Postato da: giacabi a 22:01 |
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giussani, senso religioso
La ribellione dei giovani
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“La ribellione dei giovani è un'inconscia disperazione dietro la quale si nasconde la non pacifica nostalgia della religione.”
Habermas - Scuola di Francoforte”.
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Postato da: giacabi a 15:21 |
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habermas, senso religioso
La religiosità
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"La religiosità è riconoscere il Mistero, è la conoscenza, fino in fondo del reale. Scopriamo
la religiosità soprattutto da come ci mettiamo nel reale e da come
viviamo il reale fino a riconoscere il mistero presente. Come viene incontro il Mistero? Attraverso persone, avvenimenti, circostanze.
Ogni pezzo del reale è la modalità con cui Lui mi chiama, perché ogni cosa è segno. Segno di Colui che è la consistenza di tutto. La religiosità non è altro che la dipendenza da Dio. Soltanto coloro che si mettono in gioco con le loro domande,potranno sorprendersi di chi è Dio. Soltanto chi guarda il buio senza fondo potrà scoprire che al fondo c’è un Tu che fa rinascere.”
Don Carron giornata inizio d’anno Lombardia 2007
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Postato da: giacabi a 21:50 |
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carron, senso religioso
canzoni
Povera voce
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La canzone che ho chiesto agli amici di cantare in cimitero mentre mettevano la bara di mia madre ( e 20 anni dopo quella di mio padre) dentro il loculo.
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Postato da: giacabi a 08:12 |
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canti, senso religioso
Il Significato del nostro esistere
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“Stare al mondo così, stare al mondo come il tuo cane e il tuo gatto, cioè senza il problema del rapporto con le stelle, senza il problema del rapporto con il destino, senza il problema del senso delle cose, di una felicità vera, senza
il problema di conoscere la verità, di poterla in qualche modo
riconoscere ed amare e, persino, costruire come operosità. Senza questo
la vita dell'uomo è morte, non è vita, è il contrario della vita: «Tant'è amara che poco è più morte».”
Franco Nembrini da:Alla ricerca dell’io perduto1 Itaca
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Postato da: giacabi a 20:59 |
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senso religioso, nembrini
Se Dio non esiste
tutto è permesso
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« A
me, invece, il pensiero di Dio mi tormenta. Non fa che tormentarmi. E
se Egli non esistesse? Se avesse ragione Rakltin, quando dice che è
questa, nell'umanità, un'idea artificiale?
Se Dio non c'è, l'uomo è il re della terra, della Creazione. Magnifico!
Ma come farà ad essere virtuoso senza Dio? Ecco il busillis! lo me lo
domando di continuo. Poiché l'uomo, allora, chi mai amerà? A chi sarà
riconoscente, a chi canterà un inno? Rakltin dice che si può amare l'umanità anche senza Dio. Quel moccioso incimurrito lo può soltanto affermare, ma io non lo posso capire. Per Rakltin vivere è facile: «Tu,
mi diceva oggi, occupati piuttosto dell'estensione dei diritti civili
dell'uomo, o magari di quanto occorre fare perché la carne non aumenti
di prezzo, con ciò dimostrerai il tuo amore per l'umanità in modo più
semplice e immediato che con le tue filosofie ». Al che io risposi: «Ma tu stesso, se non credi in Dio, alzerai il prezzo della carne, se te ne verrà il destro, e guadagnerai un rublo per copeca ». Si adirò. Infatti che cos'è la virtù? rispondimi, Aleksjèj, lo
ho una virtu, il cinese un'altra: è dunque una cosa relativa. Oppure
no? O non è relativa? Questione insidiosa! Tu non riderai, se dirò che
per questo non ho dormito due notti. Ora mi meraviglio soltanto che gli uomini possano vivere senza mai pensare a questo. Vanità! Per
Ivàn non c'è Dio. Egli ha una sua idea. Un'idea che non mi entra. Ma
egli tace. lo credo che sia massone. Glie l'ho domandato: è stato zitto.
Volevo bere dell'acqua alla sua fonte: è stato zitto. Una volta sola ha
detto due parole. -Che cosa ha detto? -Aljòsa colse la palla al balzo.
Io gli dico: Allora tutto è permesso, se è così? ».
Feodor Dostoevskij I fratelli Karamazov Garzanti
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Postato da: giacabi a 11:54 |
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dostoevskij, senso religioso
L’uomo è rapporto di corrispondenza con l’Essere
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«manifestamente
l'uomo è qualcosa (che esiste) di essente. Come tale appartiene, allo
stesso modo della pietra, dell'albero, dell'aquila al tutto dell'essere.
