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martedì 16 novembre 2021

la vera giustizia

  la vera giustizia

 · "Ricordati soprattutto che non puoi essere giudice di nessuno. Giacché  non può  esistere sulla terra giudice di un criminale se quello stesso giudice prima non abbia compreso che egli  è  un criminale al pari di quell’uomo che gli sta di fronte e che egli stesso  è  colpevole, forse, più  di chiunque altro di quel crimine. Solo quando avrà compreso questo, un uomo potrà  diventare giudice. Per quanto possa sembrare assurda, questa  è  la verità. Giacché  se io fossi stato giusto, forse, quel criminale che ora sta di fronte a me, non sarebbe stato tale. Se riuscirai ad assumere su di te il delitto del criminale che ti sta di fronte e che viene giudicato dal tuo cuore, fallo subito e soffri tu stesso al posto suo, e lascialo andare senza alcun rimprovero. E anche se la legge stessa ti designasse suo giudice, per quanto sarà  nelle tue facoltà, agisci nello stesso spirito, giacché  andandosene egli giudicherà  se stesso assai più  severamente di quanto hai fatto tu. Se, dopo il tuo bacio, egli andrà  via immutato nei sentimenti e pieno di scherno verso di te, non farti indurre in tentazione neanche da questo: vuol dire che la sua ora non  è  ancora arrivata, ma verrà  anche il suo momento; e se non verrà, non fa nulla: se non sarà  lui, un altro uomo capirà  al posto suo e soffrirà  e giudicherà  e condannerà  se stesso e la verità  sarà  realizzata. Credete a questo, credeteci fermamente, giacché  in questo risiedono tutta la speranza e la fede dei santi. Lavora senza posa. Se di notte, prima di addormentarti, ti sovviene: “Non ho fatto quello che avrei dovuto”, alzati senza indugio e fallo. Se gli uomini intorno a te sono cattivi e insensibili e non vogliono ascoltarti, cadi in ginocchio davanti a loro e chiedi il loro perdono, giacché  invero anche tu sei colpevole del fatto che essi non ti vogliono ascoltare. E se non riuscirai a parlare con loro, a tal punto essi sono inaspriti, allora servili in silenzio e in umiltà, senza mai perdere la speranza. Se tutti ti abbandoneranno o addirittura ti cacceranno con la violenza, rimasto in solitudine, prostrati e bacia la terra, bagnala con le tue lacrime e grazie a quelle lacrime la terra ti darà frutti, anche se nessuno ti avesse visto o sentito nella tua solitudine. Abbi fede ad oltranza, anche se dovesse accadere che tutti gli uomini si corrompessero e tu rimanessi l’unico fedele: porta le tue offerte anche in quel caso e loda Iddio per la tua solitudine. E se incontrerai un altro come te, allora sareste un mondo intero, un mondo di amore vivente, abbracciatevi l’un l’altro commossi e lodate Iddio: giacché  almeno in voi due la sua verità  si sarà  compiuta. Se commetterai peccato anche tu e sarai addolorato sino alla morte per i tuoi peccati, o per un tuo peccato improvviso, gioisci per gli altri, gioisci per i giusti, gioisci per il fatto che anche se tu hai peccato, un altro  è  stato giusto e non ha peccato. Se le malefatte degli uomini susciteranno in te indignazione e un dolore insopprimibile, tali da indurti addirittura a farti desiderare la vendetta, allora temi, sopra ogni altra cosa, proprio questo sentimento. Cerca subito di procurarti delle pene, come se tu stesso fossi colpevole di quelle malefatte. Accetta quelle pene e sopporta, e il tuo cuore troverà  conforto e capirai che anche tu sei colpevole, giacché  avresti potuto risplendere come l’unico senza peccato agli occhi di quei malfattori e invece non l’hai fatto. Se tu fossi stato una luce avresti illuminato il cammino degli altri, e colui che ha commesso una malefatta forse non l’avrebbe commessa, illuminato dalla tua luce. Ma anche se la tua luce risplendesse e tu vedessi che gli uomini non vengono salvati da essa, tu resisti lo stesso e non dubitare del potere della luce celeste; abbi fede che, seppure non si sono salvati adesso, si salveranno in futuro. E se non si salvassero in seguito, si salveranno i  figli loro, giacché  la tua luce non morirà nemmeno se tu stesso sarai morto. Il giusto se ne va, ma la sua luce rimane. Accade sempre che gli uomini si salvino solo dopo la morte di colui che intendeva salvarli. Il genere umano non accoglie i suoi profeti e li massacra, ma gli uomini amano i propri martiri e onorano coloro che hanno torturato. Tu stai lavorando per tutto il Creato, stai agendo per il futuro. Non ambire a ricompense, giacché  comunque la tua ricompensa su questa terra  è  già  sublime:  è  la gioia dello spirito, che solo un giusto si conquista. Non temere gli illustri o i potenti, ma sii saggio e sempre sereno. Sappi la misura, sappi il tempo d’ogni cosa, approfondisci tutto questo. Quando rimarrai in solitudine, prega. Che il prostrarti per terra e il baciare la terra ti siano cari. Bacia la terra e amala incessantemente, insaziabilmente, ama tutti, ama tutto, ricerca l’esultanza e l’estasi che riserva questo amore. Irrora la terra con le lacrime della tua felicità  e amale, quelle tue lacrime. Non provare vergogna per questa estasi: abbine cura, giacché  è  un dono divino, un grande dono, che non a molti  è  concesso, solo agli eletti." ( Starec Zosima - I Fratelli Karamazov)

Fëdor Michajlovič Dostoevskij:

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