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mercoledì 22 febbraio 2012

senso religioso4


Eccezionale
***
Noi sentiamo una cosa eccezionale quando corrisponde alle esigenze più profonde per le quali viviamo e ci muoviamo. Ci sono delle esigenze profonde che danno scopo al vivere, al ragionare, al muoversi: quando qualcosa corrisponde al criterio per cui si vive e si giudica tutto, quando corrisponde ai criteri con cui la vita è vissuta, vorrebbe essere vissuta, quando corrisponde ai desideri più profondi del cuore, quando corrisponde a quello che la Scuola di Comunità chiama “esperienza elementare”, quando corrisponde alle esigenze più profonde del cuore, cioè quelle con cui si vive tutto e si giudica di tutto, quando corrisponde alle esigenze più naturali e compiute del cuore, quando realizza ciò che la vita attende, allora è eccezionale. Per essere eccezionale un incontro deve corrispondere a quello che tu attendi. Quello che tu attendi dovrebbe essere naturale, ma è così impossibile che accada quello che tu attendi, che quando accade è una cosa eccezionale.”
don Giussani  da: Si può vivere così



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giussani, senso religioso


La ribellione dei giovani
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“La ribellione dei giovani è un'inconscia disperazione dietro la quale si nasconde la non pacifica nostalgia della religione.”
Habermas - Scuola di Francoforte”.



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habermas, senso religioso

martedì, 29 gennaio 2008

La religiosità


***
"La religiosità è riconoscere il Mistero, è la conoscenza, fino in fondo del reale. Scopriamo la religiosità soprattutto da come ci mettiamo nel reale e da come viviamo il reale fino a riconoscere il mistero presente. Come viene incontro il Mistero? Attraverso persone, avvenimenti, circostanze.
Ogni pezzo del reale è la modalità con cui Lui mi chiama, perché ogni cosa è segno. Segno di Colui che è la consistenza di tutto. La religiosità non è altro che la dipendenza da Dio. Soltanto coloro che si mettono in gioco con le loro domande,potranno sorprendersi di chi è Dio. Soltanto chi guarda il buio senza fondo potrà scoprire che al fondo c’è un Tu che fa rinascere.”
Don Carron giornata inizio d’anno Lombardia 2007


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carron, senso religioso

sabato, 26 gennaio 2008

canzoni

Povera voce
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 La canzone che ho chiesto agli amici  di cantare in cimitero mentre mettevano la bara di mia madre ( e 20 anni dopo quella di mio padre) dentro il loculo.


   
POVERA VOCE

M.Campi, Adriana Mascagni       

Povera voce di un uomo che non c'è
la nostra voce, se non ha più un perché:
deve gridare, deve implorare
che il respiro della vita non abbia fine
.

Poi deve cantare perchè la vita c'è,
tutta la vita chiede l'eternità;
non può morire, non può finire
la nostra voce che la vita chiede all'Amor
.

Non è povera voce di un uomo che non c'è,
la nostra voce canta con un perchè
.

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canti, senso religioso

mercoledì, 23 gennaio 2008

Il Significato del nostro esistere
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Stare al mondo così, stare al mondo come il tuo cane e il tuo gatto, cioè  senza il problema del rapporto con le stellesenza il  problema del rapporto con il destino, senza il problema del senso delle cose, di una felicità vera, senza il problema di conoscere la verità, di poterla in qualche modo riconoscere ed amare e, persino, costruire come operosità. Senza questo la vita dell'uomo è morte, non è vita, è il contrario della vita: «Tant'è amara che poco è più morte».”
Franco Nembrini da:Alla ricerca dell’io perduto1 Itaca

