Don Vittorione
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”suoi pensieri
“I
poveri attendono il nostro aiuto. Non possiamo far finta di niente.
Oppure perderci in discorsi inutili. La merce viene caricata
direttamente sui nostri camion e portata dal nostri volontari, non senza
rischio, nei luoghi di bisogno”
”Occorre sempre perdonare. Guardiamo sempre al momento finale della nostra vita, quando davanti al Cristo nessuno potrà barare”
”Chi
ha fame, ha fame subito. I poveri hanno una sola libertà, quella di
morire quando vogliono, tanto la loro morte non farà mai notizia sul
giornale. Non possiamo proporre loro dei progetti, non possiamo dare
loro delle belle parole, dobbiamo essere invece credibili con i fatti,
con l'immediatezza e con il rispetto, dando loro non solo un pugno di
farina di posho, ma anche qualche cosa di più, perché è oltremodo
vergognoso per noi dalla pelle bianca che siamo sazi e che ci concediamo
tutto, proprio mentre ci interpellano, dare solo il superfluo, o magari
distruggerlo per tenere alti i nostri guadagni”
(dal discorso della prima Messa - Varese, 15 settembre 1984)
”Le
organizzazioni internazionali danno cibo in cambio di lavoro. Ma i
vecchi, i bambini, gli inabili che non possono lavorare, cosa mangiano?
Chi ha fame ha fame subito. Dopo averli sfamati, si può pensare ad altro. Ma la fame è un problema bruciante”
”I
poveri non ti vengono a cercare. Sono nascosti, devi essere tu ad
andarli a cercare. Chi si può fermare? La carità di Cristo ci chiama.
Amici, io non mi fermo: i nostri comuni amici del Karamoja aspettano.
Chi ferma la carità ferma il Vangelo. Ferma Gesù”
”I poveri sono i miei padroni. L’ecumenismo noi lo pratichiamo con i fatti e la carità”
”C’è chi non ha più fame perché è sazio e chi ricusa il cibo perché non ha più stimolo della fame”
”Gli
umili, quelli che non contano, sono sempre i primi a recepire i
messaggi divini, e senza discutere e senza indugio si muovono sempre
verso il bambino”
”La
staticità, il benessere, l'egoismo, la sete di denaro, sono spesso
prerogative dei nostri tempi che fermano, ostacolano il nostro cammino
di bene”
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Postato da: giacabi a 21:38 |
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don vittorione
Don Vittorione
Vittorio Pastori nasce a Varese, in una casa antistante la Basilica di San Vittore, il 15 aprile 1926.
Nei primi anni '50,
Vittorio Pastori apre nella sua città un rinomato ristorante
dedicandosi ad una fiorente attività commerciale che lo terrà impegnato
per 15 anni: la direzione di un locale destinato a divenire il più prestigioso di Varese, lavoro in cui può esprimere le sue doti organizzative e le sue capacità direzionali.
Nel
1966 incontra Mons. Enrico Manfredini, nominato Prevosto di S. Vittore,
di cui diventa amico e dal quale riceve l'incarico di Amministratore
della Basilica, della tipografia diocesana e delle opere parrocchiali.
Nel
1969, Mons. Manfredini, designato Vescovo di Piacenza, invita Don
Vittorio a seguirlo: il ristoratore accetta con entusiasmo, lasciando la
propria attività imprenditoriale per svolgere il ruolo di Segretario
Amministrativo della mensa vescovile,
Economo del Seminario e Direttore di una casa di esercizi spirituali.
Con Mons. Manfredini conosce alcuni Vescovi africani. Visita così
l'Uganda, il Kenya, la Tanzania ed altri paesi del Continente
Subsahariano, rimanendo
profondamente colpito dalle condizioni miserevoli di vita delle
popolazioni locali e del lavoro che viene condotto dalla Chiesa
cattolica e dai suoi operatori (padri, suore, medici, volontari).
La
sua ansia immediata è quella di aiutare materialmente queste
popolazioni, facendo conoscere agli italiani queste condizioni disumane
di vita e di lavoro e nel contempo fornendo mezzi finanziari e in natura
(aratri, trattori, strumenti meccanici, agricoli e sanitari) fatti
pervenire dall'Italia dietro specifica richiesta.
