Quando l’ho saputo era l’11 settembre. L’omicidio di Charlie Kirk, 24 anni dopo le torri gemelle. Poi ha fatto notizia la cattura dell’omicida, poi le polemiche tra chi l’ha buttata in politica, poi poco altro. Ma grazie a “Il Sussidiario”, che gli ha dedicato quattro articoli negli ultimi tre giorni, stiamo cominciando a capire che da questo sangue versato sta fiorendo molto molto altro.
Ecco cosa scrive oggi Giovanni Zola:
Charlie Kirk aveva denunciato la menzogna che negli ultimi vent’anni ha bombardato la testa dei nostri giovani. Frutto di una ideologia totalitaria
Caro direttore,
sono rimasto colpito, se non travolto come tanti, dall’omicidio di Charlie Kirk. Il mio stato d’animo è stato rapito da tristezza e rabbia per poi scivolare verso una serie di riflessioni in virtù della testimonianza del giovane papà e marito trentunenne.
Andando subito al nocciolo della questione, Charlie Kirk è stato ucciso perché sosteneva l’evidenza; come avrebbe sostenuto Chesterton, per il fatto di dimostrare che due più due fa quattro. Charlie non è stato ucciso a causa delle sue opinioni; è stato assassinato perché affermava la verità e lo faceva grazie alla sua fede, testimoniando la Verità delle verità. L’affermazione della verità infatti è l’esito di un uso corretto della ragione. Non sto qui ha smentire le menzogne raccontate sul suo conto, lascio a ognuno il lavoro personale e doveroso.
Kirk semplicemente ha scoperchiato il vaso di Pandora. “Non avete idea di quello che avete scatenato”, ha affermato commossa la moglie. Charlie ha fatto emergere la menzogna che negli ultimi vent’anni ha bombardato la testa di gran parte dei nostri giovani che non sono più in grado, ad esempio, di dire chi sia una donna.
Ed è scontato che le generazioni che non posseggono più le categorie per riconoscere l’evidenza, odino. Odiano innanzi tutto sé stessi. Non odiano il cristianesimo di per sé. Odiano i criteri e il giudizio che il cristianesimo dà sulla vita. Ma perché chi non è cristiano se ne frega del giudizio cristiano? Perché non passa oltre? Perché ha dentro il tarlo della menzogna e non tollera chi possa svelarla.
Quindi chi ha ucciso Charlie Kirk? Il 22enne Tyler Robinson ha schiacciato il grilletto, ma il mandante chi è?
Sono i cattivi maestri dell’ideologia woke, LGBTQ, Planned Parenthood, la cancel culture, il cambiamento climatico, i democratici americani, la sinistra mondiale dell’élite finanziaria, la scuola, la televisione, i giornali, Netflix e tanti altri. Sembrano molti ma sono una ideologia unica. Quella che sa che il profitto si ottiene distruggendo la coscienza critica.
Omaggio a Charlie Kirk a Berlino, 11 settembre 2025 (Ansa)
Il mandante ha riempito la testa del killer di odio mascherato di tolleranza, uguaglianza, inclusività, accoglienza, e auto-determinismo. Il mandante non si sporca le mani, lascia il lavoro sporco ai giovani ai quali ha devastato il cervello. Charlie “Non se l’è cercata”. È stato ucciso dai cattivi maestri. L’odio degli uomini senza Dio, senza una dimensione verticale e quindi spirituale, consiste in questo: violentare la realtà per affermare sé stessi in una dimensione orizzontale, quindi istintiva.
I contemporanei vivono il male come una serie di eventi ancora in bianco e nero appartenenti al passato. Invece la “banalità del male” si ripete ancora, attraverso l’inconsapevolezza colpevole di chi applaude alla morte di un uomo assassinato vigliaccamente.
Chi era dunque Charlie Kirk? Un uomo cristiano integrale, intelligente, impegnato ad annunciare Cristo, difensore, con grande capacità maieutica, dell’evidenza della realtà. Smantellatore pacifico della follia woke, demenza pervertita del mondo. I più laici, con l’apprezzabile massimo sforzo, hanno dichiarato che non si uccide un uomo per le sue opinioni. Lo ripeto: non è stato ucciso per le sue opinioni, è stato ammazzato perché annunciava la Verità e l’evidenza della realtà.
“Se dovessi morire vorrei essere ricordato per il coraggio nel portare avanti la mia fede, quella è la cosa più importante della mia vita!”. Queste le sue parole. Quanto è importante un’educazione sana per i nostri ragazzi che indichi una strada ideale e non ideologica!
Ho la sensazione che il sacrificio di Charlie abbia smosso qualcosa di più profondo nella coscienza delle persone su quanto sia ancora potente la battaglia tra il bene e il male.
