Bce, la fabbrica del debito
che sta rovinando l'Europa
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Se
tutti i giorni i Merkel, Monti, Barroso, Draghi scendono in campo per
rassicurarci che «l'euro è irreversibile», vuol dire che stiamo
assistendo a un rito scaramantico per allungare il più possibile la vita
del moribondo. Tutti gli indicatori dell'economia reale attestano in
modo inequivocabile che giorno dopo giorno siamo prossimi al funerale.
Il nostro funerale. La recessione sempre più profonda, l'indebitamento
pubblico che cresce, il Pil che si riduce, la produzione, le
esportazioni e i consumi in calo, le tasse più alte al mondo, le imprese
strangolate che chiudono, i disoccupati e i poveri che aumentano, i
giovani senza prospettive.Ebbene, come è possibile che, da un lato, la
crisi è causata dall'euro e, dall'altro, siamo noi italiani, noi
europei, a pagarne le conseguenze? La risposta è nella recente
dichiarazione del governatore della Bce (Banca centrale europea) Mario
Draghi a Le Monde: «Il nostro mandato non è di risolvere i problemi
finanziari degli Stati, ma di garantire la stabilità dei prezzi e
mantenere la stabilità del sistema finanziario in tutta indipendenza».Ma
come: la Bce dopo aver imposto condizioni spietatissime agli Stati per
poter accedere al credito finalizzato al ripianamento del debito
pubblico, ora ci dice che si lava le mani dei problemi degli Stati? Ma
come: se questi problemi sono legati alla carenza di liquidità monetaria
e l'unica istituzione titolata ad emettere l'euro è la Bce che si
rifiuta di farlo? Ma come: quando le banche e le società quotate in
borsa crollano si pretende il massiccio intervento degli Stati con
denaro pubblico mentre quando gli Stati sono in crisi voltate loro le
spalle?Il signoraggio è la differenza tra il costo reale e il valore
nominale della moneta.
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