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sabato 25 febbraio 2012

wilde


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 Almeno una volta nella vita ogni uomo cammina con Cristo verso Emmaus
Oscar Wilde



Postato da: giacabi a 19:29 | link | commenti wilde, gesù



Guardare le stelle
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Siamo tutti nella fogna, ma alcuni di noi guardano alle stelle.”
Oscar Wilde


Postato da: giacabi a 19:27 | link | commenti (4)
bellezza, wilde


 La Bellezza
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La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell'acqua scura di quella conchiglia d'argento che chiamiamo luna. Non può essere interrogata: regna per diritto divino
Oscar Wilde


Postato da: giacabi a 19:23 | link | commenti
bellezza, wilde


Da:LA BALLATA DEL CARCERE
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«Essi credono che il cuore d'un assassino corromperebbe la buona semente che seminano. Oh, non è vero! La benevola terra di Dio é più generosa di quel che non pensino gli uomini - e la rosa rossa vi sboccerebbe più rossa e la rosa bianca più bianca ancora.
Dalla sua bocca una rosa, una rossa rosa di porpora ! Dal suo cuore - una rosa bianca ! Chi può dire in quale strana maniera Cristo esprima la sua volontà, poiché l'arido bordone del pellegrino si coperse di fiori alla presenza del grande Papa.
Ma né la rosa candida come il latte, né la rosa rossa di porpora possono fiorire nell'aere d'una prigione ; frantumi, ciottoli e selci - ecco tutto quel che ci danno qui; poiché lo sanno bene che talvolta i fiori hanno calmato la disperazione dell'uomo semplice.
Perciò la rosa rossa come il vino, e la rosa bianca non si sfoglieranno mai, a petalo a petalo, su quel po' di terra e di sabbia, accanto all'orrido muro della prigione - per dire agli uomini che passano nel cortile che il Figlio di Dio é pur morto per tutti.
Eppure, benché l'orrido muro della prigione lo serri ancora tutto intorno, benché non possa errare la notte uno spirito carico di catene e benché uno spirito che giace in una terra così empia non possa fare altro che piangere, egli é in pace.
Egli é in pace - lo sventurato ! - egli è in pace o lo sarà tra poco: là non v'é nulla che lo possa impaurire e il Terrore non gli si mostra di pieno giorno, perché la Terra senza luce nella quale egli giace non ha né Sole, né Luna.
Lo impiccarono come s'impicca una bestia : non suonarono nemmeno un rintocco per confortare un poco la sua anima spaventata, ma precipitosamente lo trascinarono via e lo nascosero in una fossa.
Gli tolsero gli abiti di tela e lo lasciarono in pasto alle mosche; si beffarono della sua gola rossa e gonfia e de' suoi occhi puri ed assorti e con delle sghignazzanti risate fecero un mucchio del sudario nel quale il condannato riposa.
Il Cappellano non s'inginocchierebbe mai su quella tomba disonorata, né vi metterebbe la Croce benedetta che il Cristo santificò per i peccatori -- perché quell'uomo era di coloro che Cristo venne a salvare.
Ma tutto é bene ; egli non ha varcato che i limiti conosciuti della Vita ; e - per lui - delle lagrime di estranei riempiranno l'urna della Pietà spezzata da molto tempo, perché coloro che lo piangeranno saranno i reietti, e i reietti sanno piangere sempre.
V. stanza
Io non so se le Leggi hanno ragione o se le Leggi hanno torto : tutto ciò che sappiamo - noi, i prigionieri del carcere - si é che il muro é ben solido e che ogni giornata equivale ad un anno, un anno i cui giorni sono molto lunghi.
Ma questo io so: che ogni Legge fatta dagli uomini per l'Uomo da quando un Uomo per la prima volta troncò la vita del suo fratello e da quando ebbe origine il mondo della sofferenza - ogni Legge disperde il grano buono e conserva la crusca, col peggiore crivello.
Ed anche questo io so - e quanto sarebbe saggio, se ciascuno lo potesse ugualmente sapere! - che ogni prigione edificata dagli uomini é costrutta con i mattoni dell'infamia ed é chiusa con le sbarre - per paura che Cristo veda come gli uomini straziano i loro fratelli.
Con delle sbarre essi sfigurano la graziosa luna e accecano il buon sole ; e bene fanno a nascondere il loro Inferno, perché vi accadono delle cose che non dovrebbero mai esser viste né dal Figlio di Dio, né dal Figlio dell'Uomo.
Le azioni le più vili, simili ad erbe avvelenate, vigoreggiano nell'atmosfera del carcere; là dentro s'esaurisce e si sciupa soltanto ciò che é buono nell'Uomo ; la pallida Angoscia vigila alla pesante barriera e la Disperazione ne è la Custode.
Vi si affanna il piccolo fanciullo spaventato sino a farlo piangere giorno e notte ; vi si flagella il debole, vi si frusta l'idiota, vi si scherniscono i vecchi dai capelli bianchi e alcuni diventano folli e tutti diventano peggiori - e nessuno può aprir bocca.
Ogni angusta cella che noi abitiamo é un'infetta e cupa latrina, e il fetido, soffio della Morte vivente soffoca ogni abbaino sbarrato e tutto - tranne il desiderio - é ridotto in polvere nella macchina Umanità.
L'acqua salmastra che noi beviamo, filtra con una melma nauseabonda e il pane amaro che pesano con precauzione é pieno di calce e di gesso e il sonno mai non s'addorme, ma cammina con dilatati occhi - implorando grazia dal Tempo.
Ma quantunque la Fame sfinita e la livida Sete combattano tra di loro come l'aspide e la vipera, poco ci si preoccupa del cibo della prigione, perché ciò che estenua e uccide interamente si è che ogni pietra sollevata durante il giorno diviene il vostro stesso cuore durante la notte.
Sempre con la mezzanotte fosca nel cuore e col crepuscolo dentro la cella noi giriamo la manovella e sfilacciamo la fune, ciascuno nel suo separato inferno, e il silenzio é più terribile che il rintocco delle campane di bronzo.
E mai una voce umana si approssima per pronunciare una dolce parola e l'occhio che scruta attraverso gli sportelli e inesorabile e duro, e, dimenticati da tutti, noi imputridiamo e imputridiamo con l'anima e il corpo marciti.
Così arrugginiamo la catena di ferro della Vita, avviliti e solitari, e alcuni rompono in maledizioni e altri piangono - ed altri ancora non si lasciano sfuggire il minimo lamento ; ma le eterne Leggi di Dio sono elementi e spezzano il cuore di pietra.
Ed ogni cuore umano che si spezza in un cortile o in una cella della prigione è simile a quel cofano spezzato che offerse il proprio tesoro al Signore e riempì dell'aroma del più ricco nardo l'impuro tugurio del lebbroso.
Ah ! beati coloro i cuori dei quali si possono spezzare e guadagnar la pace del perdono! Altrimenti come potrebbe l'uomo purificare la sua anima dal peccato? Dove, dunque, se non in un cuore infranto, potrebbe entrare il Cristo Signore'"?
E l'uomo dalla gola rossa e gonfia, dagli occhi puri ed assorti, aspetta le mani sante che trasportarono il Ladro in Paradiso - perché il Signore non disprezza un cuore infranto e contrito.
L'uomo paludato di rosso che interpreta la Legge gli concesse tre settimane di vita per mettere la sua anima in armonia con la sua anima, e per purificare dalla più piccola goccia di sangue la mano che aveva impugnato il coltello.
E con delle lagrime di sangue egli purificò la sua mano, la mano che brandì l'acciaio ; perché solamente il sangue può lavare il sangue e soltanto le lagrime possono guarire e la macchia vermiglia di Caino divenne il sigillo di Cristo candido come la neve.
VI. stanza
Nel carcere di Reading, della città di Reading, c'é una tomba d'infamia e vi giace un miserabile divorato da denti di fiamma - in un sudario ardente egli giace e la sua tomba non ha nome.
E là, fino al giorno in cui Cristo chiamerà i morti al Giudizio, egli riposa in pace; non c'é nessun bisogno di piangere e di sospirare: egli aveva ucciso colei che amava ; e per questo ha dovuto morire.
Ma ognuno uccide la cosa che ama; lo sappiano tutti; gli uni uccidono con uno sguardo di odio, gli altri con delle parole carezzevoli, il vigliacco con un bacio, l'eroe con una spada!»


