CONSULTA L'INDICE PUOI TROVARE OLTRE 4000 ARTICOLI

su santi,filosofi,poeti,scrittori,scienziati etc. che ti aiutano a comprendere la bellezza e la ragionevolezza del cristianesimo


sabato 6 settembre 2025

La superbia

 Il peggiore dei vizi, e il meno riconosciuto.


Sorge qui un grave quesito. Come mai persone palesemente divorate dalla superbia e dall’orgoglio possono dire di credere in Dio e considerarsi religiosissime? Il fatto è, temo, che costoro adorano un Dio immaginario. Ammettono teoricamente di essere niente al cospetto di questo Dio fantomatico, ma in realtà sono convinte che Egli le approvi e le ritenga molto migliori della gente comune: pagano a Dio, cioè, un soldo di umiltà immaginaria, e ne ricavano mille di superbia verso i loro simili. A questa gente pensava Cristo, suppongo, annunciando che alcuni avrebbero predicato e scacciato i demoni in Suo nome, ma alla fine del mondo si sarebbero sentiti dire che Egli non li aveva mai conosciuti. E ognuno di noi può cadere in ogni momento in questa trappola mortale. Fortunatamente c’è una cosa che può metterci sull’avviso. Quando ci accorgiamo che la nostra vita religiosa ci dà la sensazione di essere buoni – di essere, soprattutto, migliori di qualcun altro – possiamo essere sicuri, penso, che in noi agisce non Dio, ma il diavolo. La vera prova che si è in presenza di Dio è dimenticarsi completamente di se stessi, o vedere se stessi come un oggetto piccolo e vile.


Meglio è dimenticarsi completamente di sé.


E’ triste che il peggiore dei vizi riesca a insinuarsi di frodo nel centro stesso della nostra vita religiosa. Ma possiamo capire perché. Gli altri vizi, meno maligni, provengono dall’azione del diavolo in noi tramite la nostra natura animale. Questo vizio, invece, non ha per tramite la nostra natura animale. Viene direttamente dall’Inferno. E’ puramente spirituale, e quindi molto più subdolo e mortifero. Per la stessa ragione, spesso si fa ricorso alla superbia per sconfiggere gli altri vizi. Gli insegnanti, per esempio, fanno spesso appello alla superbia, all’orgoglio, o, come dicono, all’amor proprio di un allievo per indurlo a comportarsi bene; e non di rado accade di vincere la propria pusillanimità, lussuria o iracondia dicendo a se stessi che queste sono cose indegne di noi – ossia, per superbia. Il diavolo se la ride. E’ contentissimo che tu diventi casto, coraggioso e capace di dominarti, purché egli possa istituire dentro di te la dittatura della superbia; così come sarebbe felicissimo che tu guarissi dai geloni, se in cambio gli fosse consentito di farti venire il cancro. La superbia, infatti, è un cancro spirituale: divora ogni possibilità di amore, di contentezza, di semplice buonsenso.


Da Il cristianesimo così com’è, C. S. Lewis

Nessun commento: