Il medico uscito dal silenzio
Da recordman di aborti a primo obiettore di coscienza serbo. La parabola di Stojan Adasevic
di Lorenzo Fazzini
Bimbo scampato ad un aborto chirurgico; medico conosciuto in tutto il paese come +recordman; di interruzioni di gravidanza (anche 35 operazioni al giorno, 9 ore quotidiane di +mortifera; sala operatoria); quindi cristiano ortodosso e attivista pro life convertito da San Tommaso dAquino. Se non fosse vera, la vicenda di Stojan Adasevic parrebbe uscita dalla fervida mente di uno sceneggiatore ipercattolico abituato a copioni strappalacrime. E invece la storia di questo medico serbo di Belgrado h tuttaltro che cinematografica. +Non voglio discutere i miei convincimenti teologici o quello che ho sognato, ma solo parlare dei fatti puramente materiali, come i metodi tecnici usati nelle interruzioni di gravidanza; ha scritto Adasevic su Saint Lazarus, pubblicazione della Chiesa ortodossa serba. Adasevic h cresciuto alla scuola marxista per cui laborto era solo +lasportazione di una massa indistinta di tessuti;, come recitavano i libri di medicina nella Jugoslavia comunista sui quali si formr lex dottor Morte. Dopo 26 anni da grande fautore di aborti ne ha conteggiati tra i 48 e i 62 mila Adasevic ha detto basta. E si h tramutato in un alfiere della difesa della vita fin dal suo concepimento.
La sua storia professionale visse uno snodo importante nel giorno in cui, giovane universitario, sentl alcuni ginecologi parlare di uninterruzione di gravidanza riuscita male, operazione che aveva riguardato una donna, dentista in una clinica vicino allateneo: in lei Stojan riconobbe la propria madre e nellaborto +malriuscito; nientemeno che se stesso. +Lei h morta, ma chiss` cosa sar` stato di quel bambino?; si chiesero i medici tra un caffh e una sigaretta. +Sono io quel bambino!; gridr Adasevic. Nonostante, o forse proprio per via di quellepisodio, il giovane dottore decise di dedicarsi quasi esclusivamente allinterruzione di gravidanza, nella convinzione maturata grazie alleducazione di stretta osservanza comunista che si trattasse +solo di una procedura medica, non diversa dal rimuovere unappendice. La sola differenza era il tipo di organo asportato: un pezzo di intestino nel primo caso, un tessuto embrionale nel secondo;.
I primi dubbi sorsero in Adasevic con lavvento delle tecniche di diagnosi ad ultrasuoni, approdate nellallora Jugoslavia negli anni Ottanta: per la prima volta gli fu visibile quello che non aveva mai visto, il feto adagiato nel grembo della madre, che succhiava il dito e si muoveva. La svolta vera, tuttavia, arrivr una notte di 26 anni fa, quando Stojan sognr un campo +pieno di bambini e di giovani che giocavano e ridevano; avevano dai 4 ai 24 anni, scappavano da me con tanta paura; ha raccontato il medico al quotidiano spagnolo La Razon. Fino a quando sempre nel sogno Adasevic riuscl ad afferrare un bimbetto, che perr gridr: +Aiuto! Un assassino! Salvatemi da questo assassino!;. Fu allora che, sempre durante il sonno, comparve al medico di Belgrado +un uomo vestito di nero e di bianco;, che si presentr come Tommaso dAquino. Ad Adasevic, cresciuto sui libri del regime ateo di Tito, il nome del Dottore Angelico non disse nulla: +Perchi non chiedi a questi bambini chi sono?; gli chiese il santo, senza dargli il tempo di rispondere. +Sono quelli che tu hai ucciso quando facevi gli aborti. Vedi questo ragazzo di 22 anni? Lhai ammazzato quando aveva 3 mesi nel grembo di sua madre;.
Dopo questi sogni Adasevic continuò per qualche tempo a portare avanti la sua attivit` abortiva. Fino ad un giorno cruciale, quando durante un intervento di questo tipo estrasse dallutero di una donna i pezzi di un feto: +La mano si muoveva ancora, il cuore pulsava;. La donna in questione inizir ad avere perdite di sangue di notevoli proporzioni e la sua vita era in pericolo: fu allora che, per la prima volta dopo decenni Adasevic era stato battezzato da bambino, ma era cresciuto come un ateo doc si ritrovr a pregare: +Signore, salva questa donna, non me!;. Quello divenne il suo ultimo aborto.
Dagli anni Novanta Adasevic inizia a viaggiare in tutto il paese, tenendo conferenze e scrivendo articoli pro life. Per due volte riesce addirittura a far trasmettere sulle televisioni nazionali il celebre video del ginecologo americano Bernard Nathanson, Il grido silenzioso, che a met` degli anni Ottanta denunciava latrocit` delle vite umane stroncate nel grembo materno. Addirittura lattivismo dellex medico abortista portr il parlamento della Jugoslavia post-Tito ad approvare un decreto a favore dei diritti del concepito: solo il veto dellallora presidente Slobodan Milosevic bloccr questa decisione a tutti gli effetti pionieristica.
Vicino alle donne
In Serbia, afferma Adasevic, le statistiche dellaborto fanno paura: +Non abbiamo nessuna cifra ufficiale, ma dai calcoli e le osservazioni che ho potuto fare in base alla mia esperienza, posso affermare che a met` anni Novanta ci sono stati 6 aborti per ogni nato nel paese. Negli anni Duemila la situazione h addirittura peggiorata: i reparti di maternit` sono vuoti, le cliniche per aborti strapiene. Praticamente non esiste nessuna famiglia serba che non sia stata toccata da almeno uninterruzione di gravidanza. Questa h una guerra vera, dichiarata da chi h nato contro chi non h ancora nato. In questa guerra io ho passato la linea del fronte piy volte: prima come bimbo non ancora nato condannato a morte, quindi come abortista, e ora come attivista pro-life;. La scelta di schierarsi dalla parte della vita h costata vari sacrifici ad Adasevic: quando comunicr al suo ospedale di Belgrado che non avrebbe piy fatto operazioni di questo tipo, i funzionari lo guardarono straniti: in Serbia nessun ginecologo si era mai rifiutato di compiere un aborto. Dopo la scelta, lo stipendio gli venne decurtato della met`, la figlia venne licenziata dal lavoro, il figlio non fu ammesso alluniversit`.
Per il medico +convertito; alla vita h Madre Teresa di Calcutta ad aver ragione quando diceva: +Se una madre pur uccidere il proprio figlio, cosa ci impedir` di ucciderci gli uni gli altri?;. +La diffusione dellaborto in Serbia h determinata anche dalla mancanza di educazione religiosa;, annota. E Adasevic, da vero pro-life e sostenitore delle donne punta il dito contro gli uomini, responsabili anchessi delle vite stroncate prima di nascere: +Troppo spesso hanno stili di vita da playboy. Seducono il maggior numero di donne possibile e dopo, proprio quando la paternit` sarebbe la cosa piy necessaria per loro e i loro figli, le abbandonano a se stesse;.
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