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venerdì 5 settembre 2025

COLESTEROLO E PLACCA ATEROMASICA

COLESTEROLO E PLACCA ATEROMASICA

Il  Colesterolo, cerchiamo di ridimensionarlo.

A questo proposito ho trovato un sito veramente interessante, ma ho cercato di vagliarlo da un punto di vista scientifico, cercando anche nei miei testi il meccanismo delle statine, le loro controindicazioni, effetti collaterali, interazioni farmacologiche.

Si signori miei, perché per abbassare il colesterolo, considerato una brutta bestia che causa l’aterosclerosi, le malattie cardiovascolari, le demenze, si usano le statine (aterovastatatina, sinvastatina, , rosuvastatina, ecc) tutti farmaci di un certo costo, ma soprattutto somministrati dai medici a buona parte della popolazione, perché da quando sono comparse il colesterolo magicamente è passato da 240 mg/dc a 160 mg/dc.

Ora chi è che no ha un colesterolo anche di poco superiore ai 200. Anche i bambini hanno un colesterolo che si aggira sui 205-210 ed è la loro salvezza, perché il colesterolo non è un grasso come taluni pensano, ma una molecola a quattro anelli di carbonio precursore di tutti gli ormoni.

Un indice di colesterolo troppo basso stà nel fatto che diventa un Marker aspecifico dei tumori.

Ma allora perché accanirsi così tanto contro il colesterolo, solo perché è presente nella placca ateromasica? In realtà la placca ateromasica è composta soprattutto da fibrina e da piastrine che vi aderiscono; il colesterolo è un ospite che interviene dopo.

Ma nessuna placca ateroma sica può formarsi se non c’è prima un danno della parete arteriosa. Ma cos’è che può provocare un danno della parete arteriosa: i radicali liberi in assenza di antiossidanti.

Chiaramente un colesterolo troppo alto, sopra i 280 mg/dc è da combattere anche perché può legarsi ai recettori insulinici cellulari(Down Regulation) ed essere causa di diabete di II grado.

Però va combattuto solo con una dieta appropriata e con farmaci di origine vegetale che stimolano la produzione colecistica. Infatti con la secrezione di bile il colesterolo viene espulso nelle feci.

Contrariamente a quello che si crede, il colesterolo non viene assunto solo per via esogena, cioè con l’alimentazione, ma la maggior parte viene prodotto dal fegato per via endogena.

Un ampio studio condotto negli USA fra pazienti a cui venivano somministrati con l’alimentazione bassissime quantità di colesterolo, e pazienti a cui venivano somministrati sei uova al giorno, ha incredibilmente dimostrato che quelli che prendevano le uova avevano un colesterolo più basso di quei pazienti ai quali veniva somministrata una dieta praticamente priva di colesterolo.

Il colesterolo assunto per via esogena aveva inibito la produzione di colesterolo prodotto del fegato.

Talvolta l’alimentazione non può nulla contro elevati livelli di colesterolo, ma si è visto che l’assunzione di elevati livelli di EPA e DHA inibiscono la produzione di colesterolo per cui questi grassi si tendono a considerare sempre più una vitamina indispensabile per la prevenzione dell’aterosclerosi, del diabete e di molte patologie degenerative.

Vi lascio un sito che spiega i meccanismi e ridimensiona un po’ tutta la faccenda

http://www.dottorper...php/articoli/91

 

 

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L’ipercolesterolemia è IL problema salute numero uno del XI secolo. Di fatto è una malattia inventata, un “problema” che è comparso quando la medicina ha imparato a misurare i livelli di  colesterolo del sangue. Alti livelli di colesterolo non provocano nel corpo altri sintomi  - contriariamente a quello che succede in altre condizioni, come il diabete o l’anemia, che manifestano segni rivelatori come sete o debolezza — l’ipercolesterolemia necessita dell’intervento di un medico per essere scoperta. Molta gente che si sente prefettamente in salute ha un colesterolo alto — infatti, sentirsi bene è esattamente un sintomo del colesterolo alto!

