni animali come granchi e lumache, la molecola trasportatrice di ossigeno è una emocianina, una proteina contenente rame. Le emocianine rappresentano il terzo sistema in natura (insieme alle emoglobine e alle emeritrine) in grado di trasportare ossigeno dai punti in cui viene prelevato a quello, nei tessuti, dove viene ceduto. Analogamente all'emoglobina, le emocianine contengono subunità nella molecola completa; i siti attivi sono costituiti da due atomi di rame che legano congiuntamente una molecola di O2.

 

Gli alimenti più ricchi di rame sono il fegato di manzo 2,15 mg/100 gr, il fegato di vitello 4,41 mg/100 gr, la cioccolata amara 2,5 mg in 5 quadretti. Sono abbastanza ricche anche le noci, le nocciole e le mandorle.

 

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