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senso religioso, nembrini

martedì, 01 gennaio 2008

Se Dio non esiste
tutto è permesso
***
 « A me, invece, il pensiero di Dio mi tormenta. Non fa che tormentarmi. E se Egli non esistesse? Se avesse ragione Rakltin, quando dice che è questa, nell'umanità, un'idea artificiale? Se Dio non c'è, l'uomo è il re della terra, della Creazione. Magnifico! Ma come farà ad essere virtuoso senza Dio? Ecco il busillis! lo me lo domando di continuo. Poiché l'uomo, allora, chi mai amerà? A chi sarà riconoscente, a chi canterà un inno? Rakltin dice che si può amare l'umanità anche senza Dio. Quel moccioso incimurrito lo può soltanto affermare, ma io non lo posso capire. Per Rakltin vivere è facile: «Tu, mi diceva oggi, occupati piuttosto dell'estensione dei diritti civili dell'uomo, o magari di quanto occorre fare perché la carne non aumenti di prezzo, con ciò dimostrerai il tuo amore per l'umanità in modo più semplice e immediato che con le tue filosofie ». Al che io risposi: «Ma tu stesso, se non credi in Dio, alzerai il prezzo della carne, se te ne verrà il destro, e guadagnerai un rublo per copeca ». Si adirò. Infatti che cos'è la virtù? rispondimi, Aleksjèj,  lo ho una virtu, il cinese un'altra: è dunque una cosa relativa. Oppure no? O non è relativa? Questione insidiosa! Tu non riderai, se dirò che per questo non ho dormito due notti. Ora mi meraviglio soltanto che gli uomini possano vivere senza mai pensare a questo. Vanità! Per Ivàn non c'è Dio. Egli ha una sua idea. Un'idea che non mi entra. Ma egli tace. lo credo che sia massone. Glie l'ho domandato: è stato zitto. Volevo bere dell'acqua alla sua fonte: è stato zitto. Una volta sola ha detto due parole. -Che cosa ha detto? -Aljòsa colse la palla al balzo. Io gli dico: Allora tutto è permesso, se è così? ».
Feodor Dostoevskij  I fratelli Karamazov Garzanti

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dostoevskij, senso religioso

lunedì, 31 dicembre 2007

L’uomo è rapporto di corrispondenza con l’Essere
***
«manifestamente l'uomo è qualcosa (che esiste) di essente. Come tale appartiene, allo stesso modo della pietra, dell'albero, dell'aquila al tutto dell'essere. Appartenere (gehoren) significa qui anche essere inserito nell'essere secondo un ordine. Ma il segno distintivo dell'uomo consiste in questo, che egli, come essenza pensante, aperto all'essere, è posto di fronte ad esso, resta riferito all'essere e gli corrisponde. L'uomo è propriamente questo rapporto di corrispondenza, ed è soltanto questo. "Soltanto": questa parola non indica una limitazione, ma un eccesso (...) Nell'uomo si impone un appartenere (gehoren) all'essere, un appartenere che si pone in ascolto (hort) dell'essere, perché ad esso è trasferita la sua proprietà (iibereignet). E l'essere? Pensiamo l'essere, secondo il suo senso iniziale, come presenza (Anwesen). L'essere non si presenta (west.. .an) né casualmente, né eccezionalmente all'uomo. L'essere è (west) e persiste in quanto si volge con il suo appello nella direzione dell'uomo. Soltanto l'uomo, infatti, aperto per l'essere, lascia che l'essere si avvicini come presenza. Tale presenza (An-wesen) ha bisogno (braucht) di una radura luminosa (Lichtung) e così, con questo bisogno (Brauchen), la sua proprietà resta trasferita all'essenza dell'uomo. Questo non vuoi dire che l'essere sia primariamente posto dall'uomo e soltanto da lui. Al contrario appare chiaro come uomo ed essere siano traspropriati (iibereignet) l'uno all'altro, appartengano l'uno all'altro».
 M. HElDEGGER, Identità e differenza, in «Aut-Aut. fin. 187-188 (1982)


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persona, heidegger, senso religioso

sabato, 29 dicembre 2007

L'angoscia dell'uomo moderno ***
*        « L'angoscia dell'uomo moderno (…) è dovuta in gran parte al sentimento di non avere più un simbolico punto di appoggio, un rifugio immediatamente sicuro, all'esperienza continuamente rinnovata di non trovare al mondo luogo alcuno di esistenza che appaghi lo spirito che esige un significato»
*       R. Guardini La  fine dell’epoca moderna


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guardini, senso religioso

giovedì, 27 dicembre 2007

Un solo viaggio possibile:
nel nostro mondo interiore
 ***
 " C'è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta, così come non credo che si viaggi per tornare. L'uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da sè stessi non si può fuggire. Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l'uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l'uomo deve poter viaggiare."

