Il perfetto ateo sta sul penultimo gradino in alto prima della fede più perfetta
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«Al contrario, l'ateismo assoluto è più rispettabile dell'indifferenza mondana»
rispose allegramente e con bonarietà.
«Oh, oh, ecco come siete.»
«Il perfetto ateo sta sul penultimo gradino in alto prima della fede più perfetta (che
lo varchi o no), mentre l'indifferente non ha nessuna fede all'infuori di una paura nera.»
«Comunque voi... voi avete letto l'Apocalisse?»
«Sì.»
«Vi ricordate: "All'angelo della chiesa di Laodicea scrivi..."?»
«Ricordo. Parole meravigliose.»
«Meravigliose? Strana espressione per un vescovo, siete un tipo bizzarro... Dove
avete il libro?» domandò Stavrogin inquieto, con strana fretta, cercando con gli occhi sul
tavolo il libro. «Ho voglia di leggervelo... Avete la traduzione russa?»
«Lo conosco, lo conosco il passo, me lo ricordo bene» disse Tichon.
«Ve lo ricordate a memoria? Recitatelo!...»
Abbassò rapidamente gli occhi, puntò tutte e due le mani sulle ginocchia e si
preparò con impazienza ad ascoltare. Tichon recitò ricordando parola per parola:
«"E all'angelo di Laodicea scrivi: Questo dice l'Amen, il testimone fedele e verace, il
principio della creazione di Dio: conosco le tue opere, so che non sei né freddo né ardente,
magari fossi freddo oppure ardente! Così poiché sei tiepido e non freddo né ardente, sto
per vomitarti dalla mia bocca. Perché dici: sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno
di niente, ebbene tu ignori di essere infelice, miserabile, pezzente, cieco e nudo..."»
«Basta» interruppe Stavrogin. «Questo è per i mediocri, è per gli indifferenti, non è
vero? Sapete, io vi voglio molto bene.»
«E io a voi» rispose Tichon sottovoce.
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