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lunedì 13 febbraio 2012

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Madre Dolores, la Suora che vota per l'Oscar
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Scritto da: Alessandra Farkas alle 15:20

BETHLEHEM (Connecticut) - Il monastero Abbey of Regina Laudis, tra i boschi ancora innevati di Bethlehem, a circa due ore a nord di Manhattan, ospita 40 suore benedettine di clausura d'età compresa tra i 29 e i 90 anni, dedite alla preghiera otto volte al giorno. La più "celebre" di loro è la 72enne Madre Priora Dolores Hart, una donna ancora bella sotto la tunica che le incornicia il volto radioso da cui sporgono due occhi azzurrissimi e un paio di labbra sottili che 55 anni fa hanno baciato Elvis Presley. Prima di arrivare qui, nel giugno 1963, a bordo di una limousine con autista messa a disposizione dalla MGM, Madre Dolores era una delle giovani attrici più gettonate di Hollywood. Un mondo al quale continua ad appartenere in qualità di unica suora nella storia dell'Oscar a far parte dell'Academy Award. Ogni 12 mesi, insieme agli oltre 6mila membri dell'esclusivo clan, anche lei vota i film più meritori dell'anno.

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 (foto Sciaulino)
"Chi è stato attore lo è per sempre", esordisce Madre Dolores, che dopo aver interpretato dieci film accanto a star quali Anna Magnani, Anthony Quinn, Myrna Loy, Montgomery Clift e Elvis Presley ed essere
stata nominata al Tony (l'Oscar teatrale) per il suo debutto a Broadway in The Pleasure of His Company, decise di "scegliere Dio". Rinunciando non solo alla carriera nella Mecca del Cinema ma anche alle nozze con un ricco uomo d'affari californiano, Donald Robinson, fissate per il 23 febbraio 1963 (l'abito nuziale, già pronto, era stato disegnato da Edith Head, leggendaria costumista vincitrice di 8 Oscar). Una scelta, la sua, tutt'altro che facile. "Da anni meditavo di seguire la mia vocazione religiosa che mi aveva spinta a convertirmi al cattolicesimo", racconta, "ma continuavo a rimandare, spinta dall'eccitazione del set".


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Recitare, dopotutto, era nel suo DNA. Suo nonno era proiezionista e grazie a lui passò l'infanzia al cinema, guardando centinaia di film. Il padre, Bert Hicks, era un tipo Clark Gable che dopo tanti ruoli minori non riuscì mai a sfondare come sognava. Proprio per "far piacere a lui" - il padre bellissimo e eternamente assente che divorziò da sua madre quando lei aveva solo 6 anni - Dolores decise di fare l'attrice. Fu così che nel 1956, a soli 18 anni, si ritrovò a interpretare la fidanzata di Elvis in Loving You che si conclude con un tenero bacio tra i due. Una scena che il regista Hal Kanter le fece ripetere più volte per rifarle il trucco. "Continuavo ad arrossire sotto il fondotinta", ricorda, "alla fine anche Elvis era rosso, ma di rabbia perché stufo di ripetere la stessa scena".
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L'esperienza più indimenticabile gliel'ha regalata però la Magnani con cui nel 1957 interpretò Selvaggio è il vento di George Cukor, nominato per ben tre Oscar. "Quando mi incontrò sul set Anna dette in escandescenze, urlando che ero 'troppo giovane, troppo chiara e troppo americana' per essere credibile nel ruolo della figlia di Anthony Quinn, Angela". Il giorno dopo lei tornò sul set terrorizzata, i capelli tinti di nero e la carnagione scurita dal make-up, per riprovare dalle 9 del mattino alle 2 del pomeriggio quell'unica frase: 'a papà non piace parlare italiano'. "Alla fine Anna mi abbracciò violentemente, tirandomi per le orecchie e ridendo così forte che temetti si spezzasse. Le ero piaciuta e Cukor mi assegnò la parte. Grazie ad Anna ero diventata un'attrice vera".

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 Quattro anni più tardi, quando fu scritturata nel ruolo di Santa Chiara in "Francesco d'Assisi", incontrò papa Giovanni XXIII in Vaticano. "Nel presentarmi gli dissi 'sono Dolores Hart'. 'No', rispose lui in italiano, 'tu sei Chiara'. E ripeté più volte quella frase che mi colpì profondamente, riecheggiando per anni nelle mie orecchie". Ma "l'incontro della svolta", arriva nel 1962 durante le riprese di "The Inspector", il film in cui interpreta il ruolo di Lisa Held, giovane ebrea olandese sopravvissuta ad Auschwitz. "Sul Set la vera Held mi prese sotto l'ala e divenne il mio mentore", spiega, "mi raccontò di quando un nazista le tagliò le sue belle e lunghissime trecce 'per avere un souvenir dalla cagna ebrea'. Quell'atto di violenza psicologica quasi peggiore di uno stupro mi ferì come mille coltelli appuntiti", incalza, "cristallizzando in me la decisione di diventare suora".

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 Prima di accoglierla al Monastero, l'allora badessa Madre Placida l'invitò a pensarci su "non una bensì dieci volte". "La Chiesa Cattolica era rimasta scottata da June Haver, la star che dieci anni prima era entrata in convento, uscendone otto mesi più tardi per sposarsi con l'attore Fred MacMurray". Ma lei non avrebbe potuto essere più sicura e, finita la promozione di Come Fly With Me a Manhattan, caricò la sua valigetta sulla limousine che la portò qui a Bethlehem.

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 Il resto è storia. A reintegrarla come giurata dell'Oscar, nel 1990, è stato il suo amico Karl Malden, allora presidente dell'Academy. Da allora, quando scatta l'ora, Madre Dolores guarda tutti i film in DVD nel suo ufficio nello scantinato del Monastero. "Uso una tv sgangherata vecchia vent'anni ma che serve perfettamente allo scopo". Per chi voterà? "Mi sono piaciuti Il Discorso del Re e The Fighter, e tra gli attori Colin Firth, Geoffrey Rush, Christian Bale e Jennifer Lawrence". "Il Grinta non mi ha convinto", aggiunge, "perché non amo i remake. Ma il più brutto per me è Cigno Nero, un film cinico e senza speranza. Vede", aggiunge alzando le sottili mani al cielo, "Non sono sesso e violenza che mi danno più fastidio nei film di oggi ma la mancanza totale di umanità e speranza. Ai miei tempi Hollywood aveva un messaggio morale; oggi spesso vedo solo il vuoto".

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