 Tarkowsky


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tarkovskij, senso religioso

martedì, 18 dicembre 2007

Tutti vogliono una cosa sola: strapparti la bandiera
 ***
Tutti vogliono una cosa sola:
strapparti la bandiera.
Ti convincono che non devi combattere,
 tanto c'è sempre da fare,
tanto: a letto, a teatro, in cucina,
sull'amaca, al ristorante, nel calduccio di casa tua.
E, poi, a loro sei utile per ingrossare il numero,
per nascondere quel Dio che sentono e temono:
a letto, a teatro, in cucina,
sull'amaca, al ristorante, nel calduccio di casa tua.
Ma quando in faccia gli getti il tuo scherno
e libero te ne vai e bello e forte,
come potranno sapere
a letto, a teatro, in cucina
che vi sono ancora degli uomini innamorati del cielo?».
Valentin Sokolov
grandissimo poeta russo contemporaneo, morto nel 1984 a 58 anni: era in campo di concentramento da quando ne aveva 21.



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negri, senso religioso

lunedì, 17 dicembre 2007

Il senso della vita
***
Esiste un solo problema filosofico veramente serio: il suicidio. Giudicare se la vita vale la spesa di essere vissuta o meno, è rispondere alla questione fondamentale della filosofia. Il resto, per esempio se il mondo ha tre dimensioni, se lo spirito ha nove categorie o dodici, sono questioni secondarie. Questi sono giochi; prima bisogna rispondere. E se è vero, come vuole Nietzsche,che un filosofo, per essere degno di stima, debba predicare con l’esempio, si comprende l’importanza di tale risposta, poiché essa precederà il gesto definitivo. [...] Vedo che molte persone muoiono perché reputano che la vita non valga la pena di essere vissuta. Ne vedo altre che si fanno paradossalmente uccidere per le idee o le illusioni che danno loro una ragione di vivere (ciò che si chiama ragione di vivere è allo stesso tempoun’eccellente ragione di morire). Giudico dunque che il senso della vita costituisca la più urgente delle questioni.Albert Camus – Il mito di Sisifo



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camus, senso religioso

sabato, 15 dicembre 2007

Hai un compito anima mia
***
Hai un compito, anima mia,
un grande compito, se vuoi.


Scruta seriamente te stessa,
il tuo essere, il tuo destino;
donde vieni e dove dovrai posarti;
cerca di conoscere se è vita quella che vivi
o se c'è qualcosa di più.


Hai un compito, anima mia,
purifica, perciò, la tua vita:
considera, per favore, Dio e i suoi misteri,
indaga cosa c'era prima di questo universo
e che cosa esso è per te,
da dove è venuto e qual sarà il suo destino
.


Ecco il tuo compito,
anima mia,
purifica, perciò, la tua vita.
Gregorio di Nazianzo


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senso religioso, gregorio nanzianzeno

mercoledì, 12 dicembre 2007

Il senso religioso
 ***
Ma O greggia mia che posi, oh te beata
Che la miseria tua, credo, non sai!
Quanta invidia ti porto!
Non sol perché d’affanno
Quasi libera vai; […]
Ma più perché giammai
Tedio non provi.
Quando tu siedi all’ombra, sovra l’erbe,
Tu se’ quieta e contenta;
E gran parte dell’anno
Senza noia consumi in quello stato.
Ed io pur seggo sovra l’erbe, all’ombra.
E un fastidio mi ingombra
La mente, ed uno spron quasi mi punge
Sì che, sedendo, più che mai son lunge
Da trovar pace o loco.
E pur nulla non bramo,
E non ho fino a qui cagion di pianto.
Quel che tu goda o quanto,
Non so già dir, ma fortunata sei.
Ed io godo ancor poco,
O greggia mia, né di ciò sol mi lagno.
Se tu parlar sapessi, io chiederei:
Dimmi, perché giacendo
A bell’agio, ozioso,
S’appaga ogni animale;
Me, s’io giaccio in riposo, il tedio assale?
 Giacomo Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia,

