La preghiera di KEPLERO
Johannes Keplero (1571-1630) chiudeva una delle sue opere più conosciute l’Harmonices mundi libri V (1619), dove si trova formulata la sua terza legge sul moto dei pianeti, con la seguente preghiera di lode e contemplazione:
“A Te che con la luce della natura alimenti in noi il desiderio della luce della tua grazia onde possiamo godere della tua gloria, a Te rendo grazie mio Signore e mio Dio perché tu mi hai fatto provare gioie e godimento in tutto ciò che tu hai creato, in tutto ciò che è frutto delle tue mani preziose. Vedi, o Signore, io ho completato questo lavoro per il quale ero stato chiamato. Per farlo ho utilizzato quella forza della mente che Tu mi hai donato. Ho mostrato agli uomini la magnificenza della tua opera od almeno quella parte della tua infinita grandezza che la mia mente è riuscita a capire”.
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