Appartenere (gehoren) significa qui anche essere inserito nell'essere
secondo un ordine. Ma il
segno distintivo dell'uomo consiste in questo, che egli, come essenza
pensante, aperto all'essere, è posto di fronte ad esso, resta riferito
all'essere e gli corrisponde. L'uomo è propriamente questo rapporto di corrispondenza, ed è soltanto questo. "Soltanto": questa parola non indica una limitazione, ma un eccesso (...) Nell'uomo
si impone un appartenere (gehoren) all'essere, un appartenere che si
pone in ascolto (hort) dell'essere, perché ad esso è trasferita la sua
proprietà (iibereignet). E l'essere? Pensiamo l'essere, secondo il suo senso iniziale, come presenza (Anwesen). L'essere non si presenta (west.. .an) né casualmente, né eccezionalmente all'uomo. L'essere è (west) e persiste in quanto si volge con il suo appello nella direzione dell'uomo. Soltanto l'uomo, infatti, aperto per l'essere, lascia che l'essere si avvicini come presenza. Tale
presenza (An-wesen) ha bisogno (braucht) di una radura luminosa
(Lichtung) e così, con questo bisogno (Brauchen), la sua proprietà resta
trasferita all'essenza dell'uomo. Questo non vuoi dire che l'essere sia primariamente posto dall'uomo e soltanto da lui. Al contrario appare chiaro come uomo ed essere siano traspropriati (iibereignet) l'uno all'altro, appartengano l'uno all'altro».
M. HElDEGGER, Identità e differenza, in «Aut-Aut. fin. 187-188 (1982)
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Postato da: giacabi a 08:59 |
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persona, heidegger, senso religioso
L'angoscia dell'uomo moderno ***
« L'angoscia dell'uomo moderno (…) è dovuta in gran parte al sentimento di non avere più un simbolico punto di appoggio, un rifugio immediatamente sicuro, all'esperienza continuamente rinnovata di non trovare al mondo luogo alcuno di esistenza che appaghi lo spirito che esige un significato»
R. Guardini La fine dell’epoca moderna
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Postato da: giacabi a 11:59 |
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guardini, senso religioso
Un solo viaggio possibile:
nel nostro mondo interiore
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Tarkowsky
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Postato da: giacabi a 21:02 |
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tarkovskij, senso religioso
Tutti vogliono una cosa sola: strapparti la bandiera
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Tutti vogliono una cosa sola:
strapparti la bandiera.
Ti convincono che non devi combattere,
tanto c'è sempre da fare,
tanto: a letto, a teatro, in cucina,
sull'amaca, al ristorante, nel calduccio di casa tua.
E, poi, a loro sei utile per ingrossare il numero,
per nascondere quel Dio che sentono e temono:
a letto, a teatro, in cucina,
sull'amaca, al ristorante, nel calduccio di casa tua.
Ma quando in faccia gli getti il tuo scherno
e libero te ne vai e bello e forte,
come potranno sapere
a letto, a teatro, in cucina
che vi sono ancora degli uomini innamorati del cielo?».
Valentin Sokolov
grandissimo poeta russo contemporaneo, morto nel 1984 a 58 anni: era in campo di concentramento da quando ne aveva 21.
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Postato da: giacabi a 17:44 |
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negri, senso religioso
Il senso della vita
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Esiste un solo problema filosofico veramente serio: il suicidio. Giudicare se la vita vale la spesa di essere vissuta o meno, è rispondere alla questione fondamentale della filosofia. Il resto, per esempio se il mondo ha tre dimensioni, se lo spirito ha nove categorie o dodici, sono questioni secondarie. Questi sono giochi; prima bisogna rispondere. E se è vero, come vuole Nietzsche,che un filosofo, per essere degno di stima, debba predicare con l’esempio, si comprende l’importanza di tale risposta, poiché essa precederà il gesto definitivo. [...] Vedo che molte persone muoiono perché reputano che la vita non valga la pena di essere vissuta. Ne vedo altre che si fanno paradossalmente uccidere per le idee o le illusioni che danno loro una ragione di vivere (ciò che si chiama ragione di vivere è allo stesso tempoun’eccellente ragione di morire). Giudico dunque che il senso della vita costituisca la più urgente delle questioni.Albert Camus – Il mito di Sisifo
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Postato da: giacabi a 22:32 |
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camus, senso religioso
Hai un compito anima mia
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Hai un compito, anima mia,
un grande compito, se vuoi. Scruta seriamente te stessa, il tuo essere, il tuo destino; donde vieni e dove dovrai posarti; cerca di conoscere se è vita quella che vivi o se c'è qualcosa di più. Hai un compito, anima mia, purifica, perciò, la tua vita: considera, per favore, Dio e i suoi misteri, indaga cosa c'era prima di questo universo e che cosa esso è per te, da dove è venuto e qual sarà il suo destino. Ecco il tuo compito, anima mia, purifica, perciò, la tua vita.