I medici che curano questa nuova malattia devono prima di tutto convincere i loro pazienti che sono malati e che necessitano di una costosa medicina per il resto della loro vita, un farmaco che necessita regolari visite ed esami del sangue. Ma questi medici non lavorano da soli — il loro sforzo di convertire persone sane in pazienti è sostenuto a pieno peso del governo americano, dai media e da tutto l’ambiente medico, che hanno lavorato in concerto per diffondere il dogma del colesterolo e convincere la popolazione che alti livelli di colesterolo sono l’anticamera delle patologie cardiache  e probabilmente anche di altre malattie.

Chi soffre di ipercolesterolemia? Leggendo attentamente la letteratura medica di 25-30 anni fa, trovate la seguente risposta: tutti gli uomini di mezza età il cui colesterolo è oltre i 240 con altri fattori di rischio, come fumare o il sovrappeso. Dopo la “Cholesterol Consensus Sonference”  del 1984 i parametri cambiarono: tutti (maschi e femmine) con il colesterolo sopra i 200 possono ricevere la temuta diagnosi e la prescrizione dei relativi farmaci. Recentemente, quel valore è ulteriormente sceso a 160. Se avete avuto un infarto, dovete assumere i farmaci per abbassare il colesterolo anche se il vostro colesterolo è già basso — dopo tutto, avete commesso il peccato di avere avuto un infarto, pertanto il vostro colesterolo deve essere troppo alto. La penitenza è una cura con farmaci anticolesterolo per tutta la vita, assieme ad una dieta povera di grassi. (….).

I farmaci che vengono usati per curare la nuova malattia si chiamano statine — vendute con vari nomi commerciali, come LIPITOR (atorvastatina), ZACOR (simvastatina), MEVACOR (lovastatina) e PRAVACOL (pravastatina).

Come funzionano le statine

Il diagramma nell fig 1 mostra la sintesi del colesterolo. Il processo inizia con l’acetyl-CoA, una molecola con due atomi di carbonio a volte definita come “il mattone della vita”. Tre molecole di acetyl-Coa si combinano per formare una molecola a sei atomi di carbonio, l’acido idrossimetilglutarico (HMG). Il passaggio da HMG a mevalonato richiede un enzima, l’HMG-CoA riduttasi. Le statine funzionano inibendo questo enzima — quindi il loro nome dovrebbe essere più precisamente “inibitori dell’HMG-CoA reduttasi”. E’ proprio da questo che potenzialmente nascono gli effeti indesiderati, perché le statine inibiscono non solo la produzione del colesterolo, ma tutta una classe di sostanze intermedie, molte delle quali, se non tutte, hanno importanti funzioni biochimiche.

Considerate le scoperte dei pediatri dell’Universtità della Californa (San Diego) che hanno puibblicato la descrizione di un bambino che ha un difetto della mevalonico-chinasi, l’enzima che interviene nella successiva tappa dopo l’HMG-CoA reduttasi (1). Il bambino era mentalmente ritardato, microencefalico (con la testa molto piccola), più basso rispetto alla sua età, profondamente anemico, acidotico e febbricitante. Aveva anche le cataratte. Come previsto,  il suo colesterolo era notevolmenete basso: 70-79mg/dl. Morì all’età di 24 mesi. Questo bambino rappresenta un esempio estremo della inibizione della produzione del colesterolo, ma getta luce sulle possibili conseguenze dell’assunzione delle statine in alte dosi o per periodi prolungati: riduzione delle capacità mentali, anemia, acidosi, febbri frequenti e cataratta.  Il colesterolo è uno dei tre prodotti finali della catena del mevalonato. Gli altri due sono l’ubichinone e il dilocolo. L’ubichinone o CoEnzima Q10 è un nutriente importantissimo sintetizzato nei mitocondri. Interviene nella produzione dell’ATP nelle cellule e funziona come un trasportatore di elettroni verso la citocromo ossidasi, il nostro principale enzima respiratorio. Il cuore ha bisogno di alti livelli di Co-Q10. Una forma di Co-Q10, l’ubichinone, si trova in tutte le membrane cellulari dove ha il compito di mantenere l’integrità cellulare, così importante per la conduzione nervosa e l’integrità muscolare. Il Co-Q10 è anche vitale per la formazione della elastina e del collagene. Uno degli effetti della carenza di Co-Q10 e la perdita del tessuto muscolare che porta a debolezza, grave lombalgia, insufficienza cardiaca (il cuore è un muscolo!), neuropatia e infiammazione dei tendini e legamenti, che è spesso causa di rotture.

