Ode per il Papa
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Irresistibilmente, noi uomini dalla fede incerta,siamo attratti da te. E così, grazie all’esempio delle nostre vite, liberi dall’ansia del futuro, ci sentiamo davvero più forti. Alle nostre spalle il secolo è rigato dalle orme di tiranni mostruosi con il crollo di stati avvoltoi. Sapevi, oh se sapevi, che sarebbe accaduto. Hai irradiato speranza con Cristo, signore e padrone della storia Nessuno poteva intuire la forza celata nel novizio di Warowice. Ti attendevano le accorate parole dei poeti che rinunciano agli ori del mondo. Sapevano, oh se sapevano: non quei potenti avvolti nel manto regale ma tu, soltanto tu avresti finalmente detto, urbi et orbi, la novella dell’ordine celato dentro l’infinita disarmonia del mondo. Sei il Pastore nato dopo il crollo degli dei. La città ovattata di nebbia trasuda i dorati riflessi del Vitello. La folla indifesa corre al sacrificio dei propri figli sugli scudi insanguinati di Moloch. Paura, intorno, e un gemito strisciante. Chi vuole la fede, non sempre la ottiene. Poi, nella trasparenza del mattino, il suono d’una campana, e s’irradia il tuo dissenso. La gente non sa, non comprende. I giovani di paesi senza fede si pigiano in piazza, attendono l’antica Novella, si gettano ai piedi del Vicario che copre con infinito amore l’intero gregge degli uomini. Sei con noi e sempre lo sarai. Ci accompagni quando si alza forte la voce del caos sulla nostra esistenza, quando la verità si rinchiude in chiesa e soltanto chi ha dubbi resta fedele. Quel tuo viso che s’alza sulle nostre case ricorda che un uomo può tutto, quando vuole. Ricorda l’aspetto radioso della santità. CZESLAW MILOSZ, Scrittore e poeta polacco,
premio Nobel 1980.
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(Tratta dal sito www.messaggero.it)
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