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domenica 7 novembre 2021

JMarmeladov entra nell’osteria dove tutti lo guardano scrollando la testa in segno di commiserazione e disapprovazione: ubriacone, sudicio e per di più con la figlia puttana. Lui accetta quegli sguardi beffardi e si guarda identificandosi per un momento col Gesù umiliato e flaggellato davanti al popolo: “Ecce Homo“, proclama di se stesso ma poi materializza l’immagine di Dio pronto a giudicare:


“…e Dio perdonerà mia figlia Sonja… e tutti giudicherà e perdonerà, i buoni e i cattivi, i saggi e i mansueti… 

E quando avrà finito con tutti, allora apostroferà anche noi: “Uscite, dirà, voi pure! Uscite ubriaconi, uscite voi deboli, uscite voi viziosi!” 

E noi usciremo tutti senza vergognarci, e staremo dinnanzi a Lui. 

Ed egli ci apostroferà: “Porci siete! Con l’aspetto degli animali, e con il loro stampo; però venite anche voi”. E obietteranno i saggi, obietteranno le persone di buon senso: “Signore! perché accogli  costoro? “. 

Ed Egli risponderà: “Perché li accolgo o saggi, perché li accolgo o voi ricchi di buon senso? 

Perché nessuno di loro se ne è mai creduto degno…”. 

E ci tenderà le sue mani e noi vi accosteremo le labbra, e piangeremo… e capiremo tutto.

( Delitto e Castigo)

Sof’ja Semënovna Marmeladova, chiamata anche Sonja e Sònečka, è la figlia di un ubriacone, Semën Zachàrovič Marmeladov, che Raskòlnikov incontra in una bettola all’inizio del romanzo. Alla morte di Semën, Raskòlnikov manifesta d’impulso generosità verso la sua poverissima famiglia. Sonja quindi lo cerca e lo va a ringraziare e, in quell’occasione, i due personaggi si conoscono per la prima volta. Lei è stata condotta alla prostituzione dalle abitudini di suo padre, ma si mantiene ancora estremamente religiosa e simbolicamente legata al Vangelo.


Raskòlnikov si ritrova attratto da lei a tal punto che ella diventa la prima persona a cui confessa il suo delitto. Lei lo sostiene anche se una delle due vittime, la merciaia Lizaveta, era sua amica; lo incoraggia a diventare credente e a confessare. Raskòlnikov lo fa quando ormai il colpevole era stato individuato in altri, e, dopo la sua confessione, Sonja lo segue in Siberia dove vive nella stessa città della prigione. 

Qui ella si crea un’occupazione come sarta e si rende anche utile ai detenuti che l’amano sinceramente. È anche qui che Raskòlnikov comincia la sua rinascita spirituale, quando finalmente comprende e accetta di amarla.


"Cominciò a osservare Sònja più attentamente.

«Allora, Sònja, tu preghi molto Dio?» le domandò.

Sònja taceva; lui stava in piedi accanto a lei e aspettava la risposta.

«Che cosa sarei mai senza Dio?» mormorò lei in tono energico e concitato, guardandolo con occhi sfavillanti e serrandogli forte la mano nella sua. «Proprio come pensavo!» gli passò per la mente.

«E Dio cosa fa per te?» le domandò, continuando il suo interrogatorio.

Sònja tacque a lungo, come se non potesse rispondere. 

Il suo debole petto era tutto scosso dall'emozione.

«Tacete! Non fatemi domande! Voi non ne siete degno!...» esclamò a un tratto, guardandolo severamente, tutta indignata.

«È proprio così! È proprio così!» ripeteva lui insistentemente dentro di sé. «Egli fa tutto!» sussurrò lei concitatamente, abbassando di nuovo gli occhi. 

«Eccola, la via d'uscita! Ed ecco la spiegazione!» concluse Raskòlnikov in cuor suo, osservandola con avida curiosità"

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