Gregorio di Nazianzo
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Postato da: giacabi a 18:01 |
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senso religioso, gregorio nanzianzeno
Il senso religioso
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Ma O greggia mia che posi, oh te beata
Che la miseria tua, credo, non sai! Quanta invidia ti porto! Non sol perché d’affanno Quasi libera vai; […] Ma più perché giammai Tedio non provi. Quando tu siedi all’ombra, sovra l’erbe, Tu se’ quieta e contenta; E gran parte dell’anno Senza noia consumi in quello stato. Ed io pur seggo sovra l’erbe, all’ombra. E un fastidio mi ingombra La mente, ed uno spron quasi mi punge Sì che, sedendo, più che mai son lunge Da trovar pace o loco. E pur nulla non bramo, E non ho fino a qui cagion di pianto. Quel che tu goda o quanto, Non so già dir, ma fortunata sei. Ed io godo ancor poco, O greggia mia, né di ciò sol mi lagno. Se tu parlar sapessi, io chiederei: Dimmi, perché giacendo A bell’agio, ozioso, S’appaga ogni animale; Me, s’io giaccio in riposo, il tedio assale?
Giacomo Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia,
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Postato da: giacabi a 16:06 |
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leopardi, senso religioso
Strumento nelle mani di Qualcuno
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“Mi basta dentro il mio cuore sapere… che sono stato uno strumento puro, credo, nelle mani di Qualcuno sopra di me e di tutti. Il resto non ha importanza”.
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Postato da: giacabi a 14:29 |
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pirandello, senso religioso
L’uomo:desiderio di infinito
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" Tutto è o può essere contento di se stesso, eccetto l’uomo, il che mostra che la sua esistenza non si limita a questo mondo, come quella dell’ altre cose. "
(G. Leopardi Zibaldone
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Postato da: giacabi a 17:12 |
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desiderio, leopardi, senso religioso
Capita che un giorno, un giorno soltanto, il "perché" emerge
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" Capita
il giorno in cui gli scenari crollano. Alzarsi, tram, quattro ore di
fabbrica o di ufficio, mangiare, quattro ore di lavoro, mangiare,
dormire e Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato sullo stesso
ritmo. Capita che un giorno, un giorno soltanto, il "perché" emerge, e tutto comincia in questa stanchezza tinta di stupore. "Comincia", questo è l'importante. La stanchezza è alla fine degli atti di una vita meccanica, ma inaugura allo stesso tempo il movimento della coscienza."
A. Camus, Il mito di Sisifo
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Postato da: giacabi a 13:52 |
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camus, senso religioso
Questo solo ho cercato: il cielo! Chi non lo ha ancora capito è uno sventurato
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“Mentre tutto andava così bene, fui colto da una depressione
invincibile, che ti succede? Hai tutto quello che desideri: ne avevo
abbastanza…basta con gli scafandri, basta con i telefoni aragosta,
basta con le clips diamantate, i piani molli, i cocktailparty…
volevo disperatamente essere felice, ma un’angoscia
misteriosa mi serrava il plesso solare e non potevo dormire…io vivevo nel terrore di impazzire e di morire… L’Europa del dopoguerra stava per morire: di anarchia, di «ismi», di scetticismo, di secchezza, di mancanza di forma…di
mancanza di fede…Il mio viaggio in Italia apparve ai più una
nuova prova della mia leggerezza, della mia frivolezza. Solo i pochi
amici che seguivano il mio lavoro veramente da vicino capirono
quali decisive battaglie l’anima mia affrontasse laggiù…
Non bisogna cercare lo splendore di Roma nelle spolpate ossa
delle vecchie colonne cesaree, ma nella carne di cui il cattolicesimo ha rivestito la barbara carcassa delle architetture celebranti vittorie terrene…Lasciai l’Italia recandomi a La Posa, sulle colline diMontecarlo: trascorsi quattro mesi in casa di Chanel con il grande poeta Pierre Reverdy, il cui cattolicesimo, terribilmente
elementare e biologico mi impressionò profondamente.
