Nel silenzio Dio ti parla
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Siediti ai bordi dell’aurora,
per te si leverà il sole. Siediti ai bordi della notte, per te scintilleranno le stelle. Siediti ai bordi del torrente, per te canterà l’usignolo. Siediti ai bordi del silenzio, Dio ti parlerà. Swami Vivekananda |
Postato da: giacabi a 10:12 |
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perle, preghiere
MANDAMI QUALCUNO DA AMARE
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quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare; quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro; quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento; quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare; quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare; quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che ha bisogno della mia; quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi; quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona. Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli Che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati. Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano, e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia. Madre Teresa di Calcutta |
Postato da: giacabi a 08:28 |
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preghiere, madre teresa
Prendi, Signore, e accetta
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Prendi, Signore,
e accetta tutta la mia libertà, la mia memoria, il mio intelletto, e tutta la mia volontà, tutto ciò che ho e possiedo; tu mi hai dato tutte queste cose, a te, Signore, le restituisco; sono tutte tue, disponine secondo la tua volontà. Dammi il tuo amore e la tua grazia, queste sole, mi bastano
Sant'Ignazio di Loyola
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Postato da: giacabi a 21:43 |
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preghiere
GLORIOSO SAN GIUSEPPE,
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sposo di Maria,
estendi anche a noi
la tua protezione paterna,
tu che sei capace di rendere possibili
le più impossibili delle cose.
Guarda alle nostre presenti necessità,
rivolgi i tuoi occhi di padre
su ciò che preme ai tuoi figli.
Aiutaci e prendi
sotto la tua amorevole protezione
le questioni così importanti
che ti affidiamo,
in modo che il loro esito favorevole
sia per la Gloria di Dio
e per il bene di noi
che affettuosamente ti seguiamo.
Amen.
San Francesco di Sales
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Postato da: giacabi a 08:15 |
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preghiere
Attirami a Te
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Madre amatissima,
ecco la mia preghiera: chiedo a Gesù di attirarmi nelle fiamme del suo
amore, di unirmi così strettamente a Lui, che Egli viva ed agisca in me.
Sento che quanto più il fuoco dell’amore infiammerà il mio cuore,
quanto più dirò: «Attirami», tanto più le anime che si avvicineranno a
me (povero piccolo rottame di ferro inutile, se mi allontanassi dalla fornace divina) correranno anch’esse velocemente all’effluvio dei profumi del loro Amato, perché un’anima infiammata di amore non può restare inattiva; senza
dubbio come santa Maddalena lei se ne sta ai piedi di Gesù, ascolta la
sua parola dolce e infiammata. Sembrando non dar niente, dà molto di più
di Marta che si agita per molte cose e vorrebbe che la sorella
l’imitasse. Non sono sicuramente i lavori di Marta che Gesù biasima:
a questi lavori la sua Madre divina si è umilmente sottomessa per tutta
la sua vita poiché doveva preparare i pasti per la Santa Famiglia. È solo l’inquietudine della sua ardente ospite che Egli vorrebbe correggere.
Santa Teresa di Lisieux
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Postato da: giacabi a 09:35 |
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preghiere, maria, steresina
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Come la preghiera è la voce dell'uomo rivolta a Dio così la rivelazione è la voce di Dio rivolta all'uomo
J.H. Newman
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Postato da: giacabi a 19:41 |
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preghiere, newman
Fa splendere il Tuo volto
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Stai con me, e io inizierò a risplendere come tu splendi;
a risplendere fino ad essere luce per gli altri.
La luce, o Gesù, verrà tutta da te: nulla sarà merito mio.
Sarai tu a risplendere, attraverso di me, sugli altri.
J.H. Newman
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Postato da: giacabi a 19:37 |
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preghiere, newman
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di essere forte per eseguire progetti grandiosi:
Egli mi rese debole per conservarmi nell'umiltà. Domandai a Dio che mi desse la salute per realizzare grandi imprese: egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio. Gli domandai la ricchezza per possedere tutto: mi ha fatto povero per non essere egoista. Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me: egli mi ha dato l'umiliazione perché io avessi bisogno di loro. Domandai a Dio tutto per godere la vita: mi ha lasciato la vita perché potessi apprezzare tutto. Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo, ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno e quasi contro la mia volontà. Le preghiere che non feci furono esaudite. Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini nessuno possiede quello che ho io!
Kirk Kilgour
Kirk
Kilgour, nazionale americano e Campione d'Italia con la squadra romana
dell'Ariccia: una brillante carriera spezzata da un tragico incidente
che avvenne nel 1976. Durante alcuni esercizi di riscaldamento cadde,
provocandosi la lussazione di una vertebra cervicale con conseguente
totale paralisi degli arti.
Ma
lui non si è mai arreso: 26 anni su una sedia a rotelle, dimostrando
forza, volontà e coraggio tali, da fare invidia ad un campione in piena
attività. E come nello sport, in cui la sconfitta fa parte del gioco,
egli ha vissuto la "sconfitta" dell'infortunio in positivo, traendone
spunto e coraggio agonistico per lottare ancora e tornare a vincere.