Nel
1972. con alcuni amici fonda a Piacenza l'associazione AFRICA MISSION e
continua la sua attività di pendolare della carità tra l'Italia e
l'Africa.
In Italia, Don Vittorio dà vita, insieme all'On. Giulio Andreotti e a Mons. Enrico Manfredini, al “Comitato Amici dell'Uganda”, con sede a Piacenza. Numerosissimi gli aiuti trasportati, con aerei e container via mare. La
solidarietà di Don Vittorio giunge a salvare anche numerose vite tra i
profughi Ugandesi in Zaire e in Sudan, paesi verso i quali vengono
diretti alcuni aerei di soccorso. Negli anni successivi, senza
abbandonare mai l'Africa, sono stati inviati diversi carichi di aiuti
umanitari nei Paesi dell'Est Europa.
Nel 1982 si costituisce COOPERAZIONE
E SVILUPPO, ONG-ONLUS che con tecnici specializzati, di provata
esperienza, ha realizzato oltre 500 nuovi pozzi per l’acqua potabile e
condotto interventi di riattivazione e riparazione su pozzi esistenti.
Il
16 dicembre 1983 muore improvvisamente a Bologna Mons. Manfredini, che
aveva sempre sostenuto ed incoraggiato l’amico Vittorio nella sua azione
in favore delle popolazioni africane. E Vittorio, nonostante la dura
prova per la morte dell'Arcivescovo, continua la sua opera.
Coronando
un desiderio profondo e lungamente atteso: il 15 settembre 1984,
Vittorio Pastori viene ordinato sacerdote da S. Ecc.za Mons. Cipriano
Kihangire, Vescovo di Gulu.
"I poveri non possono aspettare", "chi ha fame ha fame subito".
Così, da sacerdote, don Vittorio porta avanti la sua missione a
servizio degli affamati e degli emarginati, soprattutto nel Terzo Mondo,
senza separare gli aspetti spirituali da quelli materiali. Secondo le
necessità, don Vittorio trascorre lunghi periodi in Uganda presso le due
case di Kampala e Moroto, mentre quando è in Italia incontra ambienti
diversi, gruppi e comunità cristiane.
In Uganda, data la difficile situazione sociale e politica, Don Vittorio ha rischiato la vita diverse volte.
Al
20 ottobre 1988 ha compiuto ben 137 viaggi in Africa visitando: Kenya,
Tanzania, Burundi, Etiopia, Sud Sudan, Angola, Ghana, Ruanda, Uganda,
ecc. e portato aiuti e conforto a centinaia di migliaia di persone.
E
proprio nel 1988, a Kampala, incontra Madre Teresa di Calcutta e avvia
un ininterrotto ponte di solidarietà con le Piccole Figlie della Carità
in Uganda.
Nel
dicembre dello stesso anno, presso la capitale ugandese incontra anche
il Presidente Museweni al quale sottolinea che la presenza di “Africa
Mission - Cooperazione e Sviluppo” nel Paese è finalizzata
all’evangelizzazione, mai disgiunta dalla promozione umana.
A
Moroto inaugura la "cittadella della carità" che sarà poi dedicata alla
sua memoria di fronte al presidente della Conferenza Episcopale
Ugandese Mons. Emmanuel Wamala e al Nunzio Apostolico Mons. Rauber.
Il 12 aprile 1989, Don Vittorio concelebra la S. Messa con il Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II, a Roma.
Il
20 aprile dello stesso anno, parte il II Progetto Pozzi, per la
realizzazione di altri 400 pozzi per acqua potabile in Karamoja e in
altri Distretti dell'Uganda e la riattivazione di altri 250 pozzi.
Nel 1993, presso la Nunziatura di Kampala Don Vittorio incontra nuovamente il Santo Padre, all’epoca in visita in Africa.
Il 1994 segna, invece, il 147° e ultimo viaggio di Don Vittorio in Uganda. Il
2 settembre di quell’anno, – che tanti hanno
imparato a conoscere e amare come don Vittorione – muore presso la
clinica S. Giacomo di Ponte Dell'Olio (PC) dopo una lunga degenza.
grazie a: http://www.africamission.org
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