Postato da: giacabi a 19:06 | link | commenti
wilde



La Chiesa cattolica
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 «La Chiesa cattolica è soltanto per i santi e i peccatori. Per le persone rispettabili va benissimo quella anglicana»
 Oscar Wilde

Postato da: giacabi a 15:22 | link | commenti
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Papa Leone XIII
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 «Quando vidi il vecchio bianco Pontefice, successore degli Apostoli e padre della Cristianità, portato in alto sopra la folla, passarmi vicino e benedirmi dove ero inginocchiato, io sentii la mia fragilità di corpo e di anima scivolare via da me come un abito consunto, e ne provai piena consapevolezza».
 Oscar Wilde cosí ricordò la figura di  papa Leone XIII

Postato da: giacabi a 15:15 | link | commenti
wilde



La Santa chiesa cattolica
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 «Buona parte della mia perversione morale è dovuta al fatto che mio padre non mi permise di diventare cattolico. L'aspetto artistico della Chiesa e la fragranza dei suoi insegnamenti mi avrebbero guarito dalle mie degenerazioni. Ho intenzione di esservi accolto al piú presto»
 Oscar Wilde Tre settimane prima di morire ad un corrispondente del Daily Chronicle,morì da cattolico


Postato da: giacabi a 15:01 | link | commenti
chiesa, wilde



Gesù Cristo
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«Egli non insegna niente a nessuno, ma basta essere condotti alla sua presenza per diventare qualcuno, e alla sua presenza noi tutti siamo destinati»
Oscar Wilde



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Il momento supremo di un uomo è quello
 in cui si inginocchia nella polvere e 
si batte il petto e confessa tutti
 i peccati della sua esistenza 
Oscar Wilde.

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