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leopardi, senso religioso


Strumento nelle mani di Qualcuno
***
Mi basta dentro il mio cuore sapere… che sono stato uno strumento puro, credo, nelle mani di Qualcuno sopra di me e di tutti. Il resto non ha importanza”.Pirandello 1935

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pirandello, senso religioso

martedì, 11 dicembre 2007

L’uomo:desiderio di infinito
***
" Tutto è o può essere contento di se stesso, eccetto l’uomo, il che mostra che la sua esistenza non si limita a questo mondo, come quella dell’ altre cose. "

(G. Leopardi Zibaldone


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desiderio, leopardi, senso religioso

domenica, 09 dicembre 2007

Capita che un giorno, un giorno soltanto,    il "perché" emerge
***

" Capita il giorno in cui gli scenari crollano. Alzarsi, tram, quattro ore di fabbrica o di ufficio, mangiare, quattro ore di lavoro, mangiare, dormire e Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato sullo stesso ritmo. Capita che un giorno, un giorno soltanto, il "perché" emerge, e tutto comincia in questa stanchezza tinta di stupore. "Comincia", questo è l'importante. La stanchezza è alla fine degli atti di una vita meccanica, ma inaugura allo stesso tempo il movimento della coscienza."
A. Camus, Il mito di Sisifo



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camus, senso religioso

venerdì, 07 dicembre 2007

Questo solo ho cercato:  il cielo! Chi non lo ha ancora capito è uno sventurato
***

Mentre tutto andava così bene, fui colto da una depressione
invincibile, che ti succede? Hai tutto quello che desideri: ne avevo
abbastanza…basta con gli scafandri, basta con i telefoni aragosta,
basta con le clips diamantate, i piani molli, i cocktailparty…
volevo disperatamente essere felice, ma un’angoscia
misteriosa mi serrava il plesso solare e non potevo dormire…io vivevo nel terrore di impazzire e di morireL’Europa del dopoguerra stava per morire: di anarchia, di «ismi», di scetticismo, di secchezza, di mancanza di forma…di
mancanza di fede…Il mio viaggio in Italia apparve ai più una
nuova prova della mia leggerezza, della mia frivolezza. Solo i pochi
amici che seguivano il mio lavoro veramente da vicino capirono
quali decisive battaglie l’anima mia affrontasse laggiù…
Non bisogna cercare lo splendore di Roma nelle spolpate ossa
delle vecchie colonne cesaree, ma nella carne di cui il cattolicesimo ha rivestito la barbara carcassa delle architetture celebranti vittorie terrene…Lasciai l’Italia recandomi a La Posa, sulle colline diMontecarlo: trascorsi quattro mesi in casa di Chanel con il grande poeta Pierre Reverdy, il cui cattolicesimo, terribilmente
elementare e biologico mi impressionò profondamente.
…Ho trentasette anni…non mi preparo a un viaggio in Cina, né al
divorzio, né al suicidio, né al lancio con un paracadute, né a un
qualsiasi duello…ho pagato caro, con le monete nere del mio
sudore e della mia passione, il diritto alle diverse scorciatoie che mi sono state necessarie per giunger sempre primo. E mentre
precipitavo a ogni ricerca, con il lucido fanatismo dello spagnolo, ho sempre rifiutato di iscrivermi a un qualsiasi partito politico…
Una cosa è certa: nulla, assolutamente nulla, nelle scoperte filosofiche, estetiche, morfologiche, biologiche, morali del nostro tempo nega la religione. Al contrario, il tempio consacrato alle «scienze specifiche» spalanca tutte le sue finestre per accogliere il cielo.
E attraverso la densità della carne confusa e demoniaca, attraverso la mia esistenza intera, questo solo ho cercato: il cielo! Chi non lo ha ancora capito è uno sventurato! Quando, per la prima volta, vidi l’ascella di una donna depilata, anelavo al cielo. Quando con la gruccia, frugai la putrefatta, verminosa massa del mio riccio morto, anelavo al cielo. E quando, dall’alto del Muli de la torre, guardavo nel nero abisso, cercavo ancora il cielo!...E cos’è il cielo?Dove trovarlo? Il cielo non si trova né sopra, né sotto, né a destra, né a sinistra, ma esattamente nel centro del petto di chi ha fede”.
Dalì : La mia vita segreta



