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venerdì 3 dicembre 2021

perché si dovrebbe aver pietà di te

 


perché  si  dovrebbe  aver  pietà  di  te?
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«E  perché  si  dovrebbe  aver  pietà  di  te?» gridò  il  padrone,  che  si trovava  di  nuovo vicino  a  loro. Scoppiarono  risate,  e  volò  perfino  qualche  insulto.  Ridevano  e lo  ingiuriavano  tutti,  chi  aveva  sentito  e  chi  no,  semplicemente a  vedere  la  figura  del  funzionario  a  riposo. «Pietà  di  me?  Perché  aver  pietà  di  me?!»  urlò  d'un  tratto Marmelàdov,  alzandosi  con  un  braccio  proteso,  in  preda  a  una vera  e  propria  ispirazione,  come  se  non  avesse  aspettato  altra occasione  che  quelle  parole.  «Perché  aver  pietà,  tu  dici?  Sì! Perché  aver  pietà  di  me?!  Crocifiggermi  bisogna,  inchiodarmi sulla   croce,   altro  che  aver  pietà  di  me!  Ma  crocifiggimi, giudice,  crocifiggimi,  e  dopo  avermi  crocifisso  abbi  pietà  di me!  E  allora  io  stesso  verrò  da  te  per  essere  messo  in  croce, poiché  non  di  letizia  ho  sete,  ma  di  lacrime  e  dolore!...  Credi tu,  oste,  che  questo  tuo  mezzo  litro  mi  si  sia  tramutato  in dolcezza?  Dolore,  dolore  cercavo  in  fondo  ad  esso,  lacrime  e dolore,  e  l'ho  assaporato,  l'ho  avuto;  ma  avrà  pietà  di  noi  colui che  di  tutti  ha  avuto  pietà,  e  che  tutti  e  tutto  ha  compreso:  egli  è l'unico,  egli  è  il  giudice.  Verrà  in  quel  giorno  e  chiederà:  ‹Dov'è la  figlia  che  s'immolò  per  la  sua  matrigna  malvagia  e  tisica,  per i  teneri  figli  d'altri?  Dov'è  la  figlia  che  ebbe  pietà  del  padre  suo terreno,  ubriacone  impenitente,  anziché  aver  orrore  della  sua bestialità?›  E  dirà:  ‹Vieni!  Io  ti  ho  già  perdonato  una  volta...  Ti ho  perdonato  una  volta...  E  anche  ora  ti  vengono  perdonati  i tuoi  molti  peccati,  perché  molto  hai  amato...›  E  perdonerà  la mia  Sònja,  la  perdonerà,  so  bene  che  la  perdonerà...  L'ho sentito   nel  mio  cuore  poco  fa,  quand'ero  da  lei!...  E  tutti giudicherà  e  perdonerà,  i  buoni  e  i  cattivi,  i  saggi  e  i  mansueti... E  quando  avrà  finito  con  tutti,  allora  apostroferà  anche  noi: ‹Uscite,›  dirà,  ‹voi  pure!  Uscite,  ubriaconi,  uscite  voi,  deboli, uscite  voi,  viziosi!›  E  noi  usciremo  tutti,  senza  vergognarci,  e staremo  dinanzi  a  lui.  Ed  egli  ci  apostroferà:  ‹Porci  siete!  Con l'aspetto  degli  animali  e  con  il  loro  stampo;  però  venite  anche voi!›  E  obietteranno  i  saggi,  obietteranno  le  persone  ricche  di buon senso: ‹Signore!  Perché  accogli  costoro?›  Ed  egli  risponderà:  ‹Perché li   accolgo,  o  saggi,  perché  li  accolgo,  o  voi  ricchi  di  buon senso?  Perché  non  uno  di  loro  se  ne  è  mai  creduto  degno...›  E ci   tenderà  le  sue  mani,  e  noi  vi  accosteremo  le  labbra,  e piangeremo...  e  capiremo  tutto!  Allora  capiremo  tutto!  Tutti capiranno...   anche   Katerìna   Ivànovna...   anche   lei   capirà... Signore, venga  il  regno  tuo!» Si  abbandonò  sulla  panca,  esausto  e  stremato,  senza  guardare nessuno,  profondamente  assorto  e  quasi  dimentico  di  quel  che lo   circondava.   Le  sue  parole  avevano  prodotto  una  certa impressione;  per  un  minuto  regnò  il  silenzio,  ma  ben  presto risuonarono le  risa  e  le  ingiurie  di  prima: 

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