E il 12 luglio 2002, dopo tanti anni di lotta, il suo cuore si è fermato ... ma in noi resta vivo il suo ricordo.
La
Preghiera che ci ha lasciato rivela la straordinaria ricchezza
interiore di un uomo che ha saputo sempre affrontare la vita con
serenità e con autentico spirito sportivo.
Arrivederci KIRK ... sarai sempre con noi
in sedia a rotelle di fronte al Papa
durante il Giubileo dei malati a Roma.
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Postato da: giacabi a 18:08 |
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preghiere
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il frutto del silenzio è la preghiera,
il frutto della preghiera è la fede, il frutto della fede è l’amore, il frutto dell’amore è il servizio, il frutto del servizio è la pace.
IL FRUTTO DEL SILENZIO E’ LA PREGHIERA
Comincio sempre la mia preghiera in silenzio, perché è nel silenzio del cuore che Dio parla. Dio è amico del
silenzio: dobbiamo ascoltare Dio perché ciò che conta non è quello che
diciamo noi, ma quello che Egli dice a noi e attraverso di noi
La preghiera alimenta l’anima: essa sta all’anima come il sangue sta al corpo, e porta più vicini a Dio. Dona inoltre un cuore limpido e puro.
Un cuore limpido può vedere Dio, può parlare a Dio e può vedere l’amore
di Dio negli altri. Quando hai un cuore limpido, vuol dire che sei
aperto e onesto con Dio, che non Gli stai nascondendo nulla, e ciò
consente a Lui di prendere da te quello che vuole. […]
Esiste
un solo Dio ed Egli è il Dio di tutti. E’ importante, dunque, che
ognuno venga considerato uguale davanti a Lui. Ho sempre detto che
dovremmo aiutare un hindu a diventare un hindu migliore, un musulmano
migliore, un cattolico a diventare un cattolico migliore.
IL FRUTTO DELLA PREGHIERA E’ LA FEDE
Dio è ovunque e in ogni cosa e senza di Lui non possiamo esistere. Io non ho mai dubitato dell’esistenza di Dio, nemmeno per un momento, ma so che talune persone sono dubbiose.
Se non credi in Dio, puoi aiutare gli altri facendo opere d’amore, e i
frutti di queste opere saranno le grazie che entrano nella tua anima.
Comincerai allora, lentamente, ad aprirti e a desiderare la gioia di amare Dio. […]
Siamo
tutti capaci di fare il bene e il male. Non siamo nati cattivi: ognuno
ha dentro qualcosa di buono. Alcuni lo nascondono, altri lo trascurano,
ma c’è. Dio ci ha creati per amare ed essere amati, e la prova a cui Dio ci sottopone sta nel vedere se scegliamo una strada o l’altra.
Qualsiasi negligenza nell’amare può indurre a dire «si» al male, e
quando ciò avviene, non abbiamo idea di quanto si possa diffondere.
Questo è triste. Se qualcuno sceglie il male, si erge un ostacolo tra
quella persona e Dio: e chi è gravato da quel fardello non riesce più a
vedere Dio chiaramente. Ecco perché dobbiamo evitare qualsiasi tipo di
tentazione che ci distruggerà. La preghiera ci dà la forza per
sconfiggere le tentazioni: se siamo vicini a Dio diffondiamo gioia e
amore su chiunque sia intorno a noi.
Se
il male si impossessa di qualcuno, questi, a sua volta può diffondere
il male intorno a sé. Se siamo vicini a persone di questo tipo, dobbiamo
provare ad aiutarle, e mostrare loro che anch’esse stanno a cuore a
Dio. Prega intensamente per favorire il loro riavvicinamento alla
preghiera, di modo che possano vedere ancora Dio in se stesse, per
poterLo poi vedere negli altri. È
questo che aiuta la persona cattiva, perché tutti, indistintamente,
sono stati creati dalla stessa mano amorevole. L’amore di Cristo è
sempre più forte del male nel mondo, e dunque abbiamo bisogno di amare e
di essere amati: è tanto semplice. Non dovrebbe essere una conquista
così dura. […]
IL FRUTTO DELLA FEDE E’ L’AMORE
La
peggiore malattia dell’Occidente oggi non è la tubercolosi o la lebbra,
ma è il non sentirsi desiderati né amati, il sentirsi abbandonati. La
medicina può guarire le malattie del corpo, ma l’unica cura per la
solitudine, la disperazione e la mancanza di prospettive è l’amore. Vi sono molte persone al mondo che muoiono per un pezzo di pane, ma
un numero ancora maggiore muore per mancanza d’amore. E la povertà in
Occidente assume forme nuove: non è solo solitudine, ma anche povertà
spirituale. Vi è fame d’amore, e vi è fame di Dio. […]
L’amore
non è accondiscendente, e la carità non ha nulla a che vedere con la
pietà: è amore. Carità e amore sono la stessa cosa. Con la carità dai amore: perciò non limitarti a dare denaro, ma invece tendi la mano. […]
L’amore
non ha senso se non viene condiviso. L’amore deve venire posto
all’opera. Devi amare senza aspettative, fare qualche cosa per l’amore
fine a se stesso, non per quello che ne potrai ricevere in cambio. Se ti
attendi qualche forma di ricompensa, non è amore: l’amore vero è amare
senza condizioni e senza aspettative. […]
Ciò
che conta non è quanto fai, ma quanto amore metti in ciò che fai e
condividi con gli altri. Cerca di non giudicare gli altri. Se giudichi
gli altri, non stai dando nessun amore. Piuttosto, cerca di aiutarli
comprendendo quali sono le loro esigenze e agendo per farvi fronte. […]
