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1
marzo, 2012
La notizia gira da
qualche ora: il cantautore Lucio Dalla è morto, stroncato
per un infarto a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava per una serie di
concerti. Tra tre giorni avrebbe compiuto 69 anni. Tra i suoi migliori lavori
c’è da ricordare il brano “I.N.R.I.”, l’espressione
dell’incontro con il Crocifisso risorto, di un’etica conosciuta e vissuta dal
Lucio nazionale, testimoniata senza imbarazzo. Nel 2007 fu
tra i protagonisti de“La Notte dell’Agorà” in occasione del
grande raduno diBenedetto XVI con i giovani delle diocesi
italiane a Loreto. Cantò“Se io fossi un angelo”, datata 1986.
Cattolico da sempre, si avvicinò particolarmente alla Chiesa negli
ultimi anni. Lui non la chiamava conversione: «Non sono un convertito
perché credo in Dio da quando ero bambino». Frequentava la messa a San
Domenico a Bologna, a pochi metri dalle Due Torri.
L’album “Il Contrario di Me” (2007) fu visto
come l’epilogo di questo cammino cristiano, comparve il
brano «Come il vento», costellato di metafore eucaristiche,
guglie e campanili, chiese aperte e candele che nonostante tutto non si
spengono. Anche «Liam», la storia di una crocifissione, non di
Cristo ma di un povero cristo. Fin dal suo primo grande successo comunque «4
marzo 1943», il protagonista si chiamava Gesù Bambino. In
un’intervista per “Il Giornale” nel
2007, spiegò che il fatto che ci siano molti artisti cattolici
(bolognesi) praticanti, come Luca Carboni, Biagio Antonacci, Paolo Cevoli… «credo
che abbia a che fare con la creatività. Non ho mai pensato che dall’uomo
potessero uscire risorse e fantasie che non dipendessero da
un’apertura dell’anima verso le cose che non sono visibili». Disse anche
di aver apprezzato molto l’ultimo libro del Papa, Gesù di
Nazareth: «Mi ha colpito più di quanto immaginassi. È un libro
potente anche se non mi trova d’accordo quando affronta le parabole cercando
di dare una logica storica e teologica alle storie del Buon Samaritano e del
Figliol Prodigo. Io sento il bisogno di interpretazioni più semplici. Invece
mi è piaciuto quando parla del Discorso della Montagna, che assieme alla
Crocifissione è il momento più straordinario del Vangelo».
Per anni Dalla si esibì ai Festival dell’Unità e ai raduni
comunisti-marxisti. Sempre nel 2007 volle chiarire la
questione:«non sono mai stato né marxista, né comunista. Se mi
sono esibito alle manifestazioni di sinistra è perché sono un professionista:
gli organizzatori mi hanno pagato ed io ho cantato. Punto. Non credo che un
cattolico – perché io tale sono – debba rifiutare le offerte che gli vengono
fatte solo per una questione ideologica. Detto ciò, reputo che il marxismo,
come ha sottolineato il Papa nella sua ultima Enciclica, contenga alcuni
elementi in comune con il cristianesimo, anche se ha fatto, sbagliando, un
mito dell’economia». Apprezzò anche il messaggio del fondatore dell’Opus
Dei, San Josemaria. Qualcuno interpretò male e lui rettificò
dicendo che apprezzava il messaggio ma non era iscritto al
noto movimento ecclesiale. Risposte anche a domande su tematiche bioetiche: «Reputo
l’aborto, ad esempio,una cosa negativa. La vita va difesa sempre e
comunque, dal suo momento inziale sino alla fine naturale». Ancora sul
Papa: «Benedetto XVI ha dimostrato ancora una volta di essere un
grande e fine intellettuale. Qualche ‘bello spirito’ vuol farlo passare
per nemico della ragione, ma il livello della sua catechesi è così elevato da
sfuggire a quelle menti che ricercano, nel mondo attuale, solo l’insulto. Il
Papa afferma, saggiamente, che fede e ragione devono e possono essere
amiche e che non sono affatto categorie contrapposte. Io la penso
come lui». Se dovesse dedicargli una canzone avrebbe scelto «senza
dubbio la mia ‘Inri’». L’esibizione del 1997 davanti a Giovanni
Paolo II la definì invece: «uno dei più grandi momenti della
mia vita».
Il quotidiano “Repubblica” in un articolo nel
1994 riportò alcune frasi di Dalla: «Sono cristiano, sono cattolico,
credo fermamente in Dio e professo la mia fede sempre. La fede cristiana è
il mio unico punto fermo, è l’unica certezza che ho. La fede è
una grande certezza in una società come la nostra che diviene ogni
giorno più complessa, più enigmatica. La nostra società moderna ha un grande
bisogno di fede. Nelle mie canzoni ci sono molti valori cristiani. Metterei
l’accento sulla parte umanistica della vita, quello che cerco attraverso le
mie canzoni è invitare ad aumentare la propria coscienza. Ho trovato una
grande forza nelle parole dei Salmi, non lasciano indifferenti». Arrivederci
Lucio, e grazie.
Qui sotto il video della canzone “I.N.R.I.”, che avrebbe voluto dedicare al Papa
Testo I.N.R.I.Tra miglia e mondi te ne vai… e splendio appeso in croce in un garage io non ho dubbi Tu… esisti… e splendi con quel viso da ragazzo con la barba senza età ci guardi e splendi… di cercarti io non smetterò abbiamo tutti voglia di… parlarti mi senti… mi senti Ah… Sono Tuo figlio anch’io… Dio Sono Tuo figlio anch’io… Dio…Dio… Tra i cani zoppi ti… confondi e splendi nei cartoni che son case per chi non le ha ti ho visto… che splendi… di chiamarti io non smetterò abbiamo tutti voglia di… abbracciarti mi senti… mi senti Ah… Sono Tuo figlio anch’io… Dio Sono Tuo figlio anch’io… Dio Su una nave colma Tu… ti stringi ma splendi nei dipinti insieme ai diavoli e a Maria di colpo ritorni… inseguirti io non smetterò abbiamo tutti voglia di… fermarci mi senti… mi senti Ah… Aiutami fratello mio… mio… parlarci tu con Dio… con Dio Sono Suo figlio anch’io… anch’io… parlaci tu con Dio… con Dio Fratello mio… fratello mio… parlaci tu con Dio Fratello mio… fratello mio… parlaci tu… parlaci tu… con Dio. |
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giovedì 1 marzo 2012
E’ morto Lucio Dalla
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