Il vero Dio
***
«Il Vangelo è la fonte da cui è scaturita la nostra civiltà»Kant
«per noi Abramo è più di ogni altra persona della storia greca o tedesca. Tra ciò che sentiamo alla lettura dei Salmi e ciò che proviamo alla lettura di Pindaro e di Petrarca c’è la stessa differenza tra la patria e la terra straniera».
Nietzsche in Aurora 1881
Postato da: giacabi a 21:42 |
link | commenti
kant, nietzsche
questo problema è quindi il più difficile di tutti e una soluzione perfetta di esso è impossibile
Kant Scritti politici
Postato da: giacabi a 14:40 |
link | commenti
kant
Da dove nasce
la civiltà
***
"il Vangelo è la fonte da cui è scaturita la nostra cultura, tutto ciò che noi chiamiamo la civiltà".
Immanuel Kant
|
Postato da: giacabi a 15:11 |
link | commenti
kant, cristianesimo
Vagliate ogni cosa
***
«solo mediante la critica è possibile rescindere proprio alla radice il materialismo, il fatalismo, l’ateismo, l’incredulità, dei liberi pensatori, la stravaganza e la superstizione, che possono essere universalmente dannose, ed infine anche l’idealismo e lo scetticiscmo che sono più pericolosi per le scuole e che difficilmente possono estendersi al pubblico».
Kant nella Prefazione alla seconda edizione della Critica della ragion pura
|
Postato da: giacabi a 17:11 |
link | commenti
ragione, kant
"Non
può fare l'uomo per l'altro uomo qualche cosa senza che ci sia una
sfumatura di interesse, un criterio di contropartita, un'aspettativa".
Kant
|
Postato da: giacabi a 10:42 |
link | commenti
kant
Senza il cristianesimo:
la fine (perversa) di tutte le cose
***
«Se il cristianesimo un giorno dovesse arrivare a non essere più degno di amore [...] allora il pensiero dominante degli uomini dovrebbe diventare quello di un rifiuto e di un'opposizione contro di esso; e l'anticristo [...] inaugurerebbe il suo, pur breve, regime (fondato presumibilmente sulla paura e sull'egoismo).
In seguito, però, poiché il cristianesimo, pur essendo stato destinato
ad essere la religione universale, di fatto non sarebbe stato aiutato
dal destino a diventarlo, potrebbe verificarsi, sotto l'aspetto morale, la fine (perversa) di tutte le cose »
I. Kant, Das Ende aller Dinge, in: Werke VI, a cura di W. Weischedel (1964), Da: Spes Salvi
|
Postato da: giacabi a 18:19 |
link | commenti
nichilismo, kant
Il senso religioso
Dio ha inserito un'arte segreta nelle forze di natura in modo da consentire a quest'ultima di modellarsi passando dal caos a un perfetto sistema del mondo.
Immanuel Kant
|
Postato da: giacabi a 17:29 |
link | commenti
kant, senso religioso
IL CUORE DELL’UOMO
***
"Due
cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e
crescente, quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di
esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste
due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se
fossero avvolte nell’oscurità, o fossero nel trascendente fuori del mio
orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. La prima
comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno, ed
estende la connessione in cui mi trovo a una grandezza interminabile,
con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi
illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro
durata. La seconda comincia
dal mio io indivisibile, dalla mia personalità, e mi rappresenta in un
mondo che ha la vera infinitezza, ma che solo l’intelletto può
penetrare, e con cui (ma perciò anche in pari tempo con tutti quei mondi
visibili) io mi riconosco in una connessione non, come là,
semplicemente accidentale, ma universale e necessaria. Il primo spettacolo
di una quantità innumerevole di mondi annulla affatto la mia importanza
di creatura animale che deve restituire al pianeta (un semplice punto
nell’Universo) la materia della quale si formò, dopo essere stata
provvista per breve tempo (e non si sa come) della forza vitale. Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore,
come [valore] di una intelligenza, mediante la mia personalità in cui
la legge morale mi manifesta una vita indipendente dall’animalità e
anche dall’intero mondo sensibile, almeno per quanto si può riferire
dalla determinazione conforme ai fini della mia esistenza mediante
questa legge: la quale determinazione non è ristretta alle condizioni e
ai limiti di questa vita, ma si estende all’infinito”
Immanuel Kant [Critica della ragion pratica, Conclusione, Laterza, Bari, 1974]
|
Nessun commento:
Posta un commento