l'amore attivo.
-
Con l'esperienza dell'amore attivo. Cercate di amare i vostri
simili
attivamente e incessantemente. Man mano che progredirete
nell'amore,
vi persuaderete anche dell'esistenza di Dio e,
dell'immortalità
dell'anima vostra. E se, nell'amore, per il prossimo
arriverete
alla perfetta abnegazione, allora crederete senza più
dubbi, e
nessun dubbio potrà nemmeno piùi
entrarvi nell'animo. È
cosa
sperimentata,
è proprio cosi,
-
L'amore
attivo?
Ecco un'altra
questione,
e che questione!
che
questione!
Vedete:
io
amo
tanto l'umanità che, lo credereste?,
sogno
talvolta
di abbandonar
tutto, tutto quel che posseggo, di la-
sciare
Lise
e
di
farmi
suora
di
carità.
Chiudo gli occhi, penso e sogno,
e in quei momenti
sento
in me una forza irresistibile.
Nessuna
ferita,
nessuna piaga purulenta
potrebbe sgomentarmi.
lo
le benedirei
e
laverei
con
le
mie
proprie
mani, farei da
infermiera
a
quei
sofferenti,
e sono
pronta
a baciare
quelle piaghe ...
-
È già
una gran bella cosa che il vostro spirito faccia di tali
sogni,
e non altri.
Ma no, no, senza farlo di proposito, compirete ve-
ramente
qualche
buona azione.
-
Si,
ma
potrei durare a lungo una simile esistenza? -
continuò
la
dama con calore e quasi
con
esaltazione.
-
Ecco il problema
piu
importante!
È
questo
il più tormentoso dei miei problemi.
lo
chiudo gli occhi e domando a me stessa: resisteresti
a lungo
su
quella
via?
E
se il malato, di cui
lavi
le
piaghe,
non
rispondesse
subito
con la gratitudine,
ma, al contrario,
si
mettesse
a tormentarti
coi
suoi
capricci,
senza
apprezzare,
senza
notare
la tua
opera
uma-
nitaria,
se si
mettesse
a inveire
contro
di
te, a pretendere brutal-
mente,
anzi
a
lagnarsi
con qualche superiore
(come
spesso accade a
quelli
che soffrono molto),
che
sarebbe
allora? Persisterebbe il tuo
amore
o no? E
figuratevi che io ho già, con un brivido, risolto il
quesito:
se
c'è una cosa che possa subito raffreddare il mio amore
«
attivo »
per
l'umanità, è unicamente
l'ingratitudine.
In
una
parola,
io
non lavoro
che per una mercede, ed esigo una mercede
immediata,
e cioè degli
elogi
per me e dell'amore
in
contraccambio
del
mio amore.
Altrimenti,
non
sono
capace
di amar
nessuno!
Essa
era in preda al più sincero impulso di autoflagellazione e,
quand'ebbe
finito, guardò lo stàrets
con
provocante risolutezza.
Questo
è, punto per punto,
ciò
che mi raccontava, gran
tempo fa del resto,
un
dottore - osservò lo stàrets.
-
Era un
uomo
già maturo e d'indiscutibile intelligenza.
Parlava
con la vo-
stra
stessa
sincerità,
scherzando bensì,
ma amaramente: «
lo,
diceva,
amo
l'umanità,
ma
stupisco
di
me
stesso:
quanto
più
amo
l'umanità
in generale, tanto meno amo gli uomini in particolare,
cioè
presi separatamente, come individui.
Non
di rado mi sono
spinto, fantasticando, fino a concepire degli
appassionati propositi
di
servire l'umanità, e per gli uomini sarei forse realmente salito
sulla croce, se ciò fosse stato comunque necessario, ma
intanto
non sono in grado di abitare con nessuno per due giorni
nella
stessa camera; lo so per esperienza. Appena qualcuno mi è
vicino,
ecco che la sua personalità opprime il mio amor
proprio e impaccia
la mia libertà. In ventiquattr'ore posso
prendere in odio anche le
migliori persone: questa perché sta
lungamente a tavola, quella
perché ha il raffreddore e non fa
che soffiarsi il naso. lo, diceva,
divento nemico degli uomini
appena mi vengono a contatto. In cambio
mi è sempre successo
che, quanto più odiavo gli uomini in particolare,
tanto più
s'infiammava il mio amore per l'umanità in
genere ».
-
Ma che fare dunque? Che fare in simile caso? Bisogna darsi
alla
disperazione? _
-
No, perché basta già che ve ne affliggiate. Fate quel
che
potete e ve ne sarà tenuto conto. E voi avete già fatto
molto, poiché
avete potuto conoscervi cosi profondamente e
sinceramente! Se
però anche con me avete adesso parlato
con tanta sincerità soltanto
per ricevere, come or ora da me,
una lode per la vostra franchezza,
non perverrete di certo a
nulla nelle opere dell'amore attivo ;
tutto allora si limiterà
ai vostri sogni e tutta la vostra vita
passerà come un
fantasma, In tal caso, s'intende, vi dimenticherete
anche della
vita futura e finirete per tranquillarvi da voi in qual-
che
maniera.
-
Voi mi avete annichilita! Ora soltanto, in questo preciso
momento
in cui parlavate, ho capito che realmente aspettavo solo
la
vostra lode per la sincerità con la quale avevo detto che non
reggo
all'ingratitudine. Voi mi avete fatta presente a me stessa,
mi avete sorpresa e rivelata a me stessa! -
-
Dite per davvero? Ebbene, adesso, dopo tale vostra confessione,
credo che siate sincera e buona di cuore. Se non raggiungerete
la felicità, ricordatevi sempre che siete sulla buona strada
e cercate di non uscirne. Soprattutto, fuggite la menzogna, qualunque
menzogna, in particolare verso voi stessa. Sorvegliate la
vostra menzogna e scrutatela a ogni ora, a ogni momento.
Fuggite
anche la schifiltà verso gli altri e verso di voi: ciò
che nel
vostro intimo vi sembra cattivo, per il solo fatto che
l'avete scoperto
in voi, si purifica. Schivate pure la paura,
benché la paura non
sia che la conseguenza di ogni menzogna.
Non sgomentatevi mai
della vostra pusillanimità nel tendere
all'amore, non sgomentatevi
troppo nemmeno delle vostre cattive
azioni a questo riguardo. Rim-
piango di non potervi dir nulla
di più consolante, poiché l'amore attivo
è, in confronto di
quello contemplativo, una cosa crudele e paurosa.
L'amore
contemplativo ha sete di pronte e rapide gesta, e vuole
che
tutti lo guardino. Qui si arriva, in verità, al punto di
sacrificare
anche la vita, purché le cose non vadano in lungo,
ma si compiano
alla svelta, come sulla scena, e in modo che
tutti ci vedano e
ci lodino. L'amore
attivo è
invece lavoro
e perseveranza, e per
ta-
luni addirittura
tutta una scienza.
Ma io vi predico
che, nel mo-
mento stesso
in cui vedrete con
terrore che,
nonostante
ogni vo-
stro sforzo,
non solo non
vi siete
accostata alla
meta, ma anzi
ve
ne siete
allontanata, in quello
stesso momento,
ve lo predico,
voi
raggiungerete
a un tratto
la meta e scorgerete
chiaramente sopra
di
voi
la forza
miracolosa
del Signore,
che sempre
vi ha amata e
sempre
vi ha misteriosamente
guidata.
I Fratelli Karamazov Dostoevskij
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