…Ho trentasette anni…non mi preparo a un viaggio in Cina, né al
divorzio, né al suicidio, né al lancio con un paracadute, né a un
qualsiasi duello…ho pagato caro, con le monete nere del mio
sudore e della mia passione, il diritto alle diverse scorciatoie che mi sono state necessarie per giunger sempre primo. E mentre
precipitavo
a ogni ricerca, con il lucido fanatismo dello spagnolo, ho sempre
rifiutato di iscrivermi a un qualsiasi partito politico…
Una
cosa è certa: nulla, assolutamente nulla, nelle scoperte filosofiche,
estetiche, morfologiche, biologiche, morali del nostro tempo nega la
religione. Al contrario, il tempio consacrato alle «scienze specifiche» spalanca tutte le sue finestre per accogliere il cielo.
E attraverso la densità della carne confusa e demoniaca, attraverso la mia esistenza intera, questo solo ho cercato: il cielo! Chi non lo ha ancora capito è uno sventurato! Quando, per la prima volta, vidi l’ascella di una donna depilata, anelavo al cielo. Quando
con la gruccia, frugai la putrefatta, verminosa massa del mio riccio
morto, anelavo al cielo. E quando, dall’alto del Muli de la torre,
guardavo nel nero abisso, cercavo ancora il cielo!...E
cos’è il cielo?Dove trovarlo? Il cielo non si trova né sopra, né sotto,
né a destra, né a sinistra, ma esattamente nel centro del petto di chi
ha fede”.
Dalì : La mia vita segreta
Salvador Dali |
Postato da: giacabi a 20:59 |
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dalì, senso religioso
La causa della nevrosi
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«Tra tutti i miei pazienti che avevano raggiunto la metà della vita, che avevano cioè più di 35 anni, non ne ho trovato uno
il cui problema ultimo non fosse rappresentato dal suo comportamento
religioso. Anzi, in ultima analisi, ognuno si ammala perché ha perduto ciò che le religioni vive hanno dato in tutti i tempi ai loro fedeli, e nessuno è realmente guarito se non ha ricuperato la propria dimensione religiosa».
Cari Gustav Jung,UNG, Psychologie und Religion, Studienausgabe, Olten, 1971, p. 156; trad. ìt. Ed. Comunità, Milano 1952.
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Postato da: giacabi a 21:51 |
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jung, senso religioso
Perché il mio spirito reclama l'infinito, l'eterno?
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«Eccoci qui, Annamaria due poveri esseri solitari, sperduti nell'immensità. Guarda questi fiori: incomprensibile, nevvero, questa fioritura! Guarda le nostre mani: sono vive. Noi viviamo. E non possiamo penetrare l'intimo senso di questa parola: vita... Sento attorno a me le tenebre impenetrabili: eppure voglio vedere. Perché non mi accontento di ciò che sta davanti a me? Perché il mio spirito reclama l'infinito, l'eterno?».'
Van der Meer prima di convertirsi alla fede
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Postato da: giacabi a 19:30 |
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senso religioso
Perché esiste la realtà
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:
«Perché vi sono le cose, vi sono io, vi è il mondo e non piuttosto il nulla?
Martin Heidegger, Introduzione alla metafisica
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Postato da: giacabi a 16:29 |
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heidegger, senso religioso
Il sentimento religioso
***
:
«Non posso immaginare l'Universo e la vita umana senza un principio che dia loro
un senso, senza una fonte di "calore" spirituale che si trovi al di là della
materia e delle sue leggi. Credo che questo sentimento possa essere definito religioso».
Andrej Sacharov, fisico di fama mondiale,Premio Nobel 1975
Memorie,
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Postato da: giacabi a 15:50 |
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senso religioso, scienza - articoli
Il cuore
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«Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce:lo si osserva in mille cose».
«Noi conosciamo la verità, non soltanto
con la ragione, ma anche con il cuore».
