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martedì 7 febbraio 2012

Don Vittorio Pastori

Don Vittorione

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suoi pensieri
“I poveri attendono il nostro aiuto. Non possiamo far finta di niente. Oppure perderci in discorsi inutili. La merce viene caricata direttamente sui nostri camion e portata dal nostri volontari, non senza rischio, nei luoghi di bisogno”

Occorre sempre perdonare. Guardiamo sempre al momento finale della nostra vita, quando davanti al Cristo nessuno potrà barare

Chi ha fame, ha fame subito. I poveri hanno una sola libertà, quella di morire quando vogliono, tanto la loro morte non farà mai notizia sul giornale. Non possiamo proporre loro dei progetti, non possiamo dare loro delle belle parole, dobbiamo essere invece credibili con i fatti, con l'immediatezza e con il rispetto, dando loro non solo un pugno di farina di posho, ma anche qualche cosa di più, perché è oltremodo vergognoso per noi dalla pelle bianca che siamo sazi e che ci concediamo tutto, proprio mentre ci interpellano, dare solo il superfluo, o magari distruggerlo per tenere alti i nostri guadagni”
(dal discorso della prima Messa - Varese, 15 settembre 1984)

”Le organizzazioni internazionali danno cibo in cambio di lavoro. Ma i vecchi, i bambini, gli inabili che non possono lavorare, cosa mangiano?
Chi ha fame ha fame subito. Dopo averli sfamati, si può pensare ad altro. Ma la fame è un problema bruciante”

”I poveri non ti vengono a cercare. Sono nascosti, devi essere tu ad andarli a cercare. Chi si può fermare? La carità di Cristo ci chiama. Amici, io non mi fermo: i nostri comuni amici del Karamoja aspettano. Chi ferma la carità ferma il Vangelo. Ferma Gesù”

I poveri sono i miei padroni. L’ecumenismo noi lo pratichiamo con i fatti e la carità

”C’è chi non ha più fame perché è sazio e chi ricusa il cibo perché non ha più stimolo della fame”

”Gli umili, quelli che non contano, sono sempre i primi a recepire i messaggi divini, e senza discutere e senza indugio si muovono sempre verso il bambino”

La staticità, il benessere, l'egoismo, la sete di denaro, sono spesso prerogative dei nostri tempi che fermano, ostacolano il nostro cammino di bene”

Postato da: giacabi a 21:38 | link | commenti
don vittorione

Don Vittorione
 
 Vittorio Pastori nasce a Varese, in una casa antistante la Basilica di San Vittore, il 15 aprile 1926. 

Nei primi anni '50, Vittorio Pastori apre nella sua città un rinomato ristorante dedicandosi ad una fiorente attività commerciale che lo terrà impegnato per 15 anni: la direzione di un locale destinato a divenire il più prestigioso di Varese, lavoro in cui può esprimere le sue doti organizzative e le sue capacità direzionali.

Nel 1966 incontra Mons. Enrico Manfredini, nominato Prevosto di S. Vittore, di cui diventa amico e dal quale riceve l'incarico di Amministratore della Basilica, della tipografia diocesana e delle opere parrocchiali.
Nel 1969, Mons. Manfredini, designato Vescovo di Piacenza, invita Don Vittorio a seguirlo: il ristoratore accetta con entusiasmo, lasciando la propria attività imprenditoriale per svolgere il ruolo di Segretario Amministrativo della mensa vescovile, Economo del Seminario e Direttore di una casa di esercizi spirituali. Con Mons. Manfredini conosce alcuni Vescovi africani. Visita così l'Uganda, il Kenya, la Tanzania ed altri paesi del Continente Subsahariano, rimanendo profondamente colpito dalle condizioni miserevoli di vita delle popolazioni locali e del lavoro che viene condotto dalla Chiesa cattolica e dai suoi operatori (padri, suore, medici, volontari).