Dobbiamo
crescere nell’amore, e per farlo dobbiamo continuare ad amare e amare e
a dare e dare finché non ci fa male – come ha fatto Gesù. Fare cose ordinarie con straordinario amore: piccole cose, come assistere i malati e i senzatetto, chi è solo o non è stato desiderato, lavare e pulire per loro
Devi dare ciò che ti costa qualcosa. Quindi, non significa solo donare ciò di
cui puoi fare a meno, ma ciò di cui non puoi fare a meno o di cui non
vorresti fare a meno, qualcosa che ti piaccia davvero. Allora il tuo
dono diviene un sacrificio, che avrà valore davanti a Dio. Qualsiasi sacrificio è utile se viene fatto con amore
Anche questo dare finché non ti fa male – questo sacrificio – fa parte di quello che io chiamo amore in azione. […]
La parola d’ordine dei primi cristiani era «gioia», e dunque continuiamo a servire il Signore con gioia. […]
La
gioia è amore, la gioia è preghiera, la gioia è forza. Dio ama chi dà
con gioia; se tu dai con gioia, dai sempre di più. Un cuore allegro è il
risultato di un cuore ardente d’amore
Le
opere d’amore sono sempre opere di gioia. Non abbiamo bisogno di
cercare la felicità: se possediamo l’amore per gli altri, ci verrà data.
È il dono di Dio.
IL FRUTTO DELL’AMORE È IL SERVIZIO
La preghiera attiva è amore, e l’amore attivo è il servizio. Cerca in ogni momento di dare incondizionatamente qualsiasi cosa di cui una persona abbia bisogno. L’importante
è fare qualche cosa (per quanto piccola) e dimostrare con le proprie
azioni, donando il proprio tempo, che si vuol bene. A
volte vorrà dire impegnarsi in un lavoro fisico (come facciamo nelle
nostre Case per i malati e i moribondi), altre volte offrire sostegno
spirituale a chi se ne sta sempre chiuso in casa. Se un malato vuole
medicine, dagli medicine, se ha bisogno di conforto, confortalo.
Siamo tutti figli di Dio, perciò è importante condividere i Suoi doni. […]
Il
nostro lavoro è costante, le nostre Case sono piene. I problemi dei
poveri continuano, e quindi continua il nostro lavoro. Eppure tutti, non
solo i Missionari della Carità, possono fare qualcosa di buono per Dio
andando incontro ai poveri dei loro paesi. Non vedo alcuna esitazione ad
aiutare gli altri, vedo solo gente piena d’amore di Dio che vuole
compiere opere d’amore. È questo il futuro – questo è il desiderio di
Dio, che noi dobbiamo servire per mezzo dell’amore nell’azione, e
dobbiamo lasciarci ispirare dallo Spirito Santo ad agire quando vi siamo
chiamati
Non saremmo in grado di svolgere il nostro lavoro senza i volontari. Vengono da molte esperienze, culture e fedi diverse, ma noi chiediamo loro solo di essere in grado di dare amore e tempo agli altri
IL FRUTTO DEL SERVIZIO È LA PACE
Le opere dell’amore sono sempre opere di pace. Ogni volta che dividerai il tuo amore con gli altri, ti accorgerai della pace che giunge a te e a loro. Dove c’è pace c’è Dio; è così che Dio tocca le nostre vite e mostra il Suo amore per noi, riversando pace e gioia nei nostri cuori. […]
Abbiamo diritto di vivere felici e in pace. Siamo
stati creati per questo – per essere felici- e possiamo trovare la vera
felicità e la vera pace solo quando siamo in un rapporto d’amore con
Dio: vi è gioia nell’amare Dio, vi è grande felicità
nell’amarLo. Molti pensano, specie in Occidente, che il denaro renda
felici. Io penso invece sia più difficile essere felice se sei ricco,
perché ti è più difficile vedere Dio: hai troppe altre cose a cui
pensare . Se tuttavia Dio ti ha dato il dono della ricchezza,
allora usala per i Suoi scopi:aiutare gli altri, aiutare i poveri,
creare posti di lavoro, dare lavoro agli altri. Non sprecare la tua
ricchezza: anche avere cibo, una casa, dignità, libertà, salute e
istruzione sono tutti doni di Dio, ed è questo il motivo per cui dobbiamo aiutare chi è meno fortunato di noi. […]
È soltanto Dio che ha il potere di donare e di togliere: condividi dunque tutto ciò che ti è stato dato, compreso te stesso. […]
Madre Teresa Il cammino semplice Milano Oscar Mondadori 2001
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Postato da: giacabi a 18:44 |
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preghiere, madre teresa
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Postato da: giacabi a 20:51 |
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preghiere, madre teresa
DOMENICA 30 MARZO
"Domenica della Divina Misericordia"
DECRETO
Si annettono Indulgenze ad atti di culto compiuti in onore
della Divina Misericordia
"La tua misericordia, o Dio, non conosce limiti e infinito è il tesoro della tua bontà..." (Orazione dopo l'Inno "Te Deum") e "O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono..." (Orazione della Domenica XXVI del Tempo Ordinario),
umilmente e fedelmente canta la Santa Madre Chiesa. Infatti l'immensa
condiscendenza di Dio, sia verso il genere umano nel suo insieme sia
verso ogni singolo uomo, splende in modo speciale quando dallo stesso
Dio onnipotente sono rimessi peccati e difetti morali e i colpevoli sono
paternamente riammessi alla sua amicizia, che meritatamente avevano
perduta.