«Su queste conoscenze del cuore e dell'istinto deve appoggiarsi la ragione e fondarvi tutta la sua attività discorsiva»
B.Pascal
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Postato da: giacabi a 12:41 |
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pascal, senso religioso
Il significato della vita
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«Ci comportiamo come se le comodità fossero il principale requisito,
mentre ciò che ci occorre è qualcosa che dia un senso alla nostra vita»
Francois Mauriac
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Postato da: giacabi a 12:14 |
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senso religioso, mauriac
Il significato della vita
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«La vita non è degna di essere vissuta se dobbiamo consumarla nella ricerca di una sempre maggiore comodità e reddito »
HansUrs von Balthasar
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Postato da: giacabi a 12:07 |
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senso religioso
Nostalgia per qualcosa in cui credere
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« Chi dice che io sono uno che non crede, mi conosce meglio di quanto io conosca me stesso. Io posso essere uno che non crede, ma uno che non crede che ha nostalgia per qualcosa in cui credere. » |
Postato da: giacabi a 20:47 |
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pasolini, senso religioso
La voce di Dio
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«La voce di Dio è sottile, è appena un ronzio, quasi inavvertibile. Se ci si abitua, si riesce a sentirla dappertutto».
CLEMENTE REBORA
6175
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Postato da: giacabi a 14:38 |
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rebora, senso religioso
La perdita del gusto di vivere
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“Il pericolo maggiore che possa temere l’umanità oggi non è una catastrofe che venga dal di fuori, una catastrofe stellare, non è né la fame, né la peste; è invece quella malattia spirituale, la più terribile perché il più direttamente umano tra i flagelli, che è la perdita del gusto di vivere”.
Teilhard de Chardin :Il fenomeno umano, Il Saggiatore
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Postato da: giacabi a 14:03 |
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senso religioso
La ricerca della via di Damasco
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Si può passare la giovinezza, nomadi, nelle camere d’ albergo, in attesa dell'ignoto, alla ricerca dell' impossibile, in agguato della bella sconosciuta: ci si può inebriare a tutti i profumi: stordire a tutte le musiche... Ma
giungendo al passaggio a livello della maturità si sente il bisogno di
piantare dei chiodi nelle pareti di una piccola casa nostra, si
pensa con desiderio a un sano profumo di -caffè tostato e alla musica
di una macchina da cucire. Si può aver ripetuto, con Strindberg, che la
famiglia è un insieme di persone che si detestano, ma quando si
imbiancano le tempie, si rivolge il pensiero alla memoria dei padri e si
desidera un bimbo. Abbiamo un bell'essere increduli: e, assetati di gioie epidermiche, risalire Rue Pigalle alla ricerca del piacere, o scendere per Broadway fino a Wall Street alla ricerca dei dollari: ma Rue Pigalle e Broadway, queste due parallele che si incontrano all’infinito nell’ inutile e nella vanità, sono intersecate dalla mistica via di Damasco"
Dino Segre in arte Pitigrilli: La piscina di Siloe, Bompiani
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Postato da: giacabi a 12:19 |
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senso religioso, pitigrilli
Il cuore anelante di Cristo
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“un lutto orlava ogni mio gioire:
l'infinito anelando, udivo intorno
nel traffico e nel chiasso, un dire furbo:
Quando c'è la salute c'è tutto,
e intendevan le guance paffute,
nel girotondo di questo mondo.”
Clemente Rebora: Curriculum vitae
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Postato da: giacabi a 17:01 |
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rebora, senso religioso
Il coraggio della verità di se stessi: la preghiera
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“Bisogna avere il coraggio della verità di se stessi. Il piccolo coraggio della verità di sé. Vale a dire la coscienza che il motivo della disperazione è una menzogna, una menzogna che si può vincere in se stessi, che non si può pretendere che sia vinta dalla società, da un esercito armato o da un esercito di obiettori di coscienza; ma che deve essere inizialmente vinta in se stessa, che può essere vinta in se stessi. E ciò è solo da questa rinascita di sé. E quando dico « Guarda che se t'ammazzi non risolvi niente, perché tu resti; non eviti un domani; non puoi evitare il destino; il destino ti supera; e, infatti, non c'eri e sei nato; perciò sei dentro in una cosa più grande di quello che ti fa male, di quello che ti perseguita, che ti inaridisce. E ciò che ti costituisce, il tuo destino, ha una capacità di resurrezione in te purché tu lo voglia, purché tu l'accetti ». In questo sen- so, io, a tutta questa gente dico che la prima cosa da fare è quella che sembrerebbe la più lontana: la preghiera. Cito sempre l'Innominato: « Dio, se ci sei rivelati a me». Perché
il punto è quello. E questo non vale solo per il disperato, ma per
chiunque; questa è la cosa che dico a tutti i ragazzi.”
don Giussani : Il senso della nascita, Il Sabato dic.1989
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