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martedì 14 febbraio 2012

Jung



Il povero che è in noi
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Vi ammiro, voi cristiani, perché identificate Cristo con il povero e il povero con Cristo, e quando date del pane ad un povero sapete di darlo a Gesù. Ciò che mi è più difficile comprendere è la difficoltà che avete di riconoscere Gesù nel povero che è in voi. Quando avete fame di guarigione o di affetto, perché non lo volete riconoscere? Quando vi scoprite nudi, quando vi scoprite stranieri a voi stessi, quando vi ritrovate in prigione e malati, perché non sapete vedere questa fragilità come la persona di Gesù in voi?
Accettare se stessi sembra molto semplice, ma le cose semplici sono sempre più difficili... L'arte di essere semplici è la più elevata, così come accettare se stessi è l'essenza del problema morale e il nocciolo di un'intera visione del mondo... Ospitando un mendicante, perdonando chi mi ha offeso, arrivando perfino ad amare un mio nemico nel nome di Cristo, dò prova senza alcun dubbio di grande virtù... quel che faccio al più piccolo dei miei fratello l'ho fatto a Cristo!
Ma se io dovessi scoprire che il più piccolo di tutti, il più povero di tutti i mendicanti, il più sfacciato degli offensori, il nemico stesso è in me; che sono io stesso ad aver bisogno dell'elemosina della mia bontà, che io stesso sono il nemico d'amare, allora che cosa accadrebbe?
Di solito assistiamo in questo caso al rovesciamento della verità cristiana. Allora scompaiono amore e pazienza, allora insultiamo il fratello che è in noi, allora ci condanniamo e ci adiriamo contro noi stessi, ci nascondiamo agli occhi del mondo e neghiamo di aver mai conosciuto quel miserabile che è in noi.
E se fosse stato Dio stesso a presentarsi a noi sotto quella forma spregevole lo avremmo rinnegato mille volte prima del canto del gallo.
Carl Jung

Postato da: giacabi a 14:14 | link | commenti
jung

domenica, 02 dicembre 2007

La causa della nevrosi
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« "II problema principale dell'uomo nel decennio al centro del secolo XX è il vuoto (emptiness); l'uomo non può vivere molto a lungo in una condizione di vuoto: se non tende verso qualcosa, non soltanto egli stagna, ma le stesse potenzialità bloccate si trasformano in malattie e disperazione
e fors'anche in attività distruttive».

"I valori culturali che avevano dato all'uomo la coscienza della sua identità,, sono stati spazzati via ».
Rollo May.  Man's Search for himself, New York 1953, p. 24;
«No, non più la repressione della sessualità e il senso di colpa costituiscono la nevrosi caratteristica del nostro tempo, ma la mancanza di orientamento, di norme, di significato, di senso, il vuoto e quindi la repressione della moralità e della religiosità»
H.Kung




Postato da: giacabi a 22:19 | link | commenti
jung


La causa della nevrosi
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«Tra tutti i miei pazienti  che avevano raggiunto la metà della vita, che avevano cioè più di 35 anni, non ne ho trovato uno
il cui problema ultimo non fosse rappresentato dal suo comportamento
religioso. Anzi, in ultima analisi, ognuno si ammala perché ha perduto ciò che le religioni vive hanno dato in tutti i tempi ai loro fedeli, e nessuno è realmente guarito se non ha ricuperato la propria dimensione religiosa».
Cari Gustav Jung, Psychologie und Religion, Studienausgabe, Olten, 1971, p. 156; trad. ìt. Ed. Comunità, Milano 1952.

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