Il Sacramento dell'Ultima cena, 1955
Salvador Dali


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dalì, senso religioso

domenica, 02 dicembre 2007

La causa della nevrosi
***
«Tra tutti i miei pazienti  che avevano raggiunto la metà della vita, che avevano cioè più di 35 anni, non ne ho trovato uno
il cui problema ultimo non fosse rappresentato dal suo comportamento
religioso. Anzi, in ultima analisi, ognuno si ammala perché ha perduto ciò che le religioni vive hanno dato in tutti i tempi ai loro fedeli, e nessuno è realmente guarito se non ha ricuperato la propria dimensione religiosa».
Cari Gustav Jung,UNG, Psychologie und Religion, Studienausgabe, Olten, 1971, p. 156; trad. ìt. Ed. Comunità, Milano 1952.


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jung, senso religioso


Perché il mio spirito reclama l'infinito, l'eterno?
***
 «Eccoci qui, Annamaria due poveri esseri solitari, sperduti nell'immensità. Guarda questi fiori: incomprensibile, nevvero, questa fioritura! Guarda le nostre mani: sono vive. Noi viviamo. E non possiamo penetrare l'intimo senso di questa parola: vita... Sento attorno a me le tenebre impenetrabili: eppure voglio vedere. Perché non mi accontento di ciò che sta davanti a me? Perché il mio spirito reclama l'infinito, l'eterno?».'
 Van der Meer prima di convertirsi alla fede


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senso religioso


Perché esiste la realtà
***
 :
«Perché vi sono le cose, vi sono io, vi è il mondo e non piuttosto il nulla?
Martin Heidegger, Introduzione alla metafisica
                                                    

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heidegger, senso religioso


Il sentimento religioso
***
 :
«Non posso immaginare l'Universo e la vita umana senza un principio che dia loro
un senso, senza una fonte di "calore" spirituale che si trovi al di là della
materia e delle sue leggi. Credo che questo sentimento possa essere definito religioso».
Andrej Sacharov, fisico di fama mondiale,Premio Nobel 1975SugarCo, Milano 1990,


Memorie,

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senso religioso, scienza - articoli


Il cuore
***
 «Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce:lo si osserva in mille cose».
«Noi conosciamo la verità, non soltanto
con la ragione, ma anche con il cuore».
«Su queste conoscenze del cuore e dell'istinto deve appoggiarsi la ragione e fondarvi tutta la sua attività discorsiva»
B.Pascal

 

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pascal, senso religioso


Il significato della vita
***
 «Ci comportiamo come se le comodità fossero il principale requisito,
mentre ciò che ci occorre è qualcosa che dia un senso alla nostra vita»
Francois Mauriac
 

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senso religioso, mauriac


Il significato della vita
***
 «La vita non è degna di essere vissuta se dobbiamo consumarla nella ricerca di una sempre maggiore comodità e reddito »
HansUrs von Balthasar



 

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senso religioso

sabato, 01 dicembre 2007

Nostalgia per qualcosa in cui credere
***


P.P. Pasolini
« Chi dice che io sono uno che non crede, mi conosce meglio di quanto io conosca me stesso. Io posso essere uno che non crede, ma uno che non crede che ha nostalgia  per qualcosa in cui credere. »

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pasolini, senso religioso

venerdì, 30 novembre 2007

La voce di Dio
 ***

«La voce di Dio è sottile, è appena un ronzio, quasi inavvertibile. Se ci si abitua, si riesce a sentirla dappertutto».

