Quando sarai triste
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Quando sarai triste siediti sul ciglio della strada e attendi che il vento ti porti la voce dell'ignoto. Ascolta in silenzio quello che la voce ti dice e poi alla luce del sole, chiediti se tutto ciò è possibile. Rimani così nella calma sino a quando dal cielo scenderà la sera perchè anch'essa avrà un messaggio per te. Rimani seduto sul ciglio della strada sino a quando si accenderanno le stelle perchè anche loro avranno qualcosa da dirti. Poi verrà la notte con la sua lunga pausa di riflessione e ti verrà in mente la vita. Allora pensa di essere sempre te stesso a qualsiasi costo e non fingere mai con gli affetti. Accetta con serenità il passare degli anni perchè anche la vecchiaia fa parte della vita. Non avere paura della vita.
L'uomo dimostra di essere piccolo o grande a seconda dell'importanza che da alle grandi e piccole cose. Ricorda che se sei venuto al mondo hai pieno diritto di esistere ed essere felice. Cerca un dio anche se non sai dove abita e abbi sempre comprensione per tutti. Rimani seduto sul ciglio della strada fino all'alba. Passerà qualcuno e ti chiederà se ti sei perduto, e tu allora risponderai che ti stai cercando.
Notte Infinita, Romano Battaglia
Postato da: giacabi a 20:57 |
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tristezza
L’Attesa
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“In verità siamo tutti in attesa... Siamo tutti inquieti, chi seduto e chi disteso, qualcuno contorto, e dentro di noi c’è un vuoto, un’attesa, che ti fa trasalire la pelle nuda.”
C. Pavese
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Postato da: giacabi a 18:56 |
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tristezza, pavese
La sete di infinito
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Questo malessere spirituale è più grave quando l'uomo, insoddisfatto di una operosità infelice, si rifugia nella tranquillità e nello studio privato; ma neppure questo riesce a sopportare l'animo umano, fatto per la vita pubblica, bramoso d'agire e inquieto per natura, in quanto ha scarso conforto in se stesso;
perciò, abbandonate le soddisfazioni che l'impegno offre a chi non si
risparmia, l'uomo non sopporta la casa, la solitudine, le mura:
malvolentieri si accorge di essere abbandonato a se stesso. "
Di qui nasce la noia e l'insoddisfazione di sé e la volubilità dell'
anima che non trova pace, e la sopportazione amara e penosa della
propria inazione, soprattutto quando ci vergogniamo di
ammettere le cause e il rispetto umano ci costringe a tener dentro i
tormenti: le brame, chiuse senza sbocco in spazio angusto, si soffocano
da sole. Di qui la tristezza e il languore e l'ondeggiare della mente incerta.
(Seneca, La tranquillità dell'anima, 2, ,,6 s)
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Postato da: giacabi a 21:11 |
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tristezza, seneca, senso religioso
La tristezza
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“desiderio di un bene assente”
S. Tommaso Summa Theologiae
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"..Aveva
saputo toccare nel cuore del suo amico le corde più profonde e
provocare in lui la prima sensazione, ancora indefinita, di quella
eterna santa tristezza che qualche anima eletta, una volta che l'abbia
assaporata e conosciuta, non scambierà poi mai più con una soddisfazione
a buon mercato (vi sono anche certi amatori così fatti che
questa tristezza hanno più cara della soddisfazione più radicale,
ammesso che una simile soddisfazione sia possibile)".
(F. Dostoevskij ) da:I demoni
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