Prego per Charlie Kirk e la sua famiglia e chiedo il coraggio di affermare sempre la Verità.
https://www.ilsussidiario.net/news/dopo-charlie-kirk-2-e-stato-ucciso-da-chi-odia-il-giudizio-che-il-cristianesimo-da-sulla-vita/2882476/
Bellissimo, poi, questo articolo della scrittrice Patrizia Ciava, pubblicato 16 Settembre 2025, intitolato
DOPO CHARLIE KIRK: “Il suo sacrificio ha smascherato per sempre l’inganno della finta tolleranza”
L’assassinio di Charlie Kirk cambierà la storia americana e non solo, perché nella sua morte, pubblica e politica, l’odio getta la maschera dell’inganno.
L’uccisione di Charlie Kirk sarà uno spartiacque nella storia dell’Occidente, così come lo è stato l’assassinio di Martin Luther King.
Milioni di persone, in America e nel mondo, si sono risvegliate la mattina dell’11 settembre 2025 con davanti agli occhi le immagini di un giovane assassinato mentre parlava ad altri giovani in un campus universitario. Molti già conoscevano il suo volto e la sua voce, altri no. Ma di fronte a quelle immagini chiunque avesse un briciolo di umanità ha riconosciuto in lui la vittima di un crimine terribile e ingiustificabile. I cuori si sono spezzati vedendo le foto della sua famiglia, dei suoi due bambini piccoli, ora privati per sempre di un padre.
A quel punto, le persone comuni – i cosiddetti moderati, quelli che votano senza lasciarsi trascinare dal fanatismo – hanno cercato notizie, video, spiegazioni. Hanno aperto Facebook, Instagram, TikTok. E ciò che hanno trovato li ha lasciati sgomenti: giornalisti, infermieri, commessi, insegnanti, docenti universitari e persino medici che esultavano per quell’orrendo delitto. Non solo lo difendevano, ma lo celebravano. Nei commenti dilagavano calunnie e accuse infondate, nel tentativo di infangare la memoria di un uomo che aveva appena pagato con la vita l’illusione di poter esporre pacificamente le proprie idee.
Molti hanno visto persone che conoscevano – non estremisti di sinistra ma vicini, colleghi, amici – giustificare se non addirittura glorificare un omicidio. E, all’improvviso, le hanno riconosciute per quello che erano: individui senz’anima, mostri travestiti da esseri umani. Perché nessuna persona normale può commentare con leggerezza la morte di un innocente.
Da un lato, restano le immagini di un ragazzone pieno di vita e di entusiasmo, che cercava di diffondere le sue idee forse un po’ antiquate, che invocava Dio e Gesù Cristo in ogni frase, che smontava con la logica gli slogan inculcati dalle teorie woke, ma sempre con il sorriso, senza mai offendere o mancare di rispetto a nessuno.
Dall’altro, le dichiarazioni di esponenti e simpatizzanti di sinistra che lo dipingevano come un “fascista” che meritava la morte. E proprio in quel contrasto, molti hanno ricordato quante volte chiunque non si allineasse al pensiero dominante era stato etichettato come “fascista” o “nazista”. Solo allora si sono resi conto che quelle parole non erano solo insulti retorici, ma la dimostrazione che quella gente era davvero pronta a mandare al patibolo chiunque non condividesse le loro idee.
Ed è qui che tutto cambia. Non conta più l’identità dell’assassino, che fosse un fanatico isolato o spinto da altre motivazioni. Ciò che conta è la reazione di coloro che si sono sempre proclamati tolleranti, pacifisti e antifascisti, e che invece hanno esultato di fronte alla morte di un uomo che non aveva fatto nulla di male, tranne avere idee in contrasto con quelle ammesse dall’establishment. È come se il Male avesse improvvisamente gettato la maschera, mostrando il suo vero volto.
Un grido unanime di indignazione si è levato da ogni parte del mondo occidentale e oltre, dagli Stati Uniti all’Australia, dal Regno Unito ai Paesi dell’Europa, e tutti hanno condiviso lo stesso messaggio: prendere le distanze dai partiti che diffondono odio e disinformazione.
Le conseguenze non saranno rivolte di piazza o città messe a ferro e fuoco. Il cambiamento sarà più profondo: si radicherà nel cuore delle persone. Perché da oggi, chi potrà ancora dichiararsi “di sinistra” con orgoglio, sentendosi moralmente superiore?
E forse è questo il lascito più amaro: l’assassinio di Charlie Kirk non ha solo spento una vita, ha spento un’illusione. Da qui in avanti, nulla sarà più come prima.
https://www.ilsussidiario.net/news/dopo-charlie-kirk-il-suo-sacrificio-ha-smascherato-per-sempre-linganno-della-finta-tolleranza/2881669/
e ancora, ieri:
https://www.ilsussidiario.net/news/da-kirk-a-vance-sfidare-la-violenza-e-unire-la-nazione-il-movimento-di-charlie-ha-un-nuovo-leader/2882138/
e l’altro articolo di oggi:
https://www.ilsussidiario.net/news/dopo-charlie-kirk-erika-in-un-rosario-censurato-la-sfida-del-transumanesimo-usa/2882554/
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