CLEMENTE REBORA


6175


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rebora, senso religioso

giovedì, 29 novembre 2007

La  perdita del gusto di vivere
***
 Il pericolo maggiore che possa temere l’umanità oggi non è una catastrofe che venga dal di fuori, una catastrofe stellare, non è né la fame, né la peste; è invece quella malattia spirituale, la più terribile perché il più direttamente umano tra i flagelli, che è la perdita del gusto di vivere”.
 Teilhard de Chardin :Il fenomeno umano, Il Saggiatore

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senso religioso

mercoledì, 28 novembre 2007

La ricerca della via di Damasco
***
Si può passare la giovinezza, nomadi, nelle camere d’ albergo, in attesa dell'ignoto, alla  ricerca dell' impossibile, in agguato della bella sconosciuta: ci si può inebriare a tutti i profumi: stordire a tutte le musiche... Ma giungendo al passaggio a livello della maturità si sente il bisogno di piantare dei chiodi nelle pareti di una piccola casa nostra, si pensa con desiderio a un sano profumo di -caffè tostato e alla musica di una macchina da cucire. Si può aver ripetuto, con Strindberg, che la famiglia è un insieme di persone che si detestano, ma quando si imbiancano le tempie, si rivolge il pensiero alla memoria dei padri e si desidera un bimbo. Abbiamo un bell'essere increduli: e, assetati di gioie epidermiche, risalire Rue Pigalle  alla ricerca del piacere, o scendere per Broadway fino a Wall Street alla ricerca dei dollari: ma Rue Pigalle e Broadway, queste due parallele che si incontrano all’infinito nell’ inutile e nella vanità, sono intersecate dalla mistica via di Damasco"
Dino Segre in arte Pitigrilli: La piscina di Siloe, Bompiani


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senso religioso, pitigrilli

lunedì, 26 novembre 2007

Il cuore anelante di Cristo
***

un lutto orlava ogni mio gioire:
l'infinito anelando, udivo intorno
nel traffico e nel chiasso, un dire furbo:
Quando c'è la salute c'è tutto,
e intendevan le guance paffute,
nel girotondo di questo mondo.”
Clemente Rebora: Curriculum vitae

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rebora, senso religioso


Il coraggio della verità di se stessi:  la preghiera
***
“Bisogna avere il coraggio della verità di se stessi. Il piccolo coraggio della verità di sé. Vale a dire la coscienza che il motivo della disperazione è una menzogna, una menzogna che si può vincere in se stessi, che non si può pretendere che sia vinta dalla società, da un esercito armato o da un esercito di obiettori di coscienza; ma che deve essere inizialmente vinta in se stessa, che può essere vinta in se stessi. E ciò è solo da questa rinascita di sé. E quando dico « Guarda che se t'ammazzi non risolvi niente, perché tu resti; non eviti un domani; non puoi evitare il destino; il destino ti supera; e, infatti, non c'eri e sei nato; perciò sei dentro in una cosa più grande di quello che ti fa male, di quello che ti perseguita, che ti inaridisce. E ciò che ti costituisce, il tuo destino, ha una capacità di resurrezione in te purché tu lo voglia, purché tu l'accetti ». In questo sen- so, io, a tutta questa gente dico che la prima cosa da fare è quella che sembrerebbe la più lontana: la preghiera. Cito sempre l'Innominato: « Dio, se ci sei rivelati a me». Perché il punto è quello. E questo non vale solo per il disperato, ma per chiunque; questa è la cosa che dico a tutti i ragazzi.”
don Giussani : Il senso della nascita, Il Sabato dic.1989 


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