cari i miei figlioletti, forse voi non comprenderete quello che vi sto dicendo, perché spesso
dico cose incomprensibili, ma voi ricordate lo stesso e un giorno, in futuro, sarete
d’accordo con le mie parole. Sappiate che non c’è nulla di più sublime, di più forte, di più
salutare e di più utile per tutta la vita, di un buon ricordo e soprattutto di un ricordo
dell’infanzia, della casa paterna. Vi parlano molto della vostra educazione, ma qualche
meraviglioso, sacro ricordo che avrete conservato della vostra infanzia, potrà essere per
voi la migliore delle educazioni. Se un uomo porta con sé molti di questi ricordi nella vita,
egli sarà al sicuro fino alla fine dei suoi giorni. E anche se dovesse rimanere un solo buon
ricordo nel nostro cuore, anche quello potrebbe servire un giorno per la nostra salvezza.
Potremo anche diventare cattivi un giorno, potremo anche non essere capace di frenarci
davanti a una cattiva azione, potremo ridere delle lacrime degli uomini e di coloro che
dicono, come ha detto Kolja poco fa, “voglio soffrire per tutti gli uomini”, di quegli
uomini potremo anche prenderci beffa con cattiveria. Tuttavia, per quanto possiamo
diventare cattivi - che Dio non voglia - quando ricorderemo il giorno in cui abbiamo
sepolto Iljuša, come lo abbiamo amato negli ultimi giorni della sua vita e come, in questo
momento, ci siamo parlati da amici, stando tutti insieme presso questo macigno, allora
anche il più cattivo fra di noi, anche il più cinico - ammesso che si sia diventati tali - non
oserà, dentro di sé, ridere di quanto è stato buono e nobile in questo momento! Potrebbe
accadere che proprio questo ricordo lo distolga da un grande male ed egli potrà riflettere e
dire: “Sì, allora ero buono, coraggioso e onesto”. Che rida pure di se stesso, non fa niente,
gli uomini ridono spesso di ciò che è buono e onesto, ma lo fanno solo per leggerezza; vi
assicuro però, signori, che nel momento stesso in cui riderà, egli dirà dentro se stesso:
“No, ho fatto male, perché su queste cose non si ride!”»
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