Anche i dolicoli giocano un ruolo di immensa importanza. Nelle cellule indirizzano le varie  proteine, prodotte su direttiva del DNA, verso le giuste destinazione, assicurando che la cellula risponda in  modo corretto alle istruzioni geneticamente programmate. Pertanto, le statine, a livello cellulare, possono condurre ad un imprevedibile caos, similamente ad un virus che infetta un computer e spazza via interi file.  Lo squalene, il precursore diretto del colesterolo, possiede effetti anticancro, secondo la letteratura.

Il fatto che alcuni studi abbiamo dimostrato che le statine sono in grado di prevenire le malattie cardiache, almeno nel breve periodo, è verosimilmente spiegato non tanto con la riduzione dei valori del colesterolo, ma con l’inibizione della produzione di mevalonato. Livelli ridotti di mevalonato sembrano rendere le cellule muscolari lisce  meno attive e le piastrine meno capaci di produrre il trombossano. L’aterosclerosi inizia con la crescita delle cellule muscolari lisce all’interno della parete arteriosa, mentre il trombossano è necessario per la coagulazione del sangue.

Per verificare la verità di quanto detto sono andato a spulciare fra gli studi che mi erano serviti per accumulare crediti, quindi estremamente attendibili.

Relativamente alle statine , farmaci che sono diventati di uso talmente comune che li prendono quasi anche i bambini trovo questi studi:

 

 

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Uno studio randomizzato ha trovato che in uomini a medio rischio di cardiopatia ischemica la lovastatina riduce rispetto al placebo gli eventi cardiovascolari ma non la mortalità per tutte le cause a 5 anni di follow up; è però possibile che lo studio non avesse una potenza statistica sufficiente per cogliere differenze clinicamente rilevanti. Un altro studio randomizzato condotto in donne e uomini non ha riscontrato differenze significative tra pravastatina e trattamento abituale per quanto riguarda la mortalità globale e l’esito combinato di infarto miocardico non fatale o morte per malattia coronarica a un follow up medio di 4,8 anni.

Pertanto nel primo studio stà scritto che riduce gli incidenti cardiovascolari, ma non riduce la mortalità. Scusate è una contraddizione in termini, perché chi ha subito un infarto ha chiaramente una vita più breve di chi non l’ha subito. Pertanto vien ‘da pensare che possa trattarsi di effetti cardiovascolari talmente irrisori da non essere neppure presi in considerazione.

Il secondo studio non riporta alcuna differenza frà l’uso di statine e l’uso di acqua santa di Lourdes.

Trovo sul libro di Giuseppe Nacci : “Lo smaltimento del colesterolo non può avvenire con sistemi farmacologici come le statine, poiché ciò può essere mortale a causa di malattie ancora poco indagate nella loro eziopatogenesi, ma soprattutto per il loro effetto sulle fibre muscolari che può portare a rabdomiolisi, cioè a degenerazione di tutto il sistema muscolare. Le statine inoltre hanno un effetto deleterio sulla vitamina C naturale (10 mg di vit C naturale equivalgono ad oltre 1000 gr di vit C artificiale per la stessa conformazione della molecola), inoltre inibiscono gli effetti sui recettori insulinici degli EPA e dei DHA”

Nel mio piccolo, quante volte ho sospeso le statine perché causavano dolori muscolari, indice inequivocabile di un inizio di rabdomiolisi.

A quel punto me ne sono fregato degli specialisti e delle prescrizioni ospedaliere.

Il perché l’indice del colesterolo sia stato così misteriosamente abbassato è presto detto: per vendere statine, ed ogni casa farmaceutica ne possiede una.

Questo permette alle case farmaceutiche di avere degli entroiti enormi, intorno ai 300 miliardi di euro anno.

Poco importa se poi ne va di mezzo la salute del paziente, questa è la logica delle case farmaceutiche.

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