LA VERA PARTICELLA DI DIO
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In questi giorni è stata strombazzata in tutto il mondo la
scoperta del famoso “bosone di Higgs”, la cosiddetta “particella di
Dio”. Ma c’è anche un’altra “scoperta” – rimasta pressoché sconosciuta –
a cui voglio accostarla: più che la “particella di Dio” essa mostra Dio
stesso.
Si tratta di uno studio sulla Sindone di Giuseppe Baldacchini, uno
scienziato italiano già dirigente al laboratorio dell’Enea di Frascati
(vedi http://www.sindone.info/BALDAKKI.PDF).
La prima scoperta – quella del bosone – ci dice che in effetti esiste
una particella che alcuni fisici teorici avevano ipotizzato come
necessaria per il funzionamento del mondo subatomico.
Già Albert Einstein si stupiva constatando che il mondo
dell’infinitamente piccolo e quello dell’infinitamente grande sono stati
fatti non dal caso, né dal caos senza leggi, ma secondo una grandiosa e
perfetta Razionalità, tanto che la razionalità umana può intuire
l’esistenza di queste realtà subatomiche prima ancora che vengano
scoperte sperimentalmente.
Ciò significa che la stessa Razionalità che ha fatto l’universo, ha fatto anche la ragione umana. Einstein diceva:
“Chiunque sia
seriamente impegnato nel lavoro scientifico si convince che le leggi
della natura manifestano l’esistenza di uno spirito immensamente
superiore a quello dell’uomo, e uno di fronte al quale noi, con le
nostre modeste facoltà, dobbiamo essere umili”.
Einstein – contestando sia il positivismo che il panteismo – spiegava così il suo razionale riconoscimento di Dio:
“La mia religiosità
consiste nell’umile ammirazione dello spirito infinitamente superiore
che rivela se stesso nei minimi dettagli che noi siamo in grado di
comprendere con la nostra fragile e debole intelligenza. La convinzione
profondamente appassionante della presenza di un superiore potere
razionale, che si rivela nell’incomprensibile universo, fonda la mia
idea di Dio”.
E’ proprio grazie alle riflessioni di Einstein e alle ultime scoperte
della scienza che Antony Flew, il padre dell’ateismo filosofico, il
capostipite degli attuali divulgatori dell’ateismo come Richard Dawkins,
annunciò, nel 2004 a New York, di essere giunto alla certezza razionale
dell’esistenza di Dio: “I now believe there is a God!”, affermò dopo
una gloriosa carriera da ateo.
Nel clamoroso libro in cui spiega questa sua svolta
filosofico-razionale, “There is a God” (Harper One 2007), si interroga
anche sulla possibilità che questa Intelligenza onnipotente si sia messa
in contatto con gli uomini o addirittura che sia venuta sulla terra
facendosi uomo.
I greci antichi chiamavano “Logos” l’evidente razionalità
dell’universo. E il cristianesimo è entrato nel mondo proprio con questa
notizia: il Logos, la Ragione-Parola con cui Dio ha creato il mondo e
le leggi razionali che governano il cosmo, è un uomo fra noi.
Il Vangelo di san Giovanni inizia così: “Il Logos si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi”.
Flew sostiene che certamente “la figura carismatica di Gesù” è così
umanamente straordinaria che si deve prendere in seria considerazione
l’annuncio che lo riguarda.
In effetti con quale altro volto Dio avrebbe mai potuto rivelarsi?
Perfino l’ateo Bertrand Russel definì il Nazareno “un uomo eccezionale”.
Gesù è una figura così sublime, immensa e insuperabile che – come
scrisse J. Malegue – dopo di lui “il difficile non è l’accettare che
Cristo sia Dio; il difficile sarebbe accettare Dio se non fosse Cristo”.
E’ possibile incontrarlo oggi e seguirlo solo perché egli – essendo il Logos di Dio – è risorto dai morti ed è vivo.
Come si fa a sapere che è veramente risorto?
Anzitutto per le testimonianze storiche di chi lo ha visto e toccato
vivo, dopo la crocifissione: testimonianze che tutti gli apostoli hanno
sempre dato affrontando le persecuzioni, le torture e il martirio. Non
esistono testimoni più attendibili di coloro che confermano a costo
della vita ciò che hanno visto e toccato con mano.
