«Senza di te, Gesù, nasciamo solo per morire; con te, Signore, moriamo solo per rinascere»
Miguel de Unamuno
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Postato da: giacabi a 15:42 |
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morte, unamuno
L’aldilà
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«Perché l'uomo, atomo miserabile, può credere nel suo orgoglio insensato che vi sia per lui un aldilà? ».
«lo non ci vedo nessun orgoglio né sano né insensato. Non
dico che meritiamo un aldilà, né che la logica ce lo dimostri; dico che
ne abbiamo bisogno, lo meritiamo o no, e basta. Dico che ciò che passa
non mi soddisfa, che ho sete d'eternità, e che senza questo tutto mi è
indifferente. Ne
ho bisogno, ne ho bisogno! Senza di essa non c'è più gioia di vivere e
la gioia di vivere non ha più nulla da dirmi. E' troppo facile
affermare: «Bisogna vivere, bisogna accontentarsi della vita. E quelli
che non se ne accontentano?
In fondo i sensuali sono più tristi dei mistici. lo vivo contento con i miei mistici.
L'ossessione
della morte nasce dalla pienezza della vita; è perché sentiamo che la
vita ci tra. scende che la vogliamo senza fine. I deboli si attaccano alla vita. lo voglio inculcare agli uomini la fede in un'altra vita personale. Amo tanto la vita che perderla mi sembra il peggiore dei mali.
Non amano veramente la vita coloro i quali se la godono, giorno per
giorno, senza curarsi di sapere se dovranno perderla del tutto o no ». .
M. De Unamuno RICORDI D'INFANZIA
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Postato da: giacabi a 21:49 |
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senso religioso, unamuno
La pseudo compagnia
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"Si cerca la compagnia, la società niente altro che per sfuggire a se stessi, e così, fuggendo ciascuno da sé, non si incontrano mai gli uomini e parlano fra loro non come uomini, ma come ombre, come miserabili spettri.
Gli uomini non parlano insieme, non conversano se non nei momenti di debolezza e di abbandono, come vuotandosi allora di sé, ed
ecco perché non sono mai più soli di quando sono insieme, né più in
compagnia di quando sono separati, divisi gli uni dagli altri"
Miguel de Unamuno: Essayos, vol.VI).
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Postato da: giacabi a 08:24 |
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amicizia, unamuno
RICORDI D'INFANZIA
di M. De Unamuno
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«Perché l'uomo, atomo miserabile, può credere nel suo orgoglio insensato che vi sia per lui un aldilà? ».
« lo non ci vedo nessun orgoglio né sano né insensato. Non dico che meritiamo un aldilà, né che la logica ce lo dimostri; dico che ne abbiamo bisogno, lo meritiamo o no, e basta. Dico che ciò che passa non mi soddisfa, che ho sete d'eternità, e che senza questo tutto mi è indifferente. Ne ho bisogno, ne ho bisogno! Senza di essa non c'è più gioia di vivere e la gioia di vivere non ha più nulla da dirmi. E' troppo facile affermare: « Bisogna vivere, bisogna accontentarsi della vita. E quelli che non se ne accontentano?
In fondo i sensuali sono più tristi dei mistici. Io vivo contento con i miei mistici.
L'ossessione della morte nasce dalla pienezza della vita; è perché sentiamo che la vita ci trascende che la vogliamo senza fine. I deboli si attaccano alla vita. Io voglio inculcare agli uomini la fede in un'altra vita personale. Amo
tanto la vita che perderla mi sembra il peggiore dei mali. Non amano
veramente la vita coloro i quali se la godono, giorno per giorno, senza
curarsi di sapere se dovranno perderla del tutto o no ».
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