La sua ansia immediata è quella di aiutare materialmente queste popolazioni, facendo conoscere agli italiani queste condizioni disumane di vita e di lavoro e nel contempo fornendo mezzi finanziari e in natura (aratri, trattori, strumenti meccanici, agricoli e sanitari) fatti pervenire dall'Italia dietro specifica richiesta.
Nel 1972. con alcuni amici fonda a Piacenza l'associazione AFRICA MISSION e continua la sua attività di pendolare della carità tra l'Italia e l'Africa.

In Italia, Don Vittorio dà vita, insieme all'On. Giulio Andreotti e a Mons. Enrico Manfredini, al “Comitato Amici dell'Uganda”, con sede a Piacenza. Numerosissimi gli aiuti trasportati, con aerei e container via mare. La solidarietà di Don Vittorio giunge a salvare anche numerose vite tra i profughi Ugandesi in Zaire e in Sudan, paesi verso i quali vengono diretti alcuni aerei di soccorso. Negli anni successivi, senza abbandonare mai l'Africa, sono stati inviati diversi carichi di aiuti umanitari nei Paesi dell'Est Europa.

Nel 1982 si costituisce  COOPERAZIONE E SVILUPPO, ONG-ONLUS che con tecnici specializzati, di provata esperienza, ha realizzato oltre 500 nuovi pozzi per l’acqua potabile e condotto interventi di riattivazione e riparazione su pozzi esistenti.

Il 16 dicembre 1983 muore improvvisamente a Bologna Mons. Manfredini, che aveva sempre sostenuto ed incoraggiato l’amico Vittorio nella sua azione in favore delle popolazioni africane. E Vittorio, nonostante la dura prova per la morte dell'Arcivescovo, continua la sua opera.
Coronando un desiderio profondo e lungamente atteso: il 15 settembre 1984, Vittorio Pastori viene ordinato sacerdote da S. Ecc.za Mons. Cipriano Kihangire, Vescovo di Gulu.

"I poveri non possono aspettare", "chi ha fame ha fame subito". Così, da sacerdote, don Vittorio porta avanti la sua missione a servizio degli affamati e degli emarginati, soprattutto nel Terzo Mondo, senza separare gli aspetti spirituali da quelli materiali. Secondo le necessità, don Vittorio trascorre lunghi periodi in Uganda presso le due case di Kampala e Moroto, mentre quando è in Italia incontra ambienti diversi, gruppi e comunità cristiane.

In Uganda, data la difficile situazione sociale e politica, Don Vittorio ha rischiato la vita diverse volte.
Al 20 ottobre 1988 ha compiuto ben 137 viaggi in Africa visitando: Kenya, Tanzania, Burundi, Etiopia, Sud Sudan, Angola, Ghana, Ruanda, Uganda, ecc. e portato aiuti e conforto a centinaia di migliaia di persone.  
E proprio nel 1988, a Kampala, incontra Madre Teresa di Calcutta e avvia un ininterrotto ponte di solidarietà con le Piccole Figlie della Carità in Uganda.

Nel dicembre dello stesso anno, presso la capitale ugandese incontra anche il Presidente Museweni al quale sottolinea che la presenza di “Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo” nel Paese è finalizzata all’evangelizzazione, mai disgiunta dalla promozione umana.
A Moroto inaugura la "cittadella della carità" che sarà poi dedicata alla sua memoria di fronte al presidente della Conferenza Episcopale Ugandese Mons. Emmanuel Wamala e al Nunzio Apostolico Mons. Rauber.

Il 12 aprile 1989, Don Vittorio concelebra la S. Messa con il Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II, a Roma.
Il 20 aprile dello stesso anno, parte il II Progetto Pozzi, per la realizzazione di altri 400 pozzi per acqua potabile in Karamoja e in altri Distretti dell'Uganda e la riattivazione di altri 250 pozzi.  

Nel 1993, presso la Nunziatura di Kampala Don Vittorio incontra nuovamente il Santo Padre, all’epoca in visita in Africa.

Il 1994 segna, invece, il 147° e ultimo viaggio di Don Vittorio in Uganda. Il 2 settembre di quell’anno, – che tanti hanno imparato a conoscere e amare come don Vittorione – muore presso la clinica S. Giacomo di Ponte Dell'Olio (PC) dopo una lunga degenza.

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