In secondo luogo l’altra “prova” è data dal fatto che Gesù si
dimostra veramente vivo oggi. Lo si può sperimentare: “vieni e vedi…”.
La vita cristiana fa toccare con mano la sua presenza e quello che lui
fa accadere (compresi i miracoli, che compie oggi come duemila anni fa).
E – come dice la scienza per le particelle subatomiche o per altre
realtà fisiche – è razionale riconoscere una causa dagli effetti che
produce e che si possono constatare sperimentalmente (anche alcuni corpi
celesti sono stati scoperti così: per le perturbazioni che creavano).
Ma siccome a Dio piace riempire di meraviglia e di ragioni il cuore e
la mente degli uomini – come mostra la magnificenza del mondo – ha
voluto abbondare anche con altri segni che parlano all’intelligenza
umana.
E qui veniamo alla seconda scoperta, quella, a cui accennavo
all’inizio, del fisico Baldacchini. Il quale si è cimentato con un
reperto unico, la Sindone, che porta le tracce scientificamente
studiabili di ciò che accadde nel sepolcro di Gesù nella notte fra l’8 e
il 9 aprile dell’anno 30.
Sappiamo che quel
lenzuolo ha certamente avvolto il corpo di un uomo morto (con tutti i
supplizi narrati dai vangeli), sappiamo che quel corpo morto non è stato
nel lenzuolo per più di 40 ore perché non contiene traccia alcuna di
decomposizione e infine sappiamo – grazie allo studio delle macchie di
sangue – che quel corpo non è stato tolto dalla fasciatura del lenzuolo
con un movimento fisico, ma si è come smaterializzato.
Infine sappiamo che un’esplosione di energia sconosciuta ha lasciato sul lenzuolo un’immagine
delle due parti del corpo tuttora inspiegabile, un’immagine non
dipinta, ma ottenuta come per bruciatura superficiale e che contiene
informazioni tridimensionali.
Tutto questo è spiegabile solo con un evento eccezionale come la resurrezione
e una resurrezione dove il corpo non torna semplicemente in vita, ma
acquista proprietà uniche, diventando capace – per esempio – di
attraversare altri corpi, come il lenzuolo.
Questo in effetti narrano i vangeli del corpo risorto di Gesù che
entrò nella stanza del cenacolo sebbene le porte fossero sbarrate.
Alcuni fisici hanno ipotizzato il formarsi del “corpo meccanicamente
trasparente” (“mechanically transparent body”, Mtb), ma la reazione
nucleare che presuppone avrebbe investito tutta Gerusalemme.
Allora si è affinata l’ipotesi con la teoria del “metodo storico consistente” (Historically consistent method, Hcm).
Ma nel suo studio Baldacchini osserva: “l’unico fenomeno conosciuto
in Fisica che conduca alla sparizione completa della massa con
produzione di energia equivalente è il ‘processo di annichilazione
materia-antimateria’ (AMA) che oggi può essere riprodotto solo a livello
subatomico nei laboratori di particelle elementari, ma che è stato
dominante invece subito dopo il Big Bang, cioè negli istanti iniziali di
esistenza del nostro universo”.
Le difficoltà che insorgono in questa ipotesi (come il reperimento
dell’antimateria) possono trovare possibili soluzioni nei cosiddetti
“stati virtuali” che però “non esistono in natura”.
Baldacchini a questo punto formula delle equazioni che potrebbero
descrivere le conseguenze fisiche dell’eccezionale fenomeno e spiegare
sia il formarsi dell’immagine, sia la smaterializzazione del corpo, sia
il fatto che non vi sia stata un’esplosione nucleare che avrebbe
devastato l’area, sia l’istantanea possibile rimaterializzazione dello
stesso corpo in un altro luogo.
Naturalmente con ciò non intende spiegare né la causa, né la vita
successiva di quello stesso corpo e le sue caratteristiche. Qui si entra
infatti in un ordine superiore alla fisica, l’ordine spirituale, che
ruota attorno al mistero di Dio il quale delle leggi cosmiche e della
materia è il Creatore, l’Autore e l’assoluto sovrano.
Altro che la “particella di Dio”, tutto l’universo è di Dio. Come i
cieli e terra nuova dell’eternità. Iniziati in quel sepolcro di
Gerusalemme l’8 aprile dell’anno 30.
Antonio Socci
Da lo Straniero“Libero”, 6 luglio 2012
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