I
fedeli con intimo affetto dell'animo sono da ciò attratti a commemorare
i misteri del perdono divino ed a celebrarli piamente, e comprendono
chiaramente la somma convenienza, anzi la doverosità che il Popolo di
Dio lodi con particolari formule di preghiera la Divina Misericordia e,
al tempo stesso, adempiute con animo grato le opere richieste e
soddisfatte le dovute condizioni, ottenga vantaggi spirituali derivanti
dal Tesoro della Chiesa. "Il mistero pasquale è il vertice di questa
rivelazione ed attuazione della misericordia, che è capace di
giustificare l'uomo, di ristabilire la giustizia nel senso di
quell'ordine salvifico che Dio dal
principio aveva voluto nell'uomo e mediante l'uomo, nel
mondo" (Lett. enc. Dives in Misericordia, 7).
Invero
la Misericordia Divina sa perdonare anche i peccati più gravi, ma nel
farlo muove i fedeli a concepire un dolore soprannaturale, non meramente
psicologico, dei propri peccati, così che, sempre con l'aiuto della
grazia divina, formulino un fermo proposito di non peccare più. Tali
disposizioni dell'animo conseguono effettivamente il perdono dei peccati
mortali quando il fedele riceve fruttuosamente il sacramento della
Penitenza o si pente dei medesimi mediante un atto di perfetta carità e
di perfetto dolore, col proposito di accostarsi quanto prima allo stesso
sacramento della Penitenza: infatti Nostro Signore Gesù Cristo
nella parabola del figliuol prodigo ci insegna che il peccatore deve
confessare la sua miseria a Dio dicendo: "Padre, ho peccato contro
il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo
figlio" (Lc 15, 18-19), avvertendo che questo è opera di Dio: "era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato" (Lc 15; 32).
Perciò con provvida sensibilità pastorale il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II,
per imprimere profondamente nell'animo dei fedeli questi precetti ed
insegnamenti della fede cristiana, mosso dalla dolce considerazione del
Padre delle Misericordie, ha voluto che la seconda Domenica di Pasqua fosse dedicata a ricordare con speciale devozione questi doni della grazia, attribuendo a tale Domenica la denominazione di "Domenica della Divina Misericordia" (Congr. per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Decr. Misericors et miserator, 5 Maggio 2000).
Il
Vangelo della seconda Domenica di Pasqua narra le cose mirabili
compiute da Cristo Signore il giorno stesso della Risurrezione nella
prima apparizione pubblica: "La sera di quello stesso giorno, il
primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si
trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in
mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". Detto questo, mostrò loro le
mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù
disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me,
anch'io mando voi". Dopo aver detto questo, alitò su di loro e
disse: "Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati
saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi"" (Gv 20, 19-23).
Per far sì che i fedeli vivano con intensa pietà questa celebrazione, lo stesso Sommo Pontefice ha stabilito che la predetta Domenica sia arricchita dell'Indulgenza Plenaria,
come più sotto sarà indicato, affinché i fedeli possano ricevere più
largamente il dono della consolazione dello Spirito Santo e così
alimentare una crescente carità verso Dio e verso il prossimo, e,
ottenuto essi stessi il perdono di Dio, siano a loro volta indotti a
perdonare prontamente i fratelli.
Così
i fedeli osserveranno più perfettamente lo spirito del Vangelo,
accogliendo in sé il rinnovamento illustrato e introdotto dal Concilio
Ecumenico Vaticano II: "I cristiani, ricordando le parole del
Signore: "da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se
avrete amore gli uni per gli altri" (Gv 13, 35), niente possono
desiderare più ardentemente che servire con sempre maggiore generosità
ed efficacia gli uomini del mondo contemporaneo... Il Padre vuole che
noi riconosciamo ed efficacemente amiamo in tutti gli uomini Cristo
fratello, tanto con la parola che con l'azione" (Cost. past. Gaudium et spes, 93).
Il
Sommo Pontefice pertanto, animato da ardente desiderio di favorire al
massimo nel popolo cristiano questi sensi di pietà verso la Divina
Misericordia, a motivo dei ricchissimi frutti spirituali che da ciò si
possono sperare, nell'Udienza concessa il giorno 13 giugno 2002 ai
sottoscritti Responsabili della Penitenzieria Apostolica, Si è degnato
di largire Indulgenze nei termini che seguono:
Si concede l'Indulgenza plenaria alle consuete condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo l'intenzione del Sommo Pontefice) al
fedele che nella Domenica seconda di Pasqua, ovvero della "Divina
Misericordia", in qualunque chiesa o oratorio, con l'animo totalmente
distaccato dall'affetto verso qualunque peccato, anche veniale, partecipi
a pratiche di pietà svolte in onore della Divina Misericordia, o almeno
reciti, alla presenza del SS.mo Sacramento dell'Eucaristia,
pubblicamente esposto o custodito nel tabernacolo, il Padre Nostro e il
Credo, con l'aggiunta di una pia invocazione al Signore Gesù
Misericordioso (p. e. "Gesù Misericordioso, confido in Te").
Si concede l'Indulgenza parziale al fedele che, almeno con cuore contrito, elevi al Signore Gesù Misericordioso una delle pie invocazioni legittimamente approvate.
Inoltre
i naviganti, che compiono il loro dovere nell'immensa distesa del mare;
gli innumerevoli fratelli, che i disastri della guerra, le vicende
politiche, l'inclemenza dei luoghi ed altre cause del genere, hanno
allontanato dal suolo patrio; gli infermi e coloro che li assistono e
tutti coloro che per giusta causa non possono abbandonare la casa o
svolgono un'attività non differibile a vantaggio della comunità,
potranno conseguire l'Indulgenza plenaria nella Domenica della Divina
Misericordia, se con totale detestazione di qualunque peccato, come è
stato detto sopra, e con l'intenzione di osservare, non appena sarà
possibile, le tre consuete condizioni, reciteranno, di fronte ad una pia
immagine di Nostro Signore Gesù Misericordioso, il
Padre Nostro e il Credo, aggiungendo una pia invocazione al Signore
Gesù Misericordioso (p.e. "Gesù Misericordioso, confido in Te").
Se
neanche questo si potesse fare, in quel medesimo giorno potranno
ottenere l'Indulgenza plenaria quanti si uniranno con l'intenzione
dell'animo a coloro che praticano nel modo ordinario l'opera prescritta
per l'Indulgenza e offriranno a Dio Misericordioso
una preghiera e insieme le sofferenze delle loro infermità e gli
incomodi della propria vita, avendo anch'essi il proposito di adempiere
non appena possibile le tre condizioni prescritte per l'acquisto
dell'Indulgenza plenaria.
I
sacerdoti, che svolgono il ministero pastorale, soprattutto i parroci,
informino nel modo più conveniente i loro fedeli di questa salutare
disposizione della Chiesa, si prestino con animo pronto e generoso ad
ascoltare le loro confessioni, e nella Domenica della Divina
Misericordia, dopo la celebrazione della Santa Messa o dei Vespri, o
durante un pio esercizio in onore della Divina Misericordia, guidino,
con la dignità propria del rito, la recita delle preghiere qui sopra
indicate; infine, essendo "Beati i misericordiosi, perché troveranno
misericordia" (Mt 5, 7), nell'impartire la catechesi spingano soavemente
i fedeli a praticare con ogni possibile frequenza opere di carità o di
misericordia, seguendo l'esempio e il mandato di Cristo Gesù, come è
indicato nella seconda concessione generale dell'"Enchiridion
Indulgentiarum".
Il presente Decreto ha vigore perpetuo. Nonostante qualunque contraria disposizione. Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica, il 29 giugno 2002, nella solennità dei santi Apostoli Pietro e Paolo 2002.
LUIGI DE MAGISTRIS
Arcivescovo tit. di Nova Pro-Penitenziere Maggiore
GIANFRANCO GIROTTI, O.F.M. Conv.
Reggente
grazie a:Cometinalucente
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Postato da: giacabi a 15:19 |
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preghiere
La formula della santità
di S. Alberto Magno
***
«Volere tutto ciò che io voglio per la gloria di Dio, come Dio vuole per la sua gloria tutto ciò che Egli vuole ».
S. Alberto Magno a M.
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Postato da: giacabi a 19:46 |
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preghiere, salberto magno
Preghiera
di S. Alberto Magno
***
«Signore
Gesù Cristo, che sei venuto in questo mondo per salvare i peccatori,
congiungi la mia anima a te, unico vero sposo e bene insostituibile: fa
che essa per tuo amore trascuri i sette mariti, cioè le sette arti
liberali, e non si dedichi più alle scienze che si acquistano con lo
studio. Viva invece con
fede, speranza e carità secondo l'insegnamento della Sacra Scrittura e
nell'annuncio della tua Parola, svolga il suo ministero durante questo
pellegrinaggio terreno e possa aderire a Te con piena conoscenza e amore. E
quando finalmente la carità sarà perfetta per la conformità al fine,
l'elevatezza delle virtù e l'osservanza dei tuoi precetti, essa invaderà
tutta l'anima e la trasformerà in modo che non potrà amare niente altro
all'infuori di Te, e giungerà a vedere le cose non più nella loro
immagine, ma in Te, che sei somma verità. Allora
le forze dell'intelletto le permetteranno di riconoscere perfettamente
Te, Dio e Uomo, invisibile ma visibile nel prossimo.».
S. Alberto Magno
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Postato da: giacabi a 19:33 |
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preghiere, salberto magno
Preghiera per l'imprevisto
***.
O Dio dell'imprevisto,
fa' ch'io non tema mai
l'imprevisto
l'inconsueto
l'impensato
poiché proprio Tu fosti tutto ciò
e feristi il cuore degli uomini
con la tua assoluta Novità.
Scioglimi il cuore
perché anch'io sappia
sorprendermi e sorprendere
per diversità di pensiero
novità di vita
fantasia d'amore
prontezza di fronte al male.
Fa' che un pochino almeno ti somigli,
o Dio dell'imprevisto,
che nel tuo Figlio
desti il giro ad un mondo rappreso
e senza senso.
Fa' ch'io diventi immagine e strumento
della tua Buona Novità.
Léon Bloy, (1846-1920)
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Postato da: giacabi a 16:57 |
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preghiere, bloy
Cristo non ha mani
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Postato da: giacabi a 16:10 |
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chiesa, preghiere
Pregate e perdonate
***
La gente mi chiede quale consiglio abbia da dare alle coppie sposate che faticano a tenere in vita la loro relazione. Rispondo sempre: "Pregate e perdonate"; e alle madri sole senza alcun sostegno: "Pregate e perdonate".
Madre Teresa di Calcutta
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Postato da: giacabi a 08:45 |
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preghiere, madre teresa
La stella polare
***
Chiunque
tu sia, che nel flusso di questo tempo ti accorgi che, più che
camminare sulla terra, stai come ondeggiando tra burrasche e tempeste,
non distogliere gli occhi dallo splendore di questa stella, se non vuoi essere sopraffatto dalla burrasca! Se si alzano i venti delle tentazioni, se cozzi contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria. Se sei sbattuto dalle onde della superbia, dell'ambizione, della calunnia, della gelosia, guarda la stella, invoca Maria. Se l'ira o l'avarizia, o le lusinghe della carne hanno scosso la navicella del tuo animo, guarda Maria. Se
turbato dalla enormità dei peccati, se confuso per l'indegnità della
coscienza, se atterrito dalla paura del giudizio, cominci ad essere
inghiottito dal baratro della tristezza e dall'abisso della
disperazione, pensa a Maria. Nei pericoli, nelle angosce, nei dubbi,
pensa a Maria, implora Maria. Non si allontani dalla tua
bocca, non si allontani dal tuo cuore, e per ottenere l'aiuto della sua
preghiera, non dimenticare l'esempio della sua vita. Seguendo lei non puoi smarrirti, pregando lei non puoi disperare, pensando a lei non puoi sbagliare. Se
lei ti sorregge non cadi, se lei ti protegge non cedi alla paura, se
lei ti guida non ti logori, se lei ti è propizia raggiungi la
meta. San Bernardo di Chiaravalle «Respice stellam, voca Maria»
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Postato da: giacabi a 18:40 |
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preghiere, maria
Amarti di un amore disinteressato
***
Mio Dio, ti amo!
Non è per il cielo che io ti amo.
Né perché coloro che non ti amano
tu li punisci con il fuoco eterno.
La croce, mio Gesù: tu mi hai stretto sul tuo cuore.
Hai sopportato i chiodi, il colpo di lancia,
il colmo della vergogna, dolori senza numero,
il sudore e l'angoscia, la morte...
Tutto questo per me,
al mio posto, per i miei peccati.
Allora, Gesù, che tanto ami,
perché non amarti di un amore disinteressato,
dimentico del cielo e dell'inferno,
non per ricevere ricompensa,
ma semplicemente come tu mi hai amato.
Così mi hai amato,
così ti amerò,
solo perché tu sei il mio re,
solo perché tu sei il mio Dio.
San Francesco Saverio: TA 346-47.
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Postato da: giacabi a 15:31 |
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preghiere, gesù
Il silenzio
***
“La religiosa (penso di poter dire “ogni persona”) che non rispetta il silenzio, non giungerà mai alla santità, cioè non diventerà santa. Se per caso accade che per suo mezzo parla lo Spirito di Dio, allora non è lecito tacere. Ma per poter ascoltare la voce di Dio bisogna avere la quiete nell’anima ed osservare il silenzio:
non un silenzio tetro, ma il silenzio interiore, cioè il raccoglimento
in Dio. Si possono dire molte cose e non interrompere il silenzio, ed al
contrario si può parlare poco ed infrangere continuamente il silenzio.
Oh! Che danni irreparabili provoca l’inosservanza del silenzio! Si fanno
molti torti al prossimo ma soprattutto alla propria anima. Secondo il
mio pensiero e la mia esperienza, la regola del silenzio dovrebbe essere
al primo posto. Iddio non
si dona a un’anima ciarliera che come un fuco nell’alveare ronza molto,
ma non produce miele. Un’anima che chiacchiera molto è vuota nel suo
interno”
Faustina Kowalska, santa polacca
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Postato da: giacabi a 20:44 |
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preghiere
Madre dolorosa
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Era là, in piedi, la madre dolorosa.
La tenebra cupa, cieca, sorda, terribile, grondava da ogni parte intorno al Golgota. O Cristo! La luce si fece buia quando tu le fosti tolto, e il tuo ultimo respiro portò via ogni chiarore. La Madre era là, in piedi, vicino al patibolo! E io mi dissi: Ecco il dolore!, e mi accostai. "Che cosa tieni, le dissi, fra le tue dita divine?". Allora, ai piedi del Figlio, sanguinante per il colpo di lancia, essa levò la mano destra e l'aprì in silenzio, e vidi nella sua mano la stella del mattino.
Victor Hugo, Les contemplations,
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Postato da: giacabi a 14:51 |
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preghiere, maria
A te Maria
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A te, Maria, fonte della vita, si accosta la mia anima assetata.
A te, tesoro di misericordia, ricorre con fiducia la mia miseria. Come sei vicina, anzi intima al Signore! Egli abita in te e tu in lui. Nella tua luce, posso contemplare la luce di Gesù, sole di giustizia. Santa Madre di Dio, io confido nel tuo tenerissimo e purissimo affetto. Sii per me mediatrice di grazia presso Gesù, nostro salvatore. Egli ti ha amata sopra tutte le creature, e ti ha rivestito di gloria e di bellezza. Vieni in aiuto a me che sono povero e fammi attingere alla tua anfora traboccante di grazia.
S. Bernardo di Chiaravalle
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Postato da: giacabi a 14:11 |
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preghiere, maria
Il mio sì
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Io sono creato per fare e per essere qualcuno
per cui nessun altro è creato. Io occupo un posto mio nei consigli di Dio, nel mondo di Dio: un posto da nessun altro occupato. Poco importa che io sia ricco, povero disprezzato o stimato dagli uomini: Dio mi conosce e mi chiama per nome. Egli mi ha affidato un lavoro che non ha affidato a nessun altro. Io ho la mia missione. In qualche modo sono necessario ai suoi intenti tanto necessario al posto mio quanto un arcangelo al suo. Egli non ha creato me inutilmente. Io farò del bene, farò il suo lavoro. Sarò un angelo di pace un predicatore della verità nel posto che egli mi ha assegnato anche senza che io lo sappia, purché io segua i suoi comandamenti
John Henry Newman
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Postato da: giacabi a 13:57 |
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preghiere, newman
Attirami a Te
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Madre amatissima, ecco la mia preghiera: chiedo
a Gesù di attirarmi nelle fiamme del suo amore, di unirmi così
strettamente a Lui, che Egli viva ed agisca in me. Sento che quanto più
il fuoco dell’amore infiammerà il mio cuore, quanto più dirò: «Attirami»,
tanto più le anime che si avvicineranno a me (povero piccolo rottame di
ferro inutile, se mi allontanassi dalla fornace divina) correranno
anch’esse velocemente all’effluvio dei profumi del loro Amato, perché
un’anima infiammata di amore non può restare inattiva; senza dubbio come
santa Maddalena lei se ne sta ai piedi di Gesù, ascolta la sua parola
dolce e infiammata. Sembrando non dar niente, dà molto di più di Marta che si agita per molte cose e vorrebbe che la sorella l’imitasse. Non
sono sicuramente i lavori di Marta che Gesù biasima: a questi lavori la
sua Madre divina si è umilmente sottomessa per tutta la sua vita poiché
doveva preparare i pasti per la Santa Famiglia. È solo l’inquietudine
della sua ardente ospite che Egli vorrebbe correggere.
Santa Teresa di Lisieux
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Postato da: giacabi a 06:39 |
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preghiere
Sulla natività di Cristo.
«Il Signore venne in lei
per farsi servo.
Il Verbo venne in lei
per tacere nel suo seno.
Il fulmine venne in lei
per non fare rumore alcuno.
Il pastore venne in lei
ed ecco l’Agnello nato,
che sommessamente piange.
Poiché il seno di Maria
ha capovolto i ruoli:
Colui che creò tutte le cose
ne è entrato in possesso, ma povero.
L’Altissimo venne in lei (Maria),
ma vi entrò umile.
Lo splendore venne in lei,
ma vestito con panni umili.
Colui che elargisce tutte le cose
conobbe la fame.
Colui che abbevera tutti
conobbe la sete.
Nudo e spogliato uscì da lei,
egli che riveste (di bellezza) tutte le cose»
Sant’Efrem Inno De Nativitate
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Postato da: giacabi a 12:08 |
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natale, preghiere
Deus ti salvet Maria
L’ave Maria in sardo
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Postato da: giacabi a 21:24 |
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preghiere, maria
Signore, donami una buona digestione
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Signore, donami una buona digestione
e anche qualcosa da digerire. Dammi la salute del corpo e il buon umore necessario per mantenerla. Donami, Signore, un'anima semplice che sappia far tesoro di tutto ciò che è buono e non si spaventi alla vista del male ma, piuttosto, trovi sempre il modo di rimettere le cose a posto. Dammi un'anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri, i lamenti, e non permettere che mi crucci eccessivamente per quella cosa troppo ingombrante che si chiama IO. Dammi, Signore, il senso del buonumore. Concedimi la grazia di comprendere uno scherzo per scoprire nella vita un po’ di gioia e farne parte anche agli altri. Tommaso Moro |
Postato da: giacabi a 20:14 |
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preghiere
Conforto della carogna
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No, non banchetterò di te, o disperazione,
conforto della carogna;
E non scioglierò - per quanto lente possano essere
queste ultime fibre d'uomo
In me, e neppure, assai stanco, assai stanco,
griderò: "più non posso". Io posso;
Qualcosa posso, sperare, desiderare che venga giorno,
non scegliere di non essere.
Ma oh, Tu terribile,
perché hai voluto spietato far sentire su di me
Il peso del tuo piede destro che fa contorcere il mondo? gravare su di me una zampa di leone? Scrutare con profondi occhi voraci le mie ossa contuse?
e scuotere,
In turbini di tempesta, me qui rammucchiato;
me anelante di poterti evitare e fuggire?
Ma oh, Tu terribile,
perché hai voluto spietato far sentire su di me
Il peso del tuo piede destro che fa contorcere il mondo? gravare su di me una zampa di leone? Scrutare con profondi occhi voraci le mie ossa contuse?
e scuotere,
In turbini di tempesta, me qui rammucchiato;
me anelante di poterti evitare e fuggire?
Per Anzi in tutta quella sofferenza, in quel tumulto, dacché (sembra) baciai la verga,
La mano piuttosto, il mio cuore, oh guarda! avviluppò forza, raccolse gioia, vorrebbe ridere, rallegrarsi. Rallegrarsi per chi tuttavia? per l'eroe il cui tocco celeste mi scagliò giù, il cui piede mi calpestò? O per me che ho lottato contro di lui?
O per quale dei due? Per l'uno e l'altro?
Quella notte, quell'anno di oscurità ora passata, io misero giacqui, lottando (mio Dio!) Gerard Manley Hopkins a P |
Postato da: giacabi a 18:34 |
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preghiere
“Preghiera di un ateo credente”?
“L’han provato i ciclotroni nei laboratori, lo dan per sicuro negli auditori: di cromosomi ed elettroni è pieno il mondo,
non c’è proprio posto per Te. Che me n’importa?
Sopravvivenze e frode del pretume. Eppure ti scongiuro, Dio mio: sii per me almeno qualche cosa! Quanto vuoi debole e miserello, non tutto-misericorde e onnisciente, non tutto-amoroso e provvidente, sii pur sordastro e tardo nel reagire. Signore, mi basta ben poco, una piccolezza, non me la negare: per amor di Dio, sii onniveggente! Per favore, ti scongiuro, vedi! Vedi soltanto, semplicemente vedi, vedi continuamente, a tutt’occhi vedi quanto nel mondo si fa pro e contro. D’una sola cosa ti devi occupare: vedi ciò che faccio io - che fanno gli altri. Son disposto a farti sconto: se ti è difficile vedere proprio tutto, vedi almeno di tutto un centesimo, sii almeno per questo, Signore! A viver senza uno che veda più non ce la faccio. Perciò grido a squarciagola: Padre!! Io non prego, io esigo: sii!. Sussurro e urlo a perdifiato: Sii, Padre, Sii! No, non pretendo, ti scongiuro: Sii!!!!”
Aleksandr Zinov’ev (da Cime abissali, trad. di G. Venturi, Adelphi,)
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Postato da: giacabi a 16:22 |
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preghiere
Solo Dio basta
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“Niente ti turbi, niente ti spaventi…chi ha Dio non manca di niente… solo Dio basta”
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Postato da: giacabi a 21:00 |
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perle, preghiere
Preghiera al crocifisso
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Cristo non ha più mani,
ha soltanto le nostre mani per fare le sue opere.
Cristo non ha più piedi,
ha soltanto i nostri piedi per andare oggi agli uomini.
Cristo non ha più voce,
ha soltanto la nostra voce per parlare oggi di sé.
Cristo non ha più forze,
ha soltanto le nostre forze per guidare gli uomini a sé.
Cristo non ha più Vangeli
che essi leggano ancora.
Ma ciò che facciamo in parole e opere
è l’evangelio che si sta scrivendo.
Mario Pomilio
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