l'essenza del sentimento religioso
Un'ora dopo, mentre tornavo all'albergo, mi
imbattei in una contadina con un bambino in fasce. La donna era ancora giovane, e il
bimbo avrà avuto circa sei settimane. Il bimbo le aveva sorriso, così aveva osservato lei,
per la prima volta da quando era nato. Guardo, e vedo che d'un tratto si fa molto
devotamente il segno della croce. "Perché lo fai, sposina?" domando (allora non facevo
altro che interrogare la gente). "Ecco" dice, "la gioia che prova una madre quando vede
sorridere il suo bambino per la prima volta è la stessa gioia che prova Dio ogni volta che
il cielo vede che un peccatore si mette a pregare dal profondo del suo cuore." Questo mi
disse quella contadina, quasi con le stesse parole, esprimendo un pensiero tanto profondo,
tanto sottile e tanto sinceramente religioso, un pensiero in cui si esprime tutta l'essenza del
cristianesimo, e cioè la nozione di Dio come il nostro vero padre, e della gioia di Dio
davanti all'uomo come gioia del padre per il proprio figlio, il pensiero fondamentale di
Cristo! Una semplice contadina! È vero che era una madre... E, chissà, forse quella donna
era la moglie di quel soldato. Senti, Parfën, tu prima mi hai fatto una domanda, ed ecco la
mia risposta: l'essenza del sentimento religioso sfugge a qualsiasi ragionamento, a
qualsiasi colpa e delitto, a qualsiasi ateismo.
C'è in esso qualcosa d'inafferrabile, e sarà eternamente inafferrabile,
c'è in esso qualcosa su cui gli atei sorvoleranno sempre,
parlando eternamente di un'altra cosa.
Ma la cosa importante è che si nota più chiaramentee più facilmente nel cuore dei russi.
Ecco la mia conclusione!
Fëdor Michailovic